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Juvecaserta in terra siciliana per la prima senza Sosa
Juvecaserta in campo dopo le tensioni e polemiche che hanno caratterizzato la settimana. Prima gara senza Sosa che ha lasciato Caserta, e per fortuna aggiungiamo noi, senza lasciare un grande rimpianto soprattutto dal punto di vista comportamentale. Non certo impeccabile e lasciando solo uno strascico di polemiche. Una decisione che poteva essere adottata prima, ma contrattualmente non possibile.
In campo, però, ritorna Bostic e si spera che chi non è al massimo della condizione possa dare quel qualcosa in più necessario per cercare di invertire i risultati negativi degli ultimi periodi.
Primo quarto 15 – 17
Juvecaserta molto aggressiva sin dalle prime battute. Sempre avanti nei primi dieci minuti dell’incontro. La gara è vibrante e molto fisica. Positivo l’impatto sulla gara di Bostic. Ma ancora lontani dalla condizione migliore, si spera solo fisica, sia Cinciarini che Watt. In ripresa Giuri con un maggiore minutaggio in cabina di regia dove si alterna con Berisha. Al termine della prima sirena lunga il tabellone vede la Juvecaserta in vantaggio di due: 17 a 15.
Secondo quarto 36 pari
Al ritorno sul parquet, Dell’Agnello punta sulla difesa a uomo. Con i primi liberi di Archi, Capo d’Orlando impatta le sorti dell’incontro. A 9’ primo vantaggio siciliano 19 – 17. Bostic, con un Diawara molto impreciso ma combattivo, cerca di scuotere i suoi compagni. Watt è sempre più l’ombradel giocatore ammirato nella fase iniziale della stagione. A 6’ Putney, primo dei suoi in doppia cifra e come al solito molto aggressivo, recupera un prezioso pallone che manda a schiacciare Diawara: 23 – 19. Ma Caserta ha già 4 falli di squadra. La gara sale nel ritmo dopo la metà del tempo e prosegue sul binario dell’equilibrio. Il tecnico chiamato alla panchina casertana, sul 29 pari, a 2’ 47’’, complica la vita ai bianconeri. Con un canestro e tre liberi di seguito, l’Orlandina raggiunge il massimo vantaggio a 1’ e 54’’ sul 34 – 30. Ma la Juvecaserta non si disunisce e al riposo lungo si va sul 36 pari.
Terzo quarto 57 – 53
Primi canestri della frazione con due slum dunk: la prima siciliana di Diener e poi quella casertana di Putney. La prima metà è comunque contraddistinta dai numerosi errori da entrambe le parti e punteggio sul 38 – 42. La Juvecaserta tenta di dare uno strappo al match, approfittando degli errori avversari e raggiunge il massimo vantaggio: 38 – 44 a 4’ e 50’’. Ma Capo d’Orlando reagisce immediatamente. Caserta continua a sbagliare e su un tiro da distanza siderale di Diener, i padroni di casa si portano di nuovo avanti: 45 – 44 a 3’ 25’’. L’equilibrio la fa da padrona e il basket messo in mostra è davvero brutto. Ma quello che conta sono i due punti. A 2’ e 42’’ parità a 47. Le polveri di Caserta, comunque, sono sempre bagnate. Ai campani lo strappo, possibile, non riesce e i padroni di casa si gasano. Finale di marca siciliana e frazione che si chiude sul 57 – 53.
Ultimo quarto 74 – 71
Caserta, come al solito, cede ad inizio degli ultimi dieci minuti e Capo d’Orlando sale di giri. Subito un tiro dalla lunga distanza di Tepic e canestro di Delas, portano i padroni di casa a raggiungere il + 9: 62 – 53 a 8’. La Juvecaserta non riesce più a finalizzare e i giocatori iniziano a forzare le conclusioni. La gestione di Dell’Agnello non è delle migliori. A 7’ e 10’’ esce per falli Putney. Ma Caserta continua a non segnare. Il tempo scorre e il punteggio è 66 – 56 a 5’ e 57’’. Su un fallo in attacco fischiato a Watt, la gara per Caserta appare già conclusa. Ma c’è tempo per un sussulto: parziale di sei a zero con due triple di Berisha. 66 – 62 a 4’ e 28’’. Zona per Dell’Agnello che non produce effetti, mentre la difesa di Mimmo Di Carlo è più aggressiva. Berisha piazza un’altra “bomba” e a 2’ 30’’ si va sul 68 – 65. Su due liberi di Bostic 68 a 67, ma Stoianovic mette la bomba del + 4 e Berisha sbaglia. Mancano 45’’. 71 – 69 a 17’’ e siciliani in lunetta con Ivanovic che realizza. Ora è veramente finita sul 74 – 71.
Con o senza Sosa il prodotto non cambia. Evidentemente il manico non riesce più a sorreggere una struttura divenuta troppo pesante, nonostante le dichiarazioni di fiducia al coach. Ora è troppo tardi ma una scossa sarebbe servita per tempo. Iavazzi, purtroppo, deve prendersela solo con se stes