Shiba
Di Luigi Sacchettino
Cari lettori interessati il fascino che l’Oriente riveste sull’Occidente è spesso notevole, e anche nel mondo della cinofilia si avverte questa tendenza. E’ per questo che dopo i maestosi Akita inu abbiamo deciso di concentrarci sugli Shiba inu, e per farlo ci siamo affidati ad Antonio Lombardo, Educatore Cinofilo FICSS, ex allevatore di Akita Inu con affisso Enci, che da due anni e mezzo collabora con il più grande allevamento di razze giapponesi d’Europa, in provincia di Torino.
Partiamo dall’origine dello Shiba inu
Grazie mille per aver accettato l’intervista. Qual è l’origine di questa razza orientale? A volte saperne l’origine aiuta la conoscenza del comportamento da parte dei proprietari.
“Come avviene per tante razze, l’origine dello Shiba inu è alquanto vaga, ma ciò che sappiamo per certo è che si tratta di uno dei cani asiatici più antichi. E’ il più piccolo tra le sette razze native giapponesi, e veniva indicato come cane da caccia, a differenza del più grande e conosciuto cane giapponese, ovvero l’Akita inu, indicato altresì da caccia e lavoro. Il suo magnetismo risiede nel contrasto della sua essenza, selezione, ma scrupoloso mantenimento dei caratteri ancestrali. E’ un cane dall’aspetto essenziale e rustico, è un cacciatore formidabile, versatile e fatto per qualsiasi superficie e preda. Specialista nella caccia di piccole prede, veniva utilizzato dai cacciatori persino per irretire gli Orsi: inducendoli a sorreggersi sulle due zampe posteriori, il cuore della preda poteva così divenire facile bersaglio per le frecce dell’uomo”.
Spesso i futuri adottanti scelgono questo cane per la loro estetica e simpatia: ma cosa comporta vivere uno shiba nella realtà?
“Come già accennato i suoi scopi selettivi ci danno più che un’ idea sul suo comportamento. Molto dinamico e attivo, si lega molto ai propri referenti, ma ha anche una buona dose di socievolezza. Come tutti i cani nipponici, è estremamente silenzioso e particolarmente pulito. Stoico come pochi nel trattenere i propri bisogni già dalle prime settimane in casa, detesta sporcare i propri spazi. Apprezza i confort domestici, ma adora la natura: quello è il suo areale, dove i suoi occhi luccicano e si infiammano al contatto con la neve, il suo naso gocciola all’annusar del bosco. In libertà ha distanze medio-ampie, molto predatorio e autonomo nell’esplorazione, come tutti i cacciatori ama le tracce e godersi i sapori olfattivi”.
Quanto si discosta il comportamento di uno shiba da quello del cugino akita? Spesso si sente dire che uno shiba è un akita in miniatura: cosa ne pensa a riguardo?
“In verità si somigliano parecchio, ma non esteriormente: dal punto di vista morfologico sono tecnicamente molto differenti; infatti uno shiba che assomiglia ad un akita non è uno shiba in tipo. Internamente sono molto simili, poiché entrambi portano con sé tutto il prodotto della coevoluzione col popolo Giapponese. Discrezione, delicatezza, pulizia sono le peculiarità di queste due razze. E’ definito più nevrile, ma a me piace raccontarlo semplicemente come più vivace, più attivo e dinamico del cugino di grande taglia”.
Cosa può consigliare ai futuri adottanti che è necessario debbano sapere su questa razza?
“Uno shiba adulto è capace di farvi percorrere 50 metri in 30 minuti: se prima non ha terminato la sua zelante ispezione è impossibile proseguire. Scherzi – ma non troppo- e tecnicismi a parte, è un cane attivo, che dice la sua, che propone e sceglie. Tende ad essere incompatibile coi conspecifici di egual sesso ma può tranquillamente avere degli amici cani. Non è di certo un cane da area cani- ammesso che esista il cane da area cani-, è di piccola taglia ma non pensate che sia una fantastica reliquia giapponese da lasciare lì, sul divano, tutta da contemplare. Lo shiba, come tutti i cani da caccia, ama i caldi ripari, soprattutto dall’umidità, ma ha anche un bisogno di fare importante. Come detto, non disdegna la vita d’appartamento, ma ha bisogno di esperienze in natura che gli permettano di ritrovare il proprio equilibrio. Molto solare, è un compagno discreto per i bambini, festoso con chi ritiene amico, tende alla diffidenza verso cani ed umani, ma meno che l’akita, per questo va vivamente consigliata una buona conduzione alla maturità, attraverso una corretta esposizione sociale. E’ un cane molto forte e longevo, non ha patologie peculiari di forte incidenza, facile da pulire, ha mute due volte l’anno che sono più frequenti nei soggetti maggiormente esposti alle escursioni termiche”.
Piccolo, ma non troppo.
Orientale, ma con la simpatia di un partenopeo. La si scopre bene su Youtube, dove abbondano video molto esplicativi con protagonisti gli shiba.