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Categoria

Libri

Argia Maina
CulturaIn primo pianoLibri

Argia Maina e il nodo del suono completo

scritto da Roberta Magliocca

Sarà che ho già recensito autori della Roundmidnight Edizioni e parole di encomio uguali e ripetitive mi sembrano fuori luogo. Sarà che penso che di uno scrittore più non si può dire se non quello che lo scrittore stesso già ha scritto. Sarà che Argia Maina – avvocato casertano concepito tra la musica londinese – ha parole che meglio possono raccontarla, fatto sta che questo articolo sarà uno zibaldone di parole. Le mie, modeste e rispettose, le sue potenti e dignitose. Argia, nome imponente e impegnativo. Su ogni bocca il mio nome cambia forma e accento. Sgraziato, stonato, rotondo. Con un nome del genere si può fare ben poco. Puoi passare la vita a spiegarlo o scrivere poesie.

Se dicessi che il libro di Argia Maina – Il Nodo del suono – 72 tracce a bassa definizione – si beve con leggerezza e senza scossoni, sarei poco onesta con voi, tantomeno con Argia

 Il Nodo del suono ha la lealtà dei sentimenti e la realtà piene di parole forti come radici di quercia. Le poesie di Argia Maina sono  come i lineamenti di certi visi: apparentemente sgraziati e casuali ma necessari, e per questo precisi. La Roundmidnight Edizioni non è scesa a compromessi, nemmeno questa volta. E oggi, con un piede ancora nella crisi economica, nel degrado culturale ed etico, con l’altro nella speranza e nei buoni propositi puntualmente disattesi, L’Interessante, per quanto può, offre possibilità di voce che è una e condivisa: “noi crediamo nell’onestà e nel lavoro pulito, chiamateci pure pazzi.” Diamo voce ad Argia Maina e alla sua penna, perché di tanto in tanto apro il mio taccuino, respiro lo smog e mentre perdo l’ultima corsa della giornata scrivo di me. Argia non me ne vorrà se le sono entrata nel libro e ne ho rubata l’anima, ma solo le sue parole potevano spiegarla. Sperando che smettano di chiederle del suo nome e comincino a leggerne le parole io vi lascio, ancora una volta, con le parole di Argia Maina che ci spiega Il Nodo del suono:  s’aggruma nelle ore diurne , con lo schiocco dei palloni sull’erba, quelli leggeri, di tela azzurra.

 

Roberta Magliocca

Argia Maina e il nodo del suono completo was last modified: aprile 13th, 2016 by Roberta Magliocca
13 aprile 2016 0 commenti
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cortile
CulturaIn primo pianoIndovina dove andiamo a cenaLibri

Al CORTILE: CIBOBIO, MUSICA E LIBRI

scritto da Walter Magliocca

cortile

Al cortile cibo bio, musica jazz e iniziative artistiche.

Metti una sera a cena in un cortile, al centro di Caserta. Luci soffuse, ambiente semplice per una cena con prodotti biologici.

Biobuffet vegetariano – vegano con cucina tradizionale mediterranea.  Oramai il giovedì è diventato quasi un appuntamento fisso. E ora il venerdì musica Jazz per palati fini.

Vedersi  con amici con qualche capello bianco ma giovani dentro. Mangiare bene “vivo e vegeto” con le ricette di Michele e coniugare anche gli appuntamenti culturali. Infatti basta salire poche scale per passare dall’odore della cucina a quello dei libri.

Il palloncino verde, nuovo libro di Stefano Mosca

Qui ci sono giovani non solo dentro. Parli con un artista in erba, Stefano Mosca, di San Nicola La Strada, ma già alla sua seconda esperienza letteraria. Disponibile e affabile mostra il suo “scritto” “Il Palloncino verde”- edizioni psiconline – come se fosse un figlio. E in effetti un libro è un figlio dell’autore. Anzi di più. E’ parte di sé. Del suo essere, delle sue emozioni, del suo sentire. Alle pareti la sua arte pittorica. Solo qualche minuto per comprendere che ti trovi al cospetto di un vero artista che crede in quello che fa. E lo fa con passione.

Qualche scambio di battute e ritorni al vino, biologico anche quello, ma che ti inebria lo stesso.

Ma oramai sei inebriato anche nello spirito.

Cibo, lettura. Musica. Cosa di meglio. Una foto e via. Alla prossima.

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Al CORTILE: CIBOBIO, MUSICA E LIBRI was last modified: aprile 9th, 2016 by Walter Magliocca
9 aprile 2016 0 commenti
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La notte non spengo la luce
CulturaIn primo pianoLibri

La notte non spengo la luce: il primo e-book di Gennaro Esposito

scritto da L'Interessante

La notte non spengo la luce

La notte non spengo la luce è il primo lavoro di Gennaro Esposito, un ebook dalle tinte forti.

Si potrebbe pensare ad un titolo che nasconda una certa paura del buio. Niente affatto. Piuttosto nasconde una certa idea di mondo, fatto di mille pensieri. Mille pensieri appartenenti a mille sfere diverse che però fanno parte di un’unica, singola persona. 

L’amore, quello lo si riconosce subito. Ma è un amore di quelli che difficilmente si trova nei film. Questo amore qui, lo si ritroverebbe alle 3 del mattino, in un bar di periferia con la saracinesca mezza abbassata, con i dipendenti che puliscono e alzano le sedie sui tavoli ed in fondo alla sala, solo loro due tra una birra e un non possiamo stare insieme, e un po’ si scannano e un po’ non si lasciano. 

E la notte la luce non si spegne se si pensa a quei barconi carichi della nostra vergogna, della nostra piccolezza di esseri umani, della nostra miserabile finitezza.

Non si dovrebbe spegnere la luce, poi, sul fallimento della nostra generazione, lo sfruttamento e l’impossibilità di uscirne. 

La notte non spengo la luce: messaggi come proiettili

La scrittura di Gennaro Esposito – o di Diego Math? – è diretta, senza fronzoli poetici. Non si perde negli aulici meandri dei sentimentalismi spiccioli. Ha piedi ben piantati per terra, lo si legge bene questo. Arriva dritto al punto, vuole sparare e non rischiare di andare a vuoto. Sa dove deve colpire, e non corre il rischio di essere frainteso. Nessun velo a coprire significati, nessuna metafora incomprensibile. Nelle poche pagine di La notte non spengo la luce, Gennaro vi regala quello che ha, quello che conosce, quello che ha sentito nelle quattro mura di un’anima che è la sua e sua soltanto.

E’ troppo? Troppo poco? E’ quanto ha. E non si nasconde. La luce non la spegne.

Ah, se il mondo potesse seguirne l’esempio.

Roberta Magliocca

La notte non spengo la luce: il primo e-book di Gennaro Esposito was last modified: aprile 9th, 2016 by L'Interessante
9 aprile 2016 0 commenti
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Il Palloncino verde
CulturaIn primo pianoLibri

Il Palloncino Verde: il secondo lavoro di Stefano Mosca

scritto da L'Interessante

E’ uscito ieri, 24 Marzo 2016, Il Palloncino Verde, secondo lavoro di Stefano Mosca. Il libro è stato edito da Edizioni Psiconline. Con la stessa casa editrice ha pubblicato “Le Ali di Christina”.

 Il piccolo Luca precipita in un pozzo. Avvolto dall’oscurità, egli vivrà disavventure surreali, circondato da malefiche creature della notte, confondendo realtà e illusione. La speranza di potersi salvare è nascosta in un palloncino verde. Luca inizierà, così, un percorso per la sua conquista. Si cade spesso in quel pozzo nascosto dentro di noi, dove si finisce per ritrovare chi, nella nostra vita, non c’è più. E non ci resta che cercare, in fondo ad ogni tunnel, la speranza, nostra unica amica, per trovare la via d’uscita. “Oltre quel buio andrò, di giorno in giorno, affrontando ogni tenebra. E non avrò più paura di precipitare nel buio, perché la speranza sarà lì giù ad attendermi e a mostrarmi la strada per la libertà”.

In bocca al lupo, Stefano!

Il Palloncino Verde: il secondo lavoro di Stefano Mosca was last modified: marzo 25th, 2016 by L'Interessante
25 marzo 2016 0 commenti
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Sassi Unplugged
CulturaLibri

Sassi Unplugged e i traslochi dell’anima

scritto da Roberta Magliocca

Sassi Unplugged

Avete mai recensito un libro? E un libro della Roundmidnight Edizioni?

Vi spiego un po’ come accade per un giornalista della nostra redazione. Indossa una tuta molto comoda, spegne il cellulare, si prepara un panino con la mortadella e siede davanti al camino con il libro e una penna di colore viola. Comincia a leggere e segna via via i vari appunti che lo aiuteranno a redigere il pezzo una volta arrivato all’ultima pagina. Il lettore della recensione di solito non ha alcuna idea di come sia fatta questa lista, ma stavolta ho deciso di pubblicarla punto per punto. Questo perchè recensire Sassi Unplugged di Giorgio Olmoti non è semplice. Perchè le prime emozioni sono quelle che contano, e sono quelle che voglio trasmettervi, quelle scritte con penna viola, davanti al camino, mangiando un panino con la mortadella.

 

Sassi Unplugged: appunti di viaggio

1° appunto: un libro che nasce dalla paura che lo scrittore ha del suo editore Domenico Cosentino. Basta leggere la prefazione per capirlo.

2° appunto: un viaggiatore lo si riconosce dal bagaglio. Si è viaggiatori quando si sceglie uno zaino in luogo del trolley.

3° appunto: viaggiare con la Roundmidnight Edizioni significa passare in autostop tutti i luoghi dell’anima.

4° appunto: un viaggio che non è solo uno spostamento da un posto all’altro, ma anche da una generazione all’altra. Una generazione dall’igiene pari a zero, la scomodità del passato, la vita lunga. E la generazione del presente, comoda, all’amuchina e rifiuti.

5° appunto: ironia a scazzo, di un viaggio non bello, non brutto. Uno di quei viaggi che ti piace raccontare davanti ad una birra vent’anni più tardi.

6° appunto: l’amore raccontato senza dettagli intimi di pelle contro pelle. Ma con i dettagli intimissimi di Jimi Hendrix, dei cornetti alla crema e degli appuntamenti mancati.

7° appunto: sono giovane ma ho abbastanza anni per raccontare i miei salti giocando a campana, le schede telefoniche e le corse in bicicletta. Ecco perchè leggere di telefoni a gettoni, vagoni di treni lenti, lentissimi, tende da campeggio, mi restituisce quella nostalgia che ti prende quando ascolti Guccini alla radio vedendo vecchi filmini di famiglia.

8° appunto: quando dai un nome alla tua macchina, sei in piena sindrome di randagismo.

9° appunto: a metà libro ti accorgi che Matera non è solo una città, ma un vero e proprio luogo dell’anima. Ogni città diviene luogo dell’anima quando le si associa un proprio ricordo personale, ci si lascia un pezzo di storia, della propria storia, lì come un regalo. Perchè sono le persone con le loro storie a rendere un mucchio di case e strade, dei posti da vivere e raccontare.

10° (triste) appunto: 2015, la tristezza di un’omologazione che ha fatto perdere fascino ai luoghi che prima avevano una personalità individuale.

11° (tristissimo) appunto: se guardo bene l’autore sta invecchiando. (Dovete comprare il libro se volete sapere il perchè).

12° appunto: una seconda parte del libro con la sua contemporaneità che toglie fascino alle cose e avventura al viaggio. Una macchina che ha l’orologio della macchina già incorporato, togliendo a dei ragazzi fancazzisti la fantasia di attaccarne uno esterno con lo scotch. Treni, taxi e pullman che si preferiscono ad autisti improvvisati e a compagni di viaggio improbabili. E così addio storie, addio viaggi ed imprevisti.

Ma è anche la seconda parte di un film che diverte, che mostra luoghi e racconta storie.

Se vi scocciate di leggere questa intera lista farneticante di appunti, sappiate almeno una cosa. Sassi Unplugged di Giorgio Olmoti è una prima pagina che è un posto a caso nel mondo, ed è un’ultima pagina in cui quel posto diventa casa.

Roberta Magliocca

Sassi Unplugged e i traslochi dell’anima was last modified: marzo 24th, 2016 by Roberta Magliocca
24 marzo 2016 0 commenti
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Dacia
CulturaEventiIn primo pianoLibri

Dacia Maraini al Buonarroti di Caserta

scritto da L'Interessante

Nel pomeriggio di Martedi 15 marzo  all’Istituto Buonarroti di Caserta è stato presentato l’ultimo romanzo di Dacia Maraini, dal titolo” La bambina e il sognatore”.

Il testo ha per protagonista un maestro di quarta elementare, già colpito dalla tragedia della morte per leucemia della sua bambina di otto anni e dall’abbandono della moglie. Una notte il maestro sogna una bambina con un cappottino rosso che sparisce avvolta da una nuvola di uccelli, una bambina che gli ricorda nell’andatura la figlia morta. Al risveglio apprende la notizia che realmente è sparita Lucia, una bambina  che frequentava la scuola elementare dove lui lavora. Il fatto lo colpisce particolarmente spingendolo a fare delle indagini personali, coinvolgendo gli abitanti della città e gli alunni della scuola. Lungo questo percorso il maestro si imbatte in  drammatiche e crude realtà, scontri di culture diverse, falso perbenismo, facile rassegnazione al dramma, quasi un viaggio agli Inferi di Orfeo, come affermato dalla stessa Dacia Maraini. La coscienza comune è metaforicamente rappresentata da uno strano uccello, quasi un gufo che poggiato su una spalla del maestro gli parla, come il grillo di Pinocchio, invitandolo a lasciar stare, a convincersi della morte della bambina, forse violentata. La stessa autrice ha messo in evidenza i punti essenziali del romanzo : il senso di paternità, i sogni, la narrazione. La paternità espressa da un protagonista maschile, un maestro, che soffre per la perdita della figlia, una paternità oggi smarrita,  come anche la figura del maestro è rara rispetto alla maestra nelle scuole elementari. Il sogno spesso è il segnale di qualche malessere interiore, infatti il maestro patendo dal sogno e indagando si confronta con la violenza sui minori, su falso perbenismo dei buoni padri di famiglia che praticano il turismo sessuale. La narrazione con la quale il maestro insegna e di cui c’è molto bisogno, più che della informazione, anche eccessiva. Nel testo è toccato anche lo scontro tra le culture occidentali ed orientali, quando il protagonista incontra un medico islamico nigeriano, scontro che nasce da una diversità di valori in cui l’elemento religioso è solo un inutile pretesto. I valori occidentali non sono necessariamente quelli cristiani bensì quelli universali quali la libertà, il rispetto per gli altri in particolare verso le donne e i bambini. I valori islamici sono basati sulla prevaricazione , il totalitarismo che nascondono la paura per l’emancipazione, il sapere, la libertà di pensiero. Dunque importante è recuperare e custodire i valori universali, anche in Italia dopo un ventennio di berlusconismo ispirato al concetto di capitale e mercato si ritorna a parlare di etica. Tali valori devono essere la base per la formazione delle coscienze, compito in prevalenza della scuola su cui si investe molto poco per una progettualità culturale che sia la rampa di lancio verso un futuro non unicamente economico.

Francesco Pernice

Dacia Maraini al Buonarroti di Caserta was last modified: marzo 23rd, 2016 by L'Interessante
23 marzo 2016 0 commenti
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Presentato Portami a vedere i treni
In primo pianoLibri

Presentato “Portami a vedere i treni”

scritto da Walter Magliocca

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Presentato ieri “Portami a vedere i treni”, presso la sede dell’accademia musicale di Anna Paola Zenari, “Fortepiano” di San Prisco, il secondo libro scritto dalla giovane scrittrice  ROBERTA MAGLIOCCA.

Dalla lettura dello scritto emerge  una storia intensa, acuta, decisa fatta di intrecci di vita vera, miscelata con la vena fantastica e spigliata dell’autrice. La trama vede come protagonista il morbo di  Alzheimer. Ricordi nell’oblio della memoria del protagonista, Giulio, affetto dalla malattia e che accende la luce della mente per sviscerare il sempre attuale e complicato rapporto padre-figlio: una relazione tra due persone che si incrociano e che  vivono ricordi dolorosi per loro e per la loro esistenza. Altro tema trattato e di grande attualità è l’omosessualità. Senza entrare nel problema, senza esprimere valutazioni e propri convincimenti, ma lasciando all’attento lettore le proprie sensazioni e le proprie emozioni.

La storia è ambientata nella penisola sorrentina, terra che ha dato i natali all’autrice (è nata a Vico Equense) e dove vive parte della famiglia materna di origine.

Una breve storia, che capta l’attenzione del lettore, ricca di sensazioni, emozioni forti, toccanti, intrise di sentimento, di amore che, pizzicando le corde della commozione, fa comprendere con durezza e realismo il cammino della malattia.

Roberta, partendo dalla cognizione che non si può parlare di cura del morbo di Alzheimer quanto piuttosto di accompagnamento nella sua evoluzione, porta con tratto elegante e mano esperta a comprendere questa mutazione degenerativa e graduale del soggetto, come detto chiamato Giulio nel libro, fino ad avere uno spiraglio nella luce della memoria e riuscire a confrontarsi con il figlio dopo anni di mancata sinergia. Ed è ciò che emerge dalla lettura della storia che fa comprendere come i sentimenti quelli forti, l’amore, possano essere, allo stato attuale, l’unico antidoto per la fase degenerativa della malattia 

A presentare il libro “Portami a Vedere i treni”  (Sensoinverso edizioni), la psicologa Valentina Masetto, anche quale moderatrice nonché ideatrice e promotrice della rassegna: Un libro per tè. Una presentazione certamente originale che ha coniugato varie forme di cultura con la partecipazione di Corrado Del Gaizo, che ha recitato un monologo “composto a quattro mani” con la stessa Roberta. La serata è stata allietata dalla musica di Annapaola Zenari e Carmine Covino rispettivamente al piano e alla chitarra.

Il dibattito ha vissuto momenti di commozione, provocati da Valentina Masetto, coniugati con momenti musicali che hanno coinvolto tutti gli intervenuti.     

Dopo l’incontro di oggi ci saranno altre presentazioni per far conoscere l’artista ma soprattutto per trasmettere ai lettori il suo amore per la scrittura.

A Roberta auguriamo le migliori fortune e che il destino incroci le maglie in modo tale da consentirle di raggiungere i successi che merita, ma con la speranza che continui ad emozionarci sempre nella lettura dei suoi futuri scritti.

Presentato “Portami a vedere i treni” was last modified: marzo 19th, 2016 by Walter Magliocca
14 marzo 2016 0 commenti
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Libri
CulturaLibri

Libri: uno per conoscere il mondo

scritto da Roberta Magliocca

Libri per conoscere il mondo

Sono naufragata con Gulliver sull’isola di Lilliput, scoprendone i misteri e la bellezza. Con i capelli raccolti e ornati di piccole perle ho ballato alle feste di palazzo tra l’orgoglio del signor Darcy e il pregiudizio della signorina Bennet. A cena con Cyrano, ho riso di gusto per quel suo naso che lo precedeva di un quarto d’ora, ma poi mi son commossa di cuore quando ne ho sentito la poesia. Complice ed amica, ho aiutato Edmond Dantès nel suo piano di vendetta. Le fiamme dell’inferno hanno avvolto la mia anima e se in vita mia ho amato e amo è perché “Amor, ch’a nullo amato amar perdona” . In un giorno di primavera, distesa su un prato, ho capito l’importanza di chiamarsi Ernesto. In lutto, di nero vestita, ho pianto alla notizia della morte del sig. Pascal. Per un breve periodo della mia vita sono stata bionda e ho preso il the con bizzarri personaggi, ascoltando i consigli di un buffo bruco in un affascinante mondo delle meraviglie tra stranissimi ghignagatti e una regina alquanto irascibile. Ho conosciuto il mio coraggio, lo sprezzo del pericolo partecipando alle indagini di efferati crimini al fianco di Sherlock Holmes. Sfidando il mal di mare, ho salito tanti e più gradini per arrivare lì, alla nave dove un ragazzo dall’identità non riconosciuta. Solo per ascoltarlo suonare il pianoforte come se gli dèi fossero nelle sue mani. Si chiamava Novecento, e un pezzetto di me è nato su quella nave. E un pezzetto di me è morto su quella nave.

Solo i libri mi permettono di essere una e, contemporaneamente, nessuna e centomila

Sono protagonista di storie struggenti, entro ed esco da vite fantastiche che abitano il mio comodino e i comodini di chi ama perdersi nelle pagine di un buon libro ogni qualvolta la vita di tutti i giorni diventa pesante o semplicemente quando si vuole staccare un po’ la spina. E allora senza biglietti aerei e senza valige si parte alla ricerca di mondi lontani.

Questo hanno di meraviglioso i libri: un libro è un oggetto inanimato con una grande anima. Un libro è un oggetto statico eppure più veloce ed economico di un low cost. Un libro è un paio di scarpe per camminare. Un libro è un paio di occhi per guardare ciò che mai avremmo visto. Un libro è il privilegio di conoscere ciò che non c’è, le emozioni in solitaria. Dunque Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.

Roberta Magliocca

Libri: uno per conoscere il mondo was last modified: marzo 31st, 2016 by Roberta Magliocca
8 marzo 2016 0 commenti
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