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AttualitàIn primo pianoParliamone

[FOTO]Tutti i look delle prime due serate della 67esima edizione del festival di Sanremo

scritto da L'Interessante

Look.

Di Vincenzo Piccolo

Sanremo, ormai, non è più solo musica e canzoni. Durante queste cinque serate Sanremesi, cari lettori, i cantanti che si esibiranno in diretta dal Teatro Ariston non saranno notati solo per le loro performance canore, bensì un occhio sarà buttato anche (e per alcuni soprattutto) sui loro look.  Si era detto che a dominare quest’anno sarebbe stata lei ma non potevamo aspettarci fino a questo punto. Qualcuno era pronto a vederla scendere per l’ennesima volta, anche dalle scale del teatro di via Matteotti, col suo solito tubino nero stile “C’è posta per Te”. Beh, così non è stato! Maria de Filippi le scale non le ha fatte e, non solo, “Queen Mary” ha indossato, “nientepocodimenoche”, due abiti scintillanti firmati Givenchy by Riccardo Tisci. Persiste Carlo Conti con la liaison stilistica, continuando ad indossare come per il 2016, esclusivamente Salvatore Ferragamo.
Impeccabile il duo Consoli-Ferro entrambi vestiti da Philosophy by Lorenzo Serafini. Lei indossava un lungo vestito di seta bianco a pois neri, per Tiziano sono bastati uno smoking nero, una camicia bianca e una botta di ferro. Perfetto durante il suo omaggio a Luigi Tenco.
Poco apprezzato ai più il look demi-tuxedo di Giusy Ferreri tratto dalla spring/summer 2017 by Elisabetta Franchi. Azzeccatissimo Raul Bova in Giorgio Armani, come la moglie, Rocìo Munoz Morales anche lei bellissima in un abito argenteo di Francesco Scognamiglio. Coraggiosa la scelta di Elodie in Etro che conferma il suo stile controcorrente, scegliendo un abito con greometrie molto particolari.
Il primo ombelico in vista quest’anno è di Lodovica Comello in Vivetta che, tuttavia, si addice allo stile della cantante. Punta sull’essenzialità Fiorella Mannoia, lei, la canzone e il palco: perfetta con un tailleur total-black di Antonio Grimaldi. Giudicata dai grandi intenditori la più chic del festival, Paola Cortellesi, in Armani Privè. Né bello né brutto, invece, Clementino che incornicia la sua immagine di “rapper di strada” in un look di Marcelo Burlon. Semplice e stiloso Ermal Mertal in John Varvatos. Alquanto audace, invece, la scelta di Diletta Leotta in Alberta Ferretti.

I look della seconda serata

Perfetto padrone di casa Carlo Conti in un abito blu notte, ovviamente di Salvatore Ferragamo. Carina Marianne Mirage delle nuove proposte in H&M, sempre Givenchy by Riccardo Tisci per Maria, anche per il cambio d’abito, l’ultimo più apprezzato del primo (che sembrava una camicia da notte coi pantaloni del pigiama). Anche questa volta, come per i festival precedenti, Bianca Atzei sceglie lo styling di Antonio Marras con un abito dalle fantasie “animali”. Ci poteva bastare già Raul Bova, ma ha voluto tentare anche Francesco Totti che, anche lui in Giorgio Armani, veste uno smoking nero dai dettagli lucidi. Audace il look di Sergio Sylvestre in Kenzo, ce l’aspettavamo. Non male Michele Bravi in Emporio Armani. Essenziale ma elegante Paola Turci con un tailleur noir (stile Mannoia). Tra gli ospiti salta all’attenzione Giorgia in Scognamiglio, ma a renderla spettacolare è la sua voce, non certo l’abito. Bene, ma dalla faccia sofferente, l’attrice Sveva Alviti in Armani Privé, la prossima volta una taglia in più. Da notare, e non solo per la raffinatezza della voce, Chiara in Melampo!

A seguire una gallery con tutti i look che hanno calcato il palco del Teatro Ariston nelle prime due serate del festival di Sanremo 2017.

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[FOTO]Tutti i look delle prime due serate della 67esima edizione del festival di Sanremo was last modified: febbraio 9th, 2017 by L'Interessante
9 febbraio 2017 0 commenti
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Moda
CronacaIn primo pianoParliamone

Moda in nero: addio a Franca Sozzani

scritto da L'Interessante

Moda

Di Vincenzo Piccolo

Lutto per la moda italiana, si piange Franca Sozzani storica direttrice di VogueItalia e Condé Naste. É scomparsa a 66 anni, a Milano, dopo aver lottato con una lunga malattia. Un cancro, che le aveva dato battaglia da un anno, lei lo aveva indossato come un vestito che portava con estrema eleganza e discrezione, accompagnandolo con il suo solito sorriso paziente. Proprio a lei che era anche presidente della Fondazione Istituto Europeo di Oncologia. Ha lottano fino alla fine, ha lavorato instancabilmente: presenziando sfilate, curando servizi fotografici, accompagnando gli artisti che lavoravano alle loro produzioni. Senza riserbo, incarnando la figura della donna in carriera come nessun’altra finora.
Tante le case di moda, stilisti e artisti internazionali che sui Social Network le rendono omaggio per il grande contributo che ha dato al mondo della moda, italiano e mondiale. Da Donatella Versace ad Anna Wintour, da Valentino a Yves Saint Laurent: tutti piangono la scomparsa di Franca.

La Signora della moda

Mai locuzione fu più adatta per definirla. Ha lottato tutta la vita per ottenere quello che ha avuto, senza cadere nei soliti cliché, che la dipingevano come un direttore incontentabile, sempre insoddisfatta. Lei non era così.
“Dimenticate per favore Il Diavolo veste Prada. Miranda non esiste! Prepotenza, capricci? Non ce ne sarebbe neanche il tempo. E poi, non vedo chi li sopporterebbe o chi mi sopporterebbe”. Così rispondeva a chi voleva dare un immagine infernale al mondo della moda, per lei era un lavoro come tanti. Un incarico che richiedeva impegno e dedizione, la stessa che lei ha messo dal 1988, divenendo l’immagine della moda in Italia, rivoluzionando, sovvertendo e usando la sua posizione per contestare un intero sistema. Riuscendo a catalizzare la sua attenzione sulla portata mediatica che poteva avere una rivista come Vogue, una potenza che usava per trasmettere messaggi importanti. Non solo vestiti, foto, profumi e trucchi. Il Vogue di Sozzani è stato molto di più, arrivando ad adattarsi al clima economico-politico che sapeva ben interpretare e analizzare. La sua carriera nel mondo nella moda è iniziata a 25 anni, ribaltando persino la sua stessa vita, riscrivendo un destino alto-borghese che sembrava già scritto, un futuro fatto di frivolezze. Ma per lei non era così, non era fatta per “ricchi premi e cotillon”. Dopo il diploma di liceo classico si laurea alla Cattolica, in lettere e filosofia, si sposa e dopo tre mesi divorzia e da qui inizia la sua scalata tra le passerelle. Negli anni settanta comincia la sua storia all’interno di Vogue Bambino, nel 1980 passa a dirigere il femminile Lei e nel ’83 gli affidano la versione maschile Per lui. Ed ecco che vede arrivare la grande svolta nell’88 a Vogue Italia, dove viene anche minacciata di licenziamento da Jonathan Newhouse (direttore di Condé Nast International) per i sui atteggiamenti irriverenti e i messaggi destabilizzanti per il pubblico dell’alta moda. Servizi contro il nazismo, donne curvy, contro le violenze domestiche, contro l’omofobia, la guerra e le lotte di genere: tutte contornate da sete, tulle e tanti lustrini. Questo ci lascia Franca Sozzani, un sogno, un faro di speranza, ci lascia la consapevolezza di poter adattare il destino ai nostri sogni. Ci lascia la forza di poter raggiungere mete lontane, forse aliene, senza mai abbassare la testa. Ci lascia l’audacia di rischiare, anche se si arriva a ricoprire un ruolo importante. Franca è stata una visionaria, un’anticonformista alla moda, un ossimoro vivente. Beh Franca, dal basso, io ti dico GRAZIE. Grazie perché ci hai dato la concreta possibilità di poter sognare quello che, per alcuni, poteva essere impossibile.

Moda in nero: addio a Franca Sozzani was last modified: gennaio 2nd, 2017 by L'Interessante
2 gennaio 2017 0 commenti
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