dell’agnello
In sala stampa arriva un Sandro Dell’Agnello “arrabbiato”, nervoso, ripete più volte “soprattutto con me stesso” per non “sfogare” in maniera diversa come ha fatto alla fine della partita dando un calcio al pallone.
“Che dire, devo solo ringraziare i ragazzi che hanno cercato in tutti i modi di portare a casa i due punti, ma alla fine abbiamo pagato le rotazioni ridotte. Abbiamo giocato in sei, mentre loro erano in dodici. Oramai non riusciamo più neanche ad allenarci. Oggi si è infortunato anche Ghiacci e la prossima settimana rischiamo di fare allenamento individuale”.
Il coach non vorrebbe trovare giustificazioni ma incalzato dalle domande aggiunge;
“la parola giusta è frustrazione. E’ da agosto che dobbiamo combattere oltre che con le difficoltà intrinseche che tutti conosciamo, anche con una sfortuna che non ci ha mai abbandonato. Inoltre abbiamo inserito nuovi elementi in squadra, quali Slokar e Johnson, che non hanno ancora assimilato gli schemi (aggiunge non avrebbero potuto farlo perché occorrerebbero dei mesi) e nella partita di oggi abbiamo attuato una difesa senza averla mai provata in allenamento”.
“Fino alla partita di Milano eravamo la seconda difesa del campionato, ora con i nuovi innesti sono cambiate le rotazioni difensive e non abbiamo la stessa intensità. Ma, comunque, anche oggi abbiamo limitato con grande energia una squadra che ha nel tiro da tre la sua arma migliore.
“Ogni disamina ulteriore sarebbe falsata. Ci avevo creduto e, nonostante tutto, avevamo recuperato ben diciotto punti portandoci addirittura a più sette. Tutto poteva essere deciso da un episodio. Ma quest’anno gira tutto per il verso sbagliato”
Un occhio alla classifica
“Dobbiamo stare molto attenti, perché le squadre che combattono per la retrocessione stanno ottenendo ottimi risultati e noi almeno un paio di vittorie dobbiamo conquistarle per essere tranquilli di raggiungere l’obiettivo prefissato”.
La quota salvezza. Dell’Agnello anche in questo caso appare sfiduciato per come sta evolvendo la stagione: “ci sono stati anni che con 18 punti, un anno con 16 e addirittura con 12 si è raggiunta la permanenza nella massima serie. Quest’anno, pur avendo ottenuto nove vittorie, non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo. Che dire dovremo combattere fino alla fine”.
Una battuta sulla prestazione di Siva: “è un giocatore che deve essere lasciato libero, in alcuni casi un po’ fuori dagli schemi. In alcune occasioni è stato determinante, ma oggi non era la sua serata”.
La chiosa “dovete sopportarmi ancora per due mesi”, in pratica un addio. E un avvertimento, un avviso per quella che si preannuncia un’estate molto calda per il futuro della Juvecaserta.