tracollo
Prima trasferta stagionale su un campo storico come quello di Varese. La Juvecaserta cerca di dare continuità alla prova fornita nell’esordio casalingo contro Reggio Emilia, ma non vi riesce. Anzi mette in mostra i molteplici limiti, anche caratteriali, oltre che tecnici.
Sin dall’inizio dell’incontro si capisce che per i casertani non ci sarà molta storia.
Unico quarto equilibrato, il primo
E’ proprio Caserta ad iniziare con il piede giusto con una “bomba” di Gaddefors. I padroni di casa nel primo quarto stentano a carburare, ma i bianconeri non ne approfittano ed evidenziano gli stessi pregi e difetti del primo incontro. Positiva la difesa: aggressiva e alta con raddoppi sul portatore di palla. Ma errori in fase realizzativa di Bostic e Putney che evidenziano evidenti limiti tecnici e Sosa che sembra certamente la “bruttissima copia” del giocatore che si ricordava a Sassari.
Il primo quarto si chiude con il punteggio di 20 a 23.
Nei secondi dieci minuti il primo strappo
Nella seconda frazione è Varese a mettere la freccia e trascinata da un superlativo Eyenga che risulta il migliore dei primi venti minuti, con 19 punti, 5 rimbalzi, 25 di valutazione.
Caserta non riesce a difendere e a prendere le distanze da Varese (ma il peggio deve ancora venire) che chiude con un + 8, 43 a 35.
Tracollo nella terza frazione: Caserta non è in campo
Dopo il riposo lungo, i casertani cercano di recuperare subito lo strappo, ma dopo qualche buon canestro di Watt è Kangur, per la Openjobmet Varese, a piazzare un tiro da tre da circa otto metri che taglia le gambe ai bianconeri che tracollano sotto i tiri da tre dei lombardi. Dopo 5 minuti padroni di casa a + 8 54 a 46. Inizia poi lo show di Meelivn Johnson (23 punti finali a tabellino) da tre che porta il risultato sul 63 a 51 a 2’ e 19. Caserta è alle corde e non mostra alcuna reazione.
Il tempo si chiude con il punteggio di 70 a 54.
Tracollo finale: neanche la faccia è salva
Ultimo quarto ma la musica non cambia, Caserta è allo sbando. Sosa è “ridicolo” ed irritante in campo con delle soluzioni veramente raccapriccianti, mentre Bostic e Putney continuano a mettere in evidenza solo i propri limiti tecnici Non si comprende, inoltre, perché Sandro Dell’Agnello abbia tenuto in panca Czyz, anche oggi uno dei migliori. Da sottolineare gli esordi di Jackson, prova senza infamia e senza lode e Cefarelli.
Sconfitta con primo (quasi) ventello subito. Il tabellone segna 93 a 74.