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3D

Terremoto
AttualitàIn primo pianoParliamone

Terremoto: la faglia di Amatrice

scritto da L'Interessante

Terremoto

Un video a tutto campo dell’INGV permette di esplorare dall’alto la frattura che ha generato il sisma del 24 agosto scorso, grazie a riprese girate dall’elicottero.

Le immagini dell’estremità settentrionale della faglia che ha generato il sisma del 24 agosto scorso ad Amatrice appaiono ancora più nitide in un video a 360 gradi ripreso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia presso la cima del Monte Vettore, nel massiccio dei Monti Sibillini.

La cicatrice del terremoto

Il sistema studiato dagli esperti del Laboratorio di Aerogeofisica dell’INGV si basa su immagini girate da 6 telecamere, il 12 settembre 2016, a bordo di un elicottero, proiettate poi su una sfera e usate per studiare il terreno in modo tridimensionale. È così possibile navigare l’immagine, spostarsi al suo interno e vedere la scia di detriti che accompagna la frattura.

Riproducendo le immagini su smartphone e tablet, le riprese si muovono col movimento dell’osservatore (e con i cardboard si vedono in 3 dimensioni). L’applicazione è comunemente utilizzata per verifiche aeree sui rischi naturali di un territorio, ma non era mai stata usata per un evento sismico.

Terremoto: la faglia di Amatrice was last modified: novembre 17th, 2016 by L'Interessante
17 novembre 2016 0 commenti
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Psittacosaurus
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

Psittacosaurus ricostruito in 3D

scritto da L'Interessante

 Psittacosaurus

Di Antonio Andolfi

Quando pensiamo ai dinosauri ci vengono in mente i grandi rettili feroci come il Tiranussaurus Rex, oppure i grandi erbivori come il Brachilosaurus.

Ma i resti fossili ci mostrano che accanto a questi grandi rettili, c’erano alcuni davvero particolari, come il Psittacosaurus

Un fossile ha “riportato in vita” un dinosauro del Cretaceo inferiore, il periodo che va dagli 80 ai 145 milioni di anni fa, grande poco più di un tacchino.  E’ un dinosauro abbastanza strano, con il becco che ricorda quello di un pappagallo, la forma  quella di un lucertolone e dal volto spuntavano due grosse corna. Era un dinosauro erbivoro che si nutriva di noci e semi e visse circa 120 milioni di anni fa, nel territorio dove oggi si estende la Cina nord-orientale.

Grazie ad alcuni pigmenti conservatisi nel tempo si è riusciti a ricostruire i colori delle scaglie che lo ricoprivano. Aveva il ventre chiaro e il dorso scuro, una livrea che probabilmente lo aiutava a mimetizzarsi, per nascondersi dai feroci e voraci rettili di quell’area.  Sulla coda aveva una serie di filamenti simili alle setole di uno spazzolino.

Lo Psittacosaurus, è stato ricostruito in 3D grazie al lavoro di un gruppo di paleontologi guidato da Jakob Vinther dell’Università di Bristol, che hanno pubblicato la loro ricerca su Current Biology. L’artista Robert Nicholas, partito dallo scheletro fossilizzato che una volta ricostruito è stato ricoperto da argilla, polistirolo e una rete che ha fatto da struttura portante, ha ridato un corpo e un volto all’animale.

I ricercatori, basandosi sui colori dell’animale, hanno ricostruito l’ambiente in cui viveva. Si tratta di una fitta foresta, un’Amazzonia del Cretaceo.

Una curiosità: nella ricostruzione, sembra che l’animale stia defecando. I paleontologi sostengono che non morì in quel momento, ma che le feci vennero espulse in un secondo momento per via dei gas formatisi nel corpo dopo la morte.

Un piccolo tassello in più sulle nostre conoscende della storia antica.

 

 

Psittacosaurus ricostruito in 3D was last modified: settembre 20th, 2016 by L'Interessante
20 settembre 2016 0 commenti
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