Cari lettori interessati oggi voglio parlarvi di un problema spesso lamentato dai proprietari che si rivolgono a me per una consulenza: il cane che tira al guinzaglio
Una delle richieste che sovente viene avanzata è che il cane cammini al nostro passo, accanto e senza tirare. Richiesta lecita, considerando che una passeggiata condotta male può essere stressante per i protagonisti.
I proprietari iniziano infatti ad attuare una serie di comportamenti di “pancia” finalizzati a calmarsi e a calmare il cane, come “fermo”- e qui mi sono spesso domandato il cane cosa penserà “ma come, siamo in passeggiata e devo star fermo?!”, oppure “seduto” e il cane: “ok, io mi metto un attimo seduto, poi però ripartiamo velocissimamente!?”, o ancora il fatidico “piede”- come se il cane conoscesse il messaggio collegato, ossia “cammina di fianco a me, non superare il mio piede”. Bisognerebbe almeno sincerarsi che il nostro cane abbia capito ed appreso questi comportamenti per poi chiederglieli.
Consentitemi però di immaginare una passeggiata così.. come una marcia!
Ciò accade perché noi umani siamo una specie principalmente visiva, quindi in una passeggiata siamo incuriositi dai colori, dalle immagini, dai discorsi del nostro amico accanto e così via. I nostri cani invece intercettano e seguono odori, spesso le pipì della cagnetta amica o del cane nemico, che per loro rappresentano dei veri e propri messaggi da leggere e rispondere. Una sorta di whatsapp canino! Visualizzo e rispondo, se ho voglia. E tutto ciò mette il proprietario sullo sfondo.
I motivi che possono indurre il cane a vivere la passeggiata in maniera più euforica sono tanti e diversi; è necessario- per un approccio completo al problema- investigare il perché. Abbiamo un cucciolo desideroso di scoprire il mondo? In questo caso è molto meglio lasciare che il cucciolo curioso esplori, in modo da crescere con un carattere aperto, fiducioso e socievole, poi insegnargli il modo corretto di muoversi al guinzaglio. Ogni strattonata al guinzaglio può essere vissuta come una punizione, un’inibizione o costrizione e con un cane non è mai saggio.
Il nostro cane è un giovane adolescente desideroso di dire la sua nel mondo? Bene, sarà fondamentale far capire a quel giovane in adolescenza- fase evolutiva in cui si mettono un po’ in “discussione” i proprietari e si è portati più alle relazioni oltre la famiglia- che siamo ancora interessanti e sappiamo proporre delle attività di collaborazione divertenti, che appagano il suo desiderio di esprimersi senza dirigersi verso situazioni conflittuali. Insomma, tenere alta nel giovane adolescente l’idea di “proprietario figo”, magari aumentando le passeggiate in libertà e in natura.
I nostri cani escono una sola volta al giorno per cui sembrano dei perfetti cani da slitta? Il primo cambiamento da attuare è aumentare le passeggiate ad almeno tre volte al giorno, per mezzora.
Non prendo in considerazione le situazioni di disagio, come il cane spaventato dalle persone o il cane reattivo con gli altri cani, che meritano un’attenta valutazione del soggetto da parte di professionisti cinofili. Senza improvvisare.
Questo perché, cari interessati, non esistono ricette e prescrizioni preconfezionate che possano essere efficaci per tutti i cani, ma ogni proprietario dovrebbe impegnarsi nel trovare le strategie migliori per rendere la passeggiata piacevole ai suoi occhi e al naso del suo cucciolo.
Luigi Sacchettino