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stadio san paolo

higuain
CalcioIn primo piano

HIGUAIN: IL RITORNO AL SAN PAOLO IN UN MARE DI PERNACCHIE E FISCHI

scritto da Walter Magliocca

higuain

Da oggi le quattro giornate di Napoli: oggi campionato, mercoledì coppa

Così definite da uno striscione: “2 e 5 aprile le quattro giornate di Napoli. Per il nostro popolo non saranno due partite come le altre. La maglia che indossate è l’unica cosa che conta e non va mai tradita. In campo non sarete mai soli: 1 comandante, 11 briganti e la passione di una città intera .. avanti uniti e fieri”.

Per Napoli e il Napoli calcio la partita con la Juventus non ha mai rappresentato una gara come le altre. Sin da quando è stato istituito il girone unico, la gara ha rappresentato una sorta di rivalsa sociale: sud contro nord, il popolo contro il potere economico ma soprattutto cuore, passione contro  concretezza, freddezza, pragmaticità. Per molti anni è stata considerata la gara che valeva una stagione. Trend invertito, per fortuna, con l’arrivo di Maradona: gara si di partcolare importanza ma finalizzata alla vittoria finale.

Higuain: una sfida nella sfida 

Ma, oltre alla gara contro la “giuventùs”, ci si mettono anche gli ex ad accendere la contesa. Higuain, no “core ngrato” perché l’argentino non ha cuore inteso come sentimento, appartenenza.  E’ solo un mercenario del pallone. Mai feleeng con la tifoseria ma reciproca convenienza. Ma dopo aver cantato sotto la curva non poteva e doveva trasferirsi all’odiata nemica. Ma questo, se vogliamo e lo diciamo a denti stretti, è colpa solo ed unicamente del presidente che ha consentito, nonostante i contratti da un “milione” di pagine, questo trasferimento.

Questo trasferimento non s’aveva da fare. La partita non aveva bisogno di motivi supplementari. Ed invece la presenza di Higuain è diventata una gara nella gara. Non solo questa sera, ma anche mercoledì sera in coppa Italia. Forse più sentita, ma non più importante, perchè si definisce in partita secca, più affascinante e con maggiore … goduria se si dovesse concretizzare la rimonta.

Il web è diventato virale, anzi di più: Carta igienica con “l’effige” del Pipita, vasi igienici di colore bianconero e Pipita risucchiato, canzoncine, interviste modificate. Poi sulla squadra. Paragonata ai rifiuti cittadini, ma ad effetto ed emblematica: “è arrivata la Juve e si è rubata anche il sole”, in riferimento alle condizioni climatiche ed ai continui “furti” perpetrati in danno della squadra azzurra con favori arbitrali. Molti, troppi i dubbi che hanno accentuato questi dissapori che, senza andare troppo indietro nel tempo,  sono esplosi nella finale della supercoppa a Doha.

Oggi si spera che la gara non sia condizionata da decisioni arbitrali non solo eclatanti, come rigori e fuorigioco, ma in tutti quei piccoli episodi che avvengono in una gara e che incidono in maniera preponderante sul risultato finale più di un rigore. E in questo gli “juventinarbitri” sono i maestri.

HIGUAIN: IL RITORNO AL SAN PAOLO IN UN MARE DI PERNACCHIE E FISCHI was last modified: aprile 2nd, 2017 by Walter Magliocca
2 aprile 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli bello solo per un tempo come ieri così oggi. L’epilogo non cambia

30 settembre 1987, 8 marzo 2017. E’ sempre Napoli Real. Sono trascorsi trent’anni ma nulla è mutato. Plauso alla prestazione. Un tempo sopra le righe e Real messo alle corde. Per quel Napoli il sogno si infranse al 41′ del primo tempo per un goal di rapina di Butragueño. Per questo Napoli il sogno si infrange all’inizio del secondo tempo per due goal su palle inattive colpite di testa da Sergio Ramos. Ma l’epilogo è lo stesso. Azzurri fuori dalla massima competizione europea. 

Emozioni e brividi. San Paolo vestito a festa con rattoppi e “lavate di faccia”. Urlo Champions da brividi

Coreografie in tutti i settori dello stadio San Paolo eccetto in tribuna. Emozioni, ricordi, brividi. La notte Champions fa rivivere quelle emozioni che fanno comprendere la napoletanità. L’urlo il corollario che ha esaltato e stupito i presenti e l’Europa calcistica intera. Quello che ha colpito è il restailing veloce ed inutile dello stadio con faretti in tutti i settori, logo champions league, schermo gigante sotto il settore ospiti e corridoio di accesso sul terreno di gioco sotto la tribuna Posillipo e non più sotto la curva “b”. Ci vorrebbe una gara europea a settimana per migliorare la fruibilità dell’impianto di Fuorigrotta.

Napoli che deve crescere sotto il profilo tecnico-tattico e della comunicazione 

Un 3 a 1 che brucia. Subire goal nella situazione di pericolo più elementare e più nota. Sergio Ramos ha fatto vincere una champions al Real con i suoi goal di testa. Sarri ha studiato e neutralizzato tutte le mosse avversarie e non ha arginato quella più conosciuta. E per ben due volte!!!  

Altro aspetto da sottolineare è il dopo partita. In conferenza stampa tutti i giornalisti spagnoli hanno posto l’accento  e infierito con Zidane sul comportamento remissivo del Real Madrid nel primo tempo. A Sarri, invece, sono state poste domande sull’atmosfera festosa e sulla prestazione dei primi cinquanta minuti. Ogni commento è superfluo.

De Laurentiis farebbe meglio a stare zitto. Ogni volta pala a sproposito

Le polemiche del dopo Madrid sono sin troppo note, salvo correggere il tiro e precisare che destinataria del suo attacco era la squadra e non  l’allenatore. Oggi, dopo l’attacco fuori luogo nei confronti del giornalista della Gazzetta Mimmo Malfitano, ha detto che il pubblico che gremisce gli spalti dovrebbe essere più intelligente. Il riferimento, ovviamente, era per i cori rivolti dalla curva A contro di lui. Il metro dell’intelligenza? La sua persona. 

Attuasse una politica diversa, parlasse meno a sproposito e forse i tifosi potrebbero anche rivedere le proprie opinioni. Ma “sic stantibus rebus….. “.

Pubblico eccezionale e spagnoli meravigliati della sportività e dell’accoglienza

Applaudita la squadra per tutta la gara. In modo più intenso al fischio finale per ringraziare i giocatori, gli stessi accusati dal presidente. Gli spagnoli, giocatori e tifosi, ammaliati dalla sportività e dalla passione del pubblico napoletano. Squadra e dirigenti a rimarcare che a Napoli hanno ricevuto la migliore accoglienza posta in essere dalle squadre italiane di Champions league.

Quando si vuole si può. Capito signor presidente?

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO was last modified: marzo 8th, 2017 by Walter Magliocca
8 marzo 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE

scritto da Walter Magliocca

 

napoli

Napoli deludente e sconclusionato. Una prestazione da dimenticare

L’Atalanta strappa sei punti in questa stagione agli azzurri. Dopo la vittoria dell’andata, la Dea viola anche il San Paolo. Con una prestazione lineare senza eccessivi tatticismi.

Sarri ha dimostrato di essere allergico alle tattiche di Gasperini che sta vivendo la stagione della vita. In grado di esaltare e valorizzare giocatori giovani in ambienti senza eccessiva pressione. Questa la sua dimensione.

Ma il Napoli, invece, che dimensione ha? Per adesso nessuna.  Ancora una volta ha dimostrato di soffrire squadre che attuano un pressing a tutto campo e giocano in velocità. Quando aggrediti, i giocatori azzurri perdono il filo conduttore del gioco. E la sostituzione di giocatori come Hamsik e Insigne,  in forma e unici a innalzare il tasso tecnico della squadra, è il segnale negativo del momento negativo dei partenopei. Momento ovattato dalla vittoria di Verona.

Caldara? Chi è costui?

Un giocatore giovane. Neanche di belle speranze è diventato il “Cristiano Ronaldo” dell’Atalanta. O meglio i difensori del Napoli lo hanno fatto diventare tale. Una doppietta addirittura. E il secondo goal in inferiorità numerica. Un dato che lascia interdetti prima e perplessi poi.  

Il ciclo di ferro inizia con una sconfitta

Erano state definite le quattro giornate di Napoli. Atalanta, Juve in trasferta in Coppa Italia, Roma e ritorno con il Real Madrid. Il ciclo decisivo inizia con una sconfitta che fa male alle ambizioni del campionato. Altro che “poi si può recuperare”, caro presidente. E’ difficile recuperare quando si perdono punti con squadre alla portata e negli scontri diretti. La Roma ha la possibilità di allungare e blindare il secondo posto, l’Inter con il fiato sul collo e addirittura la stessa Atalanta. Il rischio è notevole. E poi, caro presidente cosa conti? Ma comunque vada, il buon Aurelio ha già vinto. E i tifosi prima criticano, poi cantano

L’esaltazione non paga. Bisogna prima raggiungere gli obiettivi poi cantare. Stagione a rischio

Non dire gatto che se non lo hai nel sacco. La massima del Trap nazionale nel periodo delle vittorie (come al solito non cambia nulla) juventine. Invece a Napoli e nel Napoli si celebra la vittoria prima di ottenerla sul campo. La squadra e di conseguenza la società corre il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano. La stagione va difesa con i denti. Anche se i giocatori sono arrivati al momento topico con una condizione fisica calante (altro elemento ripetitivo). Ed anche quest’anno vedi la vetta, l’accarezzi ma….

E’ vero che il Napoli è sempre nelle alte sfere, ma dopo aver conquistato qualche secondo posto, sette anni consecutivi  In Europa. Ma le vittorie rimangono le due coppe Italia e l’intercontinentale. Se non si cambia rotta gli obiettivi, quando e se raggiunti, non potranno essere che questi.  

De Laurentiis: presidente giusto per il Napoli: vizi da generale, paga da caporale

Silenzio stampa, fase involutiva. Nella serata del Bernabeu il presidente ha rotto l’incantesimo, che fino a quel momento regnava nel Napoli, con le sue dichiarazioni miste di follia e spavalderia.

De Laurentiis ha imparato come svolgere al meglio il suo ruolo: colpevolizzare i propri dipendenti (allenatore e giocatori). fare polemiche inutili ed improduttive (stadio), sfiduciare l’allenatore nellafase cruciale della stagione, ordinare il silenzio stampa e partire (purtroppo poi torna).

L’obiettivo del presidente è noto a tutti. Ma in questo modo corre il rischio vederlo ridotto. Oppure ci vuole regalare un sorriso…..

Speriamo che, per adesso, i giocatori riescano a donarcelo con le loro prestazioni. I conti ..alla fine

NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE was last modified: febbraio 25th, 2017 by Walter Magliocca
25 febbraio 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI SCONFITTO IN CHAMPIONS. MA LA COLPA DEL TRACOLLO E’ DELLA POLITICA DI DE LAURENTIIS

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli allo sbando. Anche Sarri perde la bussola

Champions league si va in campo. E’ stato scritto che il Napoli, vincendo con il Besikstas possa entrare nella storia. Ma evidentemente è un modo per illudere e per illudersi. Almeno si spera.

Sin dalle prime battute della gara si vede che il Napoli è lo stesso della gara casalinga con la Roma e prima ancora della sconfitta di Bergamo. Le partite precedenti avevano illuso. Ma è chiaro, sin dalla formazione schierata, che c’è qualcosa che non quadra. E’ vero Hysaj non è in forma, ma il sostituto, Maggio, ha 34 anni ed ha giocato molto poco. Albiol è  ancora infortunato, Maksimovic non è sembrato all’altezza, ma far giocare Chiriches che, reduce da un infortunio ha calcato i campi per un solo minuto, sembra veramente troppo. Ennesima bocciatura per Gabbiadini (e poi devono essere i tifosi a sostenere il giocatore), Jorginho in campo con la necessità di una sedia a rotelle. Esordio, sempre in Champions con risultato in bilico per Diawara e Insigne che meriterebbe di sedere in panca almeno fino a quando non gli cresceranno le treccine ….. rosse.

E’ palese che anche Sarri sia in confusione, oppure vuole dimostrare al suo presidente, al nostro presidente (quello che ci meritiamo, o meglio che merita la città) che la campagna acquisti non è stata opera sua e che è stata sbagliata.

Il Napoli è nel pallone sia in difesa che in attacco, con il solo Mertens a dannarsi l’anima, che ha fatto diventare squadra di calcio anche il Besikstas. Ma nel pallone è anche la società, ma non il presidente che è di nuovo in tribuna, nonostante i fischi e i cori di sabato con la Roma.

La colpa non può essere dei giocatori ma di chi li ha scelti prima e, ora, di chi li mette in campo

Come detto, poiché l’allenatore non poteva essere un mago prima e non un “brocco” oggi, si ritiene che Sarri voglia inviare qualche segnale subliminale (un detto napoletano dice così: “per dispetto di mia moglie…. Mi taglio il pantalone…) a chi …”sa lui”. Però questo modo di comportarsi ed aver prestato acquiescenza ai colpi di testa del presidente (il solo colpevole) in campagna acquisti, ha danneggiato e continua a danneggiare in primis la sua professionalità. Ma è impensabile che una squadra impegnata su tre fronti, che vuole stazionare (non vincere) nei piani alti della classifica, andare avanti in champions league (si guadagna di più altrimenti saranno ancora maggiori le restrizioni per risultati e tifosi, ma “moneta” in tasca per la famiglia De Laurentiis) e cercare di arrivare fino alla fine in coppa Italia, possa reggere per tre mesi, o più, senza un attaccante, per poi verificare in che condizioni tornerà Milik e con giocatori, sempre gli stessi, a … “fare i muli e caricare il carro”. E’ bastato che la dea bendata voltasse le spalle e si è visto quanto realmente valgono le scelte effettuate dal solo presidente (Giuntoli e gli altri (?) poco o niente contano). Insomma è bene non cullare illusioni: in questa situazione non si va da nessuna parte. E’ bene dirlo a chiare lettere e non iniziare a trovare giustificazioni ridicole e che offendono l’intelligenza dei napoletani.

Una squadra in alcuni ruoli vecchia, inaltri logora ed in panca “giovanotti” di belle speranze, che non giocano ma … in prospettiva. Ma il  Napoli stasera ha giocato (e perso) con il Besikstas. Il 29 ottobre dovrà giocare con la Juve. E non in prospettiva. Quest’anno ha già perso il campionato e non ..in prospettiva. E la champions… E la coppa Italia. Solo gli euro sono reali e “oggi” e non in prospettiva.

De Laurentiis vuole una champions per squadre scelte, ma con lui in sella il Napoli non potrà ambire neanche alla champions “C”.

Questo presidente finora ha avuto dalla sua l’effettuare scelte rivelatesi fortunate e che hanno consentito di celare, o meglio di evitare la focalizzazione da parte dei tifosi, che l’unico obiettivo era (ed è ) la moneta, gli euro. Non è difficile notare che non vi è continuità nel progetto: se tutti i pezzi migliori vanno via vuol dire che qualcosa non torna. Lavezzi, Cavani, Higuain e nel frattempo tanti brocchi acquistati per coprire altre operazioni economiche. Ed anche gli allenatori: sposano il progetto, ma alla prima discussione …… divorziano.

Con una …… moglie così non ce la possono proprio fare. E’ possibile che solo i tifosi, ma quelli non organizzati per fortuna, non riescano a comprenderlo? Siete solo un pubblico di… urlano dalla curva “b”. Ma sarà vero? Ed allora è il presidente che “ci” meritiamo. Dispiace solo per itanti tifosi .. giovani ed ….. illusi. 

NAPOLI SCONFITTO IN CHAMPIONS. MA LA COLPA DEL TRACOLLO E’ DELLA POLITICA DI DE LAURENTIIS was last modified: ottobre 20th, 2016 by Walter Magliocca
20 ottobre 2016 0 commenti
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