Caserta
Caserta
Se si trattasse di una fiction da prima rete, staremmo raccontando uno degli episodi di narrazione cruciale, ma purtroppo la cronaca è realtà, anche quado si glissa sulla perseveranza.
Nella notte tra sabato e domenica scorsi, mentre Caserta prestava attenzione alle amministrative in corso, in viale Carlo III si consumava l’ennesima aggressione
È stato lo spaccio il detonatore primo dell’accaduto: durante un ‘operazione di semplice osservazione per la tutela della zona, un giovane extra comunitario, intercettato dai militari, è stato richiamato a disciplina e perquisito dai carabinieri di Marcianise.
Dopo un lungo inseguimento il ragazzo è stato raggiunto e sottoposto alla normale procedura di controllo. Addosso allo straniero sono stati trovati alcuni grammi di sostanza stupefacente. È da questa indifendibile azione di reato che è partito lo scontro consumatosi a danno delle forze dell’ordine.
Colto in flagrante, infatti, il fermato si è ribellato in maniera decisa, colpendo con violenza uno dei carabinieri in servizio, costretto poi a sottoporsi alle cure del pronto soccorso.
Al momento non si conosce nulla di più sulle sorti dell’identificato che è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della compagnia di Marcianise per rispondere, oltre alle accuse di spaccio, all’aggressione a danno di un pubblico ufficiale.
Si fa fatica, stando ai meccanismi in atto negli ultimi tempi, a considerare anche questo episodio come fosse un caso isolato. Anche se qualcuno potrebbe considerarla una conclusione affrettata, molto vicina ad un’illazione priva di radici, l’accaduto lascerebbe intendere che l’affare di spaccio stia coinvolgendo, senza riserve, gli extracomunitari occupanti la zona di riferimento.
Uno scenario, quello facilmente deducibile, che più dei micro episodi si sta rivelando un vero e proprio sistema, in cui si mischiano continuamente i ruoli di vittima e carnefice, la cui gestione sembra sfuggire continuamente di mano a chi dovrebbe muoversi in direzione di un qualche intervento che stia lontano dall’assuefazione al caso.
Michela Salzillo