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L'Interessante

club
In primo pianoParliamone

Club 33 giri: The Fabbrica 2.0 in concerto

scritto da L'Interessante

Sabato 19 marzo 2016, a partire dalle 21.30,  l’Associazione Culturale Club 33 Giri ospiterà un live davvero speciale: sarà infatti la band pop-rock sammaritana The Fabbrica 2.0 a salire sul palco. Il concerto si terrà nella sede dell’associazione, in via R. Perla (Central Park, incrocio con via Jan Palach) a Santa Maria Capua Vetere (Ce). La serata di “Altrovento” special vedrà le canzoni di “Come vento in faccia”, secondo album della band, vestite di nuovi abiti elettro-acustici e suonate insieme a numerosi ospiti. Il live , animato dalla presenza di numerosi musicisti amici della band, servirà a finanziare il nuovo album.

Sempre buona musica al Club 33giri

Michele, Gennaro ed Eros hanno cominciato a suonare insieme nell’Ottobre del 2011, nel maggio del 2012 è uscito il loro primo disco autoprodotto “Sogni in scatola istruzioni per l’uso”, trainato dai singoli “Vita Mij” e “Non lo faccio”. Il disco ha permesso al gruppo di suonare nei migliori music club della provincia e aprire numerosi live di artisti di fama nazionale: Riccardo Sinigallia, L’Orso, The Van Houtens, Un’orsominore, Francesco Di Bella, Pier Cortese. La band partecipa e vince nel 2013 il contest “Campania Sonic Lab”, che le permette di produrre il secondo disco, “Come vento in faccia”, anticipato dal singolo “Mi disarmi”, e di avere un contratto con la Octopus Records. Il 12 dicembre scorso è stato pubblicato
in esclusiva su Fanpage.it il video del secondo singolo tratto dall’album, “Prospettive”, che ad oggi conta oltre 4.000.000 di visualizzazioni. Dopo oltre 30 date con il “Come vento in faccia – tour” nel settembre di quest’anno la band ha suonato al _reset Festival di Torino, la più importante rassegna dedicata alla musica emergente in Italia.

“Altrovento” special sarà l’occasione per ascoltare ancora una volta le canzoni contenute nel secondo disco della band, arricchite da numerose collaborazioni realizzate appositamente per il live. L’intero ricavato dagli ingressi del concerto sarà destinato a finanziare il nuovo album della band attualmente in fase di pre-produzione con la Octopus Records di
Giuseppe Fontanella (24 grana).

Per partecipare a tutte le attività dell’Associazione Culturale Club 33 Giri è necessario tesserarsi per entrare a far parte del collettivo. La tessera, che ha validità per l’intera durata della stagione associativa, si può sottoscrivere durante qualsiasi evento o incontro.

 

Club 33 giri: The Fabbrica 2.0 in concerto was last modified: marzo 15th, 2016 by L'Interessante
15 marzo 2016 0 commenti
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Un libro
In primo pianoParliamone

Un libro per il S.O.A.

scritto da L'Interessante

Un libro per il S.O.A.

Venerdì 18 Marzo dalle ore 18.00 allo Spazio Occupato Autogestito, via dei Mille (vicino la Stazione Trenitalia di Acerra), sarà inaugurata la biblioteca popolare. Vieni e dona un libro per creare la biblioteca di quartiere. Il S.O.A. è uno spazio libero nel cuore di una realtà difficile, un luogo per fare politica, attività sociali, sport, arte e cultura. Seguirà alle ore 19.00 la presentazione del libro di Mario Visone “Dalla parte delle viole”. Interverranno: Mario Visone – Autore del volume Fabio d’Angelo – redattore di Una banda di cefali Sostieni anche tu la cultura dal basso, passaci a trovare e se vuoi dona un libro al S.O.A.

Un libro per il S.O.A.

Mario Visone: (Napoli, 1978) scrittore, studioso di filosofia politica e delle organizzazioni politiche del Novecento, primo Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Ateneo napoletano dichiaratamente di sinistra. È presidente dell’associazione TARE – Terapie Artistiche per Ricoveri Emozionali e collabora alla rivista Sinistra e Mezzogiorno. Ha pubblicato: Dominio – Cenni su produzione, riproduzione sociale, urbanità e natura nell’ideologia della globalizzazione (Il Quaderno Edizioni, 2012); AvoilaLeopolda, AnoiilSocialForum (Il Quaderno Edizioni, 2013). Dalla parte delle viole: «Ho letto questo romanzo all’indomani della strage di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo… Oltre alla piacevolezza letteraria, potrebbe servirci da viatico nell’oscuro cammino che abbiamo davanti agli occhi». (Simone Lenzi) Un giovane anarchico italiano, aspirante suicida, decide di partire verso la Spagna per vendicare la morte del poeta Federico Garcia Lorca avvenuta per mano della falange franchista. Con questo spirito si unisce al POUM di Granada con il quale intraprende un’azione non violenta. In nome di una poetica di pace e condivisione del tutto aliena alla guerra, nasce spontaneo, quasi inopportuno, un legame con una guerriera spagnola. Ma quando il gruppo si scioglierà, alcuni resteranno, altri andranno via, e per superare il senso di colpa resterà loro la sola speranza di tornare un giorno in Europa, per organizzare la resistenza contro ogni forma di totalitarismo.

Un libro per il S.O.A. was last modified: marzo 15th, 2016 by L'Interessante
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Exomars
AttualitàIn primo pianoParliamone

Exomars: l’Italia alla conquista di Marte

scritto da L'Interessante

Exomars

14 Marzo, 10:31 ora italiana: ha inizio la più grande avventura spaziale dell’Italia, con la Missione Exomars che prende ufficialmente il via.

Con un lancio perfetto, il razzo Proton si stacca veloce e dritto dal cosmodromo di Baikonur, nel Kazakistan centrale. Prende ufficialmente il via Exomars, la prima missione spaziale davvero “italiana” a tutti gli effetti. Italiana, perché questa volta il contributo alla missione – europea, è giusto segnalarlo – è perlopiù ad appannaggio del vecchio stivale: ben il 32% dei 1,3 miliardi di Euro di costo della missione, infatti, circa 350 milioni, sono stati finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Ma l’impegno del belpaese non è solo economico: anche la tecnologia parla italiano, con Finmeccanica e Thales Alenia Space Italia, alla quale l’Esa ha affidato la leadership della missione e la responsabilità complessiva di tutti gli elementi. Sul versante “contributo scientifico”, inoltre, l’Italia ha collaborato con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), l’Università di Padova e l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).

Ma quali sono gli obiettivi della Missione Exomars?

Sono previste due fasi, la prima delle quali ha avuto inizio –appunto- ieri con la partenza del razzo Proton, che ha portato in orbita la sonda Schiaparelli (chiamata così in onore del famoso cosmologo italiano). Sonda che continuerà il suo viaggio verso Marte, della durata di circa 7 mesi: una volta agganciata l’orbita del pianeta rosso, e stabilizzatasi a circa 120 chilometri di quota, avrà inizio la fase più interessante della missione: cercare traccia della presenza di vita, presente o passata. Per far questo, ad Ottobre del 2016, un rover si staccherà dalla sonda e planerà sulla superficie di Marte, scavando ed analizzando la superficie extraterrestre.

La missione continuerà per ben 7 anni (stima della durata della vita del rover marziano), periodo durante il quale la sonda continuerà ad analizzare i dati “in loco”, per poi spedirli verso la Terra attraverso quei 12 minuti-luce necessari a trasportare i dati digitali alla casa base dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea). Ciò che Exomars troverà sulla superficie del pianeta rosso, per ora è difficile dirlo: quello che si cerca sono tracce biologiche, anche fossili, che possano confermare l’esistenza (probabilmente solo passata) della vita marziana. La presenza –passata anche questa- di acqua sulla sua superficie, infatti, è stata già ampiamente documentata dalle precedenti missioni, sia dell’Esa che della Nasa: quello che manca è una traccia biologia, una proteina, un singolo amminoacido, anche fossile. Compito della missione italiana, trovare queste tracce. E rendere finalmente chiaro a tutti il concetto dell’esistenza della vita extraterrestre.

Fabrizio Gentile

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Love givers
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoNotizie fuori confine

Love givers: assistenza sessuale

scritto da L'Interessante

Love givers

Si chiamano love givers o, più comunemente, accarezzatori: sono   donne e uomini, adeguatamente formati, che offrono la possibilità a persone con disabilità di esplorare il proprio corpo attraverso atti di intimità e masturbazione.

In Danimarca, Olanda ,Germania, Svezia e Svizzera, è un lavoro  legalmente riconosciuto da circa dieci anni,  libertà di cui fruiscono- là dove è possibile emigrare- anche cittadini italiani  con volontà di ricevere questo genere di assistenza, ancora un’ ostica emancipazione per il nostro Paese.

L’Italia, infatti, anche da questo punto di vista è   incastrata in un meccanismo di luoghi comuni stantii,  che spesso si basano su informazioni sbagliate e retaggi culturali poco evoluti. Il disabile per populistica opinione, è colui che se riesce a garantirsi il raggiungimento di obiettivi ordinari, quali l’istruzione o una vita sociale più o meno forbita, diventa un superdotato all’occorrenza. Nei casi meno fortunati, invece, è una sorta di beato alternativo- con la vocazione indotta da chissà chi – ad essere  sintesi fra il dono da accogliere e la condanna da compatire.

In uno scenario di questo calibro, concepire la persona con disabilità- che sia affetta da un deficit fisico o lieve ritardo cognitivo non fa differenza- opportunamente dotata  di istinto passionale è a dir poco utopico.

L’individuo con il problema è, dunque, il problema che rappresenta, pertanto non può permettersi neppure di pensarla una vita sessuale che, in quanto tale, non abbia quasi nulla a che vedere con la sfera emotiva. È proprio a seguito di  questa chiara marcatura di concetto che la figura dell’ accarezzatrice viene, talvolta, falsamente attribuita a quella di una prostituta.

 I love givers, a differenza di una squillo, nascono prima di tutto per agire in totale trasparenza e non in un regime di clandestinità. La loro formazione, di solito, dura due anni e si sviluppa al fianco di professionisti con  esperienza in ambito scientifico, compresi sessuologi e psicologi. La loro attività non si traduce nell’attuazione di rapporti completi con l’assistito; la natura degli incontri ha a che fare più  con la sensualità che con la sessualità  categoricamente definita. L’assistenza erotica sorge come una vera e propria terapia atta a fornire gli elementi necessari per imparare ad esplorare, anche autonomamente, il proprio corpo. È chiaro che molto dipende dal tipo di handicap, le persone con un deficit fisico hanno la possibilità di esprimere autonomamente le proprie esigenze, non a caso in situazioni di questo tipo, il colloquio con l’assistito occupa un ruolo fondamentale,   in realtà più complesse diviene necessario che siano i genitori a fare da tramite.

La sessualità è un argomento tabù in generale , figuriamoci quando viene associata ad un malattia ;anche per i familiari non è facile accettare la metamorfosi nel corpo dei propri figli, tuttavia in assenza di assistenti sessuali o di lucciole perbene, si trovano ad essere gli unici in grado di assecondare determinate voglie, che – volente o nolente – restano del tutto naturali.

Esistono casi in cui la situazione diventa davvero difficile da gestire: l’accumulo di istinti sessuali repressi, infatti, può portare ad atti di aggressività o particolare esibizionismo.  Purtroppo, l’atteggiamento omertoso sull’argomento rende molto difficile la decifrazione del problema che sta all’apice di cause apparentemente incomprensibili.

 Rendere un disabile sinonimo di infante per la vita è il più grosso errore che si possa fare, la legalizzazione dei love givers urge in Italia come in tutti gli altri paesi europei, per garantire una probabilità di esperienza sensoriale che permetta, anche a persone che non hanno la possibilità di viverla altrove, l’identificazione sessuale, sia essa etero od omosessuale. Sembra superfluo rimarcare che nel caso di situazioni LGBT il pregiudizio sociale sarebbe ancora più gravoso e quindi più difficile da accettare all’origine. La battaglia, partita anni fa, attraverso una petizione stanziata da un blogger affetto da distrofia muscolare, ha prodotto  l’attenzione del deputato  PD, Sergio Lo giudice, che si è concretizzato nel DDL1142 con tema: “disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità”. Il testo è stato presentato nel 2014 e ancora oggi non sono stati resi noti sviluppi in tal senso.

Del resto ,si sa, l’Italia è il paese delle priorità irrisolte.

Michela Salzillo

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Gran Prix di Scherma
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Gran Prix di Scherma a Caserta

scritto da L'Interessante

Gran Prix

Un importante evento tra sport, turismo ed economia

OLTRE MILLE ATLETI A CASERTA PER IL GRAN PRIX DI SCHERMA

Alla conferenza stampa di presentazione intervenuto il presidente del Coni regionale Cosimo Sibilia

 

 

Oltre mille atleti e con loro dirigenti, tecnici, accompagnatori e familiari in arrivo da tutta Italia venerdì a Caserta per la seconda Prova del Gran Prix under 14 di spada maschile e femminile, che si concluderà domenica 20 nella inedita cornice del Crowne Plaza dove verranno montate oltre trentacinque pedane per lo svolgimento, in contemporanea, delle gare di eliminatorie, qualificazioni, semifinali e finali propedeutiche all’ammissione ai campionati italiani in programma a Riccione nel maggio prossimo. Il grande evento, tra i più rilevanti ospitati in provincia di Caserta, è stato presentato nel corso di una affollata conferenza stampa organizzata dal Gruppo Sportivo Schermistico Pietro Giannone, cui la Federscherma ha affidato l’onere dell’impegnativo allestimento.

  “Una manifestazione che segue di pochi giorni l’effettuazione della Coppa Europa di spada femminile – ha rilevato in apertura il delegato Coni Caserta Michele De Simone – e che conferma come i grandi eventi sportivi rappresentino non solo un momento tecnico e sportivo ma anche una opportunità per il turismo e l’economia del territorio, visto che il prossimo week end lascia prevedere il tutto esaurito negli alberghi di Caserta e dell’hinterland”. “Caserta è diventato il polo di riferimento per gli appuntamenti più significativi della scherma in Campania – ha aggiunto il presidente del Comitato Regionale Federscherma e vicepresidente regionale Coni Matteo Autuori – grazie all’efficienza ed alla capacità organizzativa dello staff dirigenziale del Gruppo Sportivo Giannone con il presidente Giustino De Sire egregiamente supportato dal consigliere nazionale Federscherma Gigi Campofreda”.  “La nostra passione e l’attaccamento a questo sport – ha sottolineato Giustino De Sire presidente del Gs Giannone – ci consente di superare le enormi difficoltà soprattutto economiche per affrontare l’allestimento di eventi così rilevanti, nei confronti dei quali i nostri collaboratori, ormai una squadra affiatata e vincente, riescono a dare il meglio con soddisfazione di quanti vengono a Caserta ed hanno piacere di tornare”.  “Ormai la nostra realtà sportiva e organizzativa è portata a modello in tutta Italia – ha ribadito il consigliere nazionale Federscherma Gigi Campofreda- e la nostra attività è anche rivolta a realizzare una significativa operazione di immagine per Caserta non solo sul piano promozionale ma anche offrendo l’opportunità al nostro territorio di mostrare le eccellenze che possiede, in primo luogo la Reggia che sicuramente in questo week end accoglierà tantissimi visitatori aggiuntivi, frutto dell’evento schermistico che richiama a Caserta migliaia di persone”.

“Su Caserta e sulla sua organizzazione sportiva puntiamo sempre a occhi chiusi – ha concluso il presidente regionale del Coni Cosimo Sibilia – lo prova il successo ottenuto dalla prima edizione del Trofeo Coni svoltosi nel 2014 e di cui ancora oggi si parla in tutta Italia come un modello a livello qualitativo e quantitativo. Ed è per questo motivo che abbiamo chiesto di dirottare buona parte delle attività delle Universiadi 2019 anche a Caserta, visto che la grande manifestazione è ospitata dalla Campania e non solo da Napoli. E ciò per contribuire a migliorare gli impianti sportivi e a creare ulteriori vantaggi all’economia legata ai grandi eventi sportivi. Siamo certi che Caserta risponderà alla grande, come per tutti gli altri eventi che con convinzione dirottiamo in questa provincia, certi di far bella figura”. 

Dopo aver rivolto un applauso significativo ai rappresentanti della Brigata Bersaglieri Garibaldi (il ten. col. Claudio Milone era stato delegato dal Comandante gen. Minghetti) per la attiva partecipazione con la presenza della mitica fanfara, oltre che alle gare di Coppa Europa, anche alla cerimonia di apertura del Gran Prix, è stata premiata la maestra del Gs Giannone Ewa Borowa per l’eccezionale risultato conseguito dalla figliola, punta di diamante del Gs Giannone, Sara Kovalcich classificatasi al terzo posto ai campionati italiani. Infine il consigliere Federschema Gigi Campofreda ha consegnato al presidente Sibilia l’artistica spilla ispirata alla scherma realizzata dalla Scuola Orafa del Tarì in occasione dei campionati italiani.

Gran Prix di Scherma a Caserta was last modified: marzo 15th, 2016 by L'Interessante
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Benevento
CalcioIn primo pianoSport

Benevento – Casertana: ed è subito polemica

scritto da L'Interessante

Benevento

In redazione a L’Interessante, quest’oggi, è arrivato un articolo, una lettera, uno sfogo. Una denuncia che gli amanti del calcio, quello sano, quello pulito, non possono ignorare.

Noi vi invitiamo a leggere con attenzione.

Storia di ordinaria follia in tribuna al Vigorito. Giornalista casertano minacciato da colleghi tifosi

Il nostro racconto su quanto accaduto in tribuna stampa al Vigorito, durante Benevento Casertana

CASERTA – Vergognoso è stato il termine utilizzato dal presidente Pasquale Corvino per etichettare la prestazione indecente della Casertana al “Ciro Vigorito” al cospetto di un Benevento gagliardo. Vergognoso è il termine che utilizza chi in tribuna stampa c’era ed ha assistito al comportamento squallido di chi si professa giornalista ma che purtroppo, in certe occasioni, mostra il lato peggiore di questo lavoro. Alcuni colleghi (non tutti, lungi da noi fare di tutta un’erba un fascio) si sono dimostrati capi ultras più che cronisti, tifosi da bar più che osservatori OBIETTIVI ed IMPARZIALI di una partita di calcio.
ACCOGLIENZA. Che non sarà una giornata tranquilla ce se ne accorge da subito. La stampa casertana viene relegata accanto alla tribuna stampa. Non nella tribuna stampa: luogo che compete ai giornalisti o a presunti tali. Solo dopo una richiesta arrabbiata, la squisita addetta stampa Iris Travaglione e la collaboratrice Sonia Iacoviello concedono ai giornalisti casertani l’autorizzazione ad accedere in tribuna stampa. Ma non tutti rientrano in questi pochi posti. I più sfortunati sono stati costretti a lavorare in condizioni precarie, essendo stati collocati su seggiolini sprovvisti di piano d’appoggio e prese elettriche. Ma questo fa parte del gioco, perché è ovvio che uno stadio non ha una tribuna stampa con posti infiniti.
LA PARTITA. Con i due goal ravvicinati del Benevento inizia lo show della tribuna stampa (in Curva hanno esultato in maniera più contenuta). C’è chi gode: lecito. C’è chi esulta come fosse arrivata la vittoria in una finale di Champions League. C’è chi sale sulla propria postazione, ergendosi a capo ultras, sventolando la sciarpa giallorossa. C’è chi lascia partire delle parole irripetibili contro la squadra avversaria. C’è chi si gira verso i giornalisti casertani, mostrando ogni qual volta le dita col numero delle reti. C’è chi provoca. C’è chi minaccia ed aggredisce verbalmente un collega casertano, Pasquale Gallo di TuttoCasertana, reo a loro detta di infuocare gli animi (sì, lui. Mi ero dimenticato degli altri) con qualche parola inappropriata ed un video che “non doveva essere girato”. C’è chi, come colleghi di oltre sessant’anni, che mi hanno prodotto il vomito per la loro professionalità messa da parte per un pomeriggio.
Da appassionato di giornalismo sin dall’età di cinque anni (l’unico lavoro che ho sempre voluto fare) mi sono chiesto: che obiettività possono dare certi giornalisti nei loro articoli. Capisco nel caso in cui la propria testata si chiami ForzaBenevento.net ma negli altri casi la lettura non godrà di un minimo di imparzialità. Questo non è giornalismo. Soprattutto per chi, come me, in ogni campo in cui va lavora da giornalista e non da tifoso giornalista, cercando di insegnare ai colleghi più giovani quello che tanti maestri del giornalismo nostrano mi hanno predicato nella mia giovane carriera.
Per i lettori del nostro sito è stato un bel racconto da leggere. Ora tirate due conti e vediamo se in certe realtà si lavora da giornalisti o da tifosi. Errore deontologico gravissimo per chi il giornalista lo fa per mestiere o per diletto, perché questo mestiere non deve e non può spalleggiare la fede che ognuno ha di una squadra. Mi hanno insegnato che quando si è giornalisti, si sveste dei propri interessi politici, culturali, ideologici, sportivi. A quanto pare gli insegnamenti che custodisco gelosamente non sono giunti a tutti.
a cura di Domenico Vastante

Giornata da dimenticare per alcuni dei giornalisti che hanno seguito la Casertana nella trasferta di Benevento. L’organizzazione per nulla impeccabile non ha favorito il lavoro dei cronisti, per giunta la poca professionalità di colleghi o presunti tali del posto nella zona dedicata alla stampa, ha aizzato gli animi che sono sfociati in comportamenti maleducati e di basso stile, coadiuvati dai responsabili della comunicazione della società del Benevento Calcio.
Ma andiamo per ordine, i responsabili della comunicazione del Benevento Calcio hanno posizionato tutti i giornalisti provenienti da Caserta in una porzione di tribuna a stretto contatto con i tifosi di casa, l’unica separazione è stato un nastro di plastica, quello utilizzato di solito per i lavori stradali, senza la possibilità di prese di energia elettrica e banchetto per posizionare la strumentazione di lavoro.
Poi ad inizio gara solo quattro fortunati hanno potuto utilizzare posti consoni non occupati, ma il problema è nato alla seconda rete del Benevento perché diversi tifosi di casa si sono voltati verso la porzione occupata da accreditati della F.C. Casertana e giornalisti, lanciando urla e sputi, fortunatamente un notevole numero di steward ha risolto formando una vera barriera umana, diversi i gesti e le minacce rivolti ai giornalisti, alcuni pseudo tifosi locali si sono fermati anche dopo la gara per diversi minuti, continuando con insulti e improperi.
Questo appena raccontato per la questione organizzativa, poi quello che è maggiormente da condannare è che si parla di giornalisti, quindi in possesso di regolare tesserino rilasciato da un ordine professionale, ma questo è un discorso ancora più diverso.
Sempre dopo la seconda realizzazione dei padroni di casa, un giornalista o presunto tale, seduto alla prima fila al posto quarto, è salito letteralmente con i piedi sul banchetto saltando e gioendo peggio che in una qualunque curva, mentre alle sue spalle altri saltavano e cantavano.
Quando è stata richiesta un po’ di calma, perché c’era gente che con il computer sul tavolo cercava di lavorare, un altro giornalista o presunto tale di una certa età con un cappello in testa estraeva dalla bocca il chewing gum che stava masticando e lo lanciava verso un giornalista di Caserta seduto nella stessa fila.
Lo spettacolo non è ancora finito, purtroppo, in questa tribuna stampa sedeva anche una persona ben identificabile con in bella vista una sciarpa giallorossa, e anch’esso con movenze da curva mentre all’ingresso del varco dedicato ai giornalisti, quelli di Caserta sono stati ‘svaligiati’ di tutte bibite per questioni di sicurezza.
Nel finale in un ambiente surriscaldato e zeppo di steward si è avuto il tempo di osservare almeno 5/6 “giornalisti” o presunti tali beneventani, saltare e battere le mani rispondendo ai cori provenienti dalla curva dei tifosi locali e un tifoso giallorosso arrivare a gioire con gesti eloquenti nei confronti di un giornalista collaboratore di un portale di Caserta.
Giornata nefasta per tifosi e giornalisti sanniti che hanno espresso il peggio a differenza della loro squadra che in campo ha disputato la partita perfetta.
Come iscritto all’Ussi, chiedo una decisa presa di posizione sia dell’Ordine dei Giornalisti della Campania che dell’Ussi, perché in questo momento così difficile della professione lasciare spazi dedicati a pseudo giornalisti e persone prive di deontologia, può solo contribuire a buttare fango e mettere in difficoltà chi effettua questo lavoro con la massima professionalità.

Benevento – Casertana: ed è subito polemica was last modified: marzo 14th, 2016 by L'Interessante
14 marzo 2016 0 commenti
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universiadi
In primo piano

CASERTA PUÓ OSPITARE GARE DELLE UNIVERSIADI 

scritto da L'Interessante

universiadi

Il grande evento mondiale assegnato alla Campania si terrà nell’estate 2019

De Simone (Coni): Già effettuato un positivo sopralluogo ai nostri impianti sportivi di livello internazionale dagli ispettori Fisu e Cusi

                         Le Universiadi estive del 2019 si terranno a Napoli e in Campania. La fumata bianca è arrivata a Bruxelles. La manifestazione sportiva, che è un pò come i Giochi olimpici ma che riunisce gli studenti degli Atenei di tutto il mondo, si svolgerà, oltre che nel capoluogo regionale anche in altri centri della Campania, in particolare Salerno e Caserta.

                          “A fine febbraio – svela il delegato provinciale Coni di Caserta Michele De Simone- ho accompagnato, su delega del Presidente Regionale Cosimo Sibilia, gli ispettori della Fisu, la Federazione Internazionale degli Sport Universitari, e quelli del Cusi, il Centro Universitario Sportivo Italiano, ad effettuare un sopralluogo agli impianti sportivi dell’hinterland casertano, in grado di ospitare eventi di livello internazionale. Successivamente, dopo le prime positive valutazioni, abbiamo predisposto ed inviato a Bruxelles le schede e le foto dei seguenti impianti visionati: Palamaggiò, Palazzetto dello Sport di viale Medaglie d’Oro, Stadio Comunale Pinto e pista atletica leggera, Stadio del Nuoto di Caserta, Piscina di S. Maria Capua Vetere, Palazzetto del Tennistavolo di San Nicola la Strada, Poligono olimpico Tiro a Volo Falco”. 

                        La decisione è stata presa dagli organizzatori dopo l’esame delle varie candidature e delle ipotesi di ospitalità sportiva e logistica della Campania. A Bruxelles, a rappresentare la Regione, c’era il vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola, in rappresentanza del governatore Vincenzo De Luca, che aveva anticipato la notizia della candidatura della Campania in occasione della sua visita al Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni un mese fa.

                      Per concretizzare l’evento il Governatore De Luca ha annunciato l’immediato sblocco di 20 milioni di euro per ristrutturare gli impianti sportivi a Napoli e in Campania. Secondo le prime stime, elaborate dagli ispettori della Fisu, la Federazione internazionale degli sport universitari, e da quelli del Cusi, il Centro universitario sportivo italiano, in Campania nell’occasione si riverseranno più di 15mila persone solo tra atleti, organizzatori e addetti ai lavori.

CASERTA PUÓ OSPITARE GARE DELLE UNIVERSIADI  was last modified: marzo 18th, 2016 by L'Interessante
12 marzo 2016 0 commenti
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