Legenda D’Autore
Parlare con chi ha i tuoi stessi interessi è la base per un’ottima conversazione e il primo mattoncino per la costruzione di un solido rapporto.
Francesca Maria Miraglia, autrice nella rubrica Legenda D’ Autore di Legenda Letteraria è una di quelle persone con cui fare quattro chiacchiere è sempre un piacere
A tal proposito, ci siamo incontrare fuori dall’ambito universitario per raccontarci a vicenda di quelle passioni che ci uniscono: la scrittura e la musica.
Francesca, ho letto tutto d’un fiato la rubrica “Legenda d’autore”, devo ammetterlo. La prima cosa che mi viene da chiederti dunque, è se c’è un criterio in base al quale scegli di cosa parlare.
Cara Maria Rosaria, grazie per l’opportunità e lo spazio che mi hai offerto su L’Interessante.
Sai, dipende: alcune volte, cavalco l’onda dell’istinto mentre altre volte mi lascio guidare dalla vita quotidiana o eventualmente da pensieri/studio/ momenti di solitudine che mi inducono ad una serie di spunti che potrebbero essere utili ai fini di Legenda d’Autore.
Noto, con piacere, che gli autori trattati sono vere e proprie leggende! In un panorama musicale così vasto e così mutevole, quanto ritieni sia importante la conoscenza di questi pilastri della musica, soprattutto per le nuove generazioni?
Ho sempre pensato che la musica sia una sorta di “Vaso di Pandora”: a differenza del mito greco, questo vaso deve essere aperto ed esplorato in tutte le sue direzioni e le sue correnti artistiche. Conoscere poi, gli artisti che hanno fatto la storia della musica, è un qualcosa di unico: consente di capire quali sono state le costanti e le varianti di un genere musicale oppure conoscere tali pilastri consente di studiare la storia, in particolar modo la contemporanea (e non solo): come esempio cito sempre l’album “Storia di un impiegato” di Fabrizio de Andrè in quanto una canzone rimanda l’autunno sessantottino francese. Per capire poi le conseguenze che si sono presentate in ambito musicale, bisogna sempre partire dagli antenati. A chiunque consiglio di conoscere ed esplorare la musica. E’ un viaggio che non ha mai fine.
Cosa pensi invece della realtà musicale attuale del nostro territorio?
Solo quest’anno, lavorando per Legenda Letteraria,ho conosciuto delle realtà locali di cui non ero consapevole e cosciente. Lentamente sono entrata in un meccanismo per cui la musica indipendente ha la fortuna di poter lavorare e costruire il futuro da piccole zone locali per compiere il grande passo poi, con manifestazioni da un calibro più elevato. Penso che bisognerebbe spingere di più verso quest’arte bellissima che viene poco valorizzata. Nonostante tale constatazione ho notato che ci sono stati dei notevoli passi in avanti, in quanto la Campania ha avuto il modo di ospitare moltissimi festival musicali che hanno permesso di conoscere molte realtà di musica indipendente e di trasmettere, poi, la voglia di ascoltare musica e di incentivarla attraverso dischi, promozioni e concerti.
Curiosità: la canzone o l’autore a cui ti senti più vicina?
Cambio continuamente la mia “carta di identità musicale”: ultimamente mi sono sentita molto vicina alla canzone “Costruire” di Niccolò Fabi. Ha instillato, in tempi di “fiducia precaria”, una buona dose di speranza e di determinazione che ricorda che dietro a molti momenti impossibili o irrealizzabili ci sarà sempre quella lucina interiore che ti spinge a lottare e non mollare la presa, anche al costo di cadere, sbucciarsi le ginocchia e piangere. Basta rialzarsi per riprendere la “folle corsa”, detta a mò di Battisti.
E infine, quali sono i progetti che hai per “Legenda d’autore” nell’immediato futuro?
Per il momento, vivo questa esperienza “giorno dopo giorno”. Non so cosa succederà ma spero che duri quanto più tempo possibile, perchè ho sempre sognato di parlare di musica in tutte le sue sfaccettature e devo ringraziare dal profondo del cuore Legenda Letteraria e il suo incredibile staff che ha permesso la realizzazione di un sogno e di moltissime soddisfazioni.
Tale contesto mi ha offerto molti trampolini di lancio e ha concesso la possibilità di crescita culturale e personale.
Battisti direbbe “Lo scopriremo solo vivendo” nella canzone “Il nastro rosa”. Per cui, lascio il tutto al caso e alle sue molteplici combinazioni.
Maria Rosaria Corsino