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turismo

Natale
CulturaDall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

NATALE A NAPOLI SUPERA TUTTE LE ASPETTATIVE

scritto da L'Interessante

Natale

DI VINCENZO PICCOLO                

“Santa Claus is coming to town”, recita una vecchia canzone di Natale, e la città che quest’anno lo accoglie nel migliore dei modi, e forse anche con molto sfarzo, (chi l’avrebbe mai detto) è Napoli!

Ebbene si, i fatti hanno superato le aspettative, che qualche mese fa già vi avevo descritto in un breve articolo sul turismo Natalizio. In questi giorni la città Partenopea è stata presa letteralmente d’assalto da orde di turisti che hanno affollato il centro storico, e principalmente San Gregorio, Mergellina, via Toledo e le varie attrazione museali che, per l’occasione hanno ideato varie iniziative per avvicinarsi anche ai più piccoli. Già nei giorni scorsi, per esempio, era possibile visitare Cappella San Severo gratuitamente, a Piazza Municipio invece è stato allestito il “Villaggio di Natale”, alla Mostra d’Oltremare sarà possibile entrare nel magico “Santa Claus village” con elfi, renne e tante attività per bambini. Insomma sono tante le proposte create da Napoli per accogliere la grande affluenza registrata in questi giorni. Basta visitare le pagine social del Sindaco De Magistris, o di qualche maestro presepiale sito nel Centro Storico, che subito vi rendete conto di quanto sia grande la portata turistica di questa grande e sorprendete metropoli.

Niente presepio, questo Natale si fa Nalbero

Eh si, sorprendente perché, a parte queste iniziative che possono sembrare normali per una qualsiasi città nel periodo natalizio, Napoli quest’anno ha voluto superarsi. Quest’anno la sirena ha fatto “Nalbero”, una struttura di 40 metri, innalzata su 35mila tubi di multirezionale Lahye con, alla base 150 tonnellate di zavorra per aumentare la stabilità e rispondere al vento del lungomare. Si, il lungomare, dove lo volevi fare l’albero a Napoli? Nalbero è lì alla Rotonda Diaz sul lungomare Caracciolo, e lì resterà per 90 giorni, ad attendere i tanti turisti che vorranno visitarlo. All’interno di questa imponente struttura ci sono la galleria commerciale e le esposizioni tra cui “Vulcano con vista mare” di Gennaro Regina. Salendo troviamo un ristorante di 180 posti, un bar e un bistrot. Poi si accede alla grande terrazza, che si estende su tutti i lati di Nalbero, dove la realtà supera le aspettative e l’opera ingegneristica cede il passo alla natura e allora le immagini mozzafiato di questa Napoli dicembrina ti entrano fin dentro agli occhi. Forse bastava questo, bastava Napoli, o forse no. A volte ci vuole qualcosa in più per farci apprezzare quello che già si ha. Forse bastava in presepio, invece quest’anno hanno fatto l’albero. Niente da fare, caro Eduardo, o’ presepio nun se port cchiu’.

NATALE A NAPOLI SUPERA TUTTE LE ASPETTATIVE was last modified: dicembre 13th, 2016 by L'Interessante
13 dicembre 2016 0 commenti
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turismo
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TURISMO, A NAPOLI SI RIPARTE DA QUI!

scritto da L'Interessante

Turismo

Di Vincenzo Piccolo

Un vero e proprio exploit di visite si è registrato nei siti vesuviani, nei giorni del ponti di Ognissanti. Parchi naturali, scavi archeologici e le sontuose ville vesuviane sono state inondate dai turisti. L’interesse turistico non si è concentrato soltanto nelle zone del Vesuvio, anche Napoli e provincia hanno ospitato, in questi giorni, una grande massa di turisti. Secondo i dati forniti dal consorzio “Arte’m”, che gestisce la biglietteria al Gran Cono, il Vesuvio ha fatto registrare 8.403 presenze tra il 30 ottobre e il 1 novembre. Buon risultato anche per Ercolano, Pompei, Oplontis, Stabia e Boscoreale. Basti pensare che soltanto nella giornata di ieri, secondo la Soprintendenza, la città di Pompei ha visto arrivare 10.250 visitatori.

A Napoli è già Natale: il turismo Natalizio

Si accendono i riflettori, anche in anticipo, sul centro storico di Napoli. Tra i vicoletti di via San Biagio dei Librai e San Gregorio Armeno già si respira l’aria del Natale. In questi giorni, infatti, è ormai possibile ammirare i tipici presepi. Per le strade che sanno di muschio, sughero, caldarroste e caffè, accompagnati dalla maschera di Pulcinella tra una danza e l’altra, è già Natale! Napoli sta ripartendo, quindi, dalle sue più grandi peculiarità: l’arte e la tradizione. I dati Federalberghi parlano chiaro, l’ 8% in più soltanto nel primo semestre del 2016. In quest’ottica, quindi, non possiamo che aspettarci un altro grande “boom di turisti” anche a Natale.

TURISMO, A NAPOLI SI RIPARTE DA QUI! was last modified: novembre 5th, 2016 by L'Interessante
5 novembre 2016 0 commenti
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Napoli Sotterranea
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Napoli Sotteranea e le sue meraviglie

scritto da L'Interessante

Napoli Sotterranea

Di Antonio Andolfi

Esiste una Napoli parallela alla città che noi conosciamo, fatta di cunicoli, gallerie, acquedotti e cisterne. E’ la Napoli sotterranea

Il sottosuolo della città racconta una storia lunghissima, che va dal III secolo a. C. ai giorni nostri.

I Greci aprirono le prime cave sotterranee per ricavare i blocchi di tufo necessari alla costruzione della loro Neapolis, e scavarono una serie di ipogei funerari. Attraverso una serie di corde si calavano in questi ambienti sotterranei e utilizzando semplici strumenti, staccavano dalle pareti grandi blocchi di tufo. Successivamente i Romani, crearono una vasta rete di acquedotti proveniente dalle sorgenti del Serino, a 70 Km di distanza dal centro di Napoli. Larghi quel poco che permetteva il passaggio di un uomo, i cunicoli dell’acquedotto si diramano in tutte le direzioni, con lo scopo di alimentare fontane ed abitazioni situate in diverse aree della città. Sulle pareti, si notano ancora tracce dell’intonaco, utilizzato dagli ingegneri dell’antichità per rendere le gallerie impermeabili. Agli inizi del XVI secolo il vecchio acquedotto non riuscviva più a soddisfare il bisogno d’acqua della città che intanto si era estesa, fu così che un facoltoso nobile napoletano, un certo Cesare Carmignano, costruì un nuovo acquedotto. Era formato da una serie di grandi cisterne che contenevano l’acqua, e da cunicoli stretti. Ogni abitazione poteva attingere acqua dalla cisterna tramite un pozzo, al quale aveva acesso il “pozzaro”, era un uomo agile e magro, che si muoveva con destrezza in questi antri, camminando lungo stretti cunicoli e arrampicandosi su per i pozzi grazie a dei fori praticati a distanza. Aveva il compito di pulire la cisterna dalle impurità, attraverso una sorta di lungo rastrello, simile a quello impiegato per le moderne piscine. Questo personaggio aveva libero accesso a tutte le case mediante i pozzi e ha dato origine ad aneddoti e leggende ancora vive nell’immaginario napoletano, come quella del “monaciello”. Spirito benevolo o maligno che si occupava più della padrona di casa che della rete idrica, ed usavano le vie sotterranee che conoscevano bene, per sparire o apparire, sotto il mantello da lavoro che, nella penombra, somigliava ad un saio di monaco.

Agli inizi del XX secolo questi ambienti furono utilizzati come rifugi antiaereri per proteggersi dai bombardamenti che colpirono la città nella Seconda guerra mondiale. Le cavità furono illuminate e sistemate per accogliere decine e decine di persone che al suono della sirena si affrettavano a scendere per le scale che scendevano in profondità.

Si possono ancora vedere resti di arredi, graffiti e vari oggetti, che testimoniano ancora oggi la grande paura dei bombardamenti e i numerosi periodi della giornata vissuti nei rifugi, a oltre 40 metri di profondità. C’è poi la ricostruzione di un carro armato, ci sono giochi, e persino delle bombe, opportunamente disinnescate, che scendono dal soffitto. Sembra quasi sentire il rumore delle bombe, le grida delle persone, la sirena che suonava di continuo. Tutto questo finì durante le cosiddette quattro giornate di Napoli, dal 27 al 30 Settembre 1943,  durante le quali tanti bambini armati, chiamati “scugnizzi” riuscirono a liberare la città di Napoli dall’occupazione delle forze armate tedesche. Il 1 Ottobre 1943, quando le Forze Alleate entrarono a Napoli, videro una città che si era liberata da sola,  grazie al coraggio e all’eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati dallo stremo per la guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, ad insorgere contro l’occupazione tedesca. 

Gli speleologi continuano a studiare ed ispezionare le cavità e i cunicoli che raffiorano in occasione di sprofondamenti o crolli e fare una sorta di censimento delle cavità sotterranee.

Insomma il sottosuolo di Napoli conserva tante sorprese, e chissà quanto ancora c’è da scoprire.

Napoli Sotteranea e le sue meraviglie was last modified: settembre 27th, 2016 by L'Interessante
27 settembre 2016 0 commenti
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Tufacea
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TUFACEA: la notte bianca della cultura

scritto da L'Interessante

Tufacea

Di Carmen Giaquinto

Tufacea. Un appuntamento imperdibile in quel di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, già bandiera arancione del Touring Club Italiano

Alla sua seconda edizione, con uno slogan nuovo e più attraente, riprende vita la notte bianca della cultura; un nuovo modo di vedere il borgo sannita. Un salto indietro nel tempo, alla riscoperta di uno dei centri storici più belli d’Italia. Per un’intera notte, la cittadina si è animata e ha pulsato di vita nuova; si è percepita l’essenza stessa di un luogo incantato, tra storia, tradizioni, arte, cultura, enogastronomia e natura.

La manifestazione, aderente alle Giornate Europee del Patrimonio, è partita alle 19:00 del 24 settembre con una imperdibile novità: la caccia al tesoro.  Una intrigante sfida che ha appassionato qualsiasi visitatore e compaesano, alla ricerca di oggetti, rebus, particolari e tante sorprese.  E’ stato possibile ammirare il patrimonio storico-artistico attraverso una serie di visite guidate, completamente gratuite: gli appassionati ed i curiosi hanno avuto la possibilità di addentrarsi nel cuore di Sant’Agata, tra mostre, musei, chiese, palazzi aperti tutta la notte.  La due giorni si è articolata in sei sezioni, divise per tematiche:

  • La città aperta
  • I sotterranei
  • Le mostre
  • Il percorso natura
  • Street art night
  • Percorsi enogastronomici

In tutti i siti, le visite guidate sono state effettuate ad orari prestabiliti; imperdibile il Castello Ducale, col meraviglioso salone, affrescato, per volontà di Carlo I Carafa, duca di Maddaloni, sotto la direzione del pittore Tommaso Giaquinto. Il Castello è posto lungo le mura che un tempo segnavano l’accesso principale alla città. Non solo storia, anche fede. È, infatti, aperto, per l’occasione, lo storico Palazzo Vescovile, in piazza Umberto I, dove si custodiscono oggetti che celebrano Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, vescovo della città, tra i quali, la sedia che il santo utilizzava per l’udienza, alcuni trattati ed i testi dei processi di beatificazione e canonizzazione.

In via eccezionale,è stato  aperto il costone tufaceo su cui si erge il borgo cittadino. Attraverso le scalette dal Ponte Grande del Martorano, i visitatori hanno, finalmente, constatato la conformazione delle fondamenta della città. Scavate nel tufo sono anche numerose grotte e cantine (come quella di Mustilli e dell’Antico Borgo) che si sviluppano nel centro storico con una serie di gallerie, cunicoli, ambienti e passaggi, costituendo una vera e propria città sotterranea.

Tra le mostre in programma la già rinomata “Stirpe dei draghi” che vede protagonista il cratere a figure rosse di Assteas, raffigurante Cadmo che uccide il drago e la mostra fotografica di Angelo Marra, situata nel Chiostro di San Francesco. Aperta anche domani, “Hilmaré in mostra” è dedicata all’attività teatrale dell’Associazione Culturale Hilmaré di Sant’Agata De’ Goti, fondata dall’attrice e regista Hilde Renzi.

Il borgo è rimasto sveglio e vibrante per tutta la notte, pronto ad accogliere l’inedito percorso naturalistico dedicato all’acqua che si è tenuto nella mattinata di Domenica. Partendo da Piazza Trieste, varcando la Porta di San Marco, si è giunti ai lavatoi di Reullo, al Ponte Vigiano fino alla scoperta della Ferriera, aperta al pubblico per la prima volta. Splendido esempio di architettura industriale, la Ferriera nasce addirittura come industria di lavorazione del ferro sotto Ferdinando IV di Borbone e convertita successivamente in azienda di produzione elettrica per poi essere trasformata in un mulino. E non solo… tra artisti di strada, performers e fiaccolate, Sant’Agata si è trasformata in luogo suggestivo, quasi fatato e Tufacea è diventato un appuntamento da non perdere!

TUFACEA: la notte bianca della cultura was last modified: settembre 26th, 2016 by L'Interessante
26 settembre 2016 0 commenti
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Gallipoli
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Gallipoli: le due facce della medaglia

scritto da L'Interessante

Gallipoli

Gallipoli

Di Vincenzo Piccolo

“Come perla incastonata in un anel di mare, rifulgi di bellezza.
Ti cinge, trepidando, e ti bacia il vento, geloso ti rapisce e porta con sé granelli di carparo, tua bellezza.
Dall’ellenica fonte il riverbero di civiltà di storia e d’arte si spande verso i mari e gli oceani e in altre sponde approda.”

Mi piace iniziare, spesso, gli articoli con citazioni, aforismi o versi. Perché non c’è premessa migliore che quella dettata dall’anima.

E questa premessa, per l’appunto, ce la suggerisce Aldino De Vittorio, artista poliedrico, nato e cresciuto nella “perla Salentina”. Città, la sua, che non ha mai lasciato, immergendosi pienamente negli scenari culturali, folcloristici e tradizionali. Lasciandosi ispirare “dall’ellenica fonte” di questi posti, De Vittorio con le sue produzioni, può essere annoverato tra gli artisti più importanti del ‘900. Ho scelto di iniziare con questo pensiero per tentare di raccontare una Gallipoli che va oltre il luogo comune che la vede come semplice punto di divertimento, dov’è possibile spendere il proprio tempo libero, concessoci dalle vacanze, in beach-party o nelle discoteche del litorale salentino. Con una storia da far invidia alle più grandi metropoli italiane come Roma, Milano, Napoli o Firenze, questa città è già un passo avanti per la sua collocazione geografica. Situata lungo la costa occidentale del Salento, affaccia interamente sul mar Jonio. La sua posizione, infatti, la rese un importante centro per gli scambi commerciali nel periodo ellenico della Magna Grecia. Nel XVII sec. conobbe il Barocco, sulla scia leccese, e per questo oggi è inserita nella “Tentative List” dell’UNESCO per essere riconosciuta patrimonio dell’umanità. Non solo movida, quindi, non solo “l’Ibiza Salentina”. Gallipoli è molto di più, seguendo il messaggio che ha voluto lasciare Aldino, attraverso la sua arte, il suo spirito e la sua virtù, riusciamo a cogliere il lato struggente di questo posto segnato da un passato culturalmente florido, oggi caduto nel dimenticatoio dovuto a “tanti bicchieri di troppo”. Meta di giovani turisti provenienti da ogni dove, oggi è conosciuta principalmente per locali come il Samsara, il Rio Bo, la Playa e tanti altri, che la rendono una vera e propria discoteca a cielo aperto. Ma credetemi, se riuscite a trovare un posto in riviera, durante il tramonto, riuscirete a sentire ancora nel vento della sera il richiamo degli antichi che, sbarcando su queste coste, fondarono la nuova civiltà ellenica. La Magna Grecia. Portando sulle loro navi quell’ideale che ancora oggi riecheggia nell’aria di questi posti, la libertà. In alto i calici, allora, per questa Gallipoli, l’unico posto che è riuscito a trarre il meglio da entrambe le facce della medaglia, dove divertimento sfrenato e cultura camminano a braccetto, rendendola magica ed affascinante a qualsiasi ora del giorno. E della notte.

Gallipoli: le due facce della medaglia was last modified: settembre 2nd, 2016 by L'Interessante
2 settembre 2016 0 commenti
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Napoli Sotteranea
CulturaIn primo pianoViaggi Interessanti

Napoli Sotteranea

scritto da L'Interessante

Napoli

I napoletani cavano l’arte dal sole, diceva Camillo Boito. Ma anche lontani dalla luce non se la cavano affatto male.

A 40 mt. di profondità, infatti, c’è lei, Napoli Sotterranea, che, lontano dalle rumorose e festose stradine del centro storico, offre ai turisti un mondo di storia e meraviglia

Sul tufo giallo, pietra con la quale la città è costruita, ci sono tracce risalenti fino a 5000 anni fa. Architetture greche e romane si trovano ovunque lungo i cunicoli che formano questo luogo che, da anni ormai, affascina turisti e non solo. Anche gli abitanti della stessa Napoli, infatti, e dei paesi vicini si mostrano interessati e desiderosi di conoscere la storia antica del luogo che li ama e li cresce.

I due principali ingressi al sito sono quello di piazza San Gaetano, nel decumano maggiore, e quello di via Sant’Anna di Palazzo, nel quartiere Chiaia. Lo sviluppo di quest’area sotterranea, come abbiamo già detto, è antichissima. Cominciò, infatti, in epoca romana, dando importanza soprattutto ad una fitta rete di acquedotti. Nel XX° secolo, la città sotterranea fu luogo privilegiato per proteggersi durante i micidiali bombardamenti che videro coinvolta la città. Infatti, i cunicoli di cui è composto il sottosuolo, furono dotati di illuminazione e attrezzati per ricevere decine e decine di persone che si nascondevano quando necessario. I numerosi oggetti trovati e le decorazioni sulle pareti, testimoniano quanto tempo, durante i bombardamenti, i cittadini passassero più “al riparo” che “alla luce del sole”.

A Chiaia è ancora possibile vedere qualche rifugio. Ancora una volta Napoli non ci delude, è all’altezza delle nostre aspettative. Anzi, ci stupisce anche quando crediamo che non sia più possibile, anche quando crediamo che i nostri occhi già abbiano visto tutta la bellezza possibile. Napoli non pone confini allo splendore. Napule è a voce de’ criature che saglie chianu chianu e tu sai ca nun si sulo.

Roberta Magliocca

Napoli Sotteranea was last modified: ottobre 21st, 2016 by L'Interessante
21 ottobre 2016 0 commenti
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spada
In primo piano

SUCCESSO DELLA PROVA NAZIONALE DI SPADA

scritto da L'Interessante

Si è svolta a Caserta la seconda prova nazionale under 14 – gran prix Kinder + Sport – Spada, riportando un grande successo e riscontro di addetti ai lavori e pubblico. Lo sport come volano di turismo ed economia: ben 3500 presenze tra venerdì e domenica. Sul podio gli atleti Tedesco e Di Sarno della “Giannone” e Zarcaca della “Loyola”

Un intero hotel che diventa per tre giorni un mini villaggio olimpico; è il Plaza di Caserta che ha ospitato la seconda prova nazionale degli under 14 di scherma impegnati nel “Gran Prix “Kinder +Sport” – Spada”.

Tutto esaurito per tre giorni al Plaza di viale Lamberti a Caserta, occupate le 320 camere ed i 600 posti letto disponibili, ma solo per una parte dei 924 iscritti a partecipare in rappresentanza di oltre 200 società provenienti dalle venti regioni italiane.

Gli altri partecipanti con genitori, familiari, allenatori e dirigenti accompagnatori al seguito, si stimano in oltre 3500 le presenze fra venerdì e domenica, hanno trovato posto in tutti gli altri alberghi della città.

Le cifre, i numeri della kermesse rendono l’idea di quanto sia riuscita questa nuova manifestazione voluta dagli appassionati della società schermistica “Pietro Giannone” di Caserta guidati dal presidente Giustino De Sire e dal suo vice Luigi Campofreda, consigliere nazionale della Federscherma: ben 924 gli iscritti, divisi nelle otto categorie in gara.

168 schermidori dell’età di dieci anni divisi in 99 della categoria “maschietti” e 69 della categoria “bambine”; 230 piccoli atleti di undici anni divisi in 134 “giovanissimi” e 96 “giovanissime”; 271 spadisti dodicenni divisi in 147 “ragazzi” e 124 “ragazze” ed infine 255 giovani promesse della spada italiana dell’età di 13 anni, divisi in 142 “allievi” e 113 “allieve”.

Dalle 8,30 alle 19 di sabato e poi con gli stessi orari domenica, i 924 partecipanti si sono affrontati sulle 33 pedane allestite nei saloni del “Plaza” negli ampi spazi esterni e coperti dell’hotel casertano.

Ben 3774 gli incontri totali dei due giorni, suddivisi in 2772 nella fase a gironi e 972 nella fase degli scontri finali che sono stati diretti da 35 arbitri e da 5 direttori di gara.

Le gare di domenica sono state ufficialmente aperte dall’inno nazionale eseguito dalla fanfara della Brigata Bersaglieri Garibaldi. Risultati lusinghieri per le società casertane, fra i “maschietti” sesto posto di Padick Loyola Torriente, della Loyola di Santa Maria Capua Vetere che negli ottavi ha perso per 6-7 contro il laziale Bettini. Nel gruppo delle “bambine” nessuna spadista casertana qualificata nelle prime posizioni, buona esperienza per Francesca Maisto e Daniela Scoppa del Club Scherma San Nicola e per Rosamaria Piccirillo della Loyola, in classifica Lorenzo Valentino e Lorenzo Giugliano della Giannone, Danilo di Lillo, Samuele Sorrentino e Alessandro Politelli del San Nicola.

Spada: Tutti i vincitori

Nella categoria “giovanissime” terzo posto per Annachiara Zarcaca della Loyola di Santa Maria Capua Vetere che ha perso contro la biellese Siletti per 10-7 in semifinale e diciannovesimo posto per Giuseppina Saviani della Scherma San Nicola. Fra i “giovanissimi”, in classifica Antonello Damiano (28) e Ivan Rossi (30) e Alessandro Papale (69), Luca Martucci (101) della Loyola, Giuseppe Giorgio (35) e Francesco Antonio Emolo (78), Edoardo Berrino (115), Luigi Guadagnuolo (122) della Giannone, Daniel Nacca (59), Francesco Frisi (71) e Cosimo Guerriero (88), Emanuele di Lauro (95), Giovanni Battista Golino (105) San Nicola.

Nella categoria “ragazze” terzo posto per Lavinia Tedesco della Giannone, battuta in semifinale dalla leccese Verdesca per 6-5, poi settimo posto di Ada Signore e undicesimo per Sveva di Tella, tutte della Giannone. Fra i “ragazzi” sedicesimo posto per Davide Santoro Club San Nicola, buone le esperienze per Lorenzo De Cesare, Antonio Masi, Francesco Cucciniello e Andrea Del Giudice della Giannone e per Francesco Russo del San Nicola.

Nella categoria “allievi” ottimo terzo posto per Vincenzo Di Sarno della Giannone, sconfitto in semifinale dal finalista forlivese Remondini poi sconfitto dal novarese Piatti. In classifica anche Bruno Scoppa del San Nicola, Daniele Rubino della Giannone e Vincenzo Fusco della Loyola. Fra le “allieve” in classifica tre spadiste della Scherma San Nicola: Raffaella Saviani (13), Valeria agata (17), Desireé Leone (25).

SUCCESSO DELLA PROVA NAZIONALE DI SPADA was last modified: marzo 31st, 2016 by L'Interessante
21 marzo 2016 0 commenti
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trivellazioni
AttualitàIn primo piano

Trivellazioni: silenzio sul referendum

scritto da Walter Magliocca

trivellazioni

Le istituzioni al fianco del cittadino. Sempre più mera utopia.

Il 17 aprile prossimo si voterà per il referendum sulle trivellazioni ma, volutamente, nessuno ne parla.

Lo scopo? Non far raggiungere il quorun in quanto il governo Renzi non era d’accordo sul voto referendario. Un referendum dovrebbe essere scevro dalle battaglie politiche, dovrebbe essere uno strumento di democrazia nelle mani del cittadino per poter esprimere una propria idea, un proprio convincimento e soprattutto una speranza di poter incidere nel sociale con un voto libero.

Ma, anche in questo caso, non è così. Prima, per la raccolta firme: battaglie e veti. Il voto che diventa una battaglia politica a favore di questo o quell’altro schieramento ed infine far di tutto per far boicottare il voto. Il cittadino, già stressato e vessato è tentato dall’optare per il “non voto”.

Ma se, svegliandosi dal torpore dicesse: “No. Voglio esprimere il mio voto libero, ho deciso, vado”, e, nell’ipotesi, la votazione risultasse valida, nulla sarebbe ancora definito. I cittadini non vincono mai.

Ritorna tutto al vaglio del parlamento che deciderà nuovamente in base alla maggioranza esistente, con legge che potrebbe essere in parte contraria a quanto emerso dalle urne.

Allora: siamo ritornati al punto di partenza.

Ma i cittadini italiani, quelli pensanti, quelli che non intendono farsi condizionare, il loro voto il 17 aprile lo dovranno esprimere solo per la ragione che si sta facendo di tutto per tenerli all’oscuro del referendum e lontano dalle urne. Molto poco democratico.

LA STORIA DEL REFERENDUM SULLE TRIVELLAZIONI

La consultazione popolare è stata promossa da nove  (in origine dieci) consigli regionali: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise con l’appoggio  di movimenti e associazioni ambientaliste. Lo scopo quello di fermare le trivellazioni nei mari italiani.

Tra gli altri saranno interessati dalla misura: il giacimento Guendalina (Eni) nell’Adriatico, il giacimento Gospo (Edison) nell’Adriatico e il giacimento Vega (Edison) davanti a Ragusa, in Sicilia. Non saranno interessate dal referendum tutte le 106 piattaforme petrolifere presenti nel mare italiano per estrarre petrolio o metano.

 E’ rimasto in piedi un solo quesito su sei. Infatti dieci consigli regionali (Abruzzo, Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna,Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) hanno promosso sei quesiti referendari sulla ricerca e l’estrazione degli idrocarburi in Italia. L’Abruzzo si è poi ritirato dalla lista dei promotori. A dicembre del 2o15 il governo ha proposto delle modifiche alla legge di stabilità sugli stessi temi affrontati dai quesiti referendari, per questo la cassazione ha riesaminato i quesiti e l’8 gennaio ne ha dichiarato ammissibile solo uno, perché gli altri sette sarebbero stati recepiti dalla legge di stabilità.

Alcune regioni hanno proposto ricorso. Se la corte costituzionale accogliesse i ricorsi delle regioni, i due quesiti referendari in precedenza non ammessi tornerebbero a essere validi e dovranno essere sottoposti agli elettori. I due quesiti riguardano il “piano delle aree” (ossia lo strumento di pianificazione delle trivellazioni che prevede il coinvolgimento delle regioni, abolito dal governo con un emendamento alla legge di stabilità) e la durata dei titoli per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi liquidi e gassosi sulla terraferma. La Storia continua.

Con il referendum si chiede di abrogare il comma 17 dell’articolo 6 del Codice dell’ambiente – dlgs n. 152 del 2006 – nella parte in cui prevede che le trivellazioni nelle acque territoriali italiane  – cioè quelle che si trovano entro le 12 miglia dalla costa – continuino fino a quando il giacimento lo consente.

In pratica si chiede che vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio quando scadranno le concessioni.

 Quindi se vince il fronte del “sì” verranno bloccate le concessioni alla scadenza dei contratti. Però ad essere interessate saranno solo alcune delle 106 piattaforme petrolifere presenti nel mare territoriale italiano. Se, invece avrà la maggioranza il fronte del “no”, la situazione resterà invariata. Alla scadenza delle concessioni le compagnie petrolifere potranno chiedere un prolungamento.

 Naturalmente, come spesso avviene in questi casi , si strumentalizza il voto adducendo quale giustificazione che la vincita del “si” potrebbe avere forti ripercussioni sul mercato economico con conseguente fuga di investimenti , chiusura di imprese e conseguenti licenziamenti.

La quantità di petrolio e metano presente nel  sottosuolo Italia non è dato sapere.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con l’approvazione dello sblocca Italia,  ha parlato di “investimenti per 15 miliardi di euro, 25 mila nuovi posti di lavoro e un risparmio sulla fattura energetica nazionale di 5 miliardi l’anno”.

Naturalmente dubitiamo che ciò possa accadere e il danno sull’ambiente non è stato considerato né valutato. Non conviene. È ovvio.

Non si comprende perché nel nostro “bel Paese” l’industria turismo non debba essere migliorata. Quello che si perde da una parte, si guadagna dall’altra.

Ma evidentemente, anzi senza ombra di dubbio, il guadagno per “i terzi” e il tornaconto personale non c’è.

Trivellazioni: silenzio sul referendum was last modified: marzo 12th, 2016 by Walter Magliocca
12 marzo 2016 0 commenti
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