Botti
Cari lettori interessati siamo a ridosso delle festività natalizie; se per molti cani questo è un momento di condivisione di gioie dovute ai regali da parte dei proprietari, ai premietti più succulenti dati fuori pasto, alle passeggiate più lunghe per il maggior tempo libero, per molti altri è un tragico periodo dovuto alla consuetudine dei botti e dei fuochi d’artificio
L’udito dei cani è molto sensibile e quei boati possono indurre un vero e proprio attacco di panico in un cane. Per capirci di più abbiamo chiesto il parere autorevole della dottoressa Sabrina Giussani, Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale, Presidentessa SISCA (società italiana scienze del comportamento animale).
- Stiamo avvicinandoci alle festività natalizie e molti cani e gatti manifestano grossi disagi dovuti ai botti e ai fuochi d’artificio: da cosa deriva questo disagio?
“La paura dei botti e fuochi d’artificio può essere appresa dalla madre. Durante l’ultima parte della gravidanza, il feto è sensibile agli stimoli tattili: le contrazioni dell’apparato digerente e dell’utero dovute alla paura sono avvertite dal piccolo come una sensazione spiacevole. Dopo la nascita. Il cucciolo osservando la madre spaventata e a disagio, identificherà lo stimolo responsabile come pericoloso. In età giovanile o adulta, il cane può essere traumatizzato dallo scoppio di un botto molto violento o da un petardo esploso molto vicino. Da quel momento l’animale mostrerà sintomi di un importante disagio alla percezione degli stessi stimoli”.
- E’ possibile lavorare in prevenzione o è più adeguato affrontare il problema a ridosso dello stimolo fobogeno?
“Per prevenire la comparsa di una fobia legata ai botti o ai fuochi d’artificio, è necessario proteggere il cucciolo durante la crescita, per esempio, portandolo a conoscere il mondo (rumori, oggetti, persone e cani) con calma, evitando inizialmente i luoghi troppo affollati o rumorosi. Quando il piccolo ha paura, è fondamentale rincuorarlo così che possa sempre contare su di noi. Del resto noi siamo i genitori in “seconda battuta” del cane così come hanno dimostrato numerosi studi scientifici. La costruzione di una solida banca dati permetterà al cane adulto di adattarsi con facilità alle nuove situazioni. Quando il cane si fida e affida al proprietario, durante un evento che lo spaventa anziché scappare senza meta ,cercherà il conforto della persona”.
- Quali strumenti la medicina del comportamento mette in atto per tutelare i nostri animali?
“La medicina del comportamento, quando il cane ha paura o è in preda al panico, mette a disposizione della famiglia numerosi strumenti che spaziano dai consigli comportamentali, ai feromoni, alla floriterapia, alla terapia biologica, al percorso riabilitativo”.
“Ignorare il cane quando è in difficoltà peggiora il disagio dell’animale. Quando il cane sa che lo comprendiamo e lo proteggiamo, chiede aiuto con lo sguardo, toccandoci con la mano, abbaiando. Così facendo l’animale si tranquillizzerà rapidamente affidandosi a noi. Per confortare il cane è necessario parlargli trasmettendo tranquillità, guardarlo e mantenere il contatto. Accarezzare l’animale “avanti e indietro” può raggiungere l’effetto contrario: il contatto deve calmare e non eccitare”.
- Come bisogna comportarsi se un nostro caro amico a 4 zampe vive un evento di panico in casa?
“È necessario chiudere le imposte o abbassare le tapparelle, lasciare radio o tv accesa in sottofondo, spostarsi nella stanza più silenziosa dell’abitazione e creare un rifugio per il cane. Alcuni preferiscono la parte bassa dell’armadio, altri la cabina armadio o si riparano sotto il letto o sotto le coperte. È necessario rimanere con loro, raccontare una favola o leggere un libro a voce alta cercando di mantenere la calma. La sintomatologia dell’attacco di panico è differente da cane a cane e non sempre è possibile tranquillizzare l’animale senza un supporto medico”.
- E se accade fuori casa, quando siamo per strada?
“Quando il cane si spaventa durante la passeggiata è necessario condurlo immediatamente a casa, in un negozio o in automobile così che possa sentirsi protetto e al sicuro. La passeggiata con la pettorina anti – fuga è consigliata per gli individui che, in preda all’agitazione, possono sfilarsi e correre senza meta”.
- Quali rischi fisici corrono i nostri cani durante questi eventi?
“I cani affetti da malattie cardiache, respiratorie o metaboliche possono mostrare un peggioramento della sintomatologia. In caso di fuga l’animale può incorrere in un incidente o esserne la causa. Il disagio provato può essere così intenso da originare una fobia post traumatica con la comparsa di risposte simili alla paura in molteplici occasioni”.
Grazie mille alla dottoressa Giussani per aver risposto alle nostre domande.
Da un punto di vista gestionale possiamo inoltre coinvolgere l’animale in una lunga passeggiata il pomeriggio dei giorni festivi, così sarà più stanco ed appagato e i livelli di stress mitigati dalle endorfine del piacere; meglio offrirgli la cena al rientro dalla passeggiata, magari il suo pasto preferito. Se il cane se la sente possiamo portarlo a fare l’ultima passeggiata a festa conclusa, avendo cura di attendere almeno trenta minuti dell’ultima deflagrazione così da evitare la presenza di scoppi improvvisi durante il giro.
Puntare sugli amici chiedendo loro di festeggiare evitando l’utilizzo di fuochi d’artificio ma lanciando stelle filanti o coriandoli.
Perché tutelare i nostri amici a quattro zampe non è cosa da poco; e a volte passa attraverso la sensibilizzazione di amici e parenti che sovente non riescono a capire né ad immaginare a quale disagio espongono gli animali con quei petardi di cui, francamente, possiamo farne a meno.
Se pensate che il vostro cane possa soffrire durante questo periodo è opportuno effettuare al più presto un consulto con un medico veterinario esperto in comportamento: sul sito http://www.sisca.vet/ troverete le info necessarie per trovare il medico più vicino a voi.
Bisogna far rumore circa i botti. Bisogna risvegliare sensibilità, attenzione e cura dell’altro, evitando il superfluo laddove dannoso.