Adolescenza
Di Luigi Sacchettino
Cari lettori interessati, vi è mai capitato di ascoltare il disagio dei proprietari di cani adolescenti? Nel mio lavoro capita spesso di imbattermi in proprietari stanchi e preoccupati per l’evoluzione del loro cane, che da morbido e coccoloso cucciolo diventa un teppista adolescente, tutto ostinazione e ribellione.
Sì, anche per i cani questa fase evolutiva è molto delicata, e si manifesta spesso con comportamenti agonisti da parte del cane, in cui aumentano le sfide, il bisogno di misurarsi, il bisogno di imporsi. Il bisogno di essere capito ed accolto.
Vivere con un adolescente: parola all’esperto
Abbiamo pensato di affrontare l’argomento insieme alla dottoressa Chiara Boncompagni , Medico Veterinario Esperto in Comportamento FNOVI e Coadiutore del Cane I.A.A.
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Gentile Dottoressa grazie per aver accettato la nostra intervista. Si fa presto a dire adolescenza: ma quand’è che inizia realmente questo periodo?
“Quando parliamo di adolescenza nel cane, ci riferiamo ad un periodo relativo alle fasi di transizione: giovanile ed adolescenziale… fino al raggiungimento dell’età adulta.
Questi periodi sensibili, un tempo chiamati di “gerarchizzazione” e di “branco”, si collocano intorno ai 6 mesi di età e durano anche fino ai due anni compiuti, con una variabilità per razza, sesso e taglia.
Razze più piccole, ad esempio, maturano prima, mentre i molossoidi tendono ad essere cuccioloni più a lungo.
Generalmente il proprietario evidenzia cambiamenti, anche repentini , nel comportamento.
I più eclatanti, quelli di marcatura: il maschio inizia ad urinare con la zampa alzata, oppure la femmina presenta il primo calore.
Per una “stadiazione” più accurata, potremmo iniziare a parlare di adolescenza già verso la fine del cambio di dentizione”.
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Quali sono i meccanismi alla base di quei comportamenti adolescenziali che tanto mettono in crisi i proprietari?
“Solitamente il proprietario si trova spaesato nel vedere sconvolta l’immagine del cucciolo adorabile che aveva prima in casa.
Da piccolo batuffolo obbediente a teppista distruttore.
Proprio come accade nella nostra specie il cane adolescente è sotto la spinta di un enorme cambiamento dell’asse ormonale: la pubertà e di intense variazioni e rimodulazioni neurofisiologiche del Sistema Nervoso Centrale (aumento di recettori, selezione e modifiche delle sinapsi) , è sconvolto anche a livello comportamentale.
Il corpo matura, il cane è pronto all’accoppiamento, si trova ad affrontare per la prima volta le fluttuazioni di estrogeni e testosterone…i recettori dopaminergici nel cervello sono sommersi da nuovi potentissimi stimoli. La dopamina è infatti un neurotrasmettitore che ha un ruolo fondamentale nel creare la spinta a cercare gratificazione.
Ogni cosa è vissuta in modo totalmente diverso: ha colori più accesi, odori più intensi, da emozioni più forti.
La realtà che lo circonda, la socializzazione, l’esplorazione sono vissute in prima persona e non più come cucciolo tutelato dalla sua base sicura.
Iniziano quindi i comportamenti oppositori, il cane sembra volerci fare i “dispetti”, non risponde più con solerzia al richiamo, ha improvvisi picchi di arousal\iperattività, ci mette “in discussione” a volte anche con comportamenti di aggressione, inizia a montare, fugge, sembra non essere più carino&coccoloso con i suoi simili… insomma, ci ritroviamo con un ribelle scalmanato in casa”.
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E’ questo un periodo in cui nascono, sovente, conflitti con i proprietari: a suo avviso come si possono prevenire e come si può preparare tutta la famiglia a superare questo periodo di tormenta?
“La fase di transizione, di sviluppo psicosociale adolescenziale è per il cane, come per noi, un momento incentrato sul conflitto “identità\ruolo”. Sull’affermazione della propria persona\caninità.
Questo implica, per la buona riuscita di un corretto passaggio dall’età giovanile all’età adulta, che il cane sia riuscito a realizzare la concezione di sé, non solo relativamente al riconoscimento del proprio corpo (diverso, maturo, pronto per la riproduzione, autocontrollato ), ma anche e soprattutto all’individuazione del sé all’interno del suo sistema famiglia (o branco umano) .
L’assunzione di un ruolo definito, l’acquisizione di un’identità stabile, l’accettazione e condivisione dei propri interessi da parte del proprietario, sono alla base di un rapporto solido e duraturo.
Questo permette al nostro cane di vedere in noi, proprietari leali e autorevoli, modelli validi e capaci a cui affidarsi per gestire e modulare questo nuovo approccio al mondo, con una prospettiva positiva.
Base solida, imprescindibile, per prevenire conflitti e malintesi con il nostro amico, ormai in crescita, è quindi un valido e ben strutturato lavoro pedagogico in età evolutiva, affidandoci a Medici veterinari esperti in comportamento che sapranno supportare il proprietario nelle criticità della crescita del cucciolo e ad Educatori cinofili qualificati, che sappiano progettare un adeguato percorso per ciascun soggetto.
Un buona educazione fornisce al cane strumenti e competenze per affrontare la realtà nel modo più giusto e permette al proprietario di capire, riconoscere, interpretare e comunicare con il proprio amico a quattro zampe”.
– Intorno a questa fase dell’esistenza aleggiano molti luoghi comuni come castrare il cane per calmarlo: qual è il suo parare a riguardo?
“Sì, purtroppo per molti anni si è pensato che la “cura” per quello che è in realtà un periodo fisiologico dello sviluppo, fosse la castrazione. Falsi miti, a volte ancora in voga, narrano di una possibile funzione calmante della castrazione. Come se un 15enne potesse “calmarsi” se privato dell’asse ormonale.
Essere pacati è uno stato della mente, proprio del soggetto, mantenere la calma è una capacità acquisita, maturata con l’esperienza.
Essere inibiti a livello riproduttivo, a seguito di una chirurgia di sterilizzazione, non ha nulla a che vedere con le capacità di autocontrollo.
L’adolescenza è un periodo di enormi e complessi cambiamenti e rimodellamenti neuronali di cui SOLO UNA PARTE sono relativi all’ ormonalità.
Il fatto che questo periodo combaci con la pubertà, non vuol dire che privare un animale della stessa, interrompa il suo sviluppo psicologico con tutte le difficoltà di cui è protagonista…anzi, una castrazione effettuata senza criterio può persino peggiorare stati di conflitto o insicurezza.
Essere adolescenti, anche canini, vuol dire vivere una profonda crisi: non si è più cuccioli e non si è nemmeno adulti; bisogna “sgomitare”, creare una rottura , per ritrovare il proprio posto nel mondo come adulto.
Una buona adolescenza è quella che fiorisce a seguito di una buona infanzia, con un sistema famiglia in grado di accoglierci, guidarci e sostenerci, consapevole che, per ogni cambiamento, è necessaria una “rottura” dei vecchi schemi.
Ma non preoccupiamoci, se abbiamo seminato bene, se siamo stati coerenti, se abbiamo dato al nostro amico: competenze e capacità, se abbiamo lavorato rafforzando la sua autostima, se per lui siamo figure AUTOREVOLI (non autoritarie)… il nostro nuovo cane adulto ce ne sarà riconoscente e noi orgogliosi di lui e del nostro lavoro.
Basta solo avere un po’ pazienza”.
Certo, essere proprietari di un cane adolescente non è semplice: bisogna capire quando è meglio intervenire, porre limiti o essere permissivi e quando sostenere nei momenti di incertezza. E ancora quando fare affidamento al nostro aspetto zen e contenere la rabbia e la voglia di duellare con loro. E’ una altalena di emozioni anche per noi proprietari.
Se avremo ancorato bene le corde e utilizzato del legno solido per la costruzione del sedile, godremmo di slanci divertenti e con il vento che un po’ scompiglia e un po’ accarezza i capelli.
Bisogna proprio aver pazienza.