vittoria
di Alessio Mingione
Potrei raccontare la storia di un ragazzo che decise di sfidare un leone, con lo stesso pàthos con cui gli antichi greci narravano la prima fatica di Eracle. Potrei raccontare la storia di un ragazzo che dipinse un arcobaleno quando la pioggia smise di cadere e alla fine di quella parabola variopinta vi trovò un tesoro. Potrei raccontare la storia di un ragazzo partito in cerca di gloria e di come il popolo che lo accolse urlò fiero il suo nome. Potrei raccontare tutte queste storie in un solo momento, perché il protagonista è sempre lo stesso. E nello stesso momento, potrei parlarvi di tre vittorie. Ma ho poco tempo, quindi cercherò di essere sintetico il più possibile. Ventiquattro, ventitre, ventidue, VENTUNO, venti.
La prima vittoria. Si ritorna al Palamaggiò. Caserta è ancora in serie A. Emozione
Al PalaMaggiò torna la JuveCaserta, torna la Serie A. Già questo basta ai tifosi per gioire, per sognare. Un’altra domenica insieme, per un’altra stagione. Fianco a fianco, di gradone in gradone. Fino alla fine. Questa è da considerarsi la prima vittoria, quella sperata. Essere qui. Diciannove, diciotto, diciassette, sedici, quindici. Vittoria arrivata dopo l’ennesima estate di sofferenza, pettegolezzi, paure, invidie, attacchi, smentite, processi ed infamie. Tutte quelle cose che non ti fanno dormire la notte. Non è solo caldo. Perché noi di Caserta lo sappiamo che ci viene sempre un po’ di “appocundria” nel periodo estivo. Ci mancano i nostri fratelli, i cori della curva ed i bambini che giocano nei vari ingressi. Ci mancano i riti scaramantici del pre-partita, gli abbracci di saluto durante il riscaldamento e le analisi tecniche con il vicino all’intervallo. L’elenco sarebbe ancora più ampio, questo perché ci manca tutto, perfino le pronunce di Mercogliano ed il parcheggio intasato all’uscita. E allora va bene pure che luglio ed agosto abbiano una fine, basta che ad ottobre ci sia la Juve. E che sia lì, dove necessita di stare. Quindici, quattordici, tredici, dodici, undici, dieci. Al PalaMaggiò torna la JuveCaserta, torna la Serie A. Ah, già l’ho detto? Dannata fretta. Mista probabilmente alla voglia di sottolinearlo. Al PalaMaggiò torna la JuveCaserta e torna il suo pubblico, dai fedelissimi ai giovanissimi. Dopo raccolte fondi, iniziative lodevoli e manifesti SALVATE LA MAGLIA per tutta la città, il popolo bianconero si ritrova ancora una volta a sostenere la propria fede, a far sentire la sua voce, a difendere le proprie mura.
La seconda vittoria. L’entusiasmo per la prima palla a due. Il Palamaggiò è una bolgia.
Di scena la Grissin Bon Reggio Emilia, avversario di prima fascia, finalista scudetto nelle ultime due stagioni. E il popolo, come sempre, risponde presente. Il PalaMaggiò è una bolgia. Non è solo caldo. E’ incandescente. E questa è da considerarsi la seconda vittoria, quella meritata. Essere qui, grazie a noi.
La terza vittoria. In campo: Marco Giuri per il primo sigillo della stagione. Passione
Nove, otto, sette, sei, cinque. Marco Giuri per la vittoria. Alla sua seconda stagione con la canotta bianconera, nuovo capitano. Titolo assegnato tra le scalinate della Reggia, un pallone ed un grosso felino da domare. Il ragazzo che sfidò il leone. Marco Giuri per la vittoria. Finta, tutti senza fiato. Dalle sue mani parte la parabola che regala i primi due punti in classifica. Il ragazzo che trovò il tesoro alla fine dell’arcobaleno. Marco Giuri per la vittoria. Bomba, boato. Tripla all’ultima giornata, per la salvezza. Tripla alla prima, per la gloria. Il ragazzo che sentì il popolo urlare il suo nome. Quattro, tre, due, uno, zero. Come non rendere omaggio a tutta la squadra, al coach, allo staff. Nota di merito a Czyz che ha fatto innamorare al primo appuntamento. Ma è importante dire che cuore e carattere sono stati messi da parte di tutti. E questa è da considerarsi la terza vittoria, quella conquistata. Essere qui, grazie a noi e grazie a loro.
La vittoria di tutti. La vittoria di tutti quelli che combattono fino alla fine. La vittoria di tutti noi.