dell’agnello
Dell’Agnello ancora una volta deluso, ma con maggiore fiducia per il prosieguo
“Abbiamo disputato la migliore gara della stagione”, l’esordio di Sandro Dell’Agnello nel post partita, “contro la migliore squadra del campionato”
Poi continua: “Siamo una squadra che ha nel tiro da tre uno dei suoi punti di forza ed invece questa sera abbiamo avuto percentuali disastrose”.
Analisi della tenuta fisica e dell’aggressività.
“Abbiamo mantenuto un’ottima tenuta difensiva ma non è bastato. Ma questa gara deve darci fiducia per il prosieguo della stagione. Siamo stati capaci di mantenere Milano su un punteggio molto basso secondo i loro standard. Ciò a dimostrazione della giusta impostazione. Abbiamo pagato in termini realizzativi”.
L’analisi dei singoli
“Johnson, questa mattina, ha avuto un attacco influenzale e, nonostante le cure, non è stato in condizione di essere utilizzato. Diawara non ha offerto la migliore prestazione in quanto i due tiri dalla lunga distanza sbagliati in avvio, gli hanno fatto perdere fiducia. Ma è un giocatore che si allena molto. Stesso discorso per Cinciarini che non è riuscito a dare in partita quanto di buono evidenziato nella settimana di allenamento”.
Sull’ultimo tiro di Sosa.
“Lui ha questi tiri nel suo repertorio. Ha provato la soluzione più difficle ma che avrebbe potuto farci vincere l’incontro”.
Sull’arbitraggio
“Non voglio trovare giustificazioni – ha detto un avvilito Dell’Agnello – ma sono stati usati due pesi e due misure. Basta controllare il dato statistico sui tiri liberi: loro sono andati trenta volte in lunetta e noi 17. Inutile aggiungere altro. Il tecnico alla panchina è stato chiamato per una mia invasione sul terreno di gioco. Visto che le mie proteste erano giuste, gli arbitri hanno trovato un altro modo per punire la Juvecaserta”.
Sul futuro
“Sabato prossimo – conclude il coach Dell’Agnello – avremo una difficile trasferta a Trento. Ma la gara di oggi ha dimostrato che non siamo finiti e troveremo lo spunto giusto per disputare al meglio questo finale di stagione”.
Repesa analizza poco la gara e parla a ruota libera
“La partita di oggi ha dimostrato che non esistono gare facili – il pensiero di Jasmin Repesa – Loro hanno avuto la possibilità di riposare, mentre noi abbiamo disputato quattro incontri in una settimana”.
Sui favori del pronostico e sulle squadre che possono puntare al tricolore.
“Siamo la squadra dabattere e di questo ne siamo consapevoli. Tutte le altre sisono rinforzate, sperando di poter puntare al titolo, come Avellino, Venezia e Trento che sta giocando un’ottima pallacanestro”.
Sulla crisi del basket.
“In Italia c’è poca pazienza. Tutti vogliono vincere subito. Si punta poco sul settore giovanile. In passato, come Caserta, c’era continuità e si puntavasullo stesso gruppo di italiani con giusti innesti di stranieri. Oggi i migliori vanno nella NBA e ogni anno si cambiano almeno sette/otto elementi del roster ed è impossibile avere continuità di risultati. Anche per questo abbiamo fallito in Europa”.
Poi rincara la dose
“Io ho 55 anni ed alleno da venticinque. Ho visto di tutto e posso affermare che non si vince, se non occasionalmente, non avendo giocatori di nazionalità nel roster. Bisogna creare un nucleo e fare i giusti inserimenti. Il badget non è l’unico elemento fondamentale”.
“Tutti questa mancanza di programmazione allontana i tifosi dai palazzetti. Solo in alcune occasioni si riempiono. La maggior parte degli incontri è destinato a pochi intimi. Ho parlato con i vertici della pallacanestro durante le finali di Rimini, ma ritengo che ci sia poca voglia di cambiare”.