Juvecaserta
Juvecaserta fuori dalla serie A. Tanto tuonò che piovve. Ma potrebbe esserci uno spiraglio
Tante parole, belle in alcuni casi, ma sempre e solo parole affiancate dal gioco delle “tre carte”. Famoso a Napoli. Chi non lo conosce? Carta vince, carta perde, ma alla fine chi perde è sempre chi ha puntato. In questo caso ne perde prima la città, che non merita niente però, i tifosi, che vivono per la loro squadra, che danno il reale supporto, che sono la vera anima senza la quale sarebbe veramente tutto molto squallido, il presidente Iavazzi, che ha investito in questa avventura, per passione e “forse” business, sicuramente mal consigliato e mal affiancato da pseudo-amici consulenti e, soprattutto, tutti coloro che intorno a questo “giocattolo” ci vivono e traggono sostentamento per la loro vita. Compreso giocatori e allenatori.
Oggi alle 14,00 il consiglio federale ratificherà la non iscrizione della juvecaserta al prossimo campionato di serie A. La relazione della Com.Tec (Commissione di controllo sui bilanci delle società) è negativa. Nel senso che il club non avrebbe (il condizionale è d’obbligo) rispettato quei parametri previsti dal regolamento ed in particolare dalla delibera 346 della Fip, per l’iscrizione al prossimo torneo.
Uno spiraglio potrebbe esserci. Ma lo scetticismo regna sovrano
Il consiglio, in un esame più accurato della vicenda, potrebbe valutare attentamente la documentazione della società casertana e le argomentazioni di un avvocato specializzato in diritto sportivo, a tal uopo nominato (finalmente!!) e che sta supportando giuridicamente le ragioni del sodalizio. L’occhio di riguardo, in passato, è stato già accordato a Roma, proprio con Caserta ripescata. Ma la società di terra di lavoro non gode degli stessi “appoggi” romani e pertanto sarà difficile. E poi c’à Cremona che spinge e che sicuramente è più solida dal punto divista economico rispetto a Caserta.
Ma questo è l’unico spiraglio che ha il basket casertano.
Altrimenti sarebbe tutta aria fritta. Le azioni possibili, oltre un dettagliato studio da parte dei professionisti, sono il ricorso al Collegio di garanzia dello sport del Coni entro 48 ore dalla notifica dell’esclusione, salvo poi adire la giustizia ordinaria con l’eventuale ricorso al Tar del Lazio.
Ma sarebbe tutto inutile. L’esperienza e la storia ci insegnano che, anche se con validi motivi in fatto e in diritto, i poteri forti non possono essere scalfiti. E poi sarebbe difficile ripartire con il fuggi fuggi generale. In primis gli sponsor e Vigorito, che forse sono già lontani, giocatori, addetti ai lavori, un pò meno i tecnici e …. i tifosi.
Per Caserta città sarebbe l’ennesimo smacco. In una terra arida e arsa dal sole e dagli incendi, ci si bea solo di cittadinanze onorarie, di organizzazioni finalizzate al business culinario e ….. nient’altro. Aridità e fuoco.
Dopo il 1998 il bianco, ancora una volta, lascia lo spazio solo al nero. L’unico vero colore di questa terra.