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Milano

AMBROGIO A MILANO: TRADIZIONE E APPUNTAMENTI CULTURALI
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

SANT’ AMBROGIO A MILANO: TRADIZIONE E APPUNTAMENTI CULTURALI

scritto da L'Interessante

Ambrogio

Di Erica Caimi

Mercoledì 7 dicembre, la città di Milano festeggia il suo patrono: Sant’Ambrogio.  Il vescovo e scrittore visse in città dal 374 fino all’anno della sua morte, imponendosi nella storia come una delle personalità più importanti della Chiesa del IV secolo. Aurelio Ambrogio nacque da un’importante famiglia romana a Treviri. La leggenda narra che, mentre Ambrogio, ancora neonato, riposava serenamente nella sua culla, uno sciame di api si posò sulla bocca, entrando ed uscendo liberamente senza che il bambino accusasse alcuna conseguenza. Il padre, impressionato e colpito, esclamò: “Se questo figlio vivrà, diverrà sicuramente un grand’uomo!”. E così accadde. Una volta nominato Vescovo di Milano donò tutte le sue proprietà ai poveri e si dedicò all’incarico con grande passione e intelligenza, assumendo un ruolo centrale nella lotta contro il paganesimo.  Le sue spoglie sono conservate nella basilica a lui dedicata, che si trova nel cuore della piazza di Sant’Ambrogio.

A Sant’ Ambrogio, l’imperdibile fiera degli “Oh Bej! Oh Bej!”

Come vuole la tradizione, turisti e milanesi possono sempre contare sul mercatino degli “Oh Bej! Oh Bej” che si tiene dal 7 dicembre fino alla successiva domenica. L’espressione “Oh Bej! Oh Bej!” in dialetto lombardo significa “Oh belli! Oh belli!” e le origini della manifestazione risalgono all’arrivo in città di Giannetto Castiglione nel 1510, inviato a Milano da Papa Pio IV per riaccendere la devozione dei cittadini di rito ambrosiano, che avevano manifestato malcontenti verso il Papa. Castiglione arrivò in città il 7 dicembre, giorno di festa per i milanesi che in quella data celebravano già il santo patrono Ambrogio, in coincidenza con la sua elezione a Vescovo avvenuta il 7 dicembre 374. Per evitare di essere accolto con astio dalla popolazione, Giannetto portò con sé dolciumi e giocattoli distribuendoli ai bambini milanesi, i quali,  circondandolo in grande festa esclamavano con gioia “Oh Bej! Oh Bej” (“Oh Belli! Oh belli!”) . Il corteo di bambini e curiosi attirati dalle grida festose dei piccoli, raggiunse poi la Basilica di Sant’Ambrogio.

Inizialmente, la fiera si svolgeva sulla Piazza Dei Mercanti, ma nel 1886 venne spostata nella zona attigua alla Basilica di Sant’Ambrogio ove rimase per 120 anni. Dal 2006 ad oggi, invece, le colorate bancarelle si snodano nella zona del Castello Sforzesco.

La prima della Scala a Sant’Ambrogio

Come ogni anno a San’Ambrogio s’inaugura la stagione del teatro La Scala. Quest’anno è la volta di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, che torna a distanza di 112 anni nella versione presentata alla prima assoluta del 1904. Il debutto si concretizzò in uno storico fiasco, alimentato dall’ostilità che era stata costruita attorno all’autore Giulio Ricordi e al compositore Puccini.  Nel 1904 Carlo Gatti raccontava così la prima di Madama Batterfly: “Un riso irrefrenabile, si ebbe all’inizio dell’ultimo quadro con la rappresentazione di un’alba in cui il risvegliarsi del giorno era accompagnato da un fitto pispiglio di uccelli riprodotto troppo meccanicamente da zufoli voluti dal regista Tito Ricordi. Risultato: appena chiuso il sipario, si scatenò la gazzarra. L’esecuzione e l’allestimento, che furono di prim’ordine, passarono in secondo piano. Si voleva colpire Puccini, e Puccini si affrettò a ritirare subito l’opera, noncurante dei danni che avrebbe arrecato alla Scala non consentendo nessuna replica.” Soltanto tre mesi dopo, il 28 maggio, iniziò la sua seconda fortunata stagione e venne riproposta con vari aggiustamenti al teatro Grande di Brescia, trovando, stavolta, un’accoglienza bevola, tanto da raccogliere successi e apprezzamenti sui palchi di tutto il mondo.

Il 7 dicembre 2016 l’opera in due atti, diretta da Riccardo Chailly  con la regia di Alvis Hermanis, è stata trasmessa in diretta da Rai Uno e da Rai Cultura a partire dalle 17.45.  

Altre novità a Sant’Ambrogio

Il 7 dicembre è stato acceso l’albero di Natale ‘Joy’ in Piazza Duomo, sponsorizzato da Pandora. L’abete, alto 28 metri e addobbato con palle natalizie rosse e argento da 25 centimetri, illuminerà le notti natalizie con i suoi 6 chilometri di luci, per un totale di 54mila punti led. L’albero, proveniente dalla provincia di Belluno, verrà smantellato dopo le feste e il suo legno verrà donato al laboratorio di falegnameria della Sacra Famiglia di Cesano Boscone, per realizzare arredi per le scuole della città.

Milano non poteva non omaggiare un grande interprete scomparso nel 2013: Enzo Jannacci. A Sant’Ambrogio con gli “Intesi come tram” è andato in scena al Joy un omaggio alla canzone del grande cantautore.

SANT’ AMBROGIO A MILANO: TRADIZIONE E APPUNTAMENTI CULTURALI was last modified: dicembre 8th, 2016 by L'Interessante
8 dicembre 2016 0 commenti
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Magia
CulturaIn primo pianoTeatro

LA MAGIA DELLA GRAFICA TEATRALE SOVIETICA A MILANO

scritto da L'Interessante

Magia

Magia

Di Erica Caimi

Il 5 ottobre è stata ufficialmente inaugurata la mostra “La magia della grafica teatrale sovietica – Manifesti teatrali dalla collezione Italia Russia”, a cura di Zoran Trevisan in collaborazione con Anastasja Lobanova

L’esposizione, allestita nelle sale della Biblioteca Sormani, è promossa dall’Associazione Italia Russia per festeggiare il settantesimo anniversario dalla sua fondazione e gode del patrocinio del Comune di Milano e del Consolato della Federazione Russa a Milano con il contributo di diversi teatri e fondazioni russe. 

Sarà possibile ammirare 49 affiche originali realizzate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta in Unione Sovietica, per promuovere alcuni eventi culturali come concerti, spettacoli teatrali, manifestazioni sportive e per la didattica della lingua russa. I manifesti provengono dai principali teatri per bambini e ragazzi delle due città più conosciute della Federazione Russa, Mosca e San Pietroburgo. Tra questi i più celebri sono il Bolshoj Teatr Kukol, il Teatr Komissarzhevskaj, il Kukol’ny Teatr Skaski, il Teatr Kommedii e il Grande Circo Nazionale di San Pietroburgo, quasi tutti ancora in attività.

E’ un’importante occasione per ammirare una carrellata di tipici prodotti d’arte sovietica, forse classificabili sotto lo stile vintage oggi, ma allora rispondevano esattamente alle logiche di Stato: le immagini colorate e seducenti convogliavano un messaggio accattivante sotto forma di cifrata positività, così come doveva essere il radioso avvenire al quale si affacciavano i piccoli sovietici. Sebbene la funzione primaria sia quella d’intrattenimento in una realtà storico-politica del tutto peculiare come quella dell’Unione Sovietica, i manifesti sono stati realizzati da artisti di prim’ordine, dunque la valenza grafico-artistico non è affatto trascurabile.

La mostra sarà aperta fino al 10 novembre 2016.

LA MAGIA DELLA GRAFICA TEATRALE SOVIETICA MANIFESTI TEATRALI DALLA COLLEZIONE ITALIA RUSSIA Milano, Biblioteca Sormani, Spazio espositivo (Corso di Porta Vittoria 6) 5 ottobre – 10 novembre 2016

Orari: lunedì-sabato 9.00-19.30 Ingresso libero

 

LA MAGIA DELLA GRAFICA TEATRALE SOVIETICA A MILANO was last modified: ottobre 21st, 2016 by L'Interessante
21 ottobre 2016 0 commenti
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coldplay
CulturaEventiIn primo pianoMusica

Coldplay e lo strano caso dei biglietti svaniti

scritto da L'Interessante

Coldplay

Di Erica Caimi

Speranza svanita per tutti i fans dei Coldplay che speravano di acquistare un biglietto per il concerto in programma il 3 luglio 2017 a Milano, unica tappa italiana del tour “A head full of dreams”

Il 7 ottobre, a sette minuti dall’apertura delle vendite online per il pubblico generale, non era rimasto nemmeno un biglietto.

Visto il successo, sperando di fare cosa gradita agli ammiratori impazienti di accaparrarsi un posto in platea, è stata annunciata immediatamente una nuova a data, il 4 luglio, ma a nulla è valso il rilancio, poiché i biglietti si sono volatilizzati in un batter d’occhio.  

I fans sbigottiti e inferociti hanno sollevato un polverone su Facebook, Twitter, Ticketone, lamentandosi persino sulla pagina del gruppo inglese, denunciando l’impossibilità di procedere con l’acquisto perché il sistema ufficiale di Ticketone era letteralmente paralizzato.

Ad insospettire le associazioni dei consumatori è il fatto che a pochi minuti di distanza dall’esaurimento dei biglietti sui canali “ufficiali”, questi erano già disponibili alla vendita sui circuiti secondari non ufficiali a prezzi esorbitanti. Scrive il Codacons: “i prezzi originali previsti dal sito Ticketone erano i seguenti: 46 euro per gli anelli verde e blu, tra i 57 e i 98 quelli degli anelli più bassi e per il prato, 109,25 il posto più ambito, quello dell’anello rosso numerato. Prezzi decisamente in linea con tutti i grandi concerti che si tengono a Milano. Sul sito Viagogo il prezzo più basso attualmente disponibile è 166,82 euro per un biglietto all’anello verde, circa 3 volte il prezzo originale. Il problema però è che si sale vertiginosamente superando i 200, i 300 euro, fino all’assurda cifra di 1780,94 euro per l’ambito anello rosso, ovvero16 volte la cifra originale”. Una situazione inaccettabile per le associazioni a tutela dei consumatori che promettono battaglia. A inaugurare il terreno di guerra è Altroconsumo, che sul suo sito annuncia: “Abbiamo deciso di segnalare la pratica commerciale scorretta all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, chiedendo che intervenga per verificare il corretto comportamento della società Ticketone. Chiediamo che vengano messi in atto strumenti e misure necessarie per evitare che, per mezzo di software dedicati, avvenga l’acquisto di migliaia e migliaia di biglietti, che possono essere successivamente rivenduti anche a prezzi spropositati su circuiti secondari”. Anche il Codacons non è rimasto a guardare, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Milano affinché vengano appurate eventuali responsabilità a riguardo.

Coldplay e lo strano caso dei biglietti svaniti was last modified: ottobre 18th, 2016 by L'Interessante
18 ottobre 2016 0 commenti
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caffè
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

Caffè e libri…sospesi: da Napoli a Milano passando per la solidarietà

scritto da Roberta Magliocca

Caffè sospeso

“A Napoli, una volta, c’era una bellissima abitudine: quando una persona era felice per qualche ragione e prendeva un caffè al bar, invece di pagarne uno, ne pagava due. Uno lo beveva lui, l’altro lo riservava al cliente che veniva subito dopo. Detto con altre parole, era un caffè offerto all’umanità” (Luciano De Crescenzo, Il caffè sospeso)

 

Nel 2008 , lo scrittore Luciano De Crescenzo, ha raccolto articoli di giornale ed aneddoti, facendone un libro, sulla tradizione del caffè sospeso. In un clima di grande solidarietà , chi pagava due caffè, bevendone uno e lasciando l’altro a chi, per povertà estrema non poteva permetterselo o a chi, semplicemente per caso, si trovava ad entrare nel bar subito dopo di lui, non offriva solo un caffè, ma tendeva la mano al prossimo. E come la celebre frase del film “Schindler’s list”  recitava “Chi salva una vita, salva il mondo intero”, credo che anche in questo caso, i sostenitori del caffè sospeso, ogni volta che offrivano il caffè ad una singola persona, in realtà lo offrissero all’ intera popolazione.

Questa tradizione, a mio avviso straordinaria, purtroppo con il tempo è andata affievolendosi dopo che per anni è stata ben viva nella società napoletana.

Il 10 Dicembre 2011, la “Rete del caffè sospeso” (rete di festival, rassegne ed associazioni culturali in mutuo soccorso) ha istituito la “Giornata del caffè sospeso” . Chiunque voglia aderire non deve far altro che recarsi nei locali che espongono il logo del caffè sospeso, pagarne due e berne solo uno. Un gesto che costa davvero poco, ma che vale davvero molto per chi lo riceve. Non solo per l’aspetto materiale dell’usanza, ma anche (e soprattutto!) per la sensazione di benessere e di non abbandono che lascia in chi lo riceve. Un espresso che quasi parla, che dice a chi lo beve: “Ehi, sono qui, non ti lascio solo! ”. E se è vero che questo paese ha bisogno di ritrovare l’unità nei sentimenti, ecco che da Napoli a Milano non ci sono più distanze, circolano le stesse idee, si condivide lo stesso amore che parla un’ unica lingua.

Proprio da Milano, infatti, parte il libro sospeso, un’ iniziativa nata in una libreria qualsiasi, da un uomo qualsiasi, da Alberto, così si chiama, che un giorno come un altro ha comprato due libri. Lasciandone uno alla cassa, rivolgendosi alla proprietaria dell’esercizio, ha esclamato: “Questo lo regali a chi vuole!”. Dopo essere rimasta incredula per qualche minuto, Cristina di Canio, 30 anni, ha lasciato che a decidere il destinatario di quell’ inaspettato regalo, sarebbe stato il fato. Così, la prima persona coinvolta in questa iniziativa ha messo in moto un meccanismo che non si è più fermato. I libri sospesi sono passati da 50 a 150 in poche settimane…e il numero ancora sale!  Tutto questo grazie anche ai social network e al passaparola che ha portato numerose librerie a farsi portavoce di questo nuovo modo di voler bene al mondo!

Roberta Magliocca

Caffè e libri…sospesi: da Napoli a Milano passando per la solidarietà was last modified: maggio 1st, 2016 by Roberta Magliocca
1 maggio 2016 0 commenti
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Franca Rame
Dall'Italia e dal MondoNotizie fuori confine

Franca Rame: tra inaugurazioni e polemiche

scritto da L'Interessante

Franca Rame

Il 16 Marzo, a Milano, è nato il Giardino Franca Rame. L’evento, che ha richiamato la polemica di qualche bastian contrario della politica, è avvenuto in presenza del sindaco della città, Giuliano Pisapia, il compagno dell’attrice, Dario Fò e il fondatore del M5S, Gianberto Casaleggio.

Secondo le voci del dissenso, l’inaugurazione sarebbe avvenuta oltre il parere comune che avrebbe invece, attraverso un sondaggio, prediletto le denominazioni “parco Marelli” o “Raimondo Vianello”. Una becera diatriba, dunque, che forse non dovrebbe essere oggetto delle prioritarie dichiarazioni di chi si occupa della cosa pubblica, specie in un momento come quello attuale.

L’iniziazione dell’area comunale  ha interessato alcune decine di cittadini: si tratta di 51mila metri quadri, terreno che accoglie circa 500 alberi nel quartiere Adriano, a nord della città, in una zona situata al confine con Sesto San Giovanni.

Uno spazio che si sintetizza in una sorta di teatro naturalein cui immortalare estratti di vita quotidiana, in nome di un’attrice che ha scritto ed interpretato spettacoli  sinonimi di  pensatoio per più generazioni.

Franca Rame in Lo Stupro

In difesa dei diritti umani, battaglia condivisa con l’uomo di una vita, viene ricordata per una delle performance più crude della storia teatrale degli ultimi tempi: Lo stupro.

Il 9 marzo 1973 Franca Rame fu sequestrata da cinque uomini, costretta a salire su un furgone all’interno della quale fu torturata e violentata. Franca è riuscita a raccontare la violenza subita in un monologo meravigliosamente drammatico che inserì nello spettacolo “Tutta casa, letto e chiesa”. Per molto tempo, Franca raccontò di essersi ispirata ad un episodio di cronaca, non rivelando di essere stata lei stessa la vittima dello stupro.

Michela Salzillo

Franca Rame: tra inaugurazioni e polemiche was last modified: marzo 18th, 2016 by L'Interessante
18 marzo 2016 0 commenti
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