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Musica popolare del Sud Italia

Gerardo Amarante
CulturaEventiIn primo pianoMusicaTeatro

Gerardo Amarante in Dint’ e fore ‘o vascio

scritto da Roberta Magliocca

Gerardo Amarante

Chi ride porta gioia ed armonia degli elementi. Ma chi riesce a farti ridere, chi ha l’immenso potere di strapparti non un sorriso disarmante, ma una catena fatta di scroscianti risate ti sta regalando il mondo e non lo sa, hai il mondo nelle mani e non lo sai. Queste sono le persone rare, ne trovi una che vale per cento.

Gerardo Amarante, anima e cuore de Gli Spaccapaese – gruppo di musica popolare del Sud Italia – è questo che fa

Bastano dieci minuti passati in sua compagnia per toglierti di dosso dieci chili di malumore, mille giornate storte.

L’indiscussa bravura sul palcoscenico, quella musica che più che sette note sul pentagramma è uno stile di vita, una filosofia etica e morale da rispettare con gioia ed entusiasmo, sono marchi di garanzia per chi ama la musica popolare, i suoni e le radici della propria storia, del proprio territorio.

Ma Gerardo è molto altro ancora. Chi ha l’onore di essere tra le sue conoscenze, di aver scambiato con lui qualche parola, di essere in una delle sue foto, lo sa, conosce il suo modo di raccontare le barzellette, quelle un po’ spinte che in bocca a chi non ne conosce l’arte diventerebbero volgari e scontate, e che invece raccontate da lui diventano teatro di strada, teatro di popolo.

Ed è in teatro che – Domenica 29 Maggio alle ore 21.00, presso il cinema teatro Italia di San giuseppe Vesuviano – Gerardo porterà il suo nuovo spettacolo, dal titolo “Dint’ e fore ‘o vascio”.

‘O Vascio – il basso – è un tratto identificativo della storia di Napoli. Quanta vita che passa dai bassi di Napoli, puoi vederne la quotidianità, un destino che intreccia superstizione e rassegnazione, gioia e disperazione, il poco che basta e il tanto che manca, la fede come compagnia per la solitudine da maledire e venerare all’occorrenza. La Napoli raccontata attraverso la musica degli Spaccapaese, quella che fu e quella che è, quella da ballare, quella da ascoltare con nostalgica commozione. Ma è anche uno spettacolo dal viaggio facile, partendo dai bassi partenopei fino ad arrivare a Buckingham Palace,  in quel di Londra. Gerardo ha trovato giusto rendere omaggio ai novant’anni della Regina Elisabetta con il suo personaggio, Betty. Una regina irriverente e casareccia, svestita dell’aulico mistero e seduta alle nostre tavole come la più inciucessa delle vicine di casa.

Teatro, musica, risate. Il miglior modo per prendere una giornata, e renderla migliore.

Roberta Magliocca

 

 

Gerardo Amarante in Dint’ e fore ‘o vascio was last modified: maggio 12th, 2016 by Roberta Magliocca
12 maggio 2016 0 commenti
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Sud
CulturaIn primo pianoMusica

Tammurriata: ballando tutti i sud del mondo

scritto da Roberta Magliocca

Tutti i Sud del mondo

Tutti i Sud del mondo

Son cantastorie, un buffone, un giullare;

ma stasera son serio, vi porto a ballare.

Fidatevi, dunque, venite con me

Vi porto nel posto più bello che c’è

C’era una volta, così comincia ogni storia. Ma questa è una storia che oggi ancora c’è e che, se saremo fortunati, domani ancora ci sarà. Ma, soprattutto, se starete attenti, una volta lette queste mie parole, potrete scorgerne l’eco scritta sulle case, disegnata sui quaderni dei bambini, scolpita sui muri delle chiese, raccontata dalle rughe degli anziani. Io oggi la vedo spuntare tra le nuvole di un cielo grigio che alle 7.00 del mattino ha già pianto tutte le lacrime che aveva da piangere.  La nebbia, pian piano, me la lascio alle spalle; o meglio, ai miei piedi e il mondo sembra cambiare, il tempo fermarsi, i sogni avverarsi. Mi hanno sempre detto che l’amore, quando c’è, lo percepisci. Io l’ho visto. Ho visto milioni di braccia alzarsi al cielo, incontrandosi le une con le altre per raccontarsi la gioia di esserci, la nostalgia di un passato da tenere stretto col suono di castagnette che hanno innata la musica della tradizione. Li ho visti quei piedi che, girando e ballando, disegnano un mondo perfetto. Poco più in là, ho visto mani vattere (picchiare) una tammora, tenendo il tempo, il tempo del canto, della fatica, della preghiera, del perdono. C’è gente che mi balla davanti, di lato e tutta intorno. C’è qualcuno che mi allunga un bicchiere di vino, qualcun altro sulle scale di una chiesa mi sorride sincero. Un uomo fotografa due ballatori. Una donna abbraccia una bambina. Un nonno che tiene per mano suo nipote, gli spiega la storia della sua terra attraverso quei canti che scacciano le guerre, la cattiveria di chi le combatte, la follia di chi le pensa. E ora quel bimbo sa che oltre i draghi e ai re, ben più magico di fate e stregoni, c’è un ballo, la tammurriata, che tiene unita la gente nella speranza e nella condivisione.

E non è l’allegria o la semplicità di questo popolo ad avermi colpito. O non solo. Sono le radici che ognuno di quei ballatori, musicanti e cantori ha a farmi capire la grandezza di questo sud. Sono persone che hanno il mare negli occhi, nelle mani e nei pensieri. Un mare che potrebbe portarli ovunque, eppure loro restano lì, come querce secolari, convinte che, lontane dal proprio sole, perderebbero l’ammore e ‘a cuntentezza.

Ed è come se avanti agli occhi avessi una foto in bianco e nero, nella quale, però, saprei riconoscere tutti i colori, pur non avendoli mai visti. In questi balli, in questa musica, vedo e sento il sud che mi piace. Nessun sud fotografato e stampato in offensive cartoline, un sud dai sapori lontani dalla solita pizza, un sud non suonato dal mandolino, un sud visitato da turisti che camminano con lo zaino sulle spalle e non, come di solito accade, stretto sul petto. Il sud del “Non ho niente e te lo dono”.  

Questa storia ho narrato,

ai cavalieri e alle lor signore.

Che vi sia piaciuta o meno io non ho peccato,

perdonatemi, di grazia, son solo un cantastorie

Roberta Magliocca

Tammurriata: ballando tutti i sud del mondo was last modified: aprile 19th, 2016 by Roberta Magliocca
19 aprile 2016 0 commenti
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