Napoli
Ancora una volta il Napoli è venuto meno in un momento decisivo della stagione
La gara di ieri sera con l’Inter era di estrema importanza, non certamente per la lotta scudetto, che ormai soltanto i soliti inguaribili ottimisti ad oltranza consideravano ancora aperta, ma per tenere a distanza di sicurezza una Roma più che mai lanciata all’assalto di quel secondo posto che se non vale quanto un titolo tricolore, poco ci manca (soprattutto in termini economici).
Diciamo subito che anche questa volta le decisioni arbitrali non hanno favorito gli azzurri (primo gol segnato da Icardi in netto fuorigioco) ma ciò non deve costituire un alibi per il Napoli che ha avuto a disposizione quasi l’intera partita per poter rimediare.Ma la reazione dei ragazzi di Mr. Sarri non è stata delle più frenetiche, anzi, dopo aver subito il raddoppio sul finire della prima frazione, per l’intera ripresa il Napoli non è stato in grado di produrre neanche una sola occasione-gol dando spesso l’impressione di totale impotenza. IL tutto aggravato dal fatto che gli uomini di Mancini non è che abbiano fatto chissà che e il risultato li premia ben oltre i loro meriti. Cercare le cause di questo rendimento altalenante e “balbettante” degli azzurri nell’ultimo periodo , è molto difficile, dal momento che gli stessi addetti ai lavori, in situazioni del genere, hanno grosse difficoltà a capire quali sono i problemi e a porvi rimedio. Se così non fosse non ci sarebbero in ogni campionato squadre, che, pur avendo organici molto competitivi,sono attanagliate da lunghissime crisi di gioco e risultati. Oltretutto, come spesso accade, tali situazioni sono generate da molteplici cause. Nel caso della squadra azzurra il motivo principale del calo di rendimento è, secondo noi, di carattere psicologico direttamente derivante dalla inopinata sconfitta subita nello scontro diretto con la Juventus a Torino. Certo influisce anche una certa stanchezza, dopo un campionato giocato alla grande. Anche se ciò non si spiega, appunto, visto che l’inizio di questa parabola discendente è coinciso con l’uscita dalle coppe.
Ciò detto ci sembra inutile dare dei voti ai giocatori azzurri che sono stati, a nostro modesto parere, tutti abbondantemente al di sotto della sufficienza tranne Husay, Allan e Callejon.
ORA PERO’: NON GETTIAMO IL BAMBINO INSIEME ALL’ACQUA SPORCA
Lo sappiamo: la delusione è tanta, ma ci sentiamo di invitare i veri tifosi a non passare repentinamente, come al solito, da uno stato di esaltante euforia ad uno di profonda depressione. Dopotutto il Napoli è ben saldo al secondo posto, e alzi la mano chi ad inizio stagione avrebbe scommesso un solo centesimo sugli azzurri in questa posizione di classifica e con questo punteggio a cinque giornate dalla fine del campionato. Non ci sembra il caso, solo perchè si è persa una partita di troppo, di buttare a mare tutto quanto di buono finora si è fatto dimenticando lo splendido percorso compiuto dalla squadra fino a questo punto, ma soprattutto RICORDANDO che la possibilità di raggiungere un prestigioso traguardo è ancora saldamente nelle mani (anzi nei piedi) degli azzurri.
Quindi è il momento di fare “quadrato”, come si suol dire, attorno alla squadra e sostenere i ragazzi nell’ultimo sforzo, mantenendo calma e sangue freddo,senza mollare.
Alla fine si faranno i conti e ognuno, se lo riterrà opportuno, potrà fare le sue critiche, purchè costruttive, non preconcette o, peggio ancora, interessate e, soprattutto, purchè siano espresse in maniera civile.
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Mimmo Magliocca