Molly
Di Erica Caimi
Forse, non esiste altro posto al mondo più ricco di miti e leggende dell’Irlanda. Qui, la storia si colora di tradizione orale e anche una semplice passeggiata in centro può regalare sorprese inaspettate.
Tutti sono d’accordo nell’ affermare che Molly Malone è una delle persone più famose nella storia di Dublino, poi, che sia esistita veramente oppure no, questa è un’altra questione. Sicuramente è l’icona più curiosa ad essere mai stata celebrata ufficialmente dalle autorità comunali, che nel 1988, nel corso dei festeggiamenti per il “Dublin millennium”, hanno deciso di far costruire una statua in suo onore e di collocarla a Grafton Street. A questo indirizzo, si trovava un piccolo cimitero, raso poi al suolo dalle ruspe per lasciar spazio a nuovi edifici, dove la leggenda vuole sia stata seppellita la povera Molly, passata a miglior vita prematuramente. La statua è stata in seguito rimossa e spostata temporaneamente a Suffolk Street, di fronte all’ Ufficio del Turismo, ma resta una tappa irrinunciabile per i turisti, che si fermano a farsi fotografare accanto a quella giovane con una generosa scollatura in bella mostra.
Chi era Molly Malone ?
Le prove della sua nascita e morte sono state “scoperte” diverse volte nel corso dei secoli, forse perché un numero cospicuo di “Molly Malone” sono effettivamente nate a Dublino e scambiate erroneamente per l’originale, comunque la sua presunta venuta al mondo si colloca intorno al 1600. La leggenda vuole che Molly sia una giovane donna di bell’aspetto che lavora come pescivendola di giorno e di notte vende il suo corpo seducendo gli studenti del Trinity College, Università stimata per la sua rigida dissolutezza. Molly muore molto giovane a causa di una febbre tifoide che aveva anche causato la morte dei suoi genitori, ma si racconta che il suo fantasma torna ogni notte ad infestare le strade di Dublino.
Molly Malone e la tradizione
Anche se si ritiene che Molly Malone sia vissuta nel 1600, non vi è alcuna traccia della sua presunta esistenza fino alla fine del ‘700, inizio ‘800.
Nel 1880 una nota canzone popolare gaelica dal titolo “Cockles and mussels”, “cardi e cozze”, scritta da un autore ignoto, rievoca la leggenda, congelandola nell’immaginario collettivo: «In Dublin’s fair city, where the girls are so pretty, I first set my eyes on sweet Molly Malone, As she wheeled her wheel-barrow, Through streets broad and narrow, Crying, “Cockles and mussels, alive alive oh!”». La canzone, apprezzata per secoli, è stata riadattata da vari gruppi, The Dubliners compresi. Proprio grazie alla sua notorietà, la melodia affianca l’inno nazionale Ireland’s Call all’apertura delle partite della squadra nazionale di rugby della Repubblica d’Irlanda (l’Irish International Rugby Team) ed è l’inno ufficiale dei tifosi delle associazioni sportive di Dublino aderenti alla GAA, la Gaelic Athletic Association.
I dublinesi, ancor oggi, non hanno dimenticato Molly Malone, affibbiando alla statua il gergale e colorito appellativo di “tart with a cart”, letteralmente “puttana col carretto” o “The trollop with the scallop”, “la donnaccia con le conchiglie”.