Good
Di Luigi Sacchettino
30 maggio 2017. È sera. Eppure al teatro Ricciardi di Capua ci sono tanti colori. Sì, quelli dell’associazione Rain Arcigay Caserta onlus, che ha organizzato la proiezione del film “Good As You – Tutti i colori dell’amore” di Mariano Lamberti. L’evento rientra nell’iniziativa CinePride, rassegna cinematografica a tema lgbt ideata dall’Associazione, sotto la direzione artistica di Christian Coduto.
Good As You: i protagonisti
In sala ad accoglierci il regista e uno degli attori, Lorenzo Balducci, che nel film interpreta Adelchi, un ossessivo e soffocante architetto, troppo tendente al controllo.
In un clima molto confidenziale rivolgo la mia operatività verso Lamberti, avendo intravisto il suo ultimo libro “Una coppia perfetta. L’amore ai tempi di Grindr”, e gli domando subito com’è nata l’idea di una storia d’amore da una chat dove l’interazione ha forme spesso liquide, superficiali, a tratti spicciole.
“Quando ho pensato alla storia d’amore non mi sono concentrato sulla chat. L’amore può nascere ovunque, anche in una chat. Ho una coppia di amici che si sono conosciuti lì e tutt’ora stanno ancora insieme”.
Un pensiero ottimista, penso.
Incalzo con una domanda sulla (in)fedeltà; un tema spesso presente nelle storie d’amore.
Mi racconta che a suo avviso siamo portati ad essere curiosi verso il mondo esterno, in una lotta di impulsi- come ci insegnava già Freud, o tra ragione e sentimento, per dirla alla Jane Austen.
Eppure da primati umani dovremmo essere portati al mantenimento del senso di sicurezza e protezione, di appartenenza e come tale la dimensione di coppia monogama potrebbe essere il progetto più solido e valido per il raggiungimento di tale obiettivo, rifletto tra me e me.
Lamberti ha come padre il cinema: quello concreto, che riporta alla realtà de “i soldi ci sono? Ok, il film si fa”, e per madre l’accogliente letteratura, che lascia ampio spazio all’espressione, in un qui ed ora non vincolato dalla materialità.
Passo a Balducci, che accoglie tutti con un sorriso timido e una capigliatura biondo platino, tutt’altro che anonima.
Mi racconta che tra cinema, tv e teatro- nonostante la grossa passione per quest’ultimo- preferisca il primo, avendolo immaginato sin da piccolo. La possibilità di poter riprodurre dei momenti lo affascina, seppur non ami rivedersi.
Strani meccanismi della mente umana, mi dico; la sua bellezza statuaria è visibile agli occhi di tutti.
Mi incuriosisce quel platino: Balducci mi rivela faccia parte del suo ruolo nel prossimo spettacolo “Spoglia-TOY”, di Luciano Melchionna visibile il 16, 17 e 18 giugno al Napoli Teatro festival. Non può rivelarci altro.
Lo prendo in giro, per il giusto mix di curiosità e indizi che fornisce a riguardo.
La serata trascorre con la visione del film, che mantiene ancora viva la comicità e l’attualità, nonostante i 5 anni di età e una legge per il riconoscimento delle coppie di fatto.
Good as you vuole raccontare uno spaccato della dimensione LGBT senza partire dal pietismo o dal melodramma; così, con schiettezza, sagacia, arguzia e simpatia, si affrontano gli stereotipi relazionali. Il sieropositivo da parchetto, la lesbica mascolina, l’etero curiosa e confusa, la bambola sexy, l’effemminato eccentrico e così via.
Lamberti vuole rappresentare una ‘grande famiglia’ il cui principio di aggregazione è la scelta: scegliere le persone con cui condividere, con cui parlare e con cui accompagnare la propria esistenza.
E lo fa dalla visione gay, non dal racconto degli etero. Lo fa da dentro. Con libertà.
Non ci si annoia affatto, e la riflessione è dietro l’angolo.
La mia riflessione è proprio sugli stereotipi, con l’auspicio che lo spettatore di Good as you non si fermi alle generalizzazioni. Il rischio che si può correre è di non aiutare a a normalizzare un vissuto fatto di persone che si svegliano, vanno a lavoro, soffrono e sorridono per amore e si affannano e lottano per la vita.
Con Dignità di persone. Non di orientamenti.