Non ci si rassegna all’idea che Napoli sia portata in giro per il mondo attraverso pizza e mandolino, che sia raccontata sguaiatamente da neomelodici che nulla hanno a che fare con la musica, che sia teatro per gente di malaffare, che i bambini ancor prima d’imparare a leggere e a scrivere, imparino l’arte di arrangiarsi. Abbiamo bisogno di ascoltare Napoli nella voce di Sergio Bruni, nella chitarra di Roberto Murolo, nelle parole di Giulio Cesare Cortese, nel teatro dei De Filippo, nel ragù della signora Carmela del Vascio 33. Ed è proprio in quest’ottica che nasce e si sviluppa Vascitour, un progetto nato dalla mente colorata ed appassionata di Achille Centro, che ha accettato di incontrarci e di raccontarci la sua idea di turismo napoletano.
Ciao Achille, prima di tutto grazie per aver accettato il nostro invito. Ti va di parlarci del progetto Vascitour?
Grazie a voi ragazzi. Dunque: Vascitour è un format che fa parte di una startup – sempre made in Napoli – che si chiama AutenticaMENTE e che ha l’obiettivo di far conoscere i comportamenti e le abitudini della gente del mediterraneo. A Napoli, Vascitour vuole proporre di vivere il quartiere come una grande casa, dove il viaggiatore viene accolto come uno di famiglia, infatti il nostro claim è “The guest is one of us!”. Ci rivolgiamo al viaggiatore alternativo, non convenzionale che ha l’esigenza di conoscere l’autenticità del luogo che visita.
Vascitour: un nome, un programma. A chi è venuto in mente e perché?
Il progetto è venuto in mente a me, che sono un viaggiatore a cui piace conoscere la città che visita in maniera autentica e non attraverso le cartoline turistiche che la rappresentano. Un bel giorno mi sono chiesto se fosse stato possibile presentare Napoli fuori dai circuiti turistici e se fosse stato possibile raccontarla attraverso la memoria autobiografica degli abitanti locali o attraverso una sua tipicità che è per l’appunto il Basso. Ed è nato Vascitour – i bassi per l’appunto chiamati a Napoli anche “vasci”.
Chi fa parte del progetto Vascitour?
Beh, oltre me ci sono altri studenti ed amici che gestiscono Vascitour. Ci sono: Marianna Di fiore che è Web designer e che è responsabile della selezione dei concorsi a cui partecipiamo, poi c’è Ilaria Delli Colli Web designer e Francesco Boccia Ingegnere informatico che si occupano dell’organizzazione del sito. Noi quattro ci siamo conosciuti al C-lab che è un progetto finanziato dal MIUR e dal MISE e che si è tenuto presso il Dipartimento di scienze sociali della Federico II, con l’obiettivo di sviluppare nuove idee di lavoro. Ora però siamo alla ricerca di altri amici che vogliano entrare a far parte di Vascitour, per esempio casalinghe che amino la cucina e proprietari di Bassi.
Vascitour come intende valorizzare il turismo napoletano?
Grazie al turismo esperienziale a cui facciamo riferimento vogliamo proporre:
- il pernottamento nei Bassi;
- i pranzi e le cene a casa degli abitanti locali;
- le visite guidate nei siti archeologici sconosciuti;
- eventi di carattere socio-antropologici per conoscere meglio la cultura dei napoletani.
In questo modo, crediamo di valorizzare Napoli, di attivare una riqualificazione del territorio e di dare vita ad una sostenibilità ambientale, sociale ed economica e garantire a tutti un minimo di guadagno. Tutte le proposte e i servizi offerti da Vascitour saranno disponobili su Vascitour.it (sito ancora in costruzione).
Vascitour, per guardare Napoli come non l’abbiamo mai vista
E allora crediamoci ancora. Non lasciamo tutto il lavoro a San Gennaro che, da solo, non può farcela. Crediamo in un futuro fatto di nuove opportunità. Puntiamo su idee nuove e creative come quelle di Achille Centro e dei suoi colleghi. Vascitour è una realtà e tante altre ce ne sono. Basta cercarle e crederci. Perché se ci si crede, se ci si impegna, se si lotta…’a nuttata passa. Adda passa’.