Cani e vacanze
Di Luigi Sacchettino
Cari lettori interessati siamo ancora in periodo di vacanza e questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe che ci seguono in viaggi ed esperienze.
In questi giorni di pausa estiva ho molto osservato- da spettatore passivo, non coinvolto- i proprietari con i loro cani e volevo condividere con voi una domanda che mi è spesso passata per la mente: ma al cane piace andare a mare?
La risposta è stata semplicemente “dipende”.
Dall’età, dalle esperienze pregresse, dal livello di socializzazione, dalla razza e così via. Dal soggetto insomma.
Sono tantissime le variabili da considerare quando si decide di condurre il cane al mare, in una zona dove non ve ne sia fatto divieto. Zona che si traduce quindi in alta affluenza di cani e persone, poco spazio riservato, continue sollecitazioni, richieste di interazione e calma che stenta ad arrivare.
Proviamo a considerare alcuni di questi dipende.
Dall’età. Un cucciolo riesce a stare nelle situazioni per un tempo decisamente minore rispetto ad un adulto. Poi ha bisogno di distrarsi, recuperare energie nella sua zona di calma e fortificare l’apprendimento attraverso un bel sonnellino ristoratore. Un adolescente andrebbe a nozze in una spiaggia piena di cagnette da corteggiare e di maschi con cui far vedere quant’è figo e balzandoso. Un adulto potrebbe trascorrere il tempo ad evitare le risse, sedare quelle che capitano, o semplicemente cercare degli spazi dove stare lontano da tutto ciò. Per non parlare di un anziano: la sabbia, l’acqua, il caldo, il bagnetto al rientro a casa… lo sento già dire “il mare stanca!”.
Dipende dal livello di socializzazione. E’ fondamentale che un cane sia altamente socializzato per poter affrontare una spiaggia così…caotica. Deve aver conosciuto diversi modelli di socializzazione, interagito sin da cucciolo con ottimi adulti e soprattutto aver imparato la tolleranza e la condivisione. In spiaggia gli spazi privati vengono quasi annullati o frequentemente violati. Il tutto complicato se i cani sono tenuti al guinzaglio. Bisogna domandarsi quindi se il nostro cane ha piacere ad essere continuamente ingaggiato, a condividere giochi e spazio, a essere toccato dagli altri proprietari di cani e a volte anche sfidato- con momenti di tensione-, e come può gestire queste situazioni.
Dalle esperienze pregresse. Sì, ho visto cani letteralmente lanciati, spinti in mare. Spesso i proprietari mi dicevano “perché così capisce che non gli succede nulla”. No, così capisce solo che il proprietario lo forza a compiere un atto non leggendo il suo stato di disagio. Fondamentale per il nostro cane è aver già vissuto il mare come esperienza positiva, magari in un periodo non così caotico, in cui ha potuto conoscere l’acqua e decidere se entrare o meno. I cani possono avere dei tempi diversi dai nostri; rispettiamoli. Incoraggiamoli ad entrare in acqua, ma senza forzarli. Proviamoci giocando. Convinciamoli. E se non vogliono entrare rispettiamo questa scelta. Così come se vogliono uscire subito non li tratteniamo ulteriormente. In una relazione sana le forzature e coercizioni non esistono.
Dalla razza. E’ un elemento non trascurabile, soprattutto sotto l’aspetto medico veterinario. Ci sono molte tipologie di cani, come le razze brachicefaliche, che hanno una maggior difficoltà a termoregolarsi- ad abbassare la temperatura corporea- come il carlino, i bulldog e così via. Certo, il nostro cane è all’ombra mi si può obiettare; ma se deve fare la bella statuina non è meglio che stia rilassato a casa, al fresco, nei suoi spazi, giochi e luoghi di calma? Discorso diverso quando si tratta di retrievers, razze più predisposte allo stare in acqua. Anche se ho conosciuti soggetti di tale razze che odiavano letteralmente nuotare. Bisogna quindi domandarsi a quali rischi esponiamo il nostro cane.
In sintesi dal soggetto. Sollevando le mie domande al proprietario, mi auguro che sia lui stesso attraverso i dubbi a formulare una risposta più consapevole. Più cane-centrata e non ego-centrata. Capite le esigenze del proprio cane e le situazioni che potremmo incontrare la risposta è presto formulata.
Perché non dedicarsi una bella passeggiata di buon mattino quando la calma e silenziosa spiaggia può farci sentire molte cose del nostro cane?