Edson
Di Michela Salzillo
È stato un inizio col botto quello riservato, lo scorso sabato, ad uno dei programmi più seguiti delle reti Mediaset. “Tu si que vales “, il format di intrattenimento in onda su canale 5 dal 2014, è tornato nelle case degli italiani regalando, sin da subito, un grande momento di commozione. Con una formula leggermente rinnovata, che aggiunge alla giuria l’arrivo di Teo Mammucari e battezza come conduttore di prima serata lo chef toscano, Simone Rugiati, il talent show di origine spagnola ha fatto piangere anche i più restii.
Tutta colpa di Edson D’Alessandro, un giovane cantante con una storia molto difficile alle spalle: uno dei primi concorrenti della nuova edizione, è entrato in studio balbettando e, su invito della De Filippi, ha cominciato a parlare di sé, puntualizzando, con una certa difficoltà, che la sua fosse una storia parecchio lunga e tortuosa
L’artista brasiliano, che ha perso i genitori quando era solo un bambino, per poi essere adottato da una famiglia italiana, ha raccontato del suo vissuto, traducendo una visibile sofferenza in parole semplici. Un racconto fatto in punta di piedi, discretamente intervallato dagli applausi del pubblico e le lacrime dei giudici, conduttori compresi.
“Sono nato in Brasile il 22 agosto, a 4 anni ho perso i genitori e ho vissuto per un periodo in strada, tra fame e povertà. Un giorno ero a casa, c’era mia madre con un uomo che non conoscevo e lui mi cacciò. Dopo un po’ arrivarono gli assistenti sociali, così venni trasferito in una casa famiglia, dove sono rimasto per due anni. Sono stati anni molto brutti… A nove anni, però, sono stato adottato da due italiani. Ricordo di aver ricevuto una lettera in cui mi veniva detto che questi due genitori stavano venendo a prendermi. Da allora la mia vita è cambiata. Non parlo in modo fluido per quello che mi è successo da piccolo, credo che quando non ricevi abbastanza affetto possa accadere”.
Se ad una storia del genere nessuno era preparato, forse, almeno non in quel modo, ( tanto che le circostanze hanno mostrato una Maria De Filippi quasi in colpa per aver “autorizzato” un racconto così duro prima dell’esibizione), a ciò che è accaduto pochi secondi dopo, probabilmente, si era pronti ancora meno.
Di solito, in casi del genere, il meccanismo televisivo produce una idealizzazione della realtà; capita spesso che i podi venuti fuori dai talent più in voga non siano esattamente proporzionali al vero potenziale dei concorrenti , ma non è stato questo il caso.
Già dopo le prime note di “jealous”, brano scelto da Edson per dedicarlo alla sua nuova famiglia, ogni riserva sulle sue capacità canore è stata sostituita da un riconosciuto talento. È una voce straordinaria, quella del giovane dalla storia triste, a confermarlo è anche Rudi Zerbi, di solito molto severo nel rintracciare l’unicità delle performances e di chi le propone. Edison non è soltanto un timbro bellissimo, come affermerà Maria De Filippi, ma è pure capace di minare l’emozione di un pubblico che non riesce neppure a stare seduto, e gli regala una standing ovation.
“Sei stato così bravo che mentre cantavi abbiamo dimenticato tutto quello ci hai raccontato prima”
gli dirà Gerry Scotti, dopo aver invitato anche il padre del ragazzo sul palco. Tutti d’accordo per la promozione , dunque, anche Mammucari che gli consiglia di tenersi stretto quel dolore, certo che lo aiuterà nell’evoluzione del suo talento.
L’entusiasmo è talmente tanto che, da lì a poco, i giudici decideranno di concedere ad Edison l’accesso diretto alla finale, un regalo previsto dalle leggi del programma, e che in questo caso arriva come una vera possibilità di riscatto. Storie come questa, al di là della spettacolarizzazione della sofferenza, che nella televisione odierna è sempre in agguato, ci insegnano tanto; ci istruiscono all’amore vero, quello che scegli, quello che, nascendo, dà vita a chi lo dona e a chi lo riceve.