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Tag

arte

Sassoferrato
EventiIn primo piano

Sassoferrato torna a casa

scritto da L'Interessante

Sassoferrato

Di M. Rosaria Corsino

Dopo più di due secoli torna a Perugia ‘L’Immacolata Concezione’, capolavoro di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato trasferito dai commissari imperiali di Napoleone al Louvre. L’occasione è una grande mostra dedicata al pittore marchigiano e allestita dal 7 aprile all’1 ottobre negli spazi del complesso benedettino di San Pietro, che proporrà un suggestivo confronto con l’opera di Perugino e Raffaello, cui il Salvi molto si ispirò mentre elaborava una sua cifra originale.

La mostra di Sassoferrato a Perugia

Intitolata ‘Sassoferrato dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita’, l’importante rassegna, che permette di riscoprire il talento del maestro seicentesco, è frutto della collaborazione tra il Louvre, la Galleria Nazionale dell’Umbria, la Galleria Nazionale delle Marche e con altre istituzioni, prima fra tutte la Fondazione per l’Istruzione Agraria, (presieduta dal Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi), cui si deve l’eccezionale prestito del museo parigino. E anche la disponibilità di una sua sede, la Galleria Tesori d’Arte, per ospitare parte del percorso espositivo.

Accanto all” Immacolata Concezione’ del Louvre sarà infatti esposta una quarantina di dipinti, e non solo del Sassoferrato.
I curatori Cristina Galassi e Vittorio Sgarbi hanno puntato a offrire al largo pubblico e agli studiosi anche un confronto con gli artisti della Rinascenza che furono gli imprescindibili modelli stilistici per il Salvi. Le opere del Sassoferrato allestite a Perugia provengono, spiega la Galassi, da varie raccolte pubbliche e private italiane e straniere e tra l’altro ”si potranno ammirare quelle (ben 17) eseguite per il complesso benedettino di San Pietro”.

Una mostra ricca d’arte, non solo Sassoferrato

Sono stati selezionati invece tra i tesori d’arte dei musei cittadini i capolavori di Perugino (tra cui figurano le cinque tavolette della predella del grandioso polittico un tempo sull’altare maggiore della Basilica e il bellissimo ‘Cristo in pietà’, realizzato negli anni della sua estrema maturità), capaci di testimoniare l’enorme influsso del maestro di Città di Castello anche durante il ‘600, soprattutto per la purezza formale delle immagini che lo contraddistingueva. Pari interesse Sassoferrato lo riservò alle opere umbre di Raffaello. In mostra verranno messe a confronto due copie della ‘Deposizione’ Borghese del genio urbinate, la prima di Orazio Alfani, la seconda del Cavalier d’Arpino (provenienti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria) con la bella versione dipinta da Sassoferrato nel 1639. Spazio significativo sarà riservato anche alla cosiddetta ‘Madonna del Giglio’, immagine devozionale che assicurò grande notorietà al Sassoferrato, ispiratosi per l’occasione a un dipinto di Giovanni di Pietro detto lo Spagna, dotatissimo seguace di Perugino e Raffaello.

Di fronte a opere del genere, continua Cristina Galassi, gli studiosi si sono interrogati sull’effettiva originalità della pittura dell’artista. ”In realtà, e la mostra lo conferma in pieno, sarebbe sbagliato considerare il Salvi un mero imitatore, perché, come ha acutamente osservato Federico Zeri, egli non si limita a copiare le opere degli artisti presi a modello, ma aggiunge sempre la sua personale interpretazione”. Basti pensare al confronto (in mostra) tra la bellissima Maddalena del Tintoretto e la versione di mano del Sassoferrato, ”dove le forme turgide e quasi sensuali del pittore veneto vengono riproposte dal Salvi con un linguaggio più asciutto e temperato”.

In mostra, d’altra parte, saranno presenti le opere in cui il maestro marchigiano si svela in tutta la sua eccezionale originalità. ”Ecco dunque – spiega la curatrice – la ‘Giuditta con la testa di Oloferne’, tra i capolavori del ‘600 italiano, la grande ‘Annunciazione della Vergine’, opera di rara finezza esecutiva, i santi Benedetto, Barbara, Agnese e Scolastica, lavori in cui l’artista, pur rispettando l’autorità dei modelli, mette da parte ogni forma di deferente imitazione. Esemplare, in tal senso, è anche la ‘Madonna con il Bambino e Santa Caterina da Siena’, concessa dalla Fondazione Cavallini Sgarbi, autentico vertice della pittura religiosa del’600″.

Sassoferrato torna a casa was last modified: marzo 19th, 2017 by L'Interessante
19 marzo 2017 0 commenti
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creazione
CulturaIn primo piano

Creazione Festival: cala il sipario

scritto da L'Interessante

Creazione Festival

Dopo il poliedrico Maurizio Casagrande e il regista Edoardo De Angelis, si sono raccontati al pubblico di CreAzione Festival altre due grandi artiste

Sabato 28 gennaio a Roccaromana, in una chiesetta dedicata alla Madonna del Castello annessa alla suggestiva Torre Normanna, l’attrice e doppiatrice Renata Fusco, figlia di una pianista e di un pittore, ha raccontato il suo primo amore (la danza), la gelosia che da piccola nutriva nei confronti del “mostro nero con la coda” (il pianoforte), gli anni di studio, la scoperta del canto e del mondo della lirica, la differenza tra operetta e musical, l’incontro con l’attore, regista e coreografo Sandro Massimini e con il magico mondo della Disney, la collaborazione con l’ensemble di musica rinascimentale e barocca Antica consonanza composta da Guido Pagliano (viola da gamba, flauti), Ugo Di Giovanni (liuto a 8 cori), e Pier Francesco Borrelli (clavicembalo), gli stessi musicisti che l’hanno accompagnata nel corso della serata nell’esecuzione di brani di tradizionale napoletana. Non è mancata la proiezione di clip tratte dalla ricca carriera di Renata Fusco, echi dalla fantasia della Disney che hanno emozionato tantissime bambine presenti per l’occasione e che hanno richiesto all’artista “un po’ di Sirenetta”. Alla chiacchierata moderata da Michele Rosco è seguito il concerto-spettacolo del gruppo musicale Ave Gratia Plena fondato a Limatola nel 1991 e diretto da Pietro Di Lorenzo. “Amore, gioco e danza nella musica e nella danza del Medioevo” ha proposto musiche vocali e strumentali dai Carmina Burana ai brani “satirici” tratti dalle raccolte italiane dell’ars nova, a fare da sfondo le colline come luogo suggestivo e la splendida Torre che “governa e controlla tutto il territorio”. “Un’occasione di promozione per piccoli paesi come Roccaromana, sono contenta di aver aderito al progetto”, ha commentato il sindaco Anna Filomena De Simone. Concetto ripreso, la sera seguente a Caiazzo (domenica 29 gennaio) in occasione della chiusura ufficiale di CreAzione Festival, dal direttore artistico Simona Caracciolo e dal primo cittadino-promotore dell’idea progettuale della città di Caiazzo Tommaso Sgueglia. “La sinergia e la collaborazione tra i comuni continuerà con altri eventi – ha sostenuto la fascia tricolore – il binomio cinema e territorio ha funzionato e ha dimostrato ancora una volta la ricchezza storica e culturale dell’Alto Casertano, la generosità e il calore degli abitanti e dei centri storici”. La serata nell’Auditorium ex Chiesa dell’Annunziata è iniziata con un altro coinvolgente talk, sul palco questa volta Cristina Donadio, meglio conosciuta come Scianel della serie Gomorra. Ha ripercorso i suoi 35 anni di carriera, il suo amore e impegno nel teatro, il primo film “Nel regno di Napoli”, l’esordio con Nino Taranto, l’esperienza con De Filippo e Giuffrè, l’esperienza con Gomorra e l’interpretazione della ‘iena’ del clan, fino a lanciare un sano messaggio ai giovani dicendo loro: “Scoprite la vostra passione come esigenza interiore, con essa supererete tutto, ogni difficoltà”. Hanno chiuso il cartellone dedicato alla cultura e al marketing territoriale, il sound, le parole e le note di Enzo Gragnaniello in duo. “Ogni canzone è un viaggio”, ha confessato ai fan e al pubblico presente, lo stesso cantautore partenopeo che dimentica le sue radici e racconta sempre le sue collaborazioni, tra tutte quella con Roberto Murolo e Mia Martini che ha omaggiato con l’emozionante “Cu’mme”. Nella stessa serata sono stati proiettati il corto da fiction e il documentario realizzati grazie ad un concorso con giovani sceneggiatori inserito e voluto fortemente proprio in CreAzione. I soggetti cinematografici sono stati girati e montati durante il periodo di svolgimento del festivaldalla Breeze Entertainment (rappresentanti dal produttore Giovanni Scirocco e dal videomaker e direttore della fotografia Antonio Guastafierro), lavori diretti da Nicola Spanò che hanno coinvolto talenti locali e raccontato uno spaccato incontaminato e naturale della provincia di Caserta

Creazione Festival: cala il sipario was last modified: febbraio 1st, 2017 by L'Interessante
1 febbraio 2017 0 commenti
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museo
AttualitàCronacaCulturaIn primo pianoParliamone

Museo di arte islamica come l’araba fenice

scritto da L'Interessante

Museo.

di Maria Rosaria Corsino

Il Cairo, Egitto.

Sono passati tre anni dall’attentato che ha distrutto in parte il museo di arte islamica, uno dei più antichi al mondo, contenente oltre centomila pezzi tra cui una spada che, si dice, sia appartenuta a Maometto.

2017: risorge dalle ceneri il museo di arte islamica

Era il 24 Gennaio 2014 quando un’autobomba contro la vicina stazione della polizia, fece saltare in aria gran parte dell’edificio. La ricostruzione ha portato anche all’ampliamento del museo con tre nuove sale, e i reperti sono stati completamente restaurati.

Musei distrutti: in Egitto come in Siria

Non è la prima volta che l’arte subisce i duri colpi della violenza dell’uomo. Già precedentemente il soffitto del tempio di Palmira era stato distrutto dalla furia iconoclasta e così tante altre opere. Anche stavolta, numeroso e importante è stato il contributo di diversi paesi che, culla o meno dell’antichità, hanno aiutato a non far finire dell’oblio ciò che il mondo ha ancora di bello da offrire.

Museo di arte islamica come l’araba fenice was last modified: gennaio 24th, 2017 by L'Interessante
24 gennaio 2017 0 commenti
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Giotto
CulturaIn primo piano

Giotto spegne 750 candeline

scritto da L'Interessante

Giotto.

 

di Maria Rosaria Corsino

L’artista, il genio, semplicemente Giotto

È impossibile non associare il nome di Giotto al Campanile di Firenze, alla Basilica di S. Francesco d’ Assisi, al cerchio a mano libera. L’endiadi Giotto – artista perfetto è andata avanti per secoli, e tutt’ora nessuno osa mettere in dubbio la sua bravura. Nato a Vespignano nel 1267, Giotto fu allievo di Cimabue e, come si suol dire, l’allievo superò il maestro

Cimabue, Giotto e la mosca

Un aneddoto racconta che un giorno Cimabue, recatosi nella sua bottega cercava invano di cacciare una mosca che si era posata su quadro della Vergine. Come si sbagliava. La mosca in realtà era stata disegnata da Giotto, allora poco più che ragazzino. Tanto di cappello.

Una vita per l’arte

Ci sono opere che non possono essere dimenticate. E storie di uomini che meritano di essere raccontate. Così Giotto dipinse ad una ad una nella Basilica Superiore di Assisi, tutte le fasi della vita di S. Francesco patrono d’Italia. Così come in tutto il mondo è conosciuta la Cappella degli Scrovegni a Padova, e il Crocifisso di Santa Maria Novella. Un’artisticità quasi impossibile da copiare, nonostante sia ben lontana dalla più nota arte del Rinascimento, quella di Giotto è una maestria mondiale.

750 candeline: la commemorazione 

“Tra le iniziative finalizzate a valorizzare questa straordinaria figura – ha annunciato Giani – ci sono un convegno in primavera, una mostra di artisti contemporanei a lui ispirata qui nel palazzo del Pegaso e un premio d’arte a lui intitolato. Con il direttore degli Uffizi siamo in contatto per una mostra con il materiale di proprietà del museo”.

Giotto spegne 750 candeline was last modified: gennaio 16th, 2017 by L'Interessante
16 gennaio 2017 0 commenti
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Napoli
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Napoli tra amore e pregiudizio

scritto da L'Interessante

Napoli

Di Miriam Gargiulo

Napoli è forse una delle città più chiacchierate del mondo. C’è chi ne parla bene e porta sempre un pò di Napoli nel cuore e chi non perde occasione di parlarne male. Mi capita spesso di ascoltare o leggere commenti negativi sulla città e sulla sua gente. Negli anni ho capito che esiste la strana e malsana abitudine di evidenziare solo gli aspetti negativi. Sono troppe le persone che ancora oggi, vittime degli stereotipi, la considerano  la patria della camorra, dei ladri e dei truffatori. Sono troppe le persone che non riescono a guardare al di là delle apparenze e preferiscono rimanere aggrappate a stupidi pregiudizi, senza riuscire e –a mio avviso- volere, vedere anche i lati positivi. Ridurre Napoli alla camorra e ai malviventi, è peculiare di chi forse a Napoli non c’è neanche mai stato. E’ l’atteggiamento tipico di chi è convinto che se vai a Napoli, devi guardarti bene le spalle e stare attento a tenere stretta la borsa se non vuoi che te la rubino.

Napoli è una realtà che pochi riescono a capire

Troppo spesso si dimentica che accanto alla parte marcia della città, vive quella sana ed onesta. Troppo spesso le sue bellezze, i suoi colori, i suoi profumi, i suoi sapori, la sua arte, le sue tradizioni, le sue strade e i suoi vicoli che risuonano della tipica e verace teatralità del popolo napoletano, sono oscurati dalle notizie di sparatorie, omicidi, truffe e terreni inquinati. Notizie che fanno sempre più rumore delle altre. Si! Perchè le sparatorie, gli omicidi, le truffe e l’inquinamento interessano anche le altre città, ma quando riguardano Napoli, suscitano sempre maggiore clamore e scandalo.

Napoli non è solo “Gomorra”

Non è solo la malavita che ci mostrano film, telegiornali e serie tv. Napoli è una città magica, ricca di storia e di poesia, da sempre protagonista di brani musicali come “Napule è” del grande Pino Daniele e di opere e aforismi di scrittori da Leopardi a Di Giacomo, colui che ha fatto di questa città il tema principale della sua produzione, tessendo elogi della città e del suo popolo. E ancora Boccaccio, Ippolito Nievo, Pasolini, Matilde Serao, Erri De Luca, Goethe e Stendhal che così scriveva: “Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.”

Napoli tra amore e pregiudizio was last modified: novembre 8th, 2016 by L'Interessante
8 novembre 2016 0 commenti
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turismo
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

TURISMO, A NAPOLI SI RIPARTE DA QUI!

scritto da L'Interessante

Turismo

Di Vincenzo Piccolo

Un vero e proprio exploit di visite si è registrato nei siti vesuviani, nei giorni del ponti di Ognissanti. Parchi naturali, scavi archeologici e le sontuose ville vesuviane sono state inondate dai turisti. L’interesse turistico non si è concentrato soltanto nelle zone del Vesuvio, anche Napoli e provincia hanno ospitato, in questi giorni, una grande massa di turisti. Secondo i dati forniti dal consorzio “Arte’m”, che gestisce la biglietteria al Gran Cono, il Vesuvio ha fatto registrare 8.403 presenze tra il 30 ottobre e il 1 novembre. Buon risultato anche per Ercolano, Pompei, Oplontis, Stabia e Boscoreale. Basti pensare che soltanto nella giornata di ieri, secondo la Soprintendenza, la città di Pompei ha visto arrivare 10.250 visitatori.

A Napoli è già Natale: il turismo Natalizio

Si accendono i riflettori, anche in anticipo, sul centro storico di Napoli. Tra i vicoletti di via San Biagio dei Librai e San Gregorio Armeno già si respira l’aria del Natale. In questi giorni, infatti, è ormai possibile ammirare i tipici presepi. Per le strade che sanno di muschio, sughero, caldarroste e caffè, accompagnati dalla maschera di Pulcinella tra una danza e l’altra, è già Natale! Napoli sta ripartendo, quindi, dalle sue più grandi peculiarità: l’arte e la tradizione. I dati Federalberghi parlano chiaro, l’ 8% in più soltanto nel primo semestre del 2016. In quest’ottica, quindi, non possiamo che aspettarci un altro grande “boom di turisti” anche a Natale.

TURISMO, A NAPOLI SI RIPARTE DA QUI! was last modified: novembre 5th, 2016 by L'Interessante
5 novembre 2016 0 commenti
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giovanni cavaliere
CulturaIn primo piano

Il paese del vento di Giovanni Cavaliere in mostra a Mercato San Severino

scritto da L'Interessante

Giovanni Cavaliere

Di Maria Rosaria Corsino

Grafica Metelliana ospita la personale di Giovanni Cavaliere“Il paese del vento”. Una raccolta di 30 opere olio su tela dell’artista che sarà inaugurata giovedì 29 settembre, alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi dell’azienda in via Sibelluccia, area PIP, Mercato San Severino (SA). La personale di Cavaliere, a cura di Rosa Cuccurullo, è organizzata in collaborazione con COBBLER, spazio per l’arte contemporanea, e gode dei patrocini del MMMAC, Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea, della Fondazione Pietro Lista e del Comune di Mercato San Severino.

“Una nuova bellezza pittorica, d’ardite stonature acide, e s’intende molto più in fondo un’accettazione del visibile, più matura” commenta il critico Marco Alfano nel dialogo con l’artista riportato nel catalogo pubblicato da Areablu Edizioni nella COLLANADIPERLE. “Il risultato – continua – è di formale finezza, nella semplicità di intonazioni tendenti al monocromo, come il viola d’una chioma di pino battuto dal nuovo freddo; strisce biancastre che abbagliano e rettangoli di colori netti.”

“La pittura – dichiara Giovanni Cavaliere – è il vento che scompiglia la visione della realtà, viene da lontano e non cesserà mai di esistere. Resistere.” “La singola pennellata ci svela il segreto della pre-esistenza del pensiero, quella zona intermedia tra aria e materia che mi piace definire anima colorata.” “L’arte è una, nelle sue molteplici manifestazioni, nasce e muore. L’arte è il paese del vento, dove tutto cambia e le anime che respirano hanno un colore, un carattere fecondo sospinto verso l’ignoto.”

La mostra sarà visitabile fino al 5 gennaio 2017, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00.

Chi è Giovanni Cavaliere

Giovanni Cavaliere è nato a Mercato San Severino nel 1971. Dopo l’Istituto d’Arte a Salerno, si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia coi maestri Carmine Di Ruggiero e Bruno Starita. Nel 1991 allestisce la prima mostra personale, su invito di Giuseppe Rescigno, alla Ex-Officina di Mercato S. Severino. Nel 1995 mette in scena, al Teatro A di Mercato S. Severino, una performance dal titolo Il Sogno dell’Uovo. Nel 1995 espone una serie di acqueforti, alla mostra Forme e Segni, allestita presso la Saletta Rossa della Libreria Guida di Napoli, e due anni dopo, partecipa al Premio Nazionale per l’Incisione “Fabio Bertoni” di Urbino. Nel 1999 prende parte alle mostre Quaranta artisti per il Kosovo, alla Galleria Verrengia di Salerno, e In-visibile. Altri paesaggi della pittura, a cura di Franco Cipriano, organizzata dal Comune di Agerola. Nell’ottobre 2004 ritorna ad esporre a Salerno, negli spazi del Museo Città Creativa di Ogliara, con una personale di dipinti, disegni e ceramiche, a cura di Ivan Quaroni e Stefania Zuliani, con una poesia di Alda Merini a lui dedica. Stabilitosi a Milano, tiene nel 2007 una personale alla Galleria Mandelli di Seregno, e vince, nel dicembre dello stesso anno, il Premio Lissone, con l’opera Vuoto d’aria, che entra nella Collezione Permanente del Museo d’Arte Contemporanea della città lombarda. Del giugno 2010 è la mostra personale dal titolo Solo le ombre, a cura di Marco Alfano e Alfonso Amendola, allestita presso la chiesa di Sant’Apollonia a Salerno. Nel 2011 è invitato alla mostra Lo Stato dell’Arte, a cura di Vittorio Sgarbi, allestita all’ Ex Tabacchificio Centola di Pontecagnano, nell’ambito del Padiglione Italia-Campania della LIV Biennale di Venezia.
 

Il paese del vento di Giovanni Cavaliere in mostra a Mercato San Severino was last modified: settembre 26th, 2016 by L'Interessante
26 settembre 2016 0 commenti
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Drama Teatro
CulturaIn primo pianoTeatro

Il Drama Teatro studio dà il via alla stagione teatrale 2016/ 2017

scritto da L'Interessante

Drama Teatro

Di Michela Salzillo

Il Drama Teatro studio dà il via alla stagione teatrale 2016/ 2017

Inaugurato Il 30 giugno di quest’anno, il progetto di Dario Pietrangioli e Rosario Copioso, si appresta ad ingranare la marcia delle proprie attività. Si partirà con l’open day del 2 ottobre; un ‘occasione ,questa, per illustrare nel dettaglio i  già previsti corsi di recitazione e scrittura creativa. L’appuntamento è fissato per le ore 18,00 presso la sede di corso Piave,195, Curti ( CE).

 Il DramaLab (ex laboratorio “Action,Actor,Acting”) è un progetto della compagnia teatrale “Il Basilisco” mirato alla formazione di attori ed autori. Esso valorizza l’arte del teatro e della scrittura attraverso contaminazioni ad ampio spettro che garantiscano la realizzazione di un rapporto sperimentale tra i due linguaggi.

Ad occuparsi della “classe” di teatro sarà Rosario Copioso.

 Il metodo utilizzato nasce principalmente dallo studio del sistema Stanislavskij, arricchito poi, nel corso degli anni, con l’analisi di altri fondamentali teorici della tecnica recitativa quali M.Cechov, Vachtangov, L.Strasberg, S. Meisner, C. Chubbuck, Mejerchol’d, e con gli approfondimenti dei metodi posturali Feldenkrais e Alexander.

 L’approccio pratico è teorico, dunque, è esclusivamente rivolto al raggiungimento di una verisimiglianza scenica in grado di conferire più naturalezza possibile alla recitazione. Gli elementi basilari su cui si incentrerà il primo anno di formazione saranno:

– IL CORPO NELLO SPAZIO;

 – MEMORIA EMOTIVA;

 – RILASSAMENTO;

 – CONCENTRAZIONE;

 – IMPROVVISAZIONE;

 – ANALISI TESTUALE E DEL PERSONAGGIO;

 – IL MONOLOGO.

Il corso di scrittura sarà, invece, gestito da Dario Pietrangioli:

Il primo anno di laboratorio si prefigge come obiettivo quello di scoprire una scrittura propria, attraverso uno scavo capace di superare le personali inibizioni, e far si che essa risulti un atto autentico e liberatorio.

I punti programmatici del corso base saranno i seguenti:

 ESERCIZI PER LIBERARE LA CREATIVITÀ;

 – ELEMENTI BASILARI DI DRAMMATURGIA;

 – SCRITTURA TEATRALE: IL MONOLOGO E IL DIALOGO;

 – ANALISI DI TESTI TEATRALI E FILM;

 – SCRITTURA DI GRUPPO.

Per ulteriori info o dettagli, scrivete a: dramateatrostudio@gmail.com 

Il Drama Teatro studio dà il via alla stagione teatrale 2016/ 2017 was last modified: settembre 17th, 2016 by L'Interessante
17 settembre 2016 0 commenti
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artestate
CulturaIn primo pianoTeatro

Artestate 2016

scritto da L'Interessante

Artestate

Artestate

Di Michele Brasilio

“Politica e arte finalmente a braccetto anche a Casagiove, grazie a un contributo finanziario della regione Campania, la nostra città può permettersi di offrire finalmente un cartellone artistico di grande qualità”

Queste le parole del sindaco di Casagiove Roberto Corsale a presentazione della 29ª edizione di Artestate.
Il Quartiere Borbonico farà da cornice a svariati eventi, accogliendo artisti di un certo  calibro, nonché momenti di enogastronomia.
L’evento andrà dall’11 settembre al 18 settembre e ospiterà L’ottava edizione del Premio di cabaret “Fratelli De Rege”, in memoria dei due fratelli attori che hanno fatto parte della storia del teatro e del cinema, negli anni ’30 ’40, padri dello slogan “vieni avanti, cretino!”, successivamente ripreso da Walter Chiari e Carlo Campanini. Il direttore artistico Enzo Varone ha curato Artestate grazie all’aiuto di tutta l’amministrazione comunale e in particolar modo Gennaro Caiazza, consigliere comunale incaricato alla cultura. Ospiti del Premio De Rege saranno Sergio Solli e Gianni Fantoni.
Durante la settimana si susseguiranno spettacoli di numerosi artisti: Gennaro Morrone, Enzo barone, Fausto Mesolella, Frank Gambale, Mariella Nava, Michele Casella, Ciro Ceruti, Francesco Procopio, Gianfranco e Massimiliano Gallo.
Artestate ospiterà la prima edizione “sapori di Casagiove” a cura dell’osteria alle Quattro Fontane.
Artestate si fregia di accogliere alcuni esemplari di Cracking Art E la mostra è a cura di Enzo Battarra e Arterrima. Le lumache giganti che saranno esposte sono esempio di ecologia e riciclo delle plastiche, dal 1993 spopolano sul territorio mondiale ornando numerose piazze.
Dulcis in fundo, nel salone grande, sarà presentato da Punto Arte Coronas il Vernissage di pittura Pathos, dal 16 al 23 settembre, a cura dello storico dell’arte Luigi Fusco. Su iniziativa del Sindaco e del Consigliere alla cultura Caiazza, gli artisti che porteranno le proprie opere alle mostre d’arte organizzate in città, dovranno “obbligatoriamente” lasciare un’opera in quella che pian piano diventerà una pinacoteca. Una specie di simpatico ricatto morale che in breve tempo regalerà al popolo della città di Casagiove una pinacoteca della quale potranno essere orgogliosi.
Vivete di teatro e fatevi vivere da esso.

Artestate 2016 was last modified: settembre 14th, 2016 by L'Interessante
14 settembre 2016 0 commenti
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Berlino
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Berlino e la bellezza in espansione

scritto da Roberta Magliocca

Berlino

Di Roberta Magliocca

27 Luglio. Berlino e la bellezza 

Giorno 1. “Il cielo è azzurro sopra Berlino“, disse qualcuno anni fa. Già. Il cielo oggi, qui a Berlino, è azzurro e il sole è pieno, caldo, dannatamente caldo. Esco di casa, capelli raccolti alla meglio, due gocce di sudore scendono lente lungo la linea curva della schiena. Odio l’estate. Cammino buttando occhi qua e là. Poi li riprendo per buttarli poco più avanti. Strade larghe, immense. Almeno tre corsie per senso di marcia. Palazzoni sfrecciano verso l’alto e quasi lo sguardo fa fatica a vederne la fine. E poi lui, l’omino dei semafori. Ohhh, che buffo.

Un simpatico pupazzetto verde, con bombetta in testa, nell’atto di attraversare. Caratteristico evidentemente, visto i numerosi negozi di souvenir a lui dedicati. Ma, torniamo alla mia passeggiata. Innumerevoli starbuks sulla mia strada. Che meraviglia. Oltre gli occhi, comincio a buttare qui e lì anche l’obiettivo della mia macchinetta fotografica. Arrivo alla stazione della metro, un nome impronunciabile. U6. Poi U9. Prima tappa di questo lungo weekend berlinese: Castello di Charlottenburg, il più grande palazzo storico rimasto a Berlino dopo la seconda guerra mondiale. Un po’ di fila per fare i biglietti. Tessera studenti. Ridotto. (Che sarà arrivata anche qui la voce delle tasse universitarie italiane?).Cuffiette che mi sparano nelle orecchie la voce di un colto ragazzo che, in italiano ovviamente, mi spiega ciò che andrò a visitare di lì a poco. Tutto imponete e suggestionante. Stanza Rossa. Stanza Blu. Stanza Ovale. Stanza Damasco. Stanza Verde con sfumature viola. Stanza Gialla con un nonsocchè di arancione, tendente al corallo spinto. Stanza checoloresaràmaiquesto.

I dipinti mi tengono incollato lo sguardo ai loro colori, esattamente come le stanze. La più bella è quella delle feste da ballo. In un attimo m’immagino dama del ‘700, invitata alla corte di Sophie Charlotte (‘onna sofì, per gli amici). “Per passare alla descrizione della stanza successiva, premi il tasto verde”, tuona la voce della guida. E io, la guida, me la immagino fisicamente. Un George Clooney nostrano. Spezzo l’incantesimo del ballo di corte e, in un attimo, sono nella stanza della bellezza (e sottolineo BELLEZZA). C’è una toletta dove Sophie si faceva BELLA per le papere del suo giardino o per chi andasse a trovarla. La stanza della BELLEZZA ( e ri-sottolineo BELLEZZA, non stanza, ma BELLEZZA) è piccola, verde bottiglia, ben proporzionata. Vari oggetti, sedie, piccoli divani arredano il piccolo spazio, ma, il soffitto attira la mia attenzione. In alto, infatti, è rappresentata Venere, dea della bellezza (scusate se molesto ancora i vostri occhi ma è importante sottolineare ancora una volta la parola BELLEZZA). E’ bella lei. Capelli lunghi, carnagione pallida.

Ma, non mi è sfuggita, di grazia, la sua corporatura. Venere, bontà sua, si sarà aggirata intorno agli 80 kg (etto più, etto meno). Ricordo a quei pochi lettori che avranno avuto la pazienza di arrivare a questo rigo del racconto, che stiamo parlando della dea della BELLEZZA…BELLEZZA, cioè, vamoseacapisse. A questo punto, la conclusione di questa visita guidata non può che essere la seguente:

LA BELLEZZA È CHIATTA!!!

Berlino e la bellezza in espansione was last modified: settembre 8th, 2016 by Roberta Magliocca
6 settembre 2016 0 commenti
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