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maurizio sarri

napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli bello solo per un tempo come ieri così oggi. L’epilogo non cambia

30 settembre 1987, 8 marzo 2017. E’ sempre Napoli Real. Sono trascorsi trent’anni ma nulla è mutato. Plauso alla prestazione. Un tempo sopra le righe e Real messo alle corde. Per quel Napoli il sogno si infranse al 41′ del primo tempo per un goal di rapina di Butragueño. Per questo Napoli il sogno si infrange all’inizio del secondo tempo per due goal su palle inattive colpite di testa da Sergio Ramos. Ma l’epilogo è lo stesso. Azzurri fuori dalla massima competizione europea. 

Emozioni e brividi. San Paolo vestito a festa con rattoppi e “lavate di faccia”. Urlo Champions da brividi

Coreografie in tutti i settori dello stadio San Paolo eccetto in tribuna. Emozioni, ricordi, brividi. La notte Champions fa rivivere quelle emozioni che fanno comprendere la napoletanità. L’urlo il corollario che ha esaltato e stupito i presenti e l’Europa calcistica intera. Quello che ha colpito è il restailing veloce ed inutile dello stadio con faretti in tutti i settori, logo champions league, schermo gigante sotto il settore ospiti e corridoio di accesso sul terreno di gioco sotto la tribuna Posillipo e non più sotto la curva “b”. Ci vorrebbe una gara europea a settimana per migliorare la fruibilità dell’impianto di Fuorigrotta.

Napoli che deve crescere sotto il profilo tecnico-tattico e della comunicazione 

Un 3 a 1 che brucia. Subire goal nella situazione di pericolo più elementare e più nota. Sergio Ramos ha fatto vincere una champions al Real con i suoi goal di testa. Sarri ha studiato e neutralizzato tutte le mosse avversarie e non ha arginato quella più conosciuta. E per ben due volte!!!  

Altro aspetto da sottolineare è il dopo partita. In conferenza stampa tutti i giornalisti spagnoli hanno posto l’accento  e infierito con Zidane sul comportamento remissivo del Real Madrid nel primo tempo. A Sarri, invece, sono state poste domande sull’atmosfera festosa e sulla prestazione dei primi cinquanta minuti. Ogni commento è superfluo.

De Laurentiis farebbe meglio a stare zitto. Ogni volta pala a sproposito

Le polemiche del dopo Madrid sono sin troppo note, salvo correggere il tiro e precisare che destinataria del suo attacco era la squadra e non  l’allenatore. Oggi, dopo l’attacco fuori luogo nei confronti del giornalista della Gazzetta Mimmo Malfitano, ha detto che il pubblico che gremisce gli spalti dovrebbe essere più intelligente. Il riferimento, ovviamente, era per i cori rivolti dalla curva A contro di lui. Il metro dell’intelligenza? La sua persona. 

Attuasse una politica diversa, parlasse meno a sproposito e forse i tifosi potrebbero anche rivedere le proprie opinioni. Ma “sic stantibus rebus….. “.

Pubblico eccezionale e spagnoli meravigliati della sportività e dell’accoglienza

Applaudita la squadra per tutta la gara. In modo più intenso al fischio finale per ringraziare i giocatori, gli stessi accusati dal presidente. Gli spagnoli, giocatori e tifosi, ammaliati dalla sportività e dalla passione del pubblico napoletano. Squadra e dirigenti a rimarcare che a Napoli hanno ricevuto la migliore accoglienza posta in essere dalle squadre italiane di Champions league.

Quando si vuole si può. Capito signor presidente?

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO was last modified: marzo 8th, 2017 by Walter Magliocca
8 marzo 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE

scritto da Walter Magliocca

 

napoli

Napoli deludente e sconclusionato. Una prestazione da dimenticare

L’Atalanta strappa sei punti in questa stagione agli azzurri. Dopo la vittoria dell’andata, la Dea viola anche il San Paolo. Con una prestazione lineare senza eccessivi tatticismi.

Sarri ha dimostrato di essere allergico alle tattiche di Gasperini che sta vivendo la stagione della vita. In grado di esaltare e valorizzare giocatori giovani in ambienti senza eccessiva pressione. Questa la sua dimensione.

Ma il Napoli, invece, che dimensione ha? Per adesso nessuna.  Ancora una volta ha dimostrato di soffrire squadre che attuano un pressing a tutto campo e giocano in velocità. Quando aggrediti, i giocatori azzurri perdono il filo conduttore del gioco. E la sostituzione di giocatori come Hamsik e Insigne,  in forma e unici a innalzare il tasso tecnico della squadra, è il segnale negativo del momento negativo dei partenopei. Momento ovattato dalla vittoria di Verona.

Caldara? Chi è costui?

Un giocatore giovane. Neanche di belle speranze è diventato il “Cristiano Ronaldo” dell’Atalanta. O meglio i difensori del Napoli lo hanno fatto diventare tale. Una doppietta addirittura. E il secondo goal in inferiorità numerica. Un dato che lascia interdetti prima e perplessi poi.  

Il ciclo di ferro inizia con una sconfitta

Erano state definite le quattro giornate di Napoli. Atalanta, Juve in trasferta in Coppa Italia, Roma e ritorno con il Real Madrid. Il ciclo decisivo inizia con una sconfitta che fa male alle ambizioni del campionato. Altro che “poi si può recuperare”, caro presidente. E’ difficile recuperare quando si perdono punti con squadre alla portata e negli scontri diretti. La Roma ha la possibilità di allungare e blindare il secondo posto, l’Inter con il fiato sul collo e addirittura la stessa Atalanta. Il rischio è notevole. E poi, caro presidente cosa conti? Ma comunque vada, il buon Aurelio ha già vinto. E i tifosi prima criticano, poi cantano

L’esaltazione non paga. Bisogna prima raggiungere gli obiettivi poi cantare. Stagione a rischio

Non dire gatto che se non lo hai nel sacco. La massima del Trap nazionale nel periodo delle vittorie (come al solito non cambia nulla) juventine. Invece a Napoli e nel Napoli si celebra la vittoria prima di ottenerla sul campo. La squadra e di conseguenza la società corre il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano. La stagione va difesa con i denti. Anche se i giocatori sono arrivati al momento topico con una condizione fisica calante (altro elemento ripetitivo). Ed anche quest’anno vedi la vetta, l’accarezzi ma….

E’ vero che il Napoli è sempre nelle alte sfere, ma dopo aver conquistato qualche secondo posto, sette anni consecutivi  In Europa. Ma le vittorie rimangono le due coppe Italia e l’intercontinentale. Se non si cambia rotta gli obiettivi, quando e se raggiunti, non potranno essere che questi.  

De Laurentiis: presidente giusto per il Napoli: vizi da generale, paga da caporale

Silenzio stampa, fase involutiva. Nella serata del Bernabeu il presidente ha rotto l’incantesimo, che fino a quel momento regnava nel Napoli, con le sue dichiarazioni miste di follia e spavalderia.

De Laurentiis ha imparato come svolgere al meglio il suo ruolo: colpevolizzare i propri dipendenti (allenatore e giocatori). fare polemiche inutili ed improduttive (stadio), sfiduciare l’allenatore nellafase cruciale della stagione, ordinare il silenzio stampa e partire (purtroppo poi torna).

L’obiettivo del presidente è noto a tutti. Ma in questo modo corre il rischio vederlo ridotto. Oppure ci vuole regalare un sorriso…..

Speriamo che, per adesso, i giocatori riescano a donarcelo con le loro prestazioni. I conti ..alla fine

NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE was last modified: febbraio 25th, 2017 by Walter Magliocca
25 febbraio 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI A VERONA CONTRO IL CHIEVO BATTE DE LAURENTIIS 3 – 1. MA SARRI CEDE ALLE PRESSIONI. UNA SOCIETA’ CHE NON POTRA’ MAI COMPRARE LA SERIETA’ E L’ORGANIZZAZIONE

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli: Sarri cede alle pressioni. Ha snaturato il suo “io” sportivo e non

Dopo le polemiche e gli strascichi unilaterali del dopo Real, determinati da Aurelio De Laurentiis, a Verona, contro il Chievo, Sarri cede alle pressioni presidenziali. In campo Pavoletti, Maksimovic ed anche Allan e Jorginho. Fuori Mertens il miglior marcatore della squadra, colui il quale ha “tirato la carretta” fino ad oggi, fino a quando esisteva un’effettiva necessità. Ed anche oggi il folletto belga avrebbe fatto il suo fornendo l’apporto in termini di reti. Ma il “presidente” ha deciso soprattutto per rinegoziare e portare nel giusto binario il rinnovo del contratto del capocannoniere della squadra azzurra. Perché, qualunque sia la prospettiva, l’unico aspetto che conta per il “mega presidente comunicatore” è quello economico. Messo il bavaglio alla squadra, Sarri, in silenzio, ha ceduto. Gastrite nervosa, qualche sigaretta in più, la clausola risolutiva ed ha snaturato il suo credo. “I soldi fanno gli uomini onesti”,  la frase della  fiction Gomorra calza a pennello. La potenza del “dio denaro” ha avuto, come sempre, la meglio. Il prossimo allenatore della squadra azzurra sarà il “mega presidente”.

I tifosi dalla parte di Sarri

A Verona i tifosi azzurri si sono schierati. “ De Laurentiis buffone”. Questo lo striscione esposto nel settore ospiti. Pro Sarri. Ma si sa i supporters sono passionali e non sono in grado di portare fino in fondo una battaglia. E ADL continuerà a valorizzare la sua società e screditare la città. Una riflessione da esaminare.

Ma Mughini avesse ragione?

Dopo le polemiche un silenzio stampa assurdo e che dovrebbe far riflettere

Ad analizzare bene il dipanarsi degli eventi, quanto accaduto risulta veramente assurdo. Dopo la gara del Santiago Bernabeu, senza alcuna istigazione e provocazione, il presidente mette in scena il film contro l’allenatore della sua squadra. Tutti allibiti e ,,,perplessi. E dopo lo show il silenzio stampa. Non sembra strano? La mancanza di signorilità societaria e comportamentale rimane. Ma lo scopo è stato quello di evitare che a freddo, qualche addetto ai lavori, si lasciasse andare a esternazioni dannose. Come ha fatto il procuratore di Allan. Passa il tempo, cambiano gli uomini ma la mancanza di stile sopravvive. Oggi più di prima.

Un silenzio stampa che mediaset e sky non potranno subire

Ma il silenzio stampa indotto, non potrà essere protratto per oltre un mese e, soprattutto, non in Champion league. I contratti con mediaset, principalmente e sky non consentono alle società il black out. De Laurentiis dovrà fare un film e far studiare le parti con risposte preparate a tecnici e giocatori. Altrimenti altro che Sanremo. Tutti canteranno il proprio disappunto e cercheranno acquirenti disposti a versare la clausola risolutiva. I tifosi la pagheranno in termini di spettacolo e risultati ma, come al solito, il presidente conterà l’attivo……

Ma Higuain avesse ragione?

De Laurentiis potrà spendere quanto vuole, potrà triplicare gli ingaggi ma la serietà e organizzazione societaria non ha prezzo ed è lontana dal Napoli calcio. Mancano gli uomini e soprattutto in cima

Ma veramente gli sportivi napoletani non se ne rendono conto? Il gap organizzativo e professionale della società calcio Napoli è veramente notevole rispetto alle società “odiate”. Ma la corte del presidente è lunga. Nessuno vuole inimicarsi il “magnate”. Il presidente mette sempre in evidenza la differenza economica e di valore dei club. Ma non è una questione meramente finanziaria. E’ soprattutto una questione di stile. Che non c’è. Come messo in evidenza anche negli studi televisivi di mediaset.

Quagliarella ha risolto la sua questione personale che lo portò lontano da Napoli

Anche per la cessione di Quagliarella il presidente ha propinato e divulgato solo versioni di comodo. Il giocatore è stato assolto dalle accuse che ne decreterano l’ostracismo. Anche in quel caso Aurelio De Laurentiis nascose la realtà dei fatti facendo passare l’attaccante come un traditore. Ma il tempo è galantuomo. Il tempo, però.

Ma Quagliarella avesse ragione? Anzi. Quagliarella ha ragione. 

NAPOLI A VERONA CONTRO IL CHIEVO BATTE DE LAURENTIIS 3 – 1. MA SARRI CEDE ALLE PRESSIONI. UNA SOCIETA’ CHE NON POTRA’ MAI COMPRARE LA SERIETA’ E L’ORGANIZZAZIONE was last modified: febbraio 19th, 2017 by Walter Magliocca
19 febbraio 2017 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI A MADRID: I GIOCATORI SCONFITTI CON ONORE, DE LAURENTIIS VERO DISONORE. NOTA STONATA IN UNA SERATA CHAMPIONS

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli: De Laurentiis vero sconfitto della serata

Dopo la gara, persa per 3 – 1 sul campo, ai microfoni Mediaset  De Laurentiis dimostra di poter essere un buon presidente fino al massimo in lega pro (serie c). Ma la champions non è un terreno a lui adatto. Caduta di stile e parole fuori luogo in una bella serata di sport, dove il Napoli ha dimostrato, sul tappeto verde, di essere all’altezza, anche se con le debite differenze, dei più blasonati avversari.

“Ci è mancata la cazzimma – così ha esordito ADL – l’unico ad aver dimostrato di possederla è stato Insigne. Gli altri non esistevano”. L’esordio si commenta da solo. Alla sua altezza.

E poi giù con esternazioni di pessimo gusto che hanno suscitato perplessità ed esplicite espressioni di disappunto in Arrigo Sacchi, suo interlocutore rimasto senza parole e tacitato dall’incalzare delle frasi senza senso e non aggiungendo altro per non offendere il presidente. ADL che in quel momento ha dimostrato di non essere all’altezza del comportamento avuto dalla squadra in campo nonché dai tifosi sugli spalti e fuori dallo stadio.

“Non voglio entrare in questioni di natura tecnica” il suo esordio (e meno male, ci viene da dire) salvo poi, come capita sovente, smentire se stesso e aggiungere:

“Non si ha il coraggio di cambiare modulo, tattica e uomini. Non sono queste le partite dove fare esperimenti ma in campionato si dovrebbe provare a  valutare alternative. Gli eventuali punti persi potrebbero essere recuperati nel corso della stagione”. Chiaro il riferimento a Sarri e a Mertens “Elementi che hanno illuso schierati in ruoli non di pertinenza”.  

“Non conta il valore economico dei giocatori e ingaggi fuori da ogni logica. Il Napoli di Mazzarri, schierando giocatori come Aronica e Grava, ha giocato al pari del Chelsea che ha poi vinto la champions. Mentre ora con una rosa più ampia e competitivae con un monte ingaggi aumentato del 100%  non è ammissibile avere un simile atteggiamento sul terreno di gioco. Alcuni giocatori in campo non sono esistiti. Il modulo ed alcuni giocatori andavanocambiati”.

Sarri rizelato e visibilmente furente

La risposta di Sarri non si è fatta attendere, dopo che gli era stato comunicato il messaggio del presidente. “A Castelvolturno ci sono io ed io decido. Il presidente nella sua qualità di maggiore esponente della società può dire ciò che vuole. Ma preferirei, comunque, che lo dicesse direttamente a me e lontano dai microfoni”.

A poco serve il mal riuscito tentativo dell’addetto alle comunicazioni del calcio Napoli, Lombardi, di giustificare le parole ingiustificabili dette dal presidente e che sarebbero state interpretate in modo errato.

Sarri, nonostante sia tacciato di non essere un buon comunicatore, in questa occasione si è comportato in modo ineccepibile e corretto. Mentre il presidente….  Meglio tacere, soprattutto, se non si ha la competenza ed i numeri per muovere osservazioni  tecniche all’allenatore.

Sarri ferito nell’orgoglio avrebbe potuto e dovuto emulare Zoff

L’attacco del presidente potrebbe trovare una giustificazione nelle voci di mercato che vorrebbero l’allenatore sulla via di Torino, sponda Juventus. Sbagliato tempi e modalità.

Comunque, per fortuna della squadra e dei tifosi napoletani che Sarri non sia come Zoff. Come si ricorderà, il portierone, nella qualità di allenatore della nazionale, ai campionati europei del 2000, si dimise dopo le “contestazioni tecniche” dell’allora presidente del consiglio e maggiore azionista del Milan, Silvio Berlusconi. Se Sarri avesse fatto o facesse come Zoff, sarebbe simpatico vedere sulla panchina del Napoli il presidente De Laurentiis. Finirebbe di ridere sarcasticamente, anche dopo una sconfitta certamente addebitabile ai suoi mancati investimenti sul mercato. E inutile sarebbero tutte le scuse e le giustificazioni mostrando conti in attivo ed investimenti in chiave futura. Tanto al futuro non cisi arriva perché i migliori vanno sempre via (Cavani, Lavezzi, Higuain.. ).

Con coerenza si facesse da parte trovando un buon acquirente (con maggiori possibilità economiche  e senza pretendere la luna) per se stesso  e per la città di Napoli attualmente non ben rappresentata.

Ma il piatto è troppo succulento. E il cinema non basta. Anzi….

Dichiarazioni che potrebbero rovinare una stagione

Questa polemica, tra l’altro inutile, potrebbe avere conseguenze letali per il prosieguo della stagione. I giocatori sonocon l’allenatore e si spera che non perdano l’unità del gruppo. Altrimenti ….

La squadra non ha demeritato ed al ritorno può dire la sua

A Madrid il Napoli ha giocato alla pari dei più quotati avversari venendo meno proprio nei giocatori con maggiore esperienza (leggi Mertens, Albiol, Koulibaly e Callejon). Al ritorno si potrebbe sovvertire il pronostico. Ma al San Paolo, paradosso, sarà ancora più difficile che al Bernabeu.

Impresa ardua. Ma la squadra ha il dovere di provarci per il pubblico che il prossimo 7 marzo riempirà lo stadio in ogni ordine di posti.

E, in quel caso, il presidente, invece di parlare, conterà l’incasso.

Ed è questa la cosa che Aurelio De Laurentiis sa fare meglio.

NAPOLI A MADRID: I GIOCATORI SCONFITTI CON ONORE, DE LAURENTIIS VERO DISONORE. NOTA STONATA IN UNA SERATA CHAMPIONS was last modified: febbraio 16th, 2017 by Walter Magliocca
16 febbraio 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI – REAL: VENNE IL GIORNO TRENTA ANNI DOPO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Poche ore per porre fine all’ansia

Finalmente tra poche ore si scenderà in campo. L’attesa spasmodica per la prima sfida di champions league contro il Real sta per finire. Alle 20,45 calcio di inizio.

Riti scaramantici ed esasperazioni

Ma facile a dirsi “tra qualche ora”. L’attesa è ancora lunga. La tensione calcistica e sportiva alta. Prima dell’orario si darà inizio ai riti propiziatori, alla concentrazione sul match, alla visione dei filmati del passato ed a quelli presenti per entrare ancor più nel clima partita.

Chi è a Madrid, i diecimila azzurri hanno letteralmente invaso il capoluogo spagnolo, è già in clima. Qualche video, qualche telefonata per far comprendere che l’atmosfera è davvero coinvolgente. Anche i madrileni, abituati a vivere questi prepartita e comunque più abituati a vivere serate champions, si stanno facendo trascinare nel vortice gara, dalla presenza e dal tifo dei napoletani che hanno colorato di azzurro le strade del centro, Plaza Mayor e Puerta del Sol. Tra poco il fiume azzurro si sposterà per Paseo de la Castellana e nella metro, guarda un po’ linea bleu, per raggiungere il Santiago Bernabeu. Chi è a Napoli è già invasato, immerso nella sfida. Non vede l’ora che si faccia l’ora. Televisioni accese dalle ore 20,00. Per non perdere ….. il segnale. 

Ore 20,00 la città verso Real – Napoli

A Napoli tanti i locali che hanno organizzato la serata per consentire la visione dell’incontro. E sicuramente si udirà il tifo e riecheggeranno i cori da stadio. Un giorno all’improvviso ritornò Napoli Real. Ma in molti non muteranno le proprie abitudini per scaramanzia. Stessa casa, stessi posti, stessi amici. I giocatori in campo è vero, ma l’influenza dei riti propiziatori conta in maniera addirittura preponderante.  

Ore 20,45 la città chiude

Al fischio di inizio in città strade deserte e cori. Chi non ama il calcio (questa sera saranno in pochi perché anche chi non è un abituè vorrà vedere la squadra in campo per un appuntamento in ritardo di trent’anni) potrà godersi la città di Napoli in maniera più appagante di un primo gennaio alle ore 8,45. Ma saranno veramente pochi. Trent’anni sono passati da quando il Napoli di Maradona giocò con il Real Madrid nel doppio confronto del settembre 1987 e che fu eliminato da episodi. Era più forte ed avrebbe fatto molto cammino nella competizione continentale. I meno giovani lo ricordano, i più giovani lo hanno potuto acclarare dalle immagini più volte trasmesse in questi giorni.

Anche i giocatori presi dalla febbre Real. Tutti a Madrid. Pepe Reina ha chiesto 45 biglietti all’amico Sergio Ramos

Tutti i giocatori sono stati convocati per la trasferta spagnola, anche chi non è in lista Champions, come Tonelli. Famiglie al seguito, oltre amici ed affini. Questo clima non giova all’impatto gara. Sembra più una gita da non perdere. Pepe Reina, amico di molti giocatori madrilisti ha formulato un’insolita richiesta a Sergio Ramos: 45 biglietti per il match di questa sera. E l’amico, pur tra molte difficoltà, lo ha accontentato. Pepe non poteva deludere i “fratelli” napoletani.

Lui spagnolo, è vero, ma oggi solo napoletano e …azzurro.

Un giorno …. all’improvviso di buon auspicio, come i risultati di ieri

Il 15 febbraio, nell’antichità, veniva festeggiata la festa romana dei Lupercalia, per allontanare gli spiriti maligni, purificare la città e donarle salute e fertilità. Servirà, quindi, per allontanare i tanti “gufi” che ci saranno, propiziarsi SanTiago Bernabeu e San Paolo (per il ritorno) e ricevere fertlità sportiva in termini di reti e salute ai giocatori ed ai ….. tifosi.

Facendo i debiti scongiuri, l’inversione di tendenza dei risultati nella prima giornata degli ottavi di champions league, potrebbero essere di buon auspicio per il Napoli. Il Paris Saint Germain ha liquidato il Barcellona con un poker di reti ed il Benfica, avversario già battuto dagli azzurri nelle qualificazioni, ha avuto ragione con il minimo scarto del Borussia. Incrociare le dita e sperare è d’obbligo.

Maradona protagonista anche quando non va in campo. Niente carica ai giocatori prima di scendere in campo.

Sarri auspicava che Maradona potesse parlare con i giocatori nel prepartita per infondere una carica ancora maggiore. Il campione, invece, ha trascorso qualche ora presso il commissariato. Interrogato dalla polizia spagnola per una presunta aggressione alla fidanzata Rocio Oliva. Serata e notte di litigate e aggressione tali da spingere il direttore dell’albergo a chiamare le forze dell’ordine. Tutto rientrato per mancanza di querele. Diego ha sminuito l’accaduto ed oggi parteciperà al pranzo con i presidenti delle due squadre.

Ma, il discorso auspicato dal mister, forse non lo farà. 

L’ex pibe non si smentisce mai.

NAPOLI – REAL: VENNE IL GIORNO TRENTA ANNI DOPO was last modified: febbraio 15th, 2017 by Walter Magliocca
15 febbraio 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

IL NAPOLI STECCA LA QUINTA E IMPATTA L’ULTIMA GARA DELLA STAGIONE ALL’ULTIMO RESPIRO

scritto da Walter Magliocca

il napoli

Il Napoli rimedia un pareggio a Firenze. Non riesce a dare l’imprimatur alla sua stagione

E’ sempre il solito Napoli. Dopo quattro vittorie si …. ferma “a metà” della quinta A Firenze era atteso all’esame di maturità. Piazzare il colpo, il quinto di fila per dare un senso alla rincorsa. Fallito.

Immeritatamente. Non  bocciatura completa. Non ha giocato male. Anzi. Il Napoli anche se con qualche difficoltà, dovuta più all’attenzione ed all’agonismo della Fiorentina, ha espresso a tratti un ottimo palleggio e miglior fraseggio. Ma non è riuscito a vincere. Rischiando seriamente di perderla e rimediandola solo all’ultimo respiro.

Ed è proprio quello che si imputa alla squadra di Sarri. La mancanza di personalità. Questa gara fotografa con impietose immagini questa cruda realtà.

Le giocate, come detto, sono miele per gli occhi. Il gioco è, senza tema di smentite, il migliore espresso in questo campionato. Ma, nel cammino del campionato, i punti vengono lasciati sulla strada della consacrazione a compagine di rango. Troppa gioventù porta entusiasmo e vigoria fisica ma non fa rima con esperienza e personalità. E’ questo il nodo degli azzurri. Difficile da essere sciolto. Ma bisogna accettarlo. Il problema sta nelle aspettative. Se si comprende che la realtà è questa, si deve solo godere dello spettacolo che anche a Firenze è stato veramente piacevole. Peccato.

Sarri si lamenta degli errori

Maurizio Sarri, anche nelle interviste del dopo partita, imputa agli errori dei singoli la mancata vittoria. Ma sono gli stessi singoli, con giocate da “prima fila” a consentire di ammirare reti da cineteca. Insigne ed il “folletto” Mertens hanno messo in scena, per l’ennesima volta, lo spettacolo della colomba trovata nel cilindro. L’unica cosa che non si comprende è il perché il rigore è stato fatto calciare da Gabbiadini. Appena entrato, senza stimoli, con il biglietto di sola andata già in tasca. La risposta è la gerarchia dei rigori. E se avesse sbagliato? Il Mister dovrebbe usare maggiore diplomazia. La colpa è di tutti se non c’è continuità di vittorie. Perchè occorrono solo vittorie se si vuole cullare ed inseguire il sogno del secondo posto.

Ora la sosta, le strategie di mercato e la ripresa

Da domani un breve rompete le riga per la festività del Santo Natale. Ghoulamlo rivedremo in campo agli inizi di febbraio così come Koulibaly. Speriamo bene ed incrociamo le dita. Torneranno poco prima della sfida REAL in Champions. Nel frattempo le strategie di mercato. Pavoletti pronto ad essere uffcializzato e poi…  basta. In attesa della ripresa del campionato fissata per il 7 gennaio al San Paolo ore 20,45 con la Sampdoria.

Per ora godiamoci la festa. Auguri di buon Natale. Sperando che il cenone non sia indigesto.

IL NAPOLI STECCA LA QUINTA E IMPATTA L’ULTIMA GARA DELLA STAGIONE ALL’ULTIMO RESPIRO was last modified: dicembre 23rd, 2016 by Walter Magliocca
23 dicembre 2016 0 commenti
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napoli
CalcioIn primo piano

NAPOLI TRA LE GRANDI D’EUROPA

scritto da Walter Magliocca

Napoli

Napoli in periodo di forma e i difetti vengono nascosti. Per la prima volta conquista la testa del girone. Entra nella storia del club

Napoli corsaro in Portogallo. Primo nel girone tra le sedici grandi di Champions league. Entra nella storia del club. E’ la prima volta, infatti, che supera il turno quale prima classificata. Ed è la terza volta agli ottavi. La prima, il Napoli di Maradona nella neve di Mosca. Per intenderci la trasferta del “gran rifiuto”. La seconda il Napoli di Lavezzi e Cavani, sconfitto in quel di Londra, con il Chelsea di Villas Boas prima e Di Matteo poi, che si sarebbe fregiato (immeritatamente) del titolo di campione d’Europa. La terza, oggi, il Napoli di Hamsik e anche un po’ di Sarri, ma anche di Mertens e Callejon, di Reina e Koulibaly. E anche di Albiol, nonostante l’errore nel finale che è costato la rete del Benfica.

La prima volta di Reina

“Ho giocato diverse volte su questo campo, ma è la prima volta che esco da vincitore”. Così Pepe Reina ai microfoni di Mediaset. “Volevamo passare il turno da primi nel girone e ci siamo riusciti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maurizio Sarri: “Abbiamo ottenuto una vittoria sacrosanta. Volevamo raggiungere il primo posto e abbiamo centrato l’obiettivo. La squadra, anche se con qualche distrazione di troppo, ha dimostrato di meritare il risultato ottenuto sul campo. E anche di mantenere la porta inviolata. Ma a questi livelli una minima disattenzione viene subito punita. Speriamo che ci serva di lezione per il prosieguo del cammino”.

Hamsik, Mertens e Callejon in gran spolvero. Gabbiadini sempre più lontano da Napoli

Hamsik il solito condottiero anche se la prestazione non è stata all’altezza di quella di venerdì con l’Inter. Mertens che ha dimostrato in maniera inequivocabile che quando parte dalla panchina diventa devstante, Callejon è fondamentale sulla fscia destra sia in fase di copertura che offensiva, oltre che realizzativa. Anche Gabbiadini ha dimostrato ancora una volta che, pur facendo registrare qualche lieve miglioramento, il ruolo di punta centrale non gli si addice. Il suo destino è sempre più lontano da Napoli e pare che esista già un precontratto con una compagine di premier. Ma con De Laurentiis non esiste nulla di scontato. Il risultato raggiunto potrebbe “ringalluzzirlo” ulteriormente e convincerlo (autoconvincimento yoga-portafoglio) che l’organico è completo e che a … gennaio non ci sono affari da realizzare. Passano gli anni ma la … musica è sempre la stessa. E se arrivano i risultati……

Ora ritorna il campionato. Domenica .. lo spuntino sardo.

Il Napoli ritornerà in campo domenica alle ore 12,30 in quel di Cagliari. Dovrà dare continuità alla striscia positiva e vincente. Dovrà recuperare terreno in campionato e non potrà commettere più passi falsi sfruttando quelli eventualmente commessi dalle squadre che lo precedono. L’impresa non è delle più semplici, Ma l’equilibrio fin qui emerso lascia qualche spiraglio.

Altrimenti ogni sforzo profuso in questa stagione sarà vanificato. Tranne che per le … tasche del presidente.

NAPOLI TRA LE GRANDI D’EUROPA was last modified: dicembre 7th, 2016 by Walter Magliocca
7 dicembre 2016 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI IN CADUTA LIBERA: CRISI DI GIOCO E RISULTATI. ORA L’INTER E POI LA CHAMPIONS

scritto da Walter Magliocca

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Napoli in crisi

Il Napoli, con il pari casalingo con il Sassuolo, è “ufficialmente” in crisi. Crisi di gioco e crisi di risultati. A parte la parentesi di Udine non riesce più a vincere. La mancanza di un attaccante di ruolo è diventato un ritornello noioso e ripetitivo. La squadra appare monca. Produce gioco fino alla tre quarti poi non sa che fare e si intravedono iniziative personali precedute da un temporeggiare come per dire: “e ora che faccio?.

Le colpe della società e la mancanza di spettacolo e risultato. Andare allo stadio ed “intossicarsi”.

Le colpe, inutile ripeterlo, sono del presidente De Laurentiis, l’unico che gestisce, l’unico che incassa e …l’unico che sbaglia. E’ fin troppo ovvio. Una squadra impegnata su tre fronti non può avere un solo attaccante. La fortuna non può e non deve essere sfidata. La tanto sbandierata programmazione che fine ha fatto? Solo con i prezzi così bassi i napoletani possono accorrere allo stadio e non tanti da riempirlo. Altrimenti la disaffezione aumenta in maniera proporzionale al “non gioco”. Concedere sempre attenuanti dettate dal tifo non appare giusto. Non è più una gioia andare allo stadio, manca lo spettacolo. Anzi è deprimente. Vai via con rabbia. Fila per il biglietto, sopportarne il costo, traffico per raggiungere lo stadio, difficoltà e costo del parcheggio con il “patema” di ritrovare il mezzo lasciato (auto, motorino, moto o quant’altro), fila per entrare, fila per il tornello, perquisizione, prezzo per acquistare una bottiglia sugli spalti, stadio fatiscente ed alla fine, ciliegina sulla torta, spettacolo deprimente. Pareggio o sconfitta. E no, questo è troppo. Solo il tifo organizzato che la partita non la vede, che (forse) non paga il biglietto, che deve rivendicare una leader ship del tifo, può occupare i gradoni di uno stadio fatiscente e sopportare (quasi) tutto.

Le dichiarazioni di Sarri equivalgono alla fine del ciclo… mai iniziato. Gabbiadini già via e Insigne…quasi.

Sarri ha definito i suoi giocatori degli immaturi. Incapaci di gestire ed amministrare la partita. Queste dichiarazioni fanno presagire (e non ci vuole molto a capirlo) che a fine stagione andrà via. Anzi è certo. Fine di un ciclo …mai iniziato. Un bel titolo di film pe il produttore De Laurentiis. E’ oramai diventato fisiologico: dopo due anni gli allenatori sbaraccano il tempo di rendersi conto della situazione e delle persona con cui hanno a che fare. Gabbiadini, per motivi diversi, (ruolo non suo, mancanza di sinergia con lo staff tecnico e giocatori) andrà via a gennaio. Alla Sampdoria, un ritorno alla base. Ma difficilmente verrà Muriel e nemmeno i nomi gettonati. Chissà. Altro giocatore in partenza è Insigne ancora con il contratto in scadenza. Ma per il napoletano il discorso, per il momento, è rimandato e la (eventuale) cessione a giugno.

Venerdì l’Inter in campionato e martedì il Benfica in Champions. Due esami da superare a tutti i costi. In caso negativo, il Napoli rischia, all’inizio di dicembre, di essere già fuori da tutti i giochi. E De Laurentiis può già ….programmare.

Il pubblico non dimentica i giocatori simbolo come Cannavaro e i tifosi genoani cementano il gemellaggio con i fischi all’indirizzo del “traditore”.

Paolo Cannavaro applaudito ed osannato dal pubblico al coro di “c’è solo un capitano”. La società, come al solito, assente. Applausi all’ingresso ma fischi alla fine per la squadra azzurra.

A Marassi, invece, i tifosi genoani hanno fischiano Higuain al suo ingresso in campo al grido di “Napoli, Napoli”.

Qualcosa di positivo, in questa giornata, c’è stato.

NAPOLI IN CADUTA LIBERA: CRISI DI GIOCO E RISULTATI. ORA L’INTER E POI LA CHAMPIONS was last modified: novembre 29th, 2016 by Walter Magliocca
29 novembre 2016 0 commenti
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A CROTONE IL NAPOLI CONQUISTA TRE PUNTI MA E’ SEMPRE IN DIFFICOLTA’

scritto da Walter Magliocca

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Il Napoli ritorna alla vittoria, dopo tre sconfitte consecutive compreso champions, ma senza gioco, nervi tesi e paura del risultato.

A Crotone a dare ragione al Napoli è solo il risultato

Sarri è palesemente in difficoltà: a Crotone in campo Diawarra e Strinic dal primo minuto, ritorna Maksimovic, fuori Insigne e al centro attacco Gabbiadini. Ma il Napoli non da segni di ripresa. Si vede chiaramente che manca l’attaccante e che se non ci fosse Mertens sarebbe una squadra alla … Crotone.

Gli errori si susseguono a ripetizione ma i padroni di casa ne commettono di più. Su uno di questi in fase difensiva, Callejon ritorna al goal e sblocca il risultato. Il Napoli si tranquillizza e la manovra sembra meno farraginosa e le giocate meno affrettate. Ma ci pensa uno dei giocatori meno incisivi degli azzurri a complicare tutto.

Gabbiadini: ininfluente e sconclusionato nel ruolo e nel gioco della squadra ma detrminante come …comportamento.

A rovinare tutto, non  solo per questo incontro, ma almeno per le prossime tre giornate, è il Manolo “sconsolato e affranto”. Commette un fallo di reazione, per un intervento subito a centrocampo, inutile e fuori luogo che lascia gli azzurri in dieci uomini. Un gesto, si spera, figlio del momento di tensione e difficoltà vissuto, altrimenti il giudizio sul giocatore non si limiterebbe all’aspetto tecnico ma implicherebbe valutazioni caratteriali e umane con una notevole “diminutio” del suo valore complessivo.

Il raddoppio, l’amministrare il match e gli errori in fase difensiva e i rischi finali

Gli azzurri trovano il fortunoso raddoppio, con un rimpallo di Maksimovic, poco dopo essere rimasti in dieci uomini e in pratica si limitano ad amministrare la partita. L’unico elemento che incide sulla gara e supera la sufficienza è Mertens. Gli errori si susseguono e le amnesie rischiano di incidere sul risultato anche contro avversari di caratura men che modesta. Tutti i giocatori, all’improvviso, compreso il capitano Marekiaro, sembrano aver perso la bussola.

Sarri ha perso lucidità anche e continuatamente con i media

Il tecnico, in questo momento, sembra non riuscire a gestire il gruppo, facendo emergere i suoi limiti, Troppi giocatori da gestire e carenze tecniche che vede unica responsabile la società e quindi il presidente De Laurentiis. Ma anche ai microfoni Sarri pecca di comunicazione e chiara si nota la mancanza di una società degna di tale nome.

Non può il tecnico reagire con modi poco pacati all’intervistatore di mediaset non gradendo domande su Gabbiadini nè sul match di sabato prossimo allo stadium. Tanto vale che non si presenti proprio ai microfoni televisivi. Questo è il “prezzo” che giustifica  gli ingaggi faraonici percepiti dai “circensi”. Anche sotto questo aspetto come è distante la Juventus. Eppure basterebbe molto poco.

A CROTONE IL NAPOLI CONQUISTA TRE PUNTI MA E’ SEMPRE IN DIFFICOLTA’ was last modified: ottobre 23rd, 2016 by Walter Magliocca
23 ottobre 2016 0 commenti
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