prometheus
Prometheus #2 di Raffaele Di Florio con Antonello Cossia, Paolo Cresta e Valentina Gaudini
Da Eschilo a Lowell il testo racconta della figura di Prometeo nel momento appena successivo alla tortura. Egli si è macchiato di alto tradimento contro gli Dei consegnando all’umanità il fuoco. Attraverso proiezioni su fondale, gli attori vengono illuminati in parte. La proiezione è confusa da immagini in negativo che si alternano seguendo ritmi lenti e poi veloci. La pièce è corredata da suoni e da movimenti degli attori non perfettamente adagiati alla scena.
L’ intento principale della regia pare non essere quello di inserire Prometeo nella contemporaneità ma quello di ricercare una contemporaneità nella messa in scena. Il ritmo è lento e ripetitivo nei movimenti di scena. La regia d’insieme è reiterativa e quella sugli attori è costrittiva. Paolo Cresta prova a divincolarsi dal birignao con delle espressioni facciali bellissime e con un’ottima tensione di scena. Le musiche rendono un’atmosfera cupa e particolarmente asfittica che dona allo spettacolo un sapore misterioso fino all’apoteosi nel finale.
Vivete di teatro e fatevi vivere da esso.
Michele Brasilio