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La gara che vale una stagione. Il Palamaggiò risponde presente all’appello della società. Si ripete la sofferenza della passata stagione ma questa volta davanti al pubblico amico. E il fattore campo si fa sentire. Trento non può uscire sconfitta se vuole la matematica certezza dei play off.
L’incontro non tradisce le attese anche se la tensione si “taglia a fette”.
Più che le azioni ed il racconto della gara valgono le sensazioni e le emozioni della serata. E sono tante. Si respira l’aria dei tempi migliori.
Caserta è città di basket e questa sera lo dimostra a tutto tondo. I tifosi sulle note dell’inno nazionale inneggiano i cori della juvecaserta, quasi a scacciare le ipotesi di complotto in danno di Caserta nella lotta che conduce alla salvezza.
Il primo canestro dopo un minuto di gioco è di Siva con una tripla, bissata da Downs. Sei a due dopo tre minuti. Match come prevedibile molto combattuto. Azioni in velocità e difese aggressive. Lo sponsor della stagione, la jella, non abbandona i bianconeri. Si infortuna anche Hunt.
Il tiro dalla lunga distanza non difetta e alla fine del primo quarto il punteggio è 20 a 15.
Nervosismo ed errori. Al riposo Caserta è sotto di tre.
Caserta per la prima volta sotto: dopo quattro minuti per 23 a 22. Il tiro da tre di Siva tiene a galla i padroni di casa. Ma Trento è sempre incollata ed intensifica la difesa con raddoppi asfissianti per stancare Caserta. Inizia la sagra degli errori: Downs sbaglia una facile schiacciata per rifarsi poco dopo. Palle perse e Trento chiude in vantaggio 34 a 31.
Ansia da risultato e piccolo vantaggio
La terza frazione si apre con l’ingresso in campo di Hunt, comunque zoppicante, e “bomba” di Siva che impatta le sorti (34 pari). Ma Trento è lucida e sbaglia poco. Il palazzo si infiamma su una schiacciata di Jones, anche se poi sbaglia il tiro libero concesso. Siva è ispirato e i suoi tiri dalla lunga distanza e la regia precisa spingono Caserta verso un piccolo vantaggio a quattro dal termine (46 – 39). Il sesto uomo entra di fatto in campo. Il tifo è assordante. I punti aumentano e diventano dieci (51 a 41). Ma la Dolomiti non molla. Un occhio al parquet un altro sui tablet a verificare i risultati provenienti dagli altri campi. Alla fine del tempo il tabellone dice 52 a 44.
Il cuore oltre l’ostacolo. La salvezza non poteva sfuggire.
Nell’ultimo quarto Caserta intensifica la difesa, la sua arma migliore. Sono sempre i soliti sette a combattere mentre la Dolomiti alterna gli uomini. Ma il cuore è più forte della stanchezza. I falli complicano la vita della Pasta Reggia: 4 di Jones tre di Giuri e Downs. Hunt in pratica su una sola gamba.
Gli ultimi sei minuti. I più difficili quelli che hanno compromesso la stagione e non certo per demerito. Ma il cuore dei giocatori e quello del pubblico ha un solo battito. Nonostante i falli, nonostante gli arbitri, nonostante “l’amica jiella”. A quattro dal termine i punti sono solo cinque (59 – 54). La bomba di Cinciarini infiamma la Reggia del basket. A 2 e 18 più 8 (64 – 56). Stringere i denti la salvezza dista 120 secondi. Una bomba di Cummings smorza gli entusiasmi. Ma Caserta c’è. Lotta da tre prima Cinciarini poi Lockett. Tachicardia a mille. Ma niente extrasistole. Schiacciata di Downs ma Trento non molla. A 40” solo più 3 (69 a 66). Ma i tiri liberi di Siva ristabiliscono la distanza. Sempre il cuore sui tiri liberi di Flaccadori. Errore di Cinciarini e tiri liberi sempre per Flaccadori su fallo di Giuri. Un punto (71 a 70) a 12” e 40. La palla scotta ma il cuore va oltre l’ostacolo. Giuri realizza i due tiri liberi della vittoria (73 a 70).
Caserta è salva. Lacrime di gioia. Quasi uno scudetto.
Non ci sono parole per i combattenti. La serie A è salva. Ora inizia la battaglia più difficile. Ma per il momento è solo festa. Io c’ero.
Pezzo Walter Magliocca
Foto Ciro Santangelo