Un libro per il S.O.A.
Venerdì 18 Marzo dalle ore 18.00 allo Spazio Occupato Autogestito, via dei Mille (vicino la Stazione Trenitalia di Acerra), sarà inaugurata la biblioteca popolare. Vieni e dona un libro per creare la biblioteca di quartiere. Il S.O.A. è uno spazio libero nel cuore di una realtà difficile, un luogo per fare politica, attività sociali, sport, arte e cultura. Seguirà alle ore 19.00 la presentazione del libro di Mario Visone “Dalla parte delle viole”. Interverranno: Mario Visone – Autore del volume Fabio d’Angelo – redattore di Una banda di cefali Sostieni anche tu la cultura dal basso, passaci a trovare e se vuoi dona un libro al S.O.A.
Un libro per il S.O.A.
Mario Visone: (Napoli, 1978) scrittore, studioso di filosofia politica e delle organizzazioni politiche del Novecento, primo Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Ateneo napoletano dichiaratamente di sinistra. È presidente dell’associazione TARE – Terapie Artistiche per Ricoveri Emozionali e collabora alla rivista Sinistra e Mezzogiorno. Ha pubblicato: Dominio – Cenni su produzione, riproduzione sociale, urbanità e natura nell’ideologia della globalizzazione (Il Quaderno Edizioni, 2012); AvoilaLeopolda, AnoiilSocialForum (Il Quaderno Edizioni, 2013). Dalla parte delle viole: «Ho letto questo romanzo all’indomani della strage di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo… Oltre alla piacevolezza letteraria, potrebbe servirci da viatico nell’oscuro cammino che abbiamo davanti agli occhi». (Simone Lenzi) Un giovane anarchico italiano, aspirante suicida, decide di partire verso la Spagna per vendicare la morte del poeta Federico Garcia Lorca avvenuta per mano della falange franchista. Con questo spirito si unisce al POUM di Granada con il quale intraprende un’azione non violenta. In nome di una poetica di pace e condivisione del tutto aliena alla guerra, nasce spontaneo, quasi inopportuno, un legame con una guerriera spagnola. Ma quando il gruppo si scioglierà, alcuni resteranno, altri andranno via, e per superare il senso di colpa resterà loro la sola speranza di tornare un giorno in Europa, per organizzare la resistenza contro ogni forma di totalitarismo.