Giotto.
di Maria Rosaria Corsino
L’artista, il genio, semplicemente Giotto
È impossibile non associare il nome di Giotto al Campanile di Firenze, alla Basilica di S. Francesco d’ Assisi, al cerchio a mano libera. L’endiadi Giotto – artista perfetto è andata avanti per secoli, e tutt’ora nessuno osa mettere in dubbio la sua bravura. Nato a Vespignano nel 1267, Giotto fu allievo di Cimabue e, come si suol dire, l’allievo superò il maestro
Cimabue, Giotto e la mosca
Un aneddoto racconta che un giorno Cimabue, recatosi nella sua bottega cercava invano di cacciare una mosca che si era posata su quadro della Vergine. Come si sbagliava. La mosca in realtà era stata disegnata da Giotto, allora poco più che ragazzino. Tanto di cappello.
Una vita per l’arte
Ci sono opere che non possono essere dimenticate. E storie di uomini che meritano di essere raccontate. Così Giotto dipinse ad una ad una nella Basilica Superiore di Assisi, tutte le fasi della vita di S. Francesco patrono d’Italia. Così come in tutto il mondo è conosciuta la Cappella degli Scrovegni a Padova, e il Crocifisso di Santa Maria Novella. Un’artisticità quasi impossibile da copiare, nonostante sia ben lontana dalla più nota arte del Rinascimento, quella di Giotto è una maestria mondiale.
750 candeline: la commemorazione
“Tra le iniziative finalizzate a valorizzare questa straordinaria figura – ha annunciato Giani – ci sono un convegno in primavera, una mostra di artisti contemporanei a lui ispirata qui nel palazzo del Pegaso e un premio d’arte a lui intitolato. Con il direttore degli Uffizi siamo in contatto per una mostra con il materiale di proprietà del museo”.