Atella Sound Circus
Di Michela Salzillo
Nell’epoca della comunicazione digitalizzata, in cui tutto sembra regolato dai concetti prìncipi di banda larga e fibra ottica, anche l’arte è sempre più costretta a modificare le modalità cardini della sua espressione. Lontani i tempi in cui la strada era la prima scelta per ogni passatempo, e non solo per quello che riguarda gli incontri e le storie. Dalle metropoli ai vicoli; dalle stagioni fredde a quelle più tiepide, lieto appare il ricordo di quando anche l’arte era la voce di piazza grande. L’artista di strada non è solo quello che canta per passione, c’è anche chi ne fa un mestiere senza pretesa, ritendo successo il gradimento di un pubblico disposto al divertere scarno, quello che unisce melodie e panchine, magia e teatri all’aperto. Il progresso, dunque, sembra destinare una più rudimentale espressione artistica nel dimenticatoio, ma è davvero così ? In realtà è innegabile che fino a quando ci saranno testimoni di un passato importante, disposti alla transumanza di origini e valori, forse non è poi tutto perduto. Sarebbe poco veritiero non stimare un vistoso calo dei buskers(termine inglese usato per definire i professionisti dell’arte urbana), rispetto ai tempi in cui l’industria dell’ intrattenimento era distante anni luce da radio, televisione, canali web e digitali, ma chi crede in questa realtà c’è ancora. A dimostrarlo è una delle iniziative che ne celebra le svariate sfumature, e sta per arrivare in Campania.
Si tratta dell’ Atella Sound Circus, un evento a cura delle associazioni culturali Artisticamente e Artenova con il patrocinio del comune di Succivo. Le date sono quelle del 17 e 18 settembre per lo spettacolo allestito nel Casale di Teverolaccio a Caserta
In occasione della due giornate il pubblico dovrà arrendersi all’incanto di un circo a cielo aperto, meteo permettendo, la strada sarà palcoscenico indiscusso per giocolieri, acrobati, maghi, trampolieri, mangiafuoco, trucca bambini, musicisti e cantori che con le loro esibizioni coinvolgeranno grandi e piccini. Il programma parla chiaro: non ci sarà tempo per la noia. Si partirà sabato con la musica de “La Terza Classe”, si tratta di una band di origine napoletana che ha da sempre considerato la strada il luogo preferito per cantare la propria musica. I loro brani sono figli legittimi della tradizione folk statunitense. dal bluegrass del Kentucky al Dixieland, o Early Jazz, degli Stati del Sud, fino ad arrivare alle canzoni da Jug Band, il tutto abbinato alla “teatralità” e all’espressività tipicamente napoletana. La band ha autoprodotto nel 2013 un primo LP, “Ready to Sail” e nel maggio 2016 è uscito il secondo lavoro, “Folkshake”, contenente 8 brani di cui uno inedito; il progetto è stato realizzato insieme alla casa editrice “Ad est dell’equatore”, ed è distribuito tramite Amazon, Spotify e iTunes. Domenica 18, invece, sarà dedicata a Shay Wapniaz della compagnia “Circo Bipolär”.
Shay ha studiato alla Scuola di Circo Carampa a Madrid e ha continuato i suoi studi in Sud America e Francia. Dal 2008 si è esibito in diversi festival e gala in Europa e Italia. Nel 2012 ha creato il suo spettacolo di teatro di strada da solista, “ The Shay Street Show”, lavoro in continua evoluzione che unisce tecnica circense al teatro di strada. Dalla giocoleria di clave fino all’equilibrismo su scala libera, tutto mixato da una vena umoristica.
Non mancherà neppure l’angolo della solidarietà, infatti, come dichiarato dagli stessi organizzatori, nel corso degli appuntamenti saranno allestiti degli stand benefici ad opera del gruppo di volontariato “La Mescolanza”, che insieme all’associazione “Il Viaggiatore Glocale, darà vita ad una pesca di libri, il cui ricavato sarà devoluto ai terremotati del centro Italia. L’ingresso, nel pieno rispetto di un concetto di arte che resti sinonimo di libertà, è gratuito! Per consultare il programma nel dettaglio e richiedere informazioni, clicca qui.