L'Interessante
  • Home
  • Parliamone
    • Politica
    • Cronaca
    • Attualità
  • Cultura
    • Eventi
    • Teatro
    • Cinema
    • Tv
    • Libri
    • Musica
  • Sport
    • Basket
    • Calcio
    • Volley
  • Dall’Italia e dal Mondo
    • Notizie fuori confine
    • Curiosità
    • Indovina dove andiamo a cena
    • Viaggi Interessanti
  • Editoriale
  • Vignette Interessanti
  • Web Tv
Notizie Flash
1 MAGGIO: FESTA O…. LUTTO. UNA FESTA BEN...
CORONAVIRUS FASE 2 ……… GIU`LA “MASCHERINA
LA MUSICA DELLA GATTA CENERENTOLA COME PASS PER...
INTERNAZIONALI: LA COPPIA DI TAIWAN SI AGGIUDICA IL...
INTERNAZIONALI TENNIS ASSEGNATE LE WILD CARD. SABATO INIZIANO...
Michele Pagano: Il futuro è il mio presente
Da consumarci preferibilmente dopo morti: Officina Teatro incanta...
VALERIO BIANCHINI E LE SUE … BOMBE. AMARCORD...
Caso Weinstein. Dite alle donne che non siamo...
The Aliens ad Officina Teatro: vita, amicizia ed...

L'Interessante

  • Home
  • Parliamone
    • Politica
    • Cronaca
    • Attualità
  • Cultura
    • Eventi
    • Teatro
    • Cinema
    • Tv
    • Libri
    • Musica
  • Sport
    • Basket
    • Calcio
    • Volley
  • Dall’Italia e dal Mondo
    • Notizie fuori confine
    • Curiosità
    • Indovina dove andiamo a cena
    • Viaggi Interessanti
  • Editoriale
  • Vignette Interessanti
  • Web Tv
Categoria

Politica

Trump
AttualitàIn primo pianoPolitica

TRUMP, UNA CONTRADDIZIONE VIVENTE

scritto da L'Interessante

Trump

 

Di Valerio Andalò

Trump, giorno dopo giorno, si sta dimostrando un personaggio esplosivo. Le dichiarazioni contrarie al politically correct e le azioni non convenzionali, ormai all’ordine del giorno, ne fanno una figura più che controversa. Il neo presidente USA non è un uomo “che compone”, non è un abile stratega che cerca di tessere la tela della diplomazia. Piuttosto è una persona che tende a dividere e che pare agire seguendo il motto “o con me o contro di me”. C’è poco da dire, il miliardario datosi alla politica a tempo pieno, o lo si ama alla follia o lo si disprezza. Tuttavia, nonostante questa amministrazione sia alla guida degli Stati Uniti da pochissimi mesi, si notano alcune crepe.

Quattro interrogativi sull’azione politica del presidente Trump

1)   Trump ha deciso di rivedere tutta la parte relativa agli “accordi sul clima” e puntare nuovamente sui combustibili fossili. Ora, partendo dal presupposto che il clima “cambia durante le ere” ma che “anche noi ci stiamo mettendo del nostro per velocizzare questo cambiamento”, una riflessione sorge spontanea: il puntare sui fossili determinerà un aumento dell’effetto serra e dunque un aumento della desertificazione dell’area sub sahariana. Tutto ciò comporterà un aumento esponenziale della migrazione per motivi economici (considerando la mutazione dei territori). Non è un controsenso battersi contro l’immigrazione ma al contempo creare le condizioni affinché il fenomeno aumenti?

 

2)   Trump ha nominato all’interno del suo team governativo personaggi come: Steve Mnuchin (un passato importante in Goldman Sachs), Jay Clayton (potente avvocato di Wall Street) e Rex Tillerson (ad della compagnia petrolifera ExxonMobil). Come si concilia tutto questo con la presunta “vocazione anti establishment” del neo presidente?

 

3)   Trump recentemente ha firmato il decreto con cui è stato vietato l’arrivo di cittadini  di sette Paesi mussulmani (Iraq, Iran, Yemen, Libia, Siria, Somalia e Sudan). Sono esclusi alcuni Paesi con cui la Trump oranization fa affari o è in procinto di firmare accordi. Tra questi ci sono Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Libano, da cui arrivarono i terroristi dell’11 settembre 2001. Inoltre, nella lista nera non figurano l’Indonesia (uno dei più grandi stati a maggioranza mussulmana) e il Pakistan, da tempo accusato di sostenere e finanziare il terrorismo e definito da Trump, subito dopo l’elezione, un “paese fantastico”. Ricordiamo che l’attentato di San Bernardino del 2015 fu commesso da una coppia di origini pachistane. Omissioni che per la stampa americana indicano chiaramente un conflitto di interesse. Pertanto, non è una contraddizione sostenere di voler combattere aspramente il terrorismo senza  inserire nella “black list” i principali “stati canaglia”?

 

4)   Trump, come ogni buon reazionario che si rispetti, ha sempre avuto parole di fuoco nei confronti dei “comunisti”. D’altra parte il partito di McCarthy si è sempre dimostrato particolarmente sensibile nella difesa del “Mondo libero dal pericolo rosso”. L’Unione Sovietica  era considerata il male assoluto e non poche volte gli USA intervennero materialmente per cercare di arginare “il diffondersi dell’idea socialista”. Spesso con una politica estera quanto mai bizzarra: tra colpi di stato in Sud America, guerre più o meno incomprensibili (Corea e Vietnam) e finanziamenti ai mujaheddin in Medio Oriente (precursori dell’estremismo islamico). Oggi uno dei principali alleati del presidente statunitense è la Russia. In particolare Trump considera Putin una figura di riferimento, nonostante il leader russo “mostri una gestione tipicamente stalinista del potere”, adeguata ovviamente ai tempi. Senza dimenticare le oscure manovre del Cremlino che pare abbiano “influenzato” il risultato delle ultime “presidenziali”. Non è forse grottesco osservare un’amministrazione legata al “Tea Party” (la parte più reazionaria del partito repubblicano che si identifica naturalmente in Trump) andare a braccetto (per non dire sottomessa) con l’ex spauracchio russo?

Sarebbe bello poter porre queste domande direttamente a Trump o in mancanza al suo staff, nonostante qualche giorno fa il Presidente abbia escluso da un suo breafing i corrispondenti della CNN e del New York Times.

 

 

TRUMP, UNA CONTRADDIZIONE VIVENTE was last modified: marzo 2nd, 2017 by L'Interessante
2 marzo 2017 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
referendum
AttualitàIn primo pianoPolitica

REFERENDUM: CHI GIOISCE E CHI PIANGE. MA NON HA VINTO NESSUNO. GLI ITALIANI PERDONO SEMPRE

scritto da Walter Magliocca

referendum

Referendum: schiacciante la vittoria del NO

Gli italiani si sono espressi sul quesito referendario. Non hanno creduto nel paventato cambiamento, non hanno ritenuto giusto fare un salto nel buio. L’affluenza alle urne, 68,5%, è la prova dell’importanza di questo voto. Il no ha sfiorato il 60% dei consensi. Ma gli italiani all’estero hanno invertito questo dato. Significherà qualcosa?

Tutti hanno compreso quello che andavano a votare?

Non era facile esprimersi. Non era facile scegliere. Ma per scegliere bene ci sarebbe voluta una spiegazione chiara, comprensibile e facilmente intellegibile. Ma soprattutto non faziosa. Mera utopia. E allora si sarebbe dovuto avere fiducia nell’interlocutore di turno. Ancora più utopistico. Un vecchio scritto a Boccadasse, a Genova, recita: “stavo bene per stare meglio, mi trovo qui”. Il significato è fin troppo chiaro. Non avendo certezza dell’auspicato miglioramento, gli italiani hanno giocato in difesa. Cambiare tanto per cambiare, per vedere cosa succede. No, troppo semplicistico e troppo rischioso. Fiducia nei politici? Neanche a parlarne. I fautori del no? Forse hanno ragione, ma anche la tesi del si non è da buttare. E mentre gli italiani, poveri illusi, si sforzavano di comprendere il significato del quesito referendario e di intendere,  nel giusto modo, tutti gli aspetti e le modifiche oggetto del voto, ecco accendersi la bagarre politica.

Niente referendum. Solo politica

Il voto? Solo un modo per esprimere il proprio credo politico. Renzi: dimissioni rimandate

More solito. Il politichese non è chiaro. C’è sempre dietrologia. E la dietrologia… fa male. Ma il cittadino italiano, oramai, ci è abituato. Una sorta di assuefazione. E allora? Gli italiani hanno detto chiaramente che la costituzione non va toccata. Chissà se per vera convinzione.

Da quesito referendario è diventata battaglia politica e il premier Matteo Renzi ha sicuramente errato nel personalizzare la battaglia e nel far ricadere su di se le eventuali conseguenze. In questa ottica appaiono giuste le sue dimissioni. Nella notte, immediate, a caldo. Salvo, poi, rimandarle, su input del presidente della Repubblica Mattarella, fino a  quando non sarà approvata la Legge di Bilancio.

E’ diventata in campagna elettorale ed è una battaglia politica, becera, senza esclusione di colpi bassi e non. E il quesito referendario? E’ passato già in second’ordine.

Ma ha vinto il NO?

Il responso delle urne apparentemente è chiaro. Ma già, come sovente capita, ognuno lo interpreta soggettivamente. Alcuni già hanno affermato che gli italiani, con questo voto, chiedono un cambio ancor più radicale della costituzione che miri al presidenzialismo.

Quindi, che si sia votato si o no verrà modificato il tiro e mischiate le carte per raggiungere lo scopo politico più vantaggioso.

Dopo che le dimissioni del premier saranno ratificate, ad approvazione avvenuta, si aprirà una fase di instabilità politica comunque dannosa per il paese e manna per gli speculatori.  

E l’andamento altalenante dei mercati finanziari, nella giornata odierna, ne sono la testimonianza più evidente.

Ora la speranza si chiama legge elettorale. Ma l’italiano medio sa bene che non potrà mai coronare il sogno di votare in piena libertà, con un vero criterio democratico.

Gli italiani hanno detto che la costituzione non va toccata e deve continuare ad essere lo strumento che garantisce il rispetto delle regole. Ma siamo convinti che le regole e le leggi costituzionali sono state sempre rispettate?

Tutti, si e no, a ripetere che ha vinto la democrazia. Belle parole. Di  circostanza.

L’unico exit poll confermato è sempre lo stesso: non ci sono né vincitori né vinti. A perdere sempre noi italiani. Ma tanto avevamo già perso.

REFERENDUM: CHI GIOISCE E CHI PIANGE. MA NON HA VINTO NESSUNO. GLI ITALIANI PERDONO SEMPRE was last modified: dicembre 7th, 2016 by Walter Magliocca
5 dicembre 2016 0 commenti
1 Facebook Twitter Google + Pinterest
movimento
In primo pianoParliamonePolitica

Movimento 5 stelle in tour, vicinanza ai terremotati

scritto da L'Interessante

Movimento 5 stelle

Di Michela Salzillo

Mentre l’emergenza sisma continua a livellarsi fra vittime e sopravvissuti, la gravità di quanto accaduto sembra aver ribaltato anche alcune priorità della politica interna. A dispetto di polemiche e sfiducie che, sterili, si alternano alle reali necessità dei sopravvissuti, la scelta dei pentastellati  pare aver frenato qualche riserva e giudizio sulla questione.

Alcuni mesi fa, in premessa al referendum costituzionale fissato dal governo per il mese di ottobre, il Movimento cinque stelle ha dato il via ad un’azione di contrasto che illustrasse i motivi per cui dicono e voteranno “No” alla proposta avanzata dal partito democratico

L’intento è stato sin da subito quello di raggiungere il cuore delle piazze italiane, strutturando, secondo le leggi del confronto diretto, un vero e proprio tour peninsulare. Fra le tappe che stanno attraversando, da nord a sud, i confini delle città, anche Giugliano. L’incontro, fissato per lo scorso 25 agosto, aveva previsto le classiche tematiche di discussione sull’argomento, ma in seguito alla tragedia delle ultime ore, la modifica si è rivelata necessaria.

“Questo di stasera doveva essere un evento sul referendum, ma dopo il sisma che ha colpito diversi comuni del centro Italia, abbiamo scelto di trasformare questo incontro in un ‘occasione di solidarietà per i nostri concittadini; per quelli che per fortuna si sono salvati e per coloro che purtroppo hanno perso la vita” – ha detto al microfono il capogruppo dei cinque stelle, Luigi di Maio.

Ad avallare la tesi del doveroso contributo allo spiegamento dell’emergenza, il vice presidente della camera ha fatto ricorso alle parole che Sandro Pertini tenne a dire nel lontano 1980, quando quarantotto ore dopo il sisma andò in visita nei territori dell’Irpinia. 

“ Il miglior modo per onorare i morti è pensare ai vivi, e noi questo stiamo facendo oggi. Il nostro grazie va a tutti i volontari, fra protezione civile e vigili del fuoco, che stanno continuando a scavare a mani nude per cercare di salvare da quelle macerie più vite umane possibili”.

La folla non ha trattenuto applausi e boati di consenso, quando è arrivata la promessa che tutti si aspettano venga mantenuto; nessuno infatti è disposto a rinunciare all’intrasgredibile necessità di controllo su tutti gli aiuti destinati ai terremotati.

“Vigileremo affinché i soldi per le ricostruzioni vengano spesi correttamente, non potrànno esserci un’altra l’Aquila e un’altra Emilia.”

Ha dichiarato a gran voce Di Maio, aggiungendo che tutto quello che sarà donato verrà rendicontato in maniera trasparente, affinché possa essere realizzata una chiara tracciabilità di tutto quanto spedito alle famiglie delle vittime, promettendo di destinare, qualora non dovessero più servire, alcuni beni di prima necessità alla caritas.

“Del referendum avremo modo di parlare nelle altre occasioni che si presenteranno, adesso è giusto pensare alla persone che sono lì”

Così ha salutato la piazza il giovane grillino, invitando i giuglianesi a trattenersi per un momento di più intimo confronto.

 

Movimento 5 stelle in tour, vicinanza ai terremotati was last modified: agosto 29th, 2016 by L'Interessante
29 agosto 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
Vivila Marcianise
In primo pianoParliamonePolitica

Vivila Marcianise: il sindaco Velardi accoglie la loro proposta

scritto da L'Interessante

Vivila Marcianise

Il Movimento Vivila esprime soddisfazione ed orgoglio in relazione all’approvazione della proposta di una Mappatura delle Aziende, avanzata, a più riprese, in campagna elettorale.

<<Apprendiamo dal giornaliero Diario del Sindaco di questa adesione all’idea di un censimento delle Aziende e siamo davvero contenti di ciò in quanto non si può pensare che nel 2016 il Comune di Marcianise non conosca quali aziende operino sul proprio territorio. Come è possibile solo ipotizzare un progetto di sviluppo economico ed industriale senza conoscere il quadro attuale e le idee di chi ne fa già parte>>.

Queste le parole dei Responsabili Attività produttive ed Esercizi Commerciali Giuseppe Martellone e Giuseppe Di Fuccia, già candidati al Consiglio Comunale nelle ultime elezioni amministrative.

<<Dobbiamo pensare – hanno aggiunto – a come creare opportunità per il futuro dei nostri giovani e di tutti quei disoccupati in difficoltà, ma come possiamo farlo se non sappiamo qual è la filiera produttiva del nostro territorio? chi svolge attività sullo stesso e che idea ha circa il futuro? Questo era il nostro intendimento quando abbiamo scritto il programma elettorale e in particolare quella relativa alle problematiche occupazionali>>.

Appare chiaro come il Movimento Vivila stia continuando a svolgere la propria attività sul territorio come del resto già detto in diverse occasioni dal segretario Avv. Raffaele Delle Curti:

<<Il nostro impegno sarà in termini di idee e progetti. Continueremo a lavorare per la nostra amata città, giorno dopo giorno, senza fretta ma senza sosta. La campagna elettorale è solo “un” momento della politica ma non di certo “il” momento, ora viene il bello, ora bisogna operare e dobbiamo andare tutti verso un’unica direzione: Marcianise>>.

 

Vivila Marcianise: il sindaco Velardi accoglie la loro proposta was last modified: luglio 21st, 2016 by L'Interessante
21 luglio 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
Matteo renzi
AttualitàIn primo pianoParliamonePolitica

Renzi o Non Renzi? Questo è il Dilemma!

scritto da L'Interessante

Renzi

<<Mai fidarsi troppo del giudizio dei cittadini: basti pensare che nel referendum più famoso della storia hanno liberato Barabba>> diceva Crozza in uno dei suoi più celebri discorsi, sottolineando come il Referendum stesso possa trasformarsi pericolosamente in un Giuda che pugnala alle spalle il proprio Messia, in un cane che tradisce il proprio padrone, in un “Barabba” che, muto nel suo silenzio indifferente,  scatena poi tutte le sue conseguenze una volta liberato: “mai fidarsi”, ripeteva il comico, per evitare la concretizzazione di un assenso che ha vissuto di menzogne mescolate a verità nascoste per troppo tempo; <<Non votare è come non innaffiare la pianta della democrazia>> affermava, al contrario, Elio, interrogato anche egli sulle capacità tanto piccole quanto fondamentali di quella stessa decisione portata avanti con il coraggio di chi crede nella virtù del popolo, di chi desidera rappresentare la possibilità determinate nella scelta “saggia e giusta” del futuro, di chi vuole iniziare a vedere attivamente come può una quantità minima di acqua avere la forza di far fiorire nuove piante, più forti, più “autotrofe”. La verità, tuttavia, si trova nel mezzo: infatti, se da una parte bisogna offrire al cittadino l’informazione pura e semplice, dall’altra occorre rifornirlo continuamente dei mezzi necessari per valutare criticamente i quesiti proposti dal referendum, chiarire loro i pro e i contro, affrontare gli argomenti di valutazione in maniera chiara e costruire un vero e proprio “palazzo di vetro” per evitare di distorcere il processo di decisione democratica.

Ma siccome la teoria ha sempre redatto parole tanto autorevoli ma poco effettive, ci pensa la pratica a chiamare in causa l’azione:

il prossimo ottobre gli italiani saranno chiamati a votare un referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma Boschi – Renzi ratificata definitivamente lo scorso 12 aprile e che porta il nome dell’attuale ministra Maria Elena Boschi, promotrice principale insieme al governo di Matteo Renzi

Ed è proprio intorno a questi due ultimi personaggi che si genera la domanda tipica da porre, quella che, rea della sua tradizione, necessita tanto coraggio prima di essere impostata: “Ce la faranno i nostri eroi a farla franca?”: perché si, in caso di sconfitta come ultimamente successo nel Referendum Costituzionale del 2006, il presidente del consiglio rischia di dire addio, insieme alla sua compagna di viaggio, alla sua poltrona d’oro e lasciare affondare una nave attaccata dai tanti sin dal momento in cui è salpata, Berlusconi docet. E così, esattamente come quella di dieci anni fa, la riforma è stata dapprima approvata in doppia lettura da camera e senato e dovrà ora passare al vaglio dei cittadini: non è previsto il raggiungimento del quorum perché, a differenza del referendum abrogativo, non è necessario che vada a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto ma, appunto, vinceranno i “sì” o i “no” indipendentemente da quante persone andranno ad esprimersi.

Quello che gli addetti ai lavori hanno concepito solo negli ultimi mesi è stato molto tempo prima realizzato dall’intuizione politica dei due politici di trasformare totalmente l’assetto istituzionale del paese, una trasformazione degna di essere presentata come la svolta della nazione ma altrettanto preoccupata dall’essere acclamata come l’eroina dei due mondi: la riforma, pertanto, si propone di vestire i panni di Anita Garibaldi, nell’intento di compiere la medesima impresa svolta due secoli fa, e di ammodernare un processo fattosi vecchio. Come? Superando dapprima il bicameralismo perfetto, che di perfetto presenta in effetti solo il nome: attualmente tutte le leggi, sia ordinarie sia costituzionali, devono essere approvate da entrambe le camere; con la potenziale entrata in vigore della riforma, invece, la camera dei deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che potrà sia approvare le leggi ordinarie e di bilancio che accordare la fiducia al governo, lasciando cadere, inevitabilmente, il Senato nel baratro della decadenza, nella “fossa dei leoni”: l’organo collegiale diventerebbe a tutti gli effetti solo un organo rappresentativo delle autonomie regionali composto non più da 315 senatori ma da 100, eletti direttamente dai cittadini e pagati con uno stipendio da amministratori, che potrà esprimere pareri sui progetti di legge approvati dalla camera e proporre modifiche entro trenta giorni dall’approvazione della legge, esercitando, pertanto, una funzione di “perfetto raccordo” tra lo stato, le regioni e i comuni. I provvedimenti successivi saranno presi in funzione di una “economizzazione” delle spese, quegli stessi costi tanto criticati in passato dalla popolazione e ora pronti ad essere allontanati dal premier, il <<Demolition Man>> per il Times, l’”uomo tutto d’un pRezzo” per il resto del mondo: verrà abolito il Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro, organo ausiliare previsto dalla costituzione con la funzione consultiva per quanto riguarda le leggi sull’economia e il lavoro; verranno ridotte le partecipazioni in sede di elezioni presidenziale con l’esclusione dei delegati regionali a favore delle camere in seduta comune; torneranno “alla base” una ventina di materia di competenza esclusiva dello stato come l’ambiente, la gestione di trasporti e navigazione, la produzione e la distribuzione dell’energia, insieme alle politiche per il lavoro; infine sarà innalzato il tetto mimino di firme per la proposta di una legge d’iniziativa popolare, che passerà da 50mila a 150.

La battaglia tra gli schieramenti è appena cominciata sottoforma di campagna elettorale, il “salto di qualità” tanto respirato nell’aria di chi osanna il “si” è un passo coraggioso, l’”Italicum” appena votato che trasformerebbe la nazione con sovranità popolare in un paese autoritario è un pensiero stabile: il referendum visto come <<L’anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione>> diventa così il grido di battaglia dei “Comitati del NO”, contrastato sull’altro fronte in maniera trasversale dai “Sostenitori del SI” con lo striscione “La nostra costituzione è la più bella al mondo, ma si può cambiare”. Come cani pronti a scannarsi per la propria preda, così le ragioni di una o dell’altra fazione provano a mostrare al mondo politico il macchinoso e costoso processo della guerra: da una parte la <<Madre di tutte le riforme>> persuade il pensiero del popolo in maniera positiva grazie al “taglio delle poltrone”, che permetterà di risparmiare 500 miliardi di euro l’anno e semplificherà l’iter legislativo evitando la “navetta”, ossia il viaggio che i testi di legge compiono più volte tra Camera e Senato per essere approvati; dall’altra la stessa <<Riforma non legittima>> allontana la sua approvazione, colpevole di un bicameralismo mai davvero superato bensì confuso mediante la creazione di potenziali conflitti di competenza tra Stato e Regione e tra Camera e nuovo Senato, e di una dettatura del governo, prodotta per iniziativa libera del parlamento e non scritta in maniera chiara e semplice. E’ bene quindi informarsi con intelligenza e accuratezza su cosa scegliere per il cambiamento o il mantenimento di una società che deve, a prescindere, portare i suoi frutti e rendersi conto che il voto è un diritto cittadino conquistato nel corso della storia: va rispettato, va consigliato ma soprattutto va usato nella maniera più giusta possibile, una giustezza che, nella sua soggettività, trova sempre un punto in comune con le altre opinioni salvaguardando il domani, perché è bene rammentare che se “gli storici falsificano il passato, i politici lo fanno con il futuro”.

Michele Calamaio

 

Renzi o Non Renzi? Questo è il Dilemma! was last modified: luglio 15th, 2016 by L'Interessante
15 luglio 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
Vivila
In primo pianoParliamonePolitica

Vivila Marcianise chiede la corretta applicazione della legge elettorale prevista dal Tuel

scritto da L'Interessante

Vivila Marcianise

L’Avv. Carmine Di Monaco, su mandato dei rappresentanti del Movimento Civico Vivila, ha presentato un’istanza all’Ufficio Elettorale e al magistrato competente chiedendo la corretta applicazione della legge elettorale prevista dal TUEL

“Vivila siederà in Consiglio Comunale- affermano gli attivisti–  in quanto la legge elettorale, se letta correttamente, comporta l’assegnazione di 14 seggi alla maggioranza e 10 alla minoranza. Il decimo seggio è da attribuirsi sicuramente al nostro Movimento e al nostro candidato sindaco Avv. Raffaele Delle Curti”.

Questo si deduce del resto da importanti sentenze di diversi T.A.R. e dall’ ultimissima sentenza del Consiglio di Stato che risolvendo un caso similare ha statuito che i seggi da attribuire alla maggioranza vincitrice al ballottaggio sono 14 e non 15, come contrariamente si riteneva in passato.

Tutto questo ed altro è presente nel documento protocollato al Comune di Marcianise dal su menzionato procuratore legale che rappresenterà i presentatori della lista Dott. Pasquale Scialla e Francesco Di Fraia, i quali, sin da ora, preannunciano un ricorso alle competenti autorità giurisdizionali qualora l’art. 73, comma 8 TUEL (Testo Unico Enti Locali) non venga attuato secondo la ratio del legislatore.

Nel frattempo il segretario e gli attivisti tutti rivolgono un sincero augurio di buon lavoro al neo eletto Sindaco Antonello Velardi, con l’auspicio di rivedere una città nuovamente in cammino e quel “Rinascimento Marcianisano” tanto invocato da tutte le forze politiche in questi mesi di campagna elettorale.

Inoltre il Movimento Vivila, al di là della presenza in Consiglio Comunale, dichiara di continuare, con forza e determinazione, il proprio percorso fatto di impegno e dedizione per la città e per i cittadini.

“Ringraziamo l’elettorato che ci ha premiato con un così importante consenso. Allo stesso risponderemo con la presenza costante e granitica: ci troverete lì dove ci siamo lasciati, tra le strade, i vicoli e le piazze della nostra Marcianise. Porteremo idee e progetti all’amministrazione e faremo sentire la voce di chi spesso non ha la forza di far udire la propria. Noi siamo nati per rimanere e resistere nel tempo. Non siamo nati esclusivamente per questa tornata elettorale bensì abbiamo piantato un seme che ben presto germoglierà e che abbiamo definito politica come bellezza. Da questa settimana sarà riaperto il tesseramento e lavoreremo affinché i giovani si avvicinino nuovamente alla politica con l’ottica di chi non vuole realizzare uno scontro tra le generazioni bensì un incontro sano e funzionale alla crescita della nostra bellissima Comunità”.

Queste le parole degli attivisti Vivila, espresse con la consapevolezza di chi si impegna nel redigere una lettera d’intenti.

Vivila Marcianise chiede la corretta applicazione della legge elettorale prevista dal Tuel was last modified: giugno 22nd, 2016 by L'Interessante
22 giugno 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
Ballottaggio
In primo pianoParliamonePolitica

BALLOTTAGGIO: LA COALIZIONE DI SPERANZA CONFERMA L’ASTENSIONE

scritto da L'Interessante

Ballottaggio

BALLOTTAGGIO:

LA COALIZIONE DI SPERANZA CONFERMA L’ASTENSIONE

Apperti: “Noi soli coerenti, unica missione è il bene comune. Diamo appuntamento ai cittadini al primo consiglio comunale”

Non sono mancate le critiche alla decisione della coalizione di Speranza, che ha sostenuto Francesco Apperti come candidato Sindaco al primo turno delle elezioni comunali ottenendo il 17% dei voti ed arrivando ad un passo dal ballottaggio, di non schierarsi né con Marino né con Ventre, e di individuare nell’astensione dal voto l’unica strada coerente.

“Quella coerenza – spiega Apperti – che invece, come ampiamente prevedibile, è mancata agli altri candidati sindaco, i quali, dopo averli criticati ed attaccati anche aspramente, sono corsi a rifugiarsi dall’una e dall’altra parte, sotto ombrelli ampi ed accoglienti. Tutto sommato ci aspettavamo qualche frecciata, in una città abituata a cattivi comportamenti da parte della classe politica”.

Quella di Speranza per Caserta e MO’ c’è Speranza è l’unica coalizione a non aver fatto “apparentamenti”. “Noi siamo davvero per il cambiamento, radicale. E non crediamo lo si possa fare mediante accordi preventivi con chi invece rappresenta la continuità con il passato. Elettori e sostenitori di Marino e Ventre ci hanno tacciati di “ignavia”, che la Treccani definisce come “pigrizia, indolenza spirituale, viltà”: siamo forse stati pigri? Indolenti? Vili? Siamo stati soltanto coraggiosi e coerenti. Peraltro ci teniamo a ribadire che la “astensione responsabile” dal ballottaggio è solo la nostra indicazione, frutto di approfondite riflessioni e di un voto in assemblea: noi non controlliamo voti, singoli o a pacchetti, né imponiamo comportamenti ai nostri elettori, che devono avere le mani libere così come le abbiamo noi”. Speranza si prepara quindi all’attività in consiglio comunale, forte di un drappello di tre consiglieri che saranno la voce di oltre settemila casertani.

“Saremo tanto disponibili – conclude il candidato sindaco – a supportare proposte condivisibili e vantaggiose per la comunità, quanto saremo attenti ed inflessibili nel contrastare azioni di segno opposto. La nostra unica missione è il bene comune, siamo disponibili al dialogo solo sul reale bene della città. Diamo appuntamento a tutta la cittadinanza al  primo consiglio comunale!”.

BALLOTTAGGIO: LA COALIZIONE DI SPERANZA CONFERMA L’ASTENSIONE was last modified: giugno 17th, 2016 by L'Interessante
17 giugno 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
capua
In primo pianoParliamonePolitica

Capua bene comune rinnova i suoi impegni

scritto da L'Interessante

Capua

Capua

A pochi giorni dall’appuntamento elettorale che ha decretato un nuovo sindaco e una nuova amministrazione comunale per la città, Capua Bene Comune si ritrova unita per rinnovare gli impegni presi in campagna elettorale e per tracciare un percorso da seguire, in continuità con quanto realizzato finora. “L’esito elettorale di Capua Bene Comune è stato sorprendente – commentano da Capua Bene Comune – 809 voti di lista, che hanno permesso di ottenere un seggio in consiglio comunale, rappresentano un risultato molto positivo e incoraggiante”. Pasquale Frattasi tiene a sottolineare come la coesione creatasi attorno a lui durante la campagna elettorale sia un patrimonio politico e umano che non deve andare disperso: “È per questo che abbiamo deciso di costituire un direttivo e di affidarci delle responsabilità. Cresceremo insieme e porteremo avanti le istanze del nostro programma, operando da massa critica e avendo ben chiaro il nostro orizzonte politico.” Le posizioni di Capua Bene Comune rispetto all’amministrazione non sono né preconcette né predefinite, assicura il consigliere Frattasi:”Siamo pronti a dire sì qualora le proposte vadano nella direzione del bene comune che ci siamo prefissi. Non siamo mai stati un semplice cartello elettorale, abbiamo un progetto politico che permetterà ai tanti giovani che hanno abbracciato il nostro percorso di crescere e di formarsi per essere i veri protagonisti della politica capuana.” In Capua Bene Comune si respira grande ottimismo:” È il momento di costruire, di creare una nuova generazione che rappresenterà il futuro di Capua: tra cinque anni la classe dirigente di Capua sarà figlia di Capua Bene Comune”. È questo l’auspicio di Frattasi e di tutti quelli che, come lui e insieme a lui, credono nella bontà di un progetto che ha portato al grande risultato elettorale.

Capua bene comune rinnova i suoi impegni was last modified: giugno 15th, 2016 by L'Interessante
15 giugno 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
marcianise vivila
In primo pianoParliamonePolitica

Vivila annuncia: nessun accordo

scritto da L'Interessante

Vivila

Il Movimento Vivila si è riunito in Assemblea con candidati ed attivisti per esaminare la relazione del segretario, Avv. Raffaele Delle Curti, in merito alle proposte pervenute dai candidati Sindaci protagonisti del ballottaggio

All’unanimità gli intervenuti hanno convenuto di non accogliere alcuna forma di accordo.

Principio ispiratore della decisione è stato quello della trasparenza e della chiarezza non riconoscendo apparentamenti differenti da quello ufficiale.

Pur apprezzando i complimenti ricevuti per il programma elettorale e le modalità di svolgimento della campagna elettorale, Vivila declina ogni invito a partecipare alla competizione elettorale.

Sin da adesso gli attivisti assicurano al futuro sindaco, all’amministrazione e alla cittadinanza tutta lo stesso impegno propositivo che ha caratterizzato tale gruppo sin dai suoi albori.

Vivila, ringraziando tutti coloro che con grande attenzione seguono i lavori e le attività, informa la città che dalla settimana prossima verranno riaperte le iscrizioni al Movimento e verrà realizzata una nuova organizzazione del direttivo.

All’unanimità gli intervenuti hanno convenuto di non accogliere alcuna forma di accordo.

Principio ispiratore della decisione di Vivila è stato quello della trasparenza e della chiarezza non riconoscendo apparentamenti differenti da quello ufficiale.

Pur apprezzando i complimenti ricevuti per il programma elettorale e le modalità di svolgimento della campagna elettorale, Vivila declina ogni invito a partecipare alla competizione elettorale.

Sin da adesso gli attivisti assicurano al futuro sindaco, all’amministrazione e alla cittadinanza tutta lo stesso impegno propositivo che ha caratterizzato tale gruppo sin dai suoi albori.

Vivila, ringraziando tutti coloro che con grande attenzione seguono i lavori e le attività, informa la città che dalla settimana prossima verranno riaperte le iscrizioni al Movimento e verrà realizzata una nuova organizzazione del direttivo.

Vivila annuncia: nessun accordo was last modified: giugno 13th, 2016 by L'Interessante
13 giugno 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
auguri
In primo pianoParliamonePolitica

Auguri di Capua Bene Comune al neoeletto Sindaco di Capua Eduardo Centore

scritto da L'Interessante

auguri

Pasquale Frattasi e Capua Bene Comune rinnovano gli auguri già espressi al neoeletto Sindaco di Capua Eduardo Centore ed alla nuova amministrazione

in linea con la promessa di una opposizione costruttiva fatta ai cittadini durante la campagna elettorale, rivolge al nuovo Sindaco un appello: “Come prima istanza, chiediamo che sia rispettata la parità di genere nella composizione della giunta comunale, obbligatoria per legge”.

Oltre alle chiare disposizioni del Testo Unico degli Enti Locali, tengono a precisare da Capua Bene Comune, va tenuto conto, infatti, della legge n. 56/2014, riguardante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, che così recita: “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico.

L’auspicio di Frattasi e del suo gruppo, quindi, è che tale disposizione venga rispettata, convinti che “Capua possa offrire eccellenze in ogni ambito e che la nuova amministrazione non abbia promesse sulla squadra a cui tener fede, e possa quindi decidere in tutta serenità secondo le capacità di ognuno e il rispetto della legge”.

Auguri di Capua Bene Comune al neoeletto Sindaco di Capua Eduardo Centore was last modified: giugno 9th, 2016 by L'Interessante
9 giugno 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4

Resta in Contatto

Facebook Twitter Google + Instagram Email RSS

Categorie

  • Attualità
  • Basket
  • Calcio
  • Cinema
  • Cronaca
  • Cultura
  • Curiosità
  • Dall'Italia e dal Mondo
  • Editoriale
  • Eventi
  • In primo piano
  • Indovina dove andiamo a cena
  • Libri
  • Musica
  • Notizie fuori confine
  • Parliamone
  • Politica
  • Sport
  • Teatro
  • Tv
  • Viaggi Interessanti
  • Vignette Interessanti
  • Volley

I Più Visti

  • ciao francesca

    Ciao Francesca!

    29 maggio 2016
  • duel gomorra

    Gomorra 3: i casting al Duel Village

    8 giugno 2016
  • amore

    L’ Amore ai giorni nostri

    6 dicembre 2016
  • molly

    Molly Malone, la strana leggenda

    19 novembre 2016
  • museo

    Museo di arte islamica come l’araba fenice

    24 gennaio 2017
  • Facebook
  • Twitter
  • Google +
  • Instagram
  • Email

© 2015 L'Interessante. Tutti i diritti riservati.
Designed by Armando Cipriani


Back To Top
Utilizziamo i cookie per migliorare l'esperienza utente sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu sia d'accordo. Accetto
Privacy & Cookies Policy