Che non siano solo le trivelle il nostro unico pensiero
Trivelle si, trivelle no, non solo trivelle
Il 17 Aprile si sta avvicinando e le polemiche – soprattutto sul web e sui social – si stanno districando tra il SI, il NO, l’astensione. Le battaglie etiche contro quelle economiche, le preoccupazioni per una salute del mondo che tanto sembra importante. Ora.
Si, perchè che fine hanno fatto le fiaccolate per la Terra dei Fuochi? L’allarmismo per la diossina? E le polveri sottili, si, gli incentivi per i mezzi pubblici, la circolazione a targhe alterne? Per non parlare della dieta mediterranea, quella vegana. L’aspartame ieri faceva bene, oggi è veleno.
Tutti grandi problemi, tutti terremoti, tante corse al riparo per poi dimenticarsi di ogni pericolo e ritornare ad occuparsi della prossima imminente catastrofe.
Ma abbiamo mai pensato a rendere il mondo un posto migliore con piccoli gesti, ogni giorno, a poco a poco, senza dover per forza gridare alla tragedia? Perchè se noi andiamo a votare SI per lo smantellamento degli stabilimenti, per dire no alle trivelle, ma poi continuiamo a mantenere le nostre abitudini, questo mondo non lo salviamo.
Se per fare anche solo 500 metri prendiamo la macchina, se con distrazione non ci occupiamo della differenziata, se per non lavare le stoviglie la sera continuiamo ad usare i piatti di plastica, se non smettiamo di fumare, se continuiamo a mangiare tanto e male, se la natura non sarà nei nostri pensieri chiodo fisso da preservare, beh, votare SI al referendum non solo non ci salverà, ma farà emergere un dato certo: la nostra incoerenza.
Roberta Magliocca