Napoli
Di Maria Rosaria Corsino
Riaprirà al pubblico, il 7 ottobre precisamente,la sezione egizia del Museo archeologico di Napoli
Contenitore di alcuni dei più bei e antichi reperti del grandioso popolo, era stata chiusa nel 2010.
Al suo interno si potranno ammirare la mummia di una donna vissuta probabilmente a Tebe tra il 959 e il 594 a.C e poi amuleti, statuette, vasi, collane, scarabei in pasta vitrea e papiri.
La sezione è una delle più antiche d’Europa, nata prima del Louvre e dell’Egizio di Torino e contiene anche la collezione privata Borgia del Settecento.
All’ingresso, sito al pianoterra lungo il corridoio con i busti degli imperatori romani, ad accogliere i visitatori ci sarà il Naoforo, unico reperto della collezione Farnese.
Dopodiché, terminata la sezione egizia, si accede alla sezione di raccolta epigrafica dove sono esposte le più importanti lapidi rinvenute tra Pompei e Puteoli e le Tavole di Eraclea.
Non mancheranno poi varie sorprese per i visitatori.
Riaprirà al pubblico, il 7 ottobre precisamente,la sezione egizia del Museo archeologico di Napoli
Contenitore di alcuni dei più bei e antichi reperti del grandioso popolo, era stata chiusa nel 2010.
Al suo interno si potranno ammirare la mummia di una donna vissuta probabilmente a Tebe tra il 959 e il 594 a.C e poi amuleti, statuette, vasi, collane, scarabei in pasta vitrea e papiri.
La sezione è una delle più antiche d’Europa, nata prima del Louvre e dell’Egizio di Torino e contiene anche la collezione privata Borgia del Settecento.
All’ingresso, sito al pianoterra lungo il corridoio con i busti degli imperatori romani, ad accogliere i visitatori ci sarà il Naoforo, unico reperto della collezione Farnese.
Dopodiché, terminata la sezione egizia, si accede alla sezione di raccolta epigrafica dove sono esposte le più importanti lapidi rinvenute tra Pompei e Puteoli e le Tavole di Eraclea.
Non mancheranno poi varie sorprese per i visitatori.