Ramses II
Di M.Rosaria Corsino
La statua gigante rinvenuta da poco al Cairo probabilmente non raffigura Ramses II, come ipotizzato in un primo momento, ma un altro faraone meno antico, Psammetico I: lo ha riferito il ministro delle Antichità egiziane, Khaled El Anany in una conferenza svoltasi nella capitale egiziana.
Ramses II, fischi per fiaschi
“Quando abbiamo scoperto la statua, il suo posto, di fronte a un tempio di Ramses II, le sue dimensioni ci hanno portato immediatamente a pensare che fosse Ramses II o una statua riusata da Ramsete II ma appartenente ad un re precedente”, forse, “della XII dinastia come ci sono molti esempi a Heliopolis” ha ricordato il ministro nella conferenza stampa trasmessa in tv in occasione del trasferimento al Museo del Cairo dei grandi pezzi della statua alta nove metri.
“Ma quando è stata sollevata la testa abbiamo cominciato a trovare alcuni elementi che sono caratteristici di altri periodi”: specialmente “la forma del capo, l’occhio destro, la faccia allungata e alcuni elementi del corpo” ha rivelato El Anany.
Ramses II
È spesso ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell’impero egizio.
A causa della durata eccezionale del suo regno (quasi un settantennio: considerando però la sua associazione al trono quando il padre ancora in vita, giunse a 75 anni di governo effettivo del Paese) nell’egittologia è invalsa la tradizione di assegnare il suo nome all’intero periodo della sua dinastia (“epoca ramesside”). Ebbe modo di celebrare, nel corso del suo regno, ben 14 giubilei sed, il primo dei quali coincideva con il trentesimo anniversario di regno del sovrano e da lì in poi ogni tre anni: più di ogni altro re d’Egitto. Fece costruire numerosissimi monumenti in tutto il Paese e incidere i propri nomi su altrettante opere dei suoi predecessori: una tale quantità di oggetti d’arte, colossi, iscrizioni ed elementi architettonici fa sì che Ramses II sia attestato in praticamente ogni collezione di antichità egizie nel mondo: anche per questo, è probabilmente il più conosciuto dei faraoni. Fondò una nuova capitale, Pi-Ramses (“Dimora di Ramses”), nel Delta del Nilo. Combatté contro gli Ittiti, assicurando il predominio dell’Egitto sulla Nubia e i suoi giacimenti auriferi; in questa colonia dell’impero egizio fece inoltre costruire sei templi: celeberrimi quelli di Abu Simbel. Dopo la battaglia di Qadeš, combattuta presso l’Oronte nel 5°anno del suo regno contro l’esercito del sovrano ittita Muwatalli II, la frontiera dell’Egitto venne ivi definitivamente stabilita. La pace fra le due potenze (le quali si spartirono le colonie siro–palestinesi) venne sancita nel 21° anno di regno del faraone tramite un trattato di pace pervenutoci quasi interamente: ebbe così inizio ad un periodo di forte stabilità per la regione, suggellato dal matrimonio di Ramses II con due principesse ittite. Morì all’età, sorprendente per la sua epoca, di 90 o 91 anni e fu sepolto in una tomba della Valle dei Re. Il suo corpo fu poi traslato in un nascondiglio di mummie regali, dove fu scoperto nel 1881 si trova al Museo egizio del Cairo.
Alcuni considerarono Ramses II come il faraone che si sarebbe opposto a Mosè nei fatti narrati dal Libro dell’Esodo; da altri invece è ritenuto il “faraone dell’oppressione”, ossia il padre di quel faraone con cui Mosè si sarebbe scontrato, e che quindi sarebbe il successore Merenptah. D’altro canto, non esiste alcuna prova archeologica che Ramses II sia stato l’uno o l’altro faraone, né il suo nome viene menzionato nella Torah Nelle fonti greche compare invece con il nome di “Ozymandias”, corruzione di parte del suo praenomen Usermaatra Setepenra, che significa “Potente è la giustizia (Maat) di Ra-Eletto di Ra”.