baioni
Da un protagonista dello storico scudetto ad un altro. Lo scorso anno con Enzo Esposito, quest’anno con Sandro Dell’Agnello. Giacomo Baioni rappresenta la continuità.
In sala stampa, questa volta, c’è spazio anche per lui. Lui che rappresenta il passato ed il presente, non può esismersi dal ricordare la cavalcata della scorsa stagione sfumata proprio sul filo di lana.
“Tra i punti conquistati nel girone di ritorno della passata stagione e con quelli fino all’infortunio di Gaddefors, penso che la Juvecaserta si troverebbe tra le prime quattro del campionato”.
Anche Baioni si addentra nelle difficoltà che hanno contraddistinto la stagione. “Non è stata una stagione facile, anzi posso affermare, senza tema di smentita che è stato un anno terribile per tutto quello che ci è capitato. Ma prima dell’infortunio di Gaddefors avevamo 18 punti, a ridosso della zona play off. Poi, se non erro, solo 2 vittorie su 12 incontri. Un vero peccato. Avremmo certamente meritato qualcosa in più”.
Anche Baioni non vuole esimersi dai ringraziamenti.
“Sono felice di aver avuto l’opportunità di lavorare con Sandro Dell’Agnello, sia sotto l’aspetto tecnico che umano. Ma non bisogna dimenticare tutto il gruppo d lavoro dal primo all’ultimo. Dal settore amministrativo, commerciale, tecnico, medico e paramedico: è uno staff “stacompatto” che lavora con professionalità e sinergia tra i vari comparti. Senza di loro questo risultato non si sarebbe raggiunto”.
Cosa mi ha insegnato la stagione? “Tanta positività, tanta esperienza e bagaglio per affrontare il futuro. Ma soprattutto mi resta tanto rammarico per non aver centrato l’obiettivo play off. Con tre partite vinte avremo potuto raggiungere la griglia scudetto, sicuramente alla portata di questa squadra, così come era stata costruita”.
Una chiosa sul futuro. “Il mio contratto è in scadenza, ma mi trovo benissimo a Caserta e considero questa èquipe di lavoro una seconda famiglia. Non avrei alcun problema a rimanere”.
Difficile prevedere cosa accadrà in seno alla società e cosa deciderà il patron Iavazzi. E’ certo che il futuro appare alquanto incerto.
Ora inizia la vera battaglia per la sopravvivenza.
Le parole dei protagonisti appaiono come dei saluti, una sorta di addio.
Speriamo che le sensazioni siano frutto dell’inebriante effetto della salvezza.