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Autore

Walter Magliocca

italia
AttualitàCronacaEditoriale

ITALIA IN VENDITA E ITALIANI PECORONI. CI PROPINANO SOLO FALSE NOTIZIE PER TRASMETTERCI PAURA E FARCI STARE A CASA. MA PERCHE’?

scritto da Walter Magliocca

 

Italia 

Italia in vendita: ci propinano volutamente delle falsità per nascondere scomode verità che conosceranno solo i posteri

Il sole 24 ore riporta, nella sezione interventi, i dati statistici forniti da Paolo Becchi, professore ordinario di filosofia del diritto presso l’università di Genova e Giovanni Zibordi, trader e consulente manageriale e finanziario.

Dati statistici inconfutabili che dovrebbero far riflettere. Ma noi italiani siamo abituati a pensare solo al nostro orticello, da più parti bollati come una massa di pecore non adusi a contrastare le direttive “aziendali” (leggi stato) ed è per questo che artatamente ci fanno “stagnare” nella nostra beata ignoranza trasferendoci notizie costruite, martellanti e ripetitive. Da regime dittatoriale,  altro che da popolo libero e che Mussolini (sì proprio lui) definì di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori. Ma tutti allineati e …..coperti.

Un’analisi per valutare la situazione economico finanziaria in relazione alla chiusura totale ed alle conseguenze sociali mediante notizie non sempre veritiere trasmesseci in oltre 40 giorni di arresti domiciliari. Solo per noi, ovviamente. Loro, i nostri rappresentanti, avevano ed hanno notizie vere. Ed inoltre continuano a mantenere una serie di benefit sempre a spese degli ignari taliani: barbieri a disposizione, ristorante a Montecitorio, però per asporto, trasferimenti con autista, con mascherina e guanti però.

I dati inconfutabili

Il crollo del PIL atteso in Italia è dell’ordine del 20% nei prossimi mesi e che porterà la nazione al periodo pre crisi del 2007.

Il disastro economico è inflitto agli italiani per l’adozione spropositata della chiusura totale adottata “modello Wuhan” senza avere i mezzi e le capacità cinesi per la ripresa.

Un dato certo è che nessuno sa con certezza il numero di decessi per il virus a Wuhan che si stimano in 10 o anche 50 volte in più rispetto ai dati ufficiali.

In Asia ed Australia non è stato adottato il criterio della chiusura e il virus è stato circoscritto con una immediata ripresa economica. In Italia, con decisioni spropositate ed anticostituzionali, “sguinzagliando” le  forze dell’ordine sul territorio e usando droni ed elicotteri, con ulteriori spese in danno degli ignari italiani, per sanzionare chi esce di casa, (assurdo ed illegale aggiungiamo) la ripresa appare lontana, lenta e farraginosa 

Differenze tra nord e sud avvalorate dalle uscite folkloristiche del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ottimo showman, ma nulla più

La chiusura totale, in esterofilia diffusa, questa si virale, definita total lockdown, viene giustificata dalla mortalità triplicata o quadruplicata a Bergamo, Brescia, Piacenza, Pavia, Milano ed altre province del NORD rispetto agli anni precedenti. I numeri forniti, anche in questi casi non veritieri, riferiscono 14 mila morti in più, mentre altre fonti riportano addirittura 63 mila morti in più rispetto agli anni precedenti ed attribuiti al conteggio Covid.

Orbene, la popolazione italiana è di circa 60 milioni  e si verificano mediamente 650 mila decessi l’anno e circa 230 mila nel periodo gennaio – aprile. Quest’anno, in base ai dati ISTAT, non si riscontra alcun aumento rispetto ai dati degli anni precedenti.

E’ evidente che in Lombardia, Veneto e nelle province del nord Italia si è verificato e si verifica un picco di decessi rispetto agli anni addietro, ma quando si analizza la mortalità complessiva su tutto il territorio nazionale, i dati riportano (ad es. Bloomberg del 6 aprile) meno morti del solito.

Allo stato, dunque, l’ISTAT, relativamente agli anni precedenti ed allo stesso periodo, riporta un numero di decessi pari a 231 mila, mentre per quest’anno, nel 2020, fino alla data odierna, i decessi sono stimabili in 191 mila. Per la fine del mese, potendo fare un confronto con il passato, si stima un numero di 216 mila decessi. Pertanto un numero inferiore rispetto ai dati ufficiali.

Si può affermare che nel Nord Italia il numero di decessi sia aumentato, mentre nel resto della nazione il numero è addirittura diminuito.

Inoltre, aggiungiamo, che il bollettino della protezione civile, precisa sempre ed a chiare lettere che il numero di decessi è TOTALE e non riferito al solo COVID 19.

In pratica la chiusura totale dell’intera nazione ha prodotto un numero di morti inferiore se comparato con i dati ISTAT degli anni passati.

L’obiezione che la chiusura abbia ridotto la mortalità al punto di farla scendere sotto la media storica, non sembra valida perché il dato è che quella italiana è la seconda/terza più alta del mondo per COVID con 338 morti per 1 milione di abitanti, mentre altri paesi (Corea, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Australia, Svezia) che non hanno adottato il tanto decantato modello Italia mettendo tutti agli arresti domiciliari, hanno mortalità inferiore a 90 morti per 1 milione.

Sembra poco plausibile che senza chiusura l’Italia avrebbe avuto una mortalità ancora più alta.

Del resto anche la Germania, con una politica che lascia molte libertà ai cittadini, continua ad ottenere ottimi risultati nell’arginare e contenere il virus.

Vi è da aggiungere che lo stato non ha tenuto conto dei numeri diversi tra NORD e SUD Italia, chiudendo la parte bassa dello stivale non afflitta da numeri preoccupanti.

Oltretutto, da servizi giornalistici, si è appreso che nel NORD Italia le fabbriche ed aziende sono rimaste aperte continuando nella produzione e, presumibilmente, il paradosso è che nelle zone più colpite si avrà una ripresa sicuramente più celere dell’economia, rispetto al Sud Italia che, more solito, sarà completamente “affossato” da una politica incapace e volutamente afflittiva nei confronti dei cittadini meridionali.

Il presidente De Luca con i suoi provvedimenti ad effetto e le sue ordinanze in contrasto addirittura con quelle restrittive nazionali, espone tutta la Campania, ma soprattutto la realtà partenopea, ad una serie di rischi incalcolabili non solo economici ma di vita sociale che potrebbero rendere invivibile il territorio.

Ed intanto dal nord Italia continuano a piovere attacchi al sud da parte di esponenti politici e della società civile. Non possono tollerare che l’epidemia, al sud, non si è sviluppata nonostante i trasferimenti e tutte le misure messe in campo affinchè ciò avvenisse. Mostrando un personale sanitario “eccellente” nelle pratiche ospedaliere e non, nonostante le enormi limitazioni di risorse e la mancanza dei presidi di emergenza per i continui tagli ai mezzi economici messi in campo proprio dal presidente della Regione Campania.

Da ultimo Vittorio Sgarbi il quale, nella trasmissione di Barbara Palombelli, ha usato affermazioni forti, con l’unico scopo di  screditare i napoletani, identificati con tutto il sud Italia. Ma sicuramente con una punta di invidia

La cultura completamente distrutta

Dal punto di vista dell’economia c’è una distruzione di reddito, dal punto di vista culturale si evidenzia una volontà palesemente afflittiva che, con la chiusura delle scuole e delle università, o meglio con la loro trasformazione in una realtà telematica, evidenzia che il governo ha deciso di far aumentare (o far perdurare) uno stato di ignoranza per una stragrande maggioranza di italiani, al fine di una manipolazione facilitata. 

In Campania, poi, De Luca si sta uniformando ad un potere oligarchico con decisioni da regime con l’avallo del governo centrale.

Nessuna richiesta atta a sollecitare un dibattito in tal senso viene recepita da chi di dovere.

Tutti bravi, senza piangere mai, in fila per tre con distanziamento sociale, anzi in fila per uno, tutti zitti e battete le mani. Edoardo Bennato lo aveva cantato molto tempo fa. 

E’ proprio quello che vogliono. Non ci vogliono far capire ma soprattutto non dobbiamo capire NULLA.

ITALIA IN VENDITA E ITALIANI PECORONI. CI PROPINANO SOLO FALSE NOTIZIE PER TRASMETTERCI PAURA E FARCI STARE A CASA. MA PERCHE’? was last modified: aprile 18th, 2020 by Walter Magliocca
18 aprile 2020 0 commenti
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Lo Stato
Attualità

LO STATO CI HA TRUFFATO. CORONAVIRUS: PACCO CONTROPACCO E CONTROPACCOTTO E DE LUCA ALLA REGIONE RINCARA LA DOSE

scritto da Walter Magliocca

 

Lo Stato

Lo Stato: il nemico numero uno del cittadino

I cittadini  sono considerati delle pecore e trattati come tali, senza alcuna opposizione.

A tal riguardo riportiamo un intervista a cura di Salvatore Ridolfi (pubblicata su librieparole.it il 31 marzo 2020) al professor Francesco Benozzo, il poeta-filologo-musicista candidato dal 2015 al Premio Nobel per la Letteratura, autore di diverse centinaia di pubblicazioni, direttore di tre riviste scientifiche internazionali, membro del comitato scientifico di gruppi di ricerca internazionali (tra i quali  il “Centro Studi di Medical Humanities” (CMH),  il workgroup “We Tell / Storytelling e impegno civico in epoca post-digitale”, e “IDA: Immagini e Deformazioni dell’Altro”), coordinatore del Dottorato di ricerca in Studi letterari e culturali all’Università di Bologna.

Il professor Benozzo ha espresso in questi giorni pubblicamente considerazioni non allineate a quelle correnti a proposito dell’emergenza pandemica in atto.

In questa intervista spiega il suo punto di vista sulla questione.

Quella del Coronavirus è una grande truffa.”

Intervista a Francesco Benozzo

Come vive, in quanto intellettuale, la situazione presente? Sta lavorando a qualche progetto in questo isolamento?

Sono come tutti i cittadini agli arresti domiciliari, arresti attuati senza dibattimento parlamentare, in un chiaro momento di soppressione della democrazia, e presidiati dalle forze dell’ordine e dai militari.

Come vivo questo isolamento? Da privilegiato, avendo comunque – a differenza della maggior parte delle cittadine e dei cittadini attualmente reclusi – uno stipendio a fine mese, e vivendo in un luogo appartato sulle montagne, tra i cui boschi non potrebbe intrufolarsi nemmeno un drone dei Marines. Faccio lezione come tutti i colleghi da remoto, svolgo sedute di laurea e di dottorato, esamino gli studenti. Sto cercando intanto di portare a termine un lungo poema a cui lavoro da tempo, dal titolo Máelvarstal. Poema della creazione dei mondi, un poema sull’origine ed evoluzione dell’universo – e che ignora deliberatamente la storia del pianeta terra – che si appoggia in un certo senso alle teorie cosmologiche degli ultimi anni, quelle venute dopo il Big Bang.

Nei giorni scorsi sono uscite su qualche pubblicazione anarchica alcune sue esternazioni relative al punto di vista che lei ha assunto rispetto a questa situazione

Non è un punto di vista che ho assunto, ma il punto di vista spontaneo che, come professore di filologia, e cioè bene o male come studioso dei sistemi di comunicazione, ho necessariamente maturato fin dalle prime ore della dichiarata epidemia. Per quello che vedo io, siamo di fronte a delle prove generali di soggiogamento delle popolazioni, fondate su una visione scientocentrica della realtà.

Può essere più chiaro? La scienza è la responsabile dello stato di cose?

Beh, in quanto “scienziato” io stesso, non posso fare a meno di notare che tutto è orchestrato dalla nuova religione del mondo contemporaneo: una religione monoteista, antidialogica, totalitarista e oscurantista rappresentata, appunto, dalla cosiddetta “scienza”, in questo caso dalla scienza medica. Nei miei anni di studio e di insegnamento ho imparato dai grandi maestri che la scienza è prima di tutto una narrazione, una narrazione il più possibile plausibile, e che i passi avanti nelle varie discipline sono stati compiuti grazie al dialogo, alle confutazioni, ai dibattiti. Chi pratica la scienza come mestiere sa bene che tale mestiere consiste essenzialmente nell’arte del dubbio sulla verità e su ogni verità. Questo riguarda anche la scienza medica, e lo dico anche come membro del comitato scientifico del prestigioso CMH, il Centro Studi delle Medical Humanties che ha sede presso l’Università di Bologna. Assistiamo invece a una scienza da reti unificate che ritiene (o meglio finge) di essere portatrice dell’unica verità.

Ma la scienza, nella fattispecie i medici, non sono in realtà gli eroi – come molti dicono – di questa situazione?

Non sto parlando dei medici in corsia, ma dei virologi da salotto e da stanze del potere. Quanto ai medici in prima linea, come gli infermieri e i volontari, direi che più che gli eroi sono le prime vittime, insieme alle persone malate e a quelle decedute, di questa guerra. Sono in trincea a combattere. Ma ciò non deve distogliere emotivamente dall’opinione che ciascuno può farsi sul perché si trovino al fronte. Intendo dire che non può funzionare l’equazione “medici eroi =  guerra giusta”. E d’altro canto mi pare che in queste ore alcune delle associazioni dei medici si stiano ribellando, proprio contro il potere centrale, rispetto a questa etichetta di eroi affibbiata loro da chi li ha mandati al fronte.

Vittime di un sistema, dunque?

Direi proprio di sì. Se si guarda alla situazione italiana, senza andare oltre, bisogna registrare esclusivamente quanto segue, se non si vuole entrare nella lamentazione e nella strategia della paura: un virus particolarmente aggressivo ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario, dal momento che a fronte di 60 milioni e mezzo di abitanti sono presenti sulla penisola circa 5000 posti letto di terapia intensiva. I medici sono in trincea per questo, non per i numeri esorbitanti del contagio. Si trovano in trincea perché invece che delle corsie di ospedale abbiamo delle trincee (ma la situazione era già nota da prima dell’emergenza in atto: non si può non ricordare che fino al mese scorso gli stessi medici ora santificati dal popolo erano vittime di aggressioni, non solo verbali, proprio per la situazione di affanno – per usare un eufemismo – in cui versano strutturalmente i nostri ospedali, fin dalle stanze di smistamento dei prontosoccorsi).

La colpa è dunque del sistema sanitario?

Le colpe sono tante, per quello che uno può vedere o per l’idea che uno si può fare. Parliamoci chiaro: nel 2020 in uno stato di 60 milioni e mezzo di abitanti i posti per le terapie intensive dovrebbero essere come minimo 60.000. Il resto sono frottole, che per trasformarsi da frottole in qualcosa di diverso vengono naturalmente filtrate dalle drammatiche immagini delle corsie sovraffollate, delle infermiere e infermieri e medici esausti quando non deceduti, delle bare senza fiori appoggiate fuori dagli ospedali, delle stesse bare portate via con scene hollywoodiane dai mezzi militari. E che passano per i pornografici bollettini quotidiani di contagiati, ricoverati, guariti e morti. E tutto questo mentre la polizia gira per strada, mentre la protezione civile istiga coi megafoni a barricarsi nelle proprie abitazioni, mentre i balconi si riempiono di cittadini lobotomizzati che inneggiano alla patria, e mentre i santoni virologi – che si sono messi di recente a parlare anche di Dio in contrasto con sua santità il papa – ammoniscono, in nome della scienza, sui nuovi morti che dovremo contare se non facciamo come loro hanno deciso.

La pandemia miete comunque i suoi morti

Sì, il virus miete certamente i suoi morti, come altre centinaia di virus con cui conviviamo e che a volte ci ammalano, e ormai la nazione conosce a memoria il numero di questi morti, poiché arrivano puntuali alle ore 18 con i dati ufficiali. Verrà poi certamente un momento in cui si proverà a capire anche come sono fatti questi conteggi. Come saprà, i morti diretti per coronavirus al 28 marzo – secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità – sono in totale 7, e gli altri sventurati sono stati uccisi per il colpo di grazia che questo virus ha dato alle loro già precarie condizioni. Questo non sminuisce ai miei occhi l’effetto del virus, ma mi lascia dubbioso sulla narrazione imposta di una pandemia in atto. Più di un conoscente a cui è venuto a mancare un parente stretto mi ha detto che questi si trovava già all’ospedale a uno stato terminale: se è morto perché aveva anche il Covid-19, non so, come scienziato, che valore “scientifico” abbia metterlo nel conteggio delle vittime dell’epidemia. Di questo bisognerà pur tener conto visto che i 60 milioni di cittadini gioiscono alle 18.05 se ci sono anche solo 30 morti in meno nei famigerati bollettini (inviando cuoricini e ringraziamenti sulla pagina Facebook del Dipartimento della Protezione Civile) o si rattristano (inviando faccine con la lacrimuccia) se ce ne sono 30 in più: gioiscono o si rattristano, beninteso, perché all’interno della strategia della paura di cui si trovano a essere marionette inconsapevoli, sono convinti che quei dati ci dicano se il virus sta accelerando o decelerando.  Aggiungerei anche, ma qui si apre un discorso molto diverso, che – sempre secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore della Sanità – ogni anno in Italia circa 20.000 persone si ammalano in ospedale di varie patologie (tra le quali la polmonite è la più frequente) e muoiono a causa di queste: a chi entra in ospedale per un’operazione al femore può cioè capitare di ammalarsi per polmonite, e se è anziano o con altre complicazioni di morire a causa di questa malattia contratta dentro all’ospedale. Questa alta percentuale di morti per patologie contratte in ospedale è spiegata dai medici con il sovraffollamento: e quella – cronica – del sovraffollamento è una situazione che di questi tempi è quintuplicata.

Sono stati fatti pochi investimenti sulle strutture sanitarie, quindi?

Me ne intendo assai poco. Ma so che ogni giorno, anche in questi giorni di emergenza, mentre il suo primo ministro si presenta sui canali ufficiali preoccupato e impallidito, chiedendo a tutti di “stingersi a coorte”, il governo italiano spende 70 milioni di euro in spese militari (due miliardi al mese), e che con le spese militari di un solo giorno, cioè con i 70 milioni che vengono spesi ogni ventiquattro ore, si potrebbero costruire e attrezzare sei nuovi ospedali o comprare 25.000 respiratori. Se ci atteniamo questi dati, possiamo parlare dell’emergenza in corso, senza troppi giri di parole, come di una strage di stato.

In alcune interviste lei ha parlato di “finta pandemia”

Sì, in alcune interviste all’estero: qui pare che non si possa. Qui come avrà visto chi non la pensa come i medici ufficiali viene denunciato (se è un medico viene invece radiato). È infatti palesemente in atto, nel processo di soggiogamento, anche una soppressione della libertà di parola. Per quanto mi riguarda, non mi interessa affatto parlare di tesi cosiddette complottiste. Me ne discosto decisamente, ovvero posso approssimarmi ad esse – per adesso – come a un genere letterario. Io ho parlato di finta epidemia perché gli effetti di questo virus sono stati da subito incanalati nel terrore dell’epidemia, e dunque percepiti, temuti, enfatizzati e pompati dentro un contesto di paura indotta e controllata militarmente. Questa epidemia è finta perché nasconde il vero problema e si alimenta del terrore creato intorno ad essa.

È inoltre finta perché tra i cosiddetti poteri forti non ci sono voci fuori dal coro e tutte le componenti appaiono allineate nel sostenere un’unica narrazione, secondo tutte le strategie di manipolazione elencate ad esempio da Noam Chomsky per ottenere la manipolazione delle masse:

  1. strategia della distrazione;
  2. creare problemi e poi offrire le soluzioni (sono già tutti – non io – in fremente attesa del fantomatico vaccino);
  3. strategia della gradualità crescente e dell’impennata (le limitazioni graduali e poi sempre più stringenti);
  4. strategia del differire (presentando una soluzione come “dolorosa e inevitabile”);
  5. usare l’aspetto emotivo più che l’argomentazione (immagini apocalittiche, bollettini di guerra);
  6. mantenere gli interlocutori nell’ignoranza e nella mediocrità (il virologo non si può mettere in discussione, noi non siamo in grado);
  7. stimolare i cittadini ad essere compiacenti con la mediocrità (flash mob e altre manifestazioni di massa);
  8. Rivolgersi ai cittadini come a dei bambini (le parole del Governatore della Lombardia: “Se non lo capite con le buone domani ve lo faremo capire con le cattive”);
  9. insinuare il senso di colpa (siamo tutti potenziali contaminatori e untori, siamo tutti colpevoli, siamo messi gli uni contro gli altri per via di questa vergognosa colpevolizzazione);
  10. conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano.

Lo sa che anche lo stesso Chomsky si è espresso in termini non troppo diversi in queste ore?

Una decina di giorni fa avevo mandato alcune di queste mie riflessioni a Chomsky – con cui ho una corrispondenza accademica da qualche anno dovuta ad alcuni studi e a un libro che ho pubblicato sul problema dell’origine del linguaggio – ed ha commentato le mie considerazioni dicendo che coglievano a suo parere un punto importante, anche se riferito alla sola Italia. Purtroppo, però, è uno di quei casi in cui il parere positivo di un personaggio del suo livello su ciò che penso non mi rende felice. Conferma piuttosto una diagnosi agghiacciante.

Come riassumerebbe dunque questa sua diagnosi?

Quella del Coronavirus è una grande truffa. Si tratta di un’epidemia dichiarata che non miete – come le vere epidemie – masse indistinte di persone, ma che invece uccide in massa i diritti di libertà e la dignità di tutti, imponendo un punto di vista univoco che vieta agli individui di autodeterminarsi e abituando la popolazione ad accettare come normalità la sospensione dei propri diritti inalienabili. Le persone che sono purtroppo decedute per questa combinazione di spazzatura metabolica e a causa di questa strage di stato vengono inoltre usate in maniera strumentale dal governo e dagli organi di propaganda tutti allineati, spaventati e agli ordini di questo terrorismo sanitario.

Pecore siamo e pecore resteremo

Pertanto, in questo momento storico, lo Stato, nel caso di noi Campani, coadiuvato da un presidente regionale, Vincenzo De Luca, incline alla spettacolarizzazione ma servo del potere,  stanno imponendo a noi cittadini uno stato di polizia con privazione dei diritti costituzionali senza la benchè minima protesta concreta e sensata.

LO STATO CI HA TRUFFATO. CORONAVIRUS: PACCO CONTROPACCO E CONTROPACCOTTO E DE LUCA ALLA REGIONE RINCARA LA DOSE was last modified: aprile 13th, 2020 by Walter Magliocca
13 aprile 2020 0 commenti
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cosi' parlo'
AttualitàEditoriale

COSI’ PARLO’ BEN..GIUSEPPE MUS….CONTE. APPUNTAMENTO SERALE A CENA

scritto da Walter Magliocca

cosi’ parlo’

Cosi’ parlo’ il presidente del consiglio …. a cena e gli italiani …..obbediscono

Anche in questa tranquilla serata, l’ennesima, di un venerdì santo anomalo, il presidente del consiglio, capo del governo italiano, Giuseppe Conte, ha parlato, ha imposto le direttive e gli italiani obbediranno fino al 3 maggio.

E poi? Non si sa. “Non parlate di date” ha detto il premier, non posso confermarle. Quindi è tutto aleatorio, sperando che i contagi continuino a diminuire. Un Italia distrutta in tutti i sensi: a livello psicologico, lavorativo, economico, morale.

L’Italia come esempio? Si ma è la nazione economicamente più malmessa, mentre le altre hanno maggior peso nei confronti dell’Europa.

Ecco l’Europa. E il presidente Giuseppe Conte, fuori dalle dinamiche di partito, che dovrebbe essere super partes, sfrutta la televisione di stato per fare politica. Accusa esponenti dell’opposizione per dare forza al governo da lui presieduto per ……grazia divina. Ovviamente. Lo spirito santo ha nominato Giuseppe Conte il quale fino a due anni fa era un avvocato, come tanti, illustre sconosciuto e che per grazia infusa è diventato presidente del consiglio dei ministri del governo italiano.

Ora non vogliamo difendere nessuno ma, fare politica senza un valido contraddittorio, e lui dovrebbe conoscere questa parola,  è a dir poco poco corretto.

I meno giovani ricordano che un tempo esisteva una trasmissione televisiva dove gli esponenti di partito e di governo si confrontavano sui temi di attualità, con pari diritti il cui nome era tribuna politica.

Ora, invece, siamo in uno stato simil democratico anzi, stato di polizia travestito con una bandiera di libertà. Inesistente.

Tutti con la testa abbassata  e dobbiamo solo obbedire in barba all’articolo 13 della Costituzione.

Conte dixit.

COSI’ PARLO’ BEN..GIUSEPPE MUS….CONTE. APPUNTAMENTO SERALE A CENA was last modified: aprile 10th, 2020 by Walter Magliocca
10 aprile 2020 0 commenti
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emergenza
Attualità

EMERGENZA CASERTA – SAN LEUCIO: LA GENTE IMPAZZISCE A STARE IN CASA E PERSEGUITA I VICINI

scritto da Walter Magliocca

Emergenza

Emergenza: da troppi giorni in casa e i condomini di un parco in San Leucio se la prendono coni vicini che sono in casa loro chiamando le forze dell’ordine

Emergenza canaglia. Si non è nostalgia, ma emergenza. Da troppi giorni in casa e la testa “sfrennesea”: i condomini di un parco a San Leucio di Caserta, chiamano le forze dell’ordine per far identificare i vicini che si trovavano sul terrazzo di loro proprietà.

Evitare gli assembramenti. Questo prevede l’ordinanza. Ma si impone anche di non uscire di casa.

Ma in questo fuorviante intrigo psicologico subentra l’invidia. Anche questa canaglia. Ed allora che si fa ? Se i vicini sono in terrazzo, io sono un bastardo e coniglio e mi gratto le ….braccia, allora SCOMODO le forze dell’ordine e le mando a casa del vicino che sta …libero sul suo terrazzo con la sua famiglia.

Ed ecco che i vecchi studi ritornano alla mente. Dagli all’untore. Ma si vede che non hanno studiato bene i Promessi sposi: gli untori uscivano per favorire l’epidemia. In questo caso nessuno è uscito.

Sono questi mentecatti e vigliacchi che hanno incomodato le forze dell’ordine che in questo frangente dovrebbero evadere pratiche ben più importanti.

Ma noi che sicuramente abbiamo un ricordo più vivido dei promessi sposi e ci vengono alla mente le frasi di frà Cristoforo:

“L’arroganza contro ogni diritto offende l’uomo, la sua dignità, la vostra INSENSATA prepotenza. E’ un delitto contro un dono di Dio, la libertà………”…… per poi finire con

“Verrà un giorno, verrà un giorno, verrà un giorno, verrà un giorno, Verrà, Verrà… “

E noi, se Dio vorrà, saremo qui ad attenderlo. Altrimenti avremo una visione privilegiata.

EMERGENZA CASERTA – SAN LEUCIO: LA GENTE IMPAZZISCE A STARE IN CASA E PERSEGUITA I VICINI was last modified: aprile 3rd, 2020 by Walter Magliocca
3 aprile 2020 0 commenti
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coronavirus
Attualità

CORONAVIRUS: IL COMUNE DI CASERTA CONTINUA INDEFESSAMENTE I LAVORI

scritto da Walter Magliocca

Coronavirus

Coronavirus: il Comune di Caserta continua i lavori a San Leucio. A loro l’epidemia li evita come ogni altra forma di malattia

Più volte è stato messo in evidenza che il contagio può attecchire tra la popolazione, nelle uscite, durante le lavorazioni, ristrutturazioni ed in ogni altra attività che presupponga il contatto tra le persone.

Il Comune di Caserta con a capo il sindaco di Caserta Carlo Marino, l’ing. Natale, tutti gli addetti possono essere infettati ed infettare i propri simili.

I lavori a San Leucio, svincolo per Casagiove, continuano speditamente e giornaliermente operai e addetti, senza mascherina ed a distanza ravvicinata, proseguono nella loro attività.

NESSUNO SI INTERESSA DELLA SITUAZIONE. E’ TUTTO LECITO.

Ma voi, poveri mortali, cioè noi, state nelle vostre case altrimenti il virus vi infetta. 

A noi, però. Alle istituzioni li schifa pure il coronavirus. 

Ma dovrà finire prima o poi.

CORONAVIRUS: IL COMUNE DI CASERTA CONTINUA INDEFESSAMENTE I LAVORI was last modified: aprile 3rd, 2020 by Walter Magliocca
3 aprile 2020 0 commenti
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sindacato cisl
Attualità

SINDACATO CISL: IL LAVORO SOMMERSO UNO DEI PROBLEMI PIU’ GRAVI

scritto da Walter Magliocca

Sindacato Cisl

Sindacato Cisl: nel territorio casertano è altissimo il tasso di disoccupazione generale e giovanile, migliaia i lavoratori precari, diffusissima la piaga del lavoro sommerso 

Continua con grande forza l’impegno del sindacato e della CISL di Caserta in questa drammatica emergenza sanitaria teso a salvaguardare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro e di evitare la diffusione del contagio. La salute dei lavoratori impegnati nelle attività essenziali resta certamente l’obiettivo primario del sindacato e della CISL: ma non basta.

A distanza di un mese dalle misure di distanziamento sociale e di chiusura in casa, ci sono migliaia di persone e di famiglie senza soldi necessari a provvedere ai bisogni primari.

Questa situazione è particolarmente grave e drammatica in un territorio come quello casertano in cui vi è un tasso di disoccupazione generale e giovanile altissimo; in cui ci sono migliaia di lavoratori precari; in cui è purtroppo diffusa la piaga del lavoro sommerso.

“Abbiamo la fondata preoccupazione che in breve tempo questa situazione, possa sfociare, se non risolta con efficacia e tempestività, in forme pesanti di grave tensione sociale di cui già si avvertono i primi segni: perché l’alternativa per tantissime persone non può certo essere quella di morire di Coronavirus o di fame.

Occorre mettere in campo risposte adeguate e tempestive a sostegno delle famiglie, specie in un territorio in cui opera una forte criminalità organizzata.

Pertanto la CISL chiede al Governo nazionale e alla Regione Campania un’immediata iniezione di liquidità verso le famiglie che vanno assolutamente messe nella condizione di poter soddisfare esigenze elementari e primarie”.

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, gli ammortizzatori sociali devono essere erogati nel più breve tempo possibile, superando strettoie e impedimenti burocratici assolutamente incompatibili col dramma che stiamo vivendo.

E con pari rapidità e massima sburocratizzazione occorre mettere in campo risorse per dare immediate risposte e sollievo a disoccupati, lavoratori precari, partite IVA e quanti non godono di emolumenti di alcun tipo.

L’ora che stiamo vivendo è straordinaria e straordinarie devono essere le risposte e le modalità di intervento che le istituzioni a tutti i livelli devono dare ai cittadini: senza perdite di tempo, senza lungaggini intollerabili.

Come ha detto con grande autorevolezza il Capo dello Stato, a cui va il plauso e il ringraziamento della CISL, nessun cittadino deve sentirsi solo e nessuno deve essere lasciato indietro.

Mettere in campo risposte immediate è indispensabile sia per chi soffre il bisogno, sia per salvaguardare la tenuta democratica ed impedire che la crescente preoccupazione di chi non ha niente venga alimentata e cavalcata da forze ostili all’ordine democratico.

Su queste questioni la CISL di Caserta non abbasserà la guardia e manterrà nei prossimi giorni, unitamente alla CISL regionale e alla CISL nazionale, il massimo impegno e determinazione verso la Regione e il Governo affinchè facciano con tempestività e determinazione la loro parte e mettano in campo tutti gli interventi necessari a dare risposte concrete e tranquillità ai cittadini tutti.

Ma soprattutto si dovrà fare qualcosa di concreto. Senza burocrazia.

Altrimenti solo belle parole

SINDACATO CISL: IL LAVORO SOMMERSO UNO DEI PROBLEMI PIU’ GRAVI was last modified: marzo 31st, 2020 by Walter Magliocca
31 marzo 2020 0 commenti
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cosi' parlo'
Attualità

GOVERNO CONTE: DECRETO SALVA …… NESSUNO. POTREBBE DEFINIRSI UN DECRETO AFFONDA ITALIA

scritto da Walter Magliocca

Governo Conte

Il Governo Conte per fronteggiare la crisi economica emana un provvedimento che non salva nessuno anzi diventa solo uno sperpero di denaro

«Lo Stato c’è, ci sono molti cittadini che soffrono e a loro dico che non stiamo girando il volto dall’altra parte». Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Ho firmato un Dpcm che stanzia 4,3 miliardi da girare al Fondo di solidarietà per i Comuni. È un anticipo del 66% – spiega -. Destiniamo dunque altri 400 milioni ai comuni, per le persone che non hanno soldi per fare la spesa».

Ma a cosa serve?

A niente. Il problema economico non si risolve facendo la spesa a pochi. Equivale ad un reddito di cittadinanza bis.

Si dovrebbe garantire un aiuto a tutti gli italiani indistintamente.

Lo Stato italiano, anche in questo frangente, non riesce a spogliarsi della burocrazia.

Evitare i pagamenti delle forniture e dei balzelli per un periodo necessario a garantire la ripresa. Sospendere e non rinviare i pagamenti

Basterebbe veramente poco. Non far pagare la rata dell’assicurazione, il pagamento del mutuo, le bollette, la tarsu, l’imu: insomma i balzelli che affliggono gli italiani.

Solo così  si potrebbe dare un concreto aiuto al popolo italiano.

Il presidente del Consiglio ha specificato che il riparto di tali risorse aggiuntive sarà basato su criteri nuovi, calibrati per l’esigenza eccezionale, quali i principi del minor reddito pro capite (50-66%) e del numero di abitanti (33-50%) – criteri concordati con l’ANCI (da valutare l’introduzione tra i criteri di riparto dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) calcolato dall’ISTAT – ultimo dato disponibile aggiornato però al censimento del 2011). Ma quali sono questi criteri?

Tutti criteri farraginosi che non porteranno ad alcun risvolto positivo.

Fare l’elemosina di 600 euro, o anche meno, destinato solo ad alcuni, non serve. Tutti sono danneggiati. Indistintamente.

Occorre un piano serio ed articolato che garantisca aiuti concreti ed una ripresa lavorativa.

L’Italia sta per chiudere.

Chi sopravviverà al coronavirus sarà costretto a scendere per strada ed uccidere il suo simile per garantirsi la sopravvivenza.

Il rischio è alto. Lo Stato assente

GOVERNO CONTE: DECRETO SALVA …… NESSUNO. POTREBBE DEFINIRSI UN DECRETO AFFONDA ITALIA was last modified: marzo 29th, 2020 by Walter Magliocca
29 marzo 2020 0 commenti
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coronavirus
Attualità

CORONAVIRUS: OSPEDALI IN CAMPANIA SENZA PRESIDI DI SICUREZZA

scritto da Walter Magliocca

coronavirus

Coronavirus: a Napoli, Pozzuoli e Caserta situazione ancora sotto controllo ma al limite del collasso per la mancanza delle dotazioni di sicuezza

NAPOLI

Il presidente della Regione Campania, in seguito al decreto legge, ha aumentato le misure restrittive anche per nascondere tutti gli errori commessi nel passato. Ora non è il momento delle critiche, ma quando, e si spera il più presto possibile, l’emergenza finirà, sarà il tempo della resa dei conti. E si spera che non si troverà una soluzione all’italiana. Ma che tutti vadano a casa.

Posti letto esauriti al Cotugno ed ora anche al Monaldi. Ma soprattutto mancano le misure di protezione che ancora non vengono fornite nel numero richiesto. Purtroppo l’aumento dei contagiati in Lombardia, fa si che la distribuzione sia destinata alla zona rossa per eccellenza.

Se a Napoli si garantisse la fornitura, il problema potrebbe essere arginato anche se non completamente. Tra l’altro, con scorrimento della graduatoria sono stati assunti circa 400 medici giovani ed altri sono stati richiamati in servizio e soni stati colmati i posti di dirigente medico, Circa mille unità. Inoltre è stato siglato un accordo con le strutture prvate presenti sul territorio che hanno garantito circa tremila posti letto per covid e non covid.

Continuano le buone notizie: con il farmaco Tocilizumab è stata salvata un’altra donna. Le guarigioni aumentano e soprattutto la novità è che la società nazionale americana di immunoterapia sta collaborando con il prof. Ascierto per la diffusione del farmaco, che in soggetti senza alte patologie ha un effetto immediato e risolutivo.

POZZUOLI

Pochi i casi all’ospedale Santa Maria delle Grazie e comunque non destano eccessive preoccupazioni. Il sindaco ha confermato le misure restrittive e la chiusura delle attività commerciali, ad esclusione di farmacie e parafarmacie, nelle giornate di sabato pomeriggio e l’intera domenica.

CASERTA

Aumentano i casi nella provincia di Terra di Lavoro ma non a livello esponenziale, mentre nel capoluogo la situazione è stazionaria e sotto controllo. Si teme il picco, ma grazie a gare di solidarietà almeno la fornitura delle mascherine pare sia, per il momento, in grado di soddisfare la richiesta. Se si riuscirà a superare questo fine settimana, la situazione potrebbe diventare in discesa ed in controtendenza. Questa l’opinione del Commissario Straordinario dell’ospedale di Caserta, Carmine Mariano.

Ma l’attenzione resta alta e l’unico attuale rimedio è quello di evitare i contatti al fine della diffusione del virus ed attenersi alle regole.

CORONAVIRUS: OSPEDALI IN CAMPANIA SENZA PRESIDI DI SICUREZZA was last modified: marzo 26th, 2020 by Walter Magliocca
26 marzo 2020 0 commenti
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la musica della gatta cenerentola
AttualitàIn primo pianoMusica

LA MUSICA DELLA GATTA CENERENTOLA COME PASS PER IL PARADISO. CASERTA SALUTA CORRADO SFOGLI SUO FIGLIO ILLUSTRE

scritto da Walter Magliocca

La musica della gatta cenerentola

Dalla musica della gatta cenerentola alla musica popolare partenopea. Un artista sopra le righe. Napoli e Caserta piangono Corrado Sfogli

Un saluto a Corrado Sfogli, direttore musicale, chitarrista e anima della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Insieme a Fausta Vetere moglie e compagna nel suo percorso artistico, ha rappresentato, per quasi cinquant’anni, il vero riferimento della musica popolare napoletana radicata nel passato e proiettata verso nuove melodie.

Ascoltando le note della sua chitarra se ne apprezzava la sensibilità dell’uomo e dell’artista, con la musica della tradizione partenopea con cui riusciva a coinvolgere e ad appassionare.

Un altro baluardo della musica napoletana non potrà più deliziarci con le sue melodie

Non è riuscito a sconfiggere il male che lo aveva colpito due anni fa. Nel 1976 era subentrato a Eugenio Bennato diventando il leader della Compagnia di Canto Popolare. Diplomato al conservatorio di Avellino, ha anche collaborato con numerosi artisti tra cui Pino Daniele e Angelo Branduardi, oltre che con l’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e quella dei cameristi italiani.

Napoli città natia, Caserta sua città d’adozione e di vita insieme agli affetti più cari

Chi scrive saluta la famiglia ed in particolare abbraccia la sorella, professoressa di Storia dell’Arte al liceo classico Pietro Giannone di Caserta, Massima Grazia, la quale ne condivideva l’amore per l’arte, nel senso più ampio del termine e la sensibilità d’animo.

Si spera che la città di Caserta, non faccia come al solito e che in questo caso ricordi degnamente un suo figlio illustre, un vero artista ed un uomo sensibile e schivo, con l’organizzazione di manifestazioni a suo nome ed anche intitolandogli una strada della città

E’ il minimo.

LA MUSICA DELLA GATTA CENERENTOLA COME PASS PER IL PARADISO. CASERTA SALUTA CORRADO SFOGLI SUO FIGLIO ILLUSTRE was last modified: marzo 26th, 2020 by Walter Magliocca
26 marzo 2020 0 commenti
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cantieri
Attualità

CANTIERI DUE: LE REGOLE VALGONO SOLO PER I PRIVATI. REGIONE CAMPANIA E COMUNE DI CASERTA SCEVRI DAL RISPETTO DELLE NORME

scritto da Walter Magliocca

Cantieri due: a San Leucio di Caserta si continua a lavorare senza il rispetto delle norme di sicurezza

Le norme  ed i continui appelli restrittivi sono emanati solo per i cittadini, ma certamente non valgono per le amministrazioni dove vige solo ed unicamente la ragione economica e non certo quella di pubblica utilità.

Il popolo (in senso dispregiativo) deve patire, soffrire, rimanere a casa e non guadagnare.

Norme studiate dalla Regione Campania a vantaggio delle amministrazioni pubbliche

La storia è sempre la stessa. Nel decreto emesso dalla Regione Campania, a firma del  presidente Vincenzo De Luca, si può leggere che i cantieri privati (sic) devono sospendere immediatamente le loro attività, mentre per quelli pubblici (ovviamente) il Sindaco del Comune può, a sua discrezione, valutare la sussistenza dei requisiti della pubblica necessità. Quindi tutti.

Il cantiere per l’allargamento della strada di San Leucio di Caserta, per il Sindaco Marino, evidentemente è necessario per pubblica utilità e per fronteggiare l’emergenza del virus.

Infatti, nonostante la nostra nota, il cantiere continua ad essere attivo e gli operai a lavorare con solerzia e ad una distanza ravvicinata: 20 forse 30 centimetri al massimo tra un lavoratore ed un altro.

Ma fa niente.

Il COVID 19 nel cantiere comunale, finanziato da fondi pubblici alimentati da i poveri ignari cittadini casertani, non attecchisce.

I lavori possono continuare perché pubblici anche se non necessari, ma tutti i cantieri privati devono restare chiusi, per evitare i contagi.

E il sindaco Marino continua a divulgare in rete i suoi discorsi iniziando con: cari concittadini.

Ma i suoi concittadini sono solo pochi. Gli altri: chissà.

CANTIERI DUE: LE REGOLE VALGONO SOLO PER I PRIVATI. REGIONE CAMPANIA E COMUNE DI CASERTA SCEVRI DAL RISPETTO DELLE NORME was last modified: marzo 25th, 2020 by Walter Magliocca
25 marzo 2020 0 commenti
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