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Napoli bello solo per un tempo come ieri così oggi. L’epilogo non cambia
30 settembre 1987, 8 marzo 2017. E’ sempre Napoli Real. Sono trascorsi trent’anni ma nulla è mutato. Plauso alla prestazione. Un tempo sopra le righe e Real messo alle corde. Per quel Napoli il sogno si infranse al 41′ del primo tempo per un goal di rapina di Butragueño. Per questo Napoli il sogno si infrange all’inizio del secondo tempo per due goal su palle inattive colpite di testa da Sergio Ramos. Ma l’epilogo è lo stesso. Azzurri fuori dalla massima competizione europea.
Emozioni e brividi. San Paolo vestito a festa con rattoppi e “lavate di faccia”. Urlo Champions da brividi
Coreografie in tutti i settori dello stadio San Paolo eccetto in tribuna. Emozioni, ricordi, brividi. La notte Champions fa rivivere quelle emozioni che fanno comprendere la napoletanità. L’urlo il corollario che ha esaltato e stupito i presenti e l’Europa calcistica intera. Quello che ha colpito è il restailing veloce ed inutile dello stadio con faretti in tutti i settori, logo champions league, schermo gigante sotto il settore ospiti e corridoio di accesso sul terreno di gioco sotto la tribuna Posillipo e non più sotto la curva “b”. Ci vorrebbe una gara europea a settimana per migliorare la fruibilità dell’impianto di Fuorigrotta.
Napoli che deve crescere sotto il profilo tecnico-tattico e della comunicazione
Un 3 a 1 che brucia. Subire goal nella situazione di pericolo più elementare e più nota. Sergio Ramos ha fatto vincere una champions al Real con i suoi goal di testa. Sarri ha studiato e neutralizzato tutte le mosse avversarie e non ha arginato quella più conosciuta. E per ben due volte!!!
Altro aspetto da sottolineare è il dopo partita. In conferenza stampa tutti i giornalisti spagnoli hanno posto l’accento e infierito con Zidane sul comportamento remissivo del Real Madrid nel primo tempo. A Sarri, invece, sono state poste domande sull’atmosfera festosa e sulla prestazione dei primi cinquanta minuti. Ogni commento è superfluo.
De Laurentiis farebbe meglio a stare zitto. Ogni volta pala a sproposito
Le polemiche del dopo Madrid sono sin troppo note, salvo correggere il tiro e precisare che destinataria del suo attacco era la squadra e non l’allenatore. Oggi, dopo l’attacco fuori luogo nei confronti del giornalista della Gazzetta Mimmo Malfitano, ha detto che il pubblico che gremisce gli spalti dovrebbe essere più intelligente. Il riferimento, ovviamente, era per i cori rivolti dalla curva A contro di lui. Il metro dell’intelligenza? La sua persona.
Attuasse una politica diversa, parlasse meno a sproposito e forse i tifosi potrebbero anche rivedere le proprie opinioni. Ma “sic stantibus rebus….. “.
Pubblico eccezionale e spagnoli meravigliati della sportività e dell’accoglienza
Applaudita la squadra per tutta la gara. In modo più intenso al fischio finale per ringraziare i giocatori, gli stessi accusati dal presidente. Gli spagnoli, giocatori e tifosi, ammaliati dalla sportività e dalla passione del pubblico napoletano. Squadra e dirigenti a rimarcare che a Napoli hanno ricevuto la migliore accoglienza posta in essere dalle squadre italiane di Champions league.
Quando si vuole si può. Capito signor presidente?