Esilio
Di Luigi Sacchettino
15 Ottobre. È un sabato sera. Ore 21:00.
Sono in ESILIO.
Sì, ad Officina Teatro. La prima della prima “sulla natura delle cose”- stagione duemilasedici duemiladiciassette. Con la direzione artistica di Michele Pagano.
A condurmi in Esilio sono Serena Balivo e Mariano Dammacco, il quale ne ha curato anche ideazione, drammaturgia e regia.
Esilio racconta la storia di un uomo che viene licenziato senza troppa empatia e che si trova a dover affrontare un nuovo futuro fatto di incertezze ed ossessioni.
Quest’uomo non è solo. Gli fa visita l’incredulità: “è forse uno scherzo? Lo scherzo è bello finché dura poco”.
Interviene la rabbia, emozione che ricorda il valore di un uomo e ne risveglia la voglia di riscatto.
Poi arriva la tristezza, quella che fa pensare che è tutto finito, il parassita della forza. Forza di reagire.
Fa capolino un ottimismo surreale, che presto lascia il posto alla disperazione. Totalizzante.
Il soliloquio ossessivo e paranoico del protagonista viene interrotto dalla sol voce della sua anima. E’ un’anima riflessiva, che ha lasciato il corpo, e che si interroga sui molti dubbi esistenziali. E’ un’anima che nulla può.
Una climax ascendente di emozioni, che culmina in una denuncia alla paranoia- al complotto, complotto!- caratterizzata da diffidenza e sospettosità che spingono a interpretare le motivazioni degli altri sempre come malevole per la propria persona. Si dubita persino di se stessi, e di un quadro appeso in una stazione di polizia.
Lo spettacolo è condotto magistralmente da Serena Balivo, la cui presenza scenica è formidabile.
Il tono, l’intensità e le espressioni dell’anima- in una veste nero scintillante di Dammacco- arrivano dirette allo spettatore che nulla può. E’ un discorso tra anime.
Il testo è curato nei minimi particolari; i discorsi sono ricercati, i temi collegati. Emblematico è il colloquio con Dio, la cui esistenza viene sconfessata dalla più scientifica fisica quantistica, spiegata ironicamente con la presenza di un “gatto intermittente”.
Se volete viaggiare con la mente e le emozioni, andate in Esilio.