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Categoria

Calcio

napoli
CalcioIn primo piano

 NAPOLI RIVEDE IL SECONDO POSTO. ALMENO IL BIANCONERO DELL’UDINESE E’ STATO SCONFITTO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli a quota 75 reti e rincorsa al secondo posto

Nonostante il 3 a 0 all’Udinese, maglia bianconera minore di scena al San Paolo ma sempre stimolante, il Napoli è ancora distante due punti, dal punto di vista numerico ma tre di fatto in considerazione dello scarto negativo negli scontri diretti, da quel secondo posto, non solo importante, ma rimasto l’unico vero obiettivo stagionale. Fondamentale la conquista della Champios diretta per morivi economici, di programmazione e tecnici. Vero è che gli azzurri, nella giornata odierna, hanno recuperato due punti sulla Roma, ma  la mole di gioco espresso, le reti segnate e le amnesie difensive (si anche quelle) fanno aumentare il rammarico per una stagione che poteva avere ben altro epilogo.

La vittoria non deve esaltare: l’obiettivo, difficile da raggiungere, è recuperare il gap che lo separa dalla Juventus, in Italia e dai club europei di prima fascia

Con l’Udinese i partenopei non hanno ceduto dal punto di vista psicologico, l’aspetto più temuto. Il primo tempo incolore (il possesso palla non basta a vincere le partite) ha ceduto il passo a 45’ vibranti agevolati dal goal di Mertens dopo appena due minuti. Allan, ex di turno che non ha esultato (quoque tu) e migliore in campo e Callejon hanno chiuso il capitolo. Anche se la difesa, pur non subendo reti, ha dimostrato di essere il reparto che abbisogna di maggiore attenzione in fase di programmazione e rinforzo. Un investimento mirato e di prestigio in questo settore, potrebbe rappresentare quel salto, quell’ultimo colpo che manca per raggiungere traguardi importanti.

Verificare il cammino in campionato per rafforzare anche l’attacco

Fino alla dodicesima giornata il Napoli ha conquistato 1 punto e 40 a partita. Mentre dalla tredicesima fino ad oggi ben 2,35 di media. Praticamente in concomitanza con l’exploit di Mertens. Visto l’andamento della stagione e l’infortunio subito, non si può giudicare Milik sia in positivo che in negativo. Ma, comunque, riflettere si deve. Serve un attaccante alla…. Mertens. Ma con maggiore peso offensivo. Un Higuain più veloce. Gli interventi dovrebbero essere mirati, non dimenticando, tra l’altro, portiere e laterale di sinistra per rimpiazzare Ghoulam, già accasatosi in premier.

Rinnovi positivi e che infondono fiducia

Il rinnovo di Insigne, che sarà formalizzato a fine maggio e un accordo di massima con Mertens, hanno ridato fiducia ad un’ambiente scettico e timoroso per il futuro. Il talento di Frattamaggiore ha chiuso una querelle che sembrava lo volesse lontano dagli azzurri. Mertens vorrebbe disputare altri due anni a Napoli, magari vincendo qualche trofeo (in primis scudetto) per poi lasciare la città del Vesuvio. Per poi farvi ritorno da dirigente. Ma tutto dipende dal presidente che dovrà decidere di allargare i cordoni della borsa.

La rincorsa non è terminata 

Va bene vincere. Fondamentali i tre punti con l’Udinese ma non bisogna esaltarsi e pensare di aver vinto chissà cosa. Bisognerà cercare di mantenere il passo fino alla fine del torneo. Altrimenti si tornerebbe al punto di partenza e tutto quanto fatto sarebbe inutile… o quasi.

 NAPOLI RIVEDE IL SECONDO POSTO. ALMENO IL BIANCONERO DELL’UDINESE E’ STATO SCONFITTO was last modified: aprile 16th, 2017 by Walter Magliocca
16 aprile 2017 0 commenti
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higuain
CalcioIn primo piano

HIGUAIN: IL RITORNO AL SAN PAOLO IN UN MARE DI PERNACCHIE E FISCHI

scritto da Walter Magliocca

higuain

Da oggi le quattro giornate di Napoli: oggi campionato, mercoledì coppa

Così definite da uno striscione: “2 e 5 aprile le quattro giornate di Napoli. Per il nostro popolo non saranno due partite come le altre. La maglia che indossate è l’unica cosa che conta e non va mai tradita. In campo non sarete mai soli: 1 comandante, 11 briganti e la passione di una città intera .. avanti uniti e fieri”.

Per Napoli e il Napoli calcio la partita con la Juventus non ha mai rappresentato una gara come le altre. Sin da quando è stato istituito il girone unico, la gara ha rappresentato una sorta di rivalsa sociale: sud contro nord, il popolo contro il potere economico ma soprattutto cuore, passione contro  concretezza, freddezza, pragmaticità. Per molti anni è stata considerata la gara che valeva una stagione. Trend invertito, per fortuna, con l’arrivo di Maradona: gara si di partcolare importanza ma finalizzata alla vittoria finale.

Higuain: una sfida nella sfida 

Ma, oltre alla gara contro la “giuventùs”, ci si mettono anche gli ex ad accendere la contesa. Higuain, no “core ngrato” perché l’argentino non ha cuore inteso come sentimento, appartenenza.  E’ solo un mercenario del pallone. Mai feleeng con la tifoseria ma reciproca convenienza. Ma dopo aver cantato sotto la curva non poteva e doveva trasferirsi all’odiata nemica. Ma questo, se vogliamo e lo diciamo a denti stretti, è colpa solo ed unicamente del presidente che ha consentito, nonostante i contratti da un “milione” di pagine, questo trasferimento.

Questo trasferimento non s’aveva da fare. La partita non aveva bisogno di motivi supplementari. Ed invece la presenza di Higuain è diventata una gara nella gara. Non solo questa sera, ma anche mercoledì sera in coppa Italia. Forse più sentita, ma non più importante, perchè si definisce in partita secca, più affascinante e con maggiore … goduria se si dovesse concretizzare la rimonta.

Il web è diventato virale, anzi di più: Carta igienica con “l’effige” del Pipita, vasi igienici di colore bianconero e Pipita risucchiato, canzoncine, interviste modificate. Poi sulla squadra. Paragonata ai rifiuti cittadini, ma ad effetto ed emblematica: “è arrivata la Juve e si è rubata anche il sole”, in riferimento alle condizioni climatiche ed ai continui “furti” perpetrati in danno della squadra azzurra con favori arbitrali. Molti, troppi i dubbi che hanno accentuato questi dissapori che, senza andare troppo indietro nel tempo,  sono esplosi nella finale della supercoppa a Doha.

Oggi si spera che la gara non sia condizionata da decisioni arbitrali non solo eclatanti, come rigori e fuorigioco, ma in tutti quei piccoli episodi che avvengono in una gara e che incidono in maniera preponderante sul risultato finale più di un rigore. E in questo gli “juventinarbitri” sono i maestri.

HIGUAIN: IL RITORNO AL SAN PAOLO IN UN MARE DI PERNACCHIE E FISCHI was last modified: aprile 2nd, 2017 by Walter Magliocca
2 aprile 2017 0 commenti
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casertana
CalcioIn primo piano

CASERTANA E COSENZA: GEMELLAGGIO SUGLI SPALTI E IN CAMPO. PARI, 1 – 1, CHE ACCONTENTA TUTTI

scritto da L'Interessante

casertana

di Pasquino Corbelli

Casertana e Cosenza pari giusto anche se penalizzante in chiave play off

Giusto pari al Pinto tra due contendenti appaiate in classifica e …sul campo. Il gemellaggio sugli spalti è emerso sul terreno di gioco e Casertana e Cosenza hanno diviso la predominanza in termini di equa divisione della posta in palio.

Gara dai due volti e un tempo per parte. Casertana brava nella prima frazione a capitalizzare la maggiore mole di gioco, mentre nella ripresa è stato il Cosenza a giocare con maggiore intensità. Divisione della posta giusta, con le due squadre che continuano a braccetto la loro scalata in classifica, strizzando l’occhio ai play off, giusto coronamento delle ambizioni anche se con un cammino altalenante.
In chiave post season è un autentico spareggio, dove Casertana e Cosenza si giocano la possibilità di rinsaldare la classifica sperando di conquistare la migliore posizione. Soprattutto l’occasione di staccare la rivale per guadagnare punti preziosi in questo finale di stagione. Proprio perchè tra le sorprese più piacevoli di questa stagione, entrambe cercano conferme in una gara, in cui sugli spalti le due tifoserie rinsaldano un gemellaggio di antica memoria.

Primo tempo per i padroni di casa

Mister Tedesco, si affida agli stessi undici che sette giorni fa hanno compiuto il blitz in casa dell’Unicusano Fondi, e dunque fiducia al tridente offensivo composto da Corado,  Ciotola e Cisotti,  con i primi due autori dei go, che sono valsi i tre punti in terra pontina. A dimostrazione della fiducia che il tecnico ha risposto nel giovane attaccante esterno arrivato nel mercato di gennaio dallo Spezia, che dopo un’iniziale periodo di ambientamento,  sta trovando regolarmente spazio in squadra.  Sulla sponda silana invece mister De Angelis, subentrato a Roselli,  che schiera il suo Cosenza con lo stesso modulo della Casertana, manda in campo dal primo minuto l’ex di turno Baclet,  che supportato da Cavallaro e Statella, avrà il compito di guidare l’attacco calabrese. 
Dopo una fase iniziale di studio,  in cui le due squadre provano a prendere il predominio territoriale, è Cisotti al 15’ a provare lo spunto personale con un’azione sulla corsia di destra, ma il suo passaggio per Corado si rivela impreciso e la sfera si perde sul fondo. Al 21’ ancora una volta il giovane attaccante ex Spezia protagonista: lancio di Ramos e Cisotti che dopo aver rubato il tempo a Pinna si trova davanti a Perina ma nel contrasto perde il tempo della battuta a rete. Al 34’ la Casertana trova il vantaggio: azione personale di Ramos sulla corsia sinistra e assist per l’accorrente De Marco che dal limite dell’area lascia partire un tiro che termina la sua corsa nell’angolo alto della porta difesa da Perina che poco ha potuto sulla prodezza balistica del giovane centrocampista rossoblu.  Il gol del vantaggio infonde entusiasmo ai falchetti che al 37’ con Ciotola sfiorano il raddoppio,  con una conclusione dalla limite che sfiora l’incrocio dI pali, con l’estremo difensore silano che nulla avrebbe potuto nemmeno in questa occasione. Casertana che termina in crescendo la prima frazione di gioco, chiusa meritatamente in vantaggio. 

Ripresa a favore dei calabresi

Senza cambi le formazioni che iniziano la ripresa, con entrambi i tecnici che si affidano agli stessi undici. Al 51’ mister prova a cambiare qualcosa in fase offensivo: fuori un opaco Cavallaro e dentro Letizia con il chiaro intento di rendersi più pericolosi dalle parti di Ginestra.  La risposta di Tedesco arriva al 54’ fuori Carriero e dentro Giorno per provare a dare più dinamicità al centrocampo. Al 55’ è il nuovo entrato Letizia a provare la conclusione a rete ma il suo tiro si perde a lato. Mentre è Finizio al 56’ ad anticipare ancora Letizia, pronto a due passi da Ginestra, a provare la conclusione a rete. Casertana che con il passare dei minuti arretra il suo baricentro e Cosenza che inizia a farsi viva con costanza dalle parti di Ginestra. Al 61’ Termina la partita dell’ex Baclet,  ad onor del vero poco incisivo, in luogo di Mendicino. Al 67’ ospiti vicinissimi al pareggio: fuorigioco eluso da parte di Letizia che serve Mendicino che da due passi da Ginestra lascia partire un tiro su cui il portiere rossoblu si oppone con sicurezza. L’incedere degli ospiti costringe Andrea Tedesco a correre ai ripari: al 67’ fuori Ciotola e dentro Magnino per irrobustire una zona mediana del campo che stava faticando troppo per contenere la formazione ospite. Dopo tanto provare il Cosenza, apparsa sicuramente più in palla nella seconda frazione di gioco, giunge meritatamente al pareggio, proprio grazie ai nuovi innesti: 75’ palla lavorata da Letizia sulla trequarti,  assist per Statella che appena entrato in area lascia partire un tiro cross su cui si avventa Mendicino che trova la deviazione vincente, su cui Ginestra nulla può. All’87’ sussulto della Casertana: angolo battuto da Cisotti, testa di Magnino e deviazione involontaria di Lorenzini che per poco non beffava Perina che viene salvato da Corsi che sulla linea di porta riesce a respingere di testa. Dopo tre minuti di recupero il direttore di gara manda le due squadre negli spogliatoi, applausi per entrambe le squadre e classifica che continua a sorridere ad entrambe.  Anche se il finale si preannuncia molto combattuto.

Tabellini

Casertana: Ginestra; Finizio, Rainone, D’Alterio, Ramos; De Marco (dal 77’ Lorenzini), Rajcic, Carriero (dal 54’ Giorno); Cisotti, Corado, Ciotola (dal 67’ Magnino).  A disp.: Fontanelli, Simone, Diallo, Petricciuolo,  De Filippo, Colli, Orlando. All. Tedesco.
Cosenza: Perina; Corsi,  Blondet, Pinna, D’Orazio; Mungo, Ranieri, Calamai; Statella (dall’81’ Criaco), Baclet (dal 61’ Mendicino), Cavallaro (dal 51’ Letizia).  A disp.:  Saracco, Capece, Caccetta, Meroni, D’Anna, Madrigali. All. De Angelis
ARBITRO: Alessandro Prontera di Bologna
ASSISTENTI: Angotti di Bologna e Guddo di Palermo  
AMMONITI:  Mungo, Finizio 
ESPULSI:  
RETI: 34’ De Marco, 75’ Mendicino
NOTE: Spettatori 1500 circa con una folta rappresentanza di tifosi provenienti da Cosenza.

CASERTANA E COSENZA: GEMELLAGGIO SUGLI SPALTI E IN CAMPO. PARI, 1 – 1, CHE ACCONTENTA TUTTI was last modified: marzo 26th, 2017 by L'Interessante
26 marzo 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli bello solo per un tempo come ieri così oggi. L’epilogo non cambia

30 settembre 1987, 8 marzo 2017. E’ sempre Napoli Real. Sono trascorsi trent’anni ma nulla è mutato. Plauso alla prestazione. Un tempo sopra le righe e Real messo alle corde. Per quel Napoli il sogno si infranse al 41′ del primo tempo per un goal di rapina di Butragueño. Per questo Napoli il sogno si infrange all’inizio del secondo tempo per due goal su palle inattive colpite di testa da Sergio Ramos. Ma l’epilogo è lo stesso. Azzurri fuori dalla massima competizione europea. 

Emozioni e brividi. San Paolo vestito a festa con rattoppi e “lavate di faccia”. Urlo Champions da brividi

Coreografie in tutti i settori dello stadio San Paolo eccetto in tribuna. Emozioni, ricordi, brividi. La notte Champions fa rivivere quelle emozioni che fanno comprendere la napoletanità. L’urlo il corollario che ha esaltato e stupito i presenti e l’Europa calcistica intera. Quello che ha colpito è il restailing veloce ed inutile dello stadio con faretti in tutti i settori, logo champions league, schermo gigante sotto il settore ospiti e corridoio di accesso sul terreno di gioco sotto la tribuna Posillipo e non più sotto la curva “b”. Ci vorrebbe una gara europea a settimana per migliorare la fruibilità dell’impianto di Fuorigrotta.

Napoli che deve crescere sotto il profilo tecnico-tattico e della comunicazione 

Un 3 a 1 che brucia. Subire goal nella situazione di pericolo più elementare e più nota. Sergio Ramos ha fatto vincere una champions al Real con i suoi goal di testa. Sarri ha studiato e neutralizzato tutte le mosse avversarie e non ha arginato quella più conosciuta. E per ben due volte!!!  

Altro aspetto da sottolineare è il dopo partita. In conferenza stampa tutti i giornalisti spagnoli hanno posto l’accento  e infierito con Zidane sul comportamento remissivo del Real Madrid nel primo tempo. A Sarri, invece, sono state poste domande sull’atmosfera festosa e sulla prestazione dei primi cinquanta minuti. Ogni commento è superfluo.

De Laurentiis farebbe meglio a stare zitto. Ogni volta pala a sproposito

Le polemiche del dopo Madrid sono sin troppo note, salvo correggere il tiro e precisare che destinataria del suo attacco era la squadra e non  l’allenatore. Oggi, dopo l’attacco fuori luogo nei confronti del giornalista della Gazzetta Mimmo Malfitano, ha detto che il pubblico che gremisce gli spalti dovrebbe essere più intelligente. Il riferimento, ovviamente, era per i cori rivolti dalla curva A contro di lui. Il metro dell’intelligenza? La sua persona. 

Attuasse una politica diversa, parlasse meno a sproposito e forse i tifosi potrebbero anche rivedere le proprie opinioni. Ma “sic stantibus rebus….. “.

Pubblico eccezionale e spagnoli meravigliati della sportività e dell’accoglienza

Applaudita la squadra per tutta la gara. In modo più intenso al fischio finale per ringraziare i giocatori, gli stessi accusati dal presidente. Gli spagnoli, giocatori e tifosi, ammaliati dalla sportività e dalla passione del pubblico napoletano. Squadra e dirigenti a rimarcare che a Napoli hanno ricevuto la migliore accoglienza posta in essere dalle squadre italiane di Champions league.

Quando si vuole si può. Capito signor presidente?

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO was last modified: marzo 8th, 2017 by Walter Magliocca
8 marzo 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI SFIDA REAL TRA PIOGGIA DISAGI, DISORGANIZZAZIONE E .. REMUNTADA

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli: piano antiguerriglia per la gara Real. Ma è solo una partita e la città non è predisposta per eventi del genere

Siamo alle solite. Piano antisommossa, avvisi alla popolazione – tifosi, schieramenti anti guerriglia. Ancora una volta la città chiude. Pioggia che già blocca da sola la città, traffico in tilt, permessi negli uffici pubblici, saracinesche delle attività commerciali che si abbasseranno alle 19,00. Piano traffico e chiusura delle strade limitrofe al quartiere Fuorigrotta. Il San Paolo un miraggio. Una conquista, un’impresa riuscire a salire i gradoni  e riuscire a mirare il tappeto verde su cui veder stendere il “gonfalone” della champions. C’è il Real Madrid.   

Non vedere la realtà, non fare nulla per modificarla equivale ad accettarla ed ad essere connivente con chi in questa approssimazione che fa rima con disorganizzazione, ci “sguazza” e ci gode, compreso “pubblica amministrazione e “società sportiva calcio Napoli”.

L’organizzazione madrilena ha fatto da contraltare all’approssimazione napoletana  

La Champions è un abito che mal si adatta al” fisico” partenopeo. Le parole di De Laurentiis riguardo la costruzione di uno stadio – teatro di ventimila posti e quelle di De Magistris a garantire che lo stadio non traslocherà da Fuorigrotta, possono far presa solo su tifosi con occhi miopi se non addirittura ciechi.,

A Madrid, tre settimane orsono nella civiltà: cancelli dello stadio aperti alle 19. Entrata e deflusso veloce e Santiago Bernabeu semivuoto fino a 15 minuti prima del fischio di inizio. Misure di sicurezza nella norma.

A Napoli apertura cancelli alle 15,00. Per le 18 si prevede un San Paolo pieno per i due/terzi. Spiegamento di forze in assetto da guerra e numeri spropositati di agenti. Quello che conta è la qualità e non la quantità. Servizi pubblici al limite dell’utilizzo e zone nei pressi di Fuorigrotta off – limits.  

Sconfitti prima di giocare: civiltà contro inciviltà. Il Real accolto da un bagno di folla inaspettato

Hotel a Palazzo Caracciolo. Allenamento al San Paolo. Una folla ad attendere i “blancos” che neanche a Madrid dopo la conquista dell’ennesima Champions. Questo l’aspetto che entusiasma e intenerisce. Ma che alimenta e sottolinea le discrepanze del sistema e le paure di non riuscire a supportare un avvenimento internazionale. Un migliaio di tifosi per un selfie, un autografo di CR7 e non solo: Sergio Ramos, Benzma, Modric e ..gli altri. I campioni del mondo del Real Madrid. La squadra più titolata, Al San Paolo per ammirarli dal vivo. Ma è solo un rito scaramantico. Per dimostrare che la partita ha un esito scontato. Ma nel cuore qull’esito è solo azzurrro.

Conferenza stampa tenuta da Sarri e Hamsik e silenzio non procrastinabile per non incorrere nelle penali

Come anticipato, il silenzio stampa non poteva essere procrastinato in Champions. Altrimenti il buon De Laurentiis avrebbe dovuto mettere mano alla tasca per pagare le penali previste dai contratti televisivi. Ed allora, quel silenzio, che senso ha avuto? E’ stata solo una presa di posizione inutile e strumentale.

Appuntamento con la storia alle 20,45

Non succede ma … se succede si scrivrebbe la storia della champions azzurra. La “remuntada” napoletana dopo il 3 a 1 del Santiago Bernabeu. Basterebbe (e ti pare poco) un 2 a 0. Vendetta trenta anni dopo. L’impresa è ardua, per non dire impossibile. Ma, come suol dirsi, il pallone è rotondo. Quella speranza, quella misera percentuale varrebbe i quarti di finale. Un traguardo mai raggiunto dalla società partenopea nella massima competizione continentale. Eppure la storia è iniziata nel 1926. Ed allora, con civiltà, godiamoci lo spettacolo senza se e senza ma. E senza dietrologia. C’è tempo per  processi e polemiche.

Per una sera conta solo l’urlo champions che, come ha detto il capitano, si ascolterà fino a Torino. E non è per caso.

NAPOLI SFIDA REAL TRA PIOGGIA DISAGI, DISORGANIZZAZIONE E .. REMUNTADA was last modified: marzo 7th, 2017 by Walter Magliocca
7 marzo 2017 0 commenti
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polemiche
CalcioIn primo pianoVolley

POLEMICHE DEL DOPO GARA: JUVENTUS NAPOLI 3 – 1

scritto da L'Interessante

Polemiche

 

Di Valerio Andalò

 

Da tifoso non posso che essere amareggiato per il risultato della partita di ieri sera. Da appassionato di calcio e perciò legato al concetto di “sportività” non posso prescindere da un’analisi oggettiva. 

Partiamo dal comportamento della Società Calcio Napoli che poche settimane orsono ha decretato il silenzio stampa. Ebbene, ieri sera un Giuntoli (Ds azzurro) furioso ha deciso di presentarsi dinanzi alle telecamere di mamma RAI. Dopo aver definito il comportamento del direttore di gara vergognoso, aver accusato i telecronisti della tv pubblica di essere tutt’altro che imparziali e aver fatto i complimenti alla squadra, ha deciso di andar via senza aspettare le repliche. Dal punto di vista della comunicazione una figura degna di una squadra di 3° categoria. Puoi anche avere tutte le ragioni di questo mondo ma se accetti di presentarti dinanzi alle telecamere devi anche mettere in conto “le domande scomode”. Di conseguenza devi accettare il contraddittorio, pretendere di fare “l’assolo” ti porta automaticamente dalla parte del torto.

Dal punto di vista tecnico è giusto analizzare alcuni episodi che hanno scatenato polemiche: il gol del Napoli è regolare. Callejon ha il braccio davanti alla linea dei difensori, pertanto come da regolamento non è fuorigioco. C’è il primo rigore per la Juventus, Koulibaly entra scomposto su Dybala. C’è il rigore in favore del Napoli. Albiol, in quel momento nell’area di rigore bianconera, viene agganciato in maniera irregolare. Molto dubbio il secondo penalty concesso ai bianconeri: è vero che Cuadrado stramazza al suolo dopo il contatto con Reina, ma è altrettanto vero che il portiere del Napoli tocca il pallone (che infatti cambia direzione). Inoltre l’estremo difensore azzurro non può smaterializzarsi. Detto ciò ottimo primo tempo del Napoli che ha imbrigliato la Juve nel suo fortino (una delle rare volte in questa stagione), ottimo secondo tempo dei padroni di caso che hanno impedito al Napoli di esprimere il suo gioco. Va da se che gli azzurri hanno commesso le solite ingenuità difensive (clamorosa quella sul secondo goal) ed hanno avuto l’usuale calo fisico e mentale. Nota lieta: ad un certo punto della gara a centrocampo il Napoli ha schierato Rog, Zielinsky e Diawara, 62 anni in tre. Tre giocatori di sicuro avvenire.

Una domanda (retorica) va fatta: cosa si può pretendere da questa squadra? Dopo un mercato in cui hai venduto il tuo giocatore più forte (Higuain) e hai comprato ragazzi alla prima esperienza importante seppur molto promettenti. Dove il tuo centravanti, sempre giovanissimo, si è rotto per metà stagione e nel momento di miglior forma fisica. Dopo che  hai speso 35 milioni di € per due difensori che non sono neppure titolari  e che vedono pochissimo il rettangolo di gioco (Maksimovic e Tonelli). Dopo che hai preso Pavoletti nel mercato di riparazione sapendo della sua precaria forma fisica. Eppure si sono raggiunte le semifinali di Coppa italia, gli ottavi di Champion’s league (ergo tra le prime 16 squadre d’Europa) e si è ancora in corsa in Campionato per un ottimo piazzamento. Lecito sostenere che una squadra che prende tutti questi goal non possa andare tanto lontano, ma si evitino gli inutili piagnistei.

Basta polemiche: adesso è tempo di concentrarsi!

Al netto delle polemiche e del torto arbitrale subito la sostanza non cambia: il risultato finale purtroppo resta. Ma adesso è tempo di archiviare questa partita e concentrarsi sulle sfide a venire, altrimenti si continua con i soliti strascichi che rischiano di far perdere la bussola. E la squadra non può permettersi di farsi distrarre dalle polemiche: sabato c’è la Roma e subito dopo il Real dove, con tutto il rispetto per il grande avversario, abbiamo il dovere di provarci.

 

POLEMICHE DEL DOPO GARA: JUVENTUS NAPOLI 3 – 1 was last modified: marzo 2nd, 2017 by L'Interessante
2 marzo 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI – JUVE: RAI DI PARTE. E’ SEMPRE CALCIOPOLI. DE LAURENTIIS EFFETTO NEGATIVO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli – Juve: Rai solo pro Juve

Veramente aberrante. Si resta sbigottiti. Assurdità e … ripicche dette in studio. Schermaglie e atteggiamenti da bambini “viziati” perdendo di vista l’obiettività e l’imparzialità. Gli unici aspetti che salvaguardano un diritto di cronaca libero e scevro da condizionamenti e atteggiamenti che oltre che di parte appaiono grotteschi.

Napoli – Juve: telecronaca da silenziare e dopo partita al veleno nello studio Rai sport – zona 11

Quanto accaduto in studio nel post gara è stato solo una logica conseguenza della telecronaca di Gianni Cerqueti. La telecronaca Rai veramente andava zittita. A tacer dei commenti unidirezionali , i toni di voce e commenti cambiavano a secondo del possesso palla e della proposizione dell’azione. Eppure il canone lo pagano in tutt’Italia contribuendo al pagamento degli stipendi.

Dopo partita che lascia senza parole il pubblico napoletano. Il Napoli dovrebbe essere ancora in silenzio stampa. Un silenzio che, ovviamente, alimenta illazioni e presta il fianco a polemiche sterili ed inutili. E, logicamente, la responsabilità è del presidente De Laurentiis che ha innescato tale stato di cose: “Buttata la pietra, nascosta la mano”. E partenopei che diventano trofeo di caccia. Incapacità e mancanza di volontà nel reggere un confronto dialettico, se si vuole esasperato e di parte, ma che è il sale mediatico di questo sport e che poi consente gli introiti miliardari.

Napoli – Juve: più che Rai sport sembrava Juve channel

Questa volta l’atteggiamento assunto dalla società Calcio Napoli ha fatto innervosire i commentatori. Forse sperando di riuscire ad “estorcere” altre dichiarazioni. Il Napoli e Cristiano Giuntoli, invece,  “patteggiamo” con la Rai (così è stato comunicato in diretta) l’intenzione di voler fare solo alcune dichiarazioni, senza accettare il contraddittorio. Un comunicato stampa .. televisivo in Rai. L’accordo è stato accettato. Il d.s. Giuntoli mantiene fede al patto e dichiara che “l’arbitraggio è stato scandaloso” e che Valeri ha inciso in maniera determinante sul risultato della gara.

 Tutto ciò ha fatto innervosire i presenti ma soprattutto il presentatore della “Domenica Sportiva” Alessandro Antinelli e Marco Mazzocchi in studio, vicedirettore di Rai sport.  

Volendo, tentando, ma non riuscendo a fare ulteriori domande dopo la la visione dei filmati e degli episodi “incriminati”, Marco Mazzocchi stigmatizza il comportamento del calcio Napoli.

La situazione peggiora dopo le dichiarazioni di Pepe Reina il quale conferma da protagonista (non impeccabile) e dopo aver esaminato i filmati, l’inesistenza dei rigori concessi e la fondatezza del penalty su Albiol in area bianconera. Il tutto senza prestare il fianco ad ulteriori provocazioni provenienti dallo studio. Nel rispetto degli accordi a “microfoni spenti” e più volte confermati

A questo punto, in studio, per “un evidente stato di frustazione”, commentando gli episodi in una sola direzione, hanno rincarato la dose affermando “che il Napoli aveva subito la rete per la sua tattica dissennata ed aveva prestato il fianco alla ripartenza Juventina. Da qui gli episodi in contestazione”.  Quasi a far capire che il Napoli giustamente aveva subito il calcio di rigore perché non ha attuato la giusta tattica.  Inutile aggiungere altri commenti. E la per la prossima gara Sarri prima di scendere in campo, telefonasse in Rai.

 Napoli – Juve: la storia si ripete. Valeri batte gli azzurri 3 – 1

“A pensar male si fa peccato ma molte volte ci si indovina” . Sempre, aggiungiamo noi.  Sui social è stato trasmesso un video di diciannove anni fa. In un Juve – Inter non venne concesso un rigore netto per i nerazzurri per fallo su Ronaldo e sulla ripartenza fu concesso il rigore ai torinesi. E se si “scannano” tra di loro, transeat.  Ma evidentemente calciopoli non è mai finita. Com’era in passato, oggi e sempre …. Nei secoli dei secoli. Ieri Gonella, poi Pairetto e….. oggi Valaeri. La musica è sempre la stessa. E Chiellini ha dichiarato “Sono chiacchiere da bar”. Ovviamente del suo… bar.

De Laurentiis: gestione dissennata della comunicazione e poi a dividersi la torta con le squadre del nord

Silenzio stampa, mancata o approssimativa comunicazione. Tutto questa situazione scaturisce comunque sempre da De Laurentiis. Come suol dirsi “il pesce….. ecc. ecc..”

Infatti, come fatto in passato senza costrutto, inutile alzare la voce senza ottenere nulla. Ma farsi rispettare nel palazzo con il giusto peso.

Perché poi, si sa, ci si siede alla stessa tavola e si divide la … torta…. degli incassi e non dei risultati.  Ed allora? A cosa serve? Forse, come sempre, per gettare fumo negli occhi dei tifosi.

NAPOLI – JUVE: RAI DI PARTE. E’ SEMPRE CALCIOPOLI. DE LAURENTIIS EFFETTO NEGATIVO was last modified: marzo 1st, 2017 by Walter Magliocca
1 marzo 2017 0 commenti
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NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE

scritto da Walter Magliocca

 

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Napoli deludente e sconclusionato. Una prestazione da dimenticare

L’Atalanta strappa sei punti in questa stagione agli azzurri. Dopo la vittoria dell’andata, la Dea viola anche il San Paolo. Con una prestazione lineare senza eccessivi tatticismi.

Sarri ha dimostrato di essere allergico alle tattiche di Gasperini che sta vivendo la stagione della vita. In grado di esaltare e valorizzare giocatori giovani in ambienti senza eccessiva pressione. Questa la sua dimensione.

Ma il Napoli, invece, che dimensione ha? Per adesso nessuna.  Ancora una volta ha dimostrato di soffrire squadre che attuano un pressing a tutto campo e giocano in velocità. Quando aggrediti, i giocatori azzurri perdono il filo conduttore del gioco. E la sostituzione di giocatori come Hamsik e Insigne,  in forma e unici a innalzare il tasso tecnico della squadra, è il segnale negativo del momento negativo dei partenopei. Momento ovattato dalla vittoria di Verona.

Caldara? Chi è costui?

Un giocatore giovane. Neanche di belle speranze è diventato il “Cristiano Ronaldo” dell’Atalanta. O meglio i difensori del Napoli lo hanno fatto diventare tale. Una doppietta addirittura. E il secondo goal in inferiorità numerica. Un dato che lascia interdetti prima e perplessi poi.  

Il ciclo di ferro inizia con una sconfitta

Erano state definite le quattro giornate di Napoli. Atalanta, Juve in trasferta in Coppa Italia, Roma e ritorno con il Real Madrid. Il ciclo decisivo inizia con una sconfitta che fa male alle ambizioni del campionato. Altro che “poi si può recuperare”, caro presidente. E’ difficile recuperare quando si perdono punti con squadre alla portata e negli scontri diretti. La Roma ha la possibilità di allungare e blindare il secondo posto, l’Inter con il fiato sul collo e addirittura la stessa Atalanta. Il rischio è notevole. E poi, caro presidente cosa conti? Ma comunque vada, il buon Aurelio ha già vinto. E i tifosi prima criticano, poi cantano

L’esaltazione non paga. Bisogna prima raggiungere gli obiettivi poi cantare. Stagione a rischio

Non dire gatto che se non lo hai nel sacco. La massima del Trap nazionale nel periodo delle vittorie (come al solito non cambia nulla) juventine. Invece a Napoli e nel Napoli si celebra la vittoria prima di ottenerla sul campo. La squadra e di conseguenza la società corre il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano. La stagione va difesa con i denti. Anche se i giocatori sono arrivati al momento topico con una condizione fisica calante (altro elemento ripetitivo). Ed anche quest’anno vedi la vetta, l’accarezzi ma….

E’ vero che il Napoli è sempre nelle alte sfere, ma dopo aver conquistato qualche secondo posto, sette anni consecutivi  In Europa. Ma le vittorie rimangono le due coppe Italia e l’intercontinentale. Se non si cambia rotta gli obiettivi, quando e se raggiunti, non potranno essere che questi.  

De Laurentiis: presidente giusto per il Napoli: vizi da generale, paga da caporale

Silenzio stampa, fase involutiva. Nella serata del Bernabeu il presidente ha rotto l’incantesimo, che fino a quel momento regnava nel Napoli, con le sue dichiarazioni miste di follia e spavalderia.

De Laurentiis ha imparato come svolgere al meglio il suo ruolo: colpevolizzare i propri dipendenti (allenatore e giocatori). fare polemiche inutili ed improduttive (stadio), sfiduciare l’allenatore nellafase cruciale della stagione, ordinare il silenzio stampa e partire (purtroppo poi torna).

L’obiettivo del presidente è noto a tutti. Ma in questo modo corre il rischio vederlo ridotto. Oppure ci vuole regalare un sorriso…..

Speriamo che, per adesso, i giocatori riescano a donarcelo con le loro prestazioni. I conti ..alla fine

NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE was last modified: febbraio 25th, 2017 by Walter Magliocca
25 febbraio 2017 0 commenti
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CASERTANA VEDE I PLAY OFF: AL PINTO CADE ANCHE LA VIRTUS FRANCAVILLA

scritto da L'Interessante

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Casertana – Virtus Francavilla 1 – 0 

CASERTANA: Ginestra; Lorenzini, D’Alterio, Rainone, Ramos; Magnino, Rajcic, De Marco (82′ Finizio); Carriero (69′ Giorno); Corado, Ciotola (62′ Orlando). 

A disposizione: Fontanelli, Simone, Diallo, Petricciuolo, De Filippo, Colli, Leonardo, Cisotti. Allenatore: Tedesco

VIRTUS FRANCAVILLA: Casadei (16′ Albertazzi); Idda, De Toma, Abruzzese; Albertini, Prezioso, Galdean, Alessandro (58′ Ayina), Pastore (78′ Triarico); Nzola. Abate. 

A disposizione: Vetrugno, Gallù, Biason, Pino, Faisca, Salatino, Turi, Monopoli, Finazzi. Allenatore: Calabro

Arbitro: Fabio Pasciuta di Agrigento (Cantiani di Venosa – Pizzi di Termoli)

Reti:16′ p.t. Carriero

 Ammoniti: Carriero, Rajcic, Lorenzini, Corado (C), Idda, Abate, Abruzzese (VF). Recupero: 2’pt, 4’st.

CASERTANA VEDE I PLAY OFF: AL PINTO CADE ANCHE LA VIRTUS FRANCAVILLA was last modified: febbraio 25th, 2017 by L'Interessante
25 febbraio 2017 0 commenti
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NAPOLI A VERONA CONTRO IL CHIEVO BATTE DE LAURENTIIS 3 – 1. MA SARRI CEDE ALLE PRESSIONI. UNA SOCIETA’ CHE NON POTRA’ MAI COMPRARE LA SERIETA’ E L’ORGANIZZAZIONE

scritto da Walter Magliocca

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Napoli: Sarri cede alle pressioni. Ha snaturato il suo “io” sportivo e non

Dopo le polemiche e gli strascichi unilaterali del dopo Real, determinati da Aurelio De Laurentiis, a Verona, contro il Chievo, Sarri cede alle pressioni presidenziali. In campo Pavoletti, Maksimovic ed anche Allan e Jorginho. Fuori Mertens il miglior marcatore della squadra, colui il quale ha “tirato la carretta” fino ad oggi, fino a quando esisteva un’effettiva necessità. Ed anche oggi il folletto belga avrebbe fatto il suo fornendo l’apporto in termini di reti. Ma il “presidente” ha deciso soprattutto per rinegoziare e portare nel giusto binario il rinnovo del contratto del capocannoniere della squadra azzurra. Perché, qualunque sia la prospettiva, l’unico aspetto che conta per il “mega presidente comunicatore” è quello economico. Messo il bavaglio alla squadra, Sarri, in silenzio, ha ceduto. Gastrite nervosa, qualche sigaretta in più, la clausola risolutiva ed ha snaturato il suo credo. “I soldi fanno gli uomini onesti”,  la frase della  fiction Gomorra calza a pennello. La potenza del “dio denaro” ha avuto, come sempre, la meglio. Il prossimo allenatore della squadra azzurra sarà il “mega presidente”.

I tifosi dalla parte di Sarri

A Verona i tifosi azzurri si sono schierati. “ De Laurentiis buffone”. Questo lo striscione esposto nel settore ospiti. Pro Sarri. Ma si sa i supporters sono passionali e non sono in grado di portare fino in fondo una battaglia. E ADL continuerà a valorizzare la sua società e screditare la città. Una riflessione da esaminare.

Ma Mughini avesse ragione?

Dopo le polemiche un silenzio stampa assurdo e che dovrebbe far riflettere

Ad analizzare bene il dipanarsi degli eventi, quanto accaduto risulta veramente assurdo. Dopo la gara del Santiago Bernabeu, senza alcuna istigazione e provocazione, il presidente mette in scena il film contro l’allenatore della sua squadra. Tutti allibiti e ,,,perplessi. E dopo lo show il silenzio stampa. Non sembra strano? La mancanza di signorilità societaria e comportamentale rimane. Ma lo scopo è stato quello di evitare che a freddo, qualche addetto ai lavori, si lasciasse andare a esternazioni dannose. Come ha fatto il procuratore di Allan. Passa il tempo, cambiano gli uomini ma la mancanza di stile sopravvive. Oggi più di prima.

Un silenzio stampa che mediaset e sky non potranno subire

Ma il silenzio stampa indotto, non potrà essere protratto per oltre un mese e, soprattutto, non in Champion league. I contratti con mediaset, principalmente e sky non consentono alle società il black out. De Laurentiis dovrà fare un film e far studiare le parti con risposte preparate a tecnici e giocatori. Altrimenti altro che Sanremo. Tutti canteranno il proprio disappunto e cercheranno acquirenti disposti a versare la clausola risolutiva. I tifosi la pagheranno in termini di spettacolo e risultati ma, come al solito, il presidente conterà l’attivo……

Ma Higuain avesse ragione?

De Laurentiis potrà spendere quanto vuole, potrà triplicare gli ingaggi ma la serietà e organizzazione societaria non ha prezzo ed è lontana dal Napoli calcio. Mancano gli uomini e soprattutto in cima

Ma veramente gli sportivi napoletani non se ne rendono conto? Il gap organizzativo e professionale della società calcio Napoli è veramente notevole rispetto alle società “odiate”. Ma la corte del presidente è lunga. Nessuno vuole inimicarsi il “magnate”. Il presidente mette sempre in evidenza la differenza economica e di valore dei club. Ma non è una questione meramente finanziaria. E’ soprattutto una questione di stile. Che non c’è. Come messo in evidenza anche negli studi televisivi di mediaset.

Quagliarella ha risolto la sua questione personale che lo portò lontano da Napoli

Anche per la cessione di Quagliarella il presidente ha propinato e divulgato solo versioni di comodo. Il giocatore è stato assolto dalle accuse che ne decreterano l’ostracismo. Anche in quel caso Aurelio De Laurentiis nascose la realtà dei fatti facendo passare l’attaccante come un traditore. Ma il tempo è galantuomo. Il tempo, però.

Ma Quagliarella avesse ragione? Anzi. Quagliarella ha ragione. 

NAPOLI A VERONA CONTRO IL CHIEVO BATTE DE LAURENTIIS 3 – 1. MA SARRI CEDE ALLE PRESSIONI. UNA SOCIETA’ CHE NON POTRA’ MAI COMPRARE LA SERIETA’ E L’ORGANIZZAZIONE was last modified: febbraio 19th, 2017 by Walter Magliocca
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