Italia
E stanotte penso all’ Italia.
All’Italia del bello e cattivo tempo, in tutti i sensi. L’Italia del Nord contro Sud in territorio nostrano. Ma anche all’ Italia del “Guai a toccare il mio paese” quando si è all’estero. Un po’ come fratelli. Si litiga di brutto, ma ci si copre davanti ai genitori. Penso all’Italia di Dante, di Battisti, dei congiuntivi sbagliati, di una politica ancora più sbagliata, di cittadini non proprio innocenti. All’Italia che non ci vuole più, che ci spinge via, che troppe volte si nasconde dietro un Dio qualunque per non prendersi le proprie responsabilità. Uno stivale stanco, che gira lo sguardo dall’altra parte. Quell’Italia dell’oggi mi arrangio, ma domani mi arrendo, mi tolgo la vita fisica perché quella dignitosa non l’ho più. E ogni cittadino che si toglie la vita, uccide una strada, un bar, un sorriso, un futuro. E mentre c’è chi dà la colpa a destra o a sinistra, c’è un paese che va giù in quel mare in cui affonda speranze e problemi. Un mare che non ti puoi non innamorare. E chi non ha il mare stanotte, ha le stelle. Le stelle di una notte prima degli esami per i suoi ragazzi. E a me, che da quella notte mi separano ben 50 notti prima di altri esami e tanti bei ricordi, viene da dire a questo paese:
“Rialzati! Fallo per quei ragazzi e i loro sogni, fallo per me e i miei coetanei che quei sogni rischiano di perderli, fallo per chi quei sogni li ha già persi. Fallo per gli anziani che meritano di riposare serenamente, fallo per i bimbi che hanno il dovere di giocare, fallo per le donne che ancora oggi stanno pagando col sangue una cultura malata. Fallo per gli uomini e per le donne che se gli togli il lavoro gli hai tolto tutto. Fallo per madri e padri nel desiderio, soltanto nel desiderio. Sono madri e padri senza figli perché non si ha il coraggio di far nascere nessuno se non si può permettere un futuro. Fallo per te. Perché potremmo essere italiani a Londra, New York, Sidney. Ma noi italiani abbiamo una sola casa!”.
Roberta Magliocca