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San Gennaro

San gennaro
CulturaDall'Italia e dal MondoEventiIn primo pianoIndovina dove andiamo a cena

San Gennaro, al Bco-Outlet di Marcianise arriva il celebre “Cappiello” preparato da Casa Infante

scritto da L'Interessante

San Gennaro

In occasione di San Gennaro, al Bco-Outlet di Marcianise arriva il celebre “Cappiello” preparato da Casa Infante. Grande successo per la giornata dei bambini di sabato

Continuano senza sosta gli appuntamenti al Bco Outlet, la galleria all’interno del Parco Commerciale Campania di località Aurno di Marcianise (Caserta). In occasione della festa di San Gennaro, la gelateria-pasticceria Casa Infante delizierà i visitatori del centro con il celebre ” Cappiello ‘e San Gennaro “, un dolce che nella sua forma rimanda al Patrono di Napoli, con gli elementi tradizionali della pasticceria Napoletana. Un involucro di pasta frolla ripieno di sbriciolata di babà inzuppati al Limoncello, crema pasticcera, amarene e albicocche del Vesuvio. Ogni singolo elemento è stato scelto in quanto rimanda simbolicamente al Santo: il babà è il Tesoro di San Gennaro, la crema è l’oro delle sue vesti, le amarene rappresentano il cuore ed il sangue e le albicocche, infine, la “faccia gialla”. Tutto in un mix assoluto di gusto e tradizione.

Intanto grande successo sabato con gli eventi Unicef, Lego e Disney con oltre 7mila accessi presso la struttura, numeri che confermano il trend positivo della scorsa settimana. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia ha allestito un proprio stand all’interno di Bco-Outlet per sensibilizzare i visitatori del centro sui temi della mortalità infantile, con il programma “Vogliamo Zero”, e su quello dei tanti minori costretti a scappare dagli orrori della guerra.

Ma non solo la solidarietà. L’intera giornata è trascorsa all’insegna del divertimento con il doppio appuntamento Lego e Disney. Centinaia di persone si sono divertite, nell’area ludica Lego, allestita all’interno dello store Paggio Toys. Un modo diverso di giocare con i più piccoli, ma anche gli adulti, che hanno realizzato le forme più svariate e stravaganti con i mitici mattoncini del noto marchio danese. Un un gioco che ha unito le diverse generazioni allo stesso tavolo.

Nel corso del pomeriggio, invece, molti bambini si sono recati all’interno del magastore Zoomiguana per vedere Dory, la “smemorata” protagonista del film Disney “Alla Ricerca di Dory”. Quanti erano muniti di biglietto Uci-Cinema hanno ricevuto un pesciolino rosso in omaggio.   

 

San Gennaro, al Bco-Outlet di Marcianise arriva il celebre “Cappiello” preparato da Casa Infante was last modified: settembre 19th, 2016 by L'Interessante
19 settembre 2016 0 commenti
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Cappella San Gennaro
Cultura

Quella Cappella dove bisogna chiedere permesso e quel celebre miracolo

scritto da L'Interessante

Cappella di San Gennaro

Di Maria Rosaria Corsino

La costruzione del Duomo di San Gennaro (o Duomo di Santa Maria Assunta) comincia nel XIII secolo per volontà del re angioino Carlo II di Napoli. Il progetto prevedeva di edificare la nuova struttura attorno al Battistero di San Giovanni in Fonte e alla Basilica di Santa Restituta, luoghi di culto di età paleocristiana (il lavoro fu commissionato a degli architetti francesi), mentre un’altra antica basilica, conosciuta col nome di Stefania (costruita tra il 409 e il 501 per volere del vescovo Stefano I ed era dedicata al Salvatore), fu sacrificata. All’inizio gli artisti coinvolti erano soprattutto di origine francese, ma ben presto le lavorazioni furono affidate a rappresentanti dell’arte locale o italiana. Finalmente nel 1314 la Cattedrale fu solennemente dedicata all’Assunta dall’Arcivescovo Umberto D’Ormont.

La storia del Duomo è assai travagliata, già nel secolo successivo alla sua costruzione, nel 1349, un terremoto distrusse il campanile e la facciata. Quest’ultima fu eretta nuovamente nel XV secolo, questa volta in stile gotico, ma la sfortuna si abbatté ancora sulla nuova basilica che, a metà secolo, vide crollare parti della navata centrale in seguito ad un altro terremoto. Anche la navata fu prontamente ricostruita, avviando il duomo verso gli abbellimenti che caratterizzeranno gli anni tra il ‘400 e l’800.


Infatti, già a cavallo del 1500, venne costruita la Cappella del Succorpo, abbellita da decorazioni di Tommaso Malvito. Un secolo dopo, invece, Francesco Grimaldi realizzò, proprio di fronte alla Basilica di Santa Restituta, la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro per onorare il voto che i napoletani avevano affidato al Santo durante la peste del 1526

Per Napoli il “Tesoro” è costituito dal busto del Santo che custodisce le ossa del cranio e dalla Teca che conserva le ampolle con il sangue.

E’ il luogo simbolo dell’incontro di un Popolo con il suo Santo e con i suoi Santi ecco perché, prima che il sacerdote entri nella cappella, per prelevare il sangue dalla Teca e far sì che si compia il miracolo, deve voltarsi verso il popolo presente e chiedere il permesso di poter entrare.

Altra particolarità della Cappella del Tesoro di San Gennaro è il cancello, che ha avuto una lavorazione di oltre quarant’anni.

Meritevole di particolare attenzione, è l’elemento posto sull’arco superiore del cancello che, se toccato nei punti giusti, emette diverse melodie: il San Gennaro a doppia faccia.

L’originalità dell’opera consiste nella sua valenza plastica.

Il Santo, infatti, rivolge lo sguardo nella Cappella e nel Duomo senza trascurare la sacralità di nessuno dei due spazi.

I due busti, che compongono l’unica figura bifronte furono realizzati sul disegno del Fanzago da Gennaro Monte nel 1668.

Nella cripta dedicata alla famiglia Carafa, nei sotterranei del Duomo, è collocato un vaso Longobardo che stando a quel che si dice, contenga il resto delle ossa del Santo.

Il miracolo

La storia del miracolo di San Gennaro è forse nota in tutto il mondo.

La leggenda racconta che, quando San Gennaro fu ucciso a Pozzuoli sotto Diocleziano, il suo sangue fu raccolto in due ampolle che furono poi donate al Vescovo quando le reliquie del Santo furono portate a Napoli.

Il 17 Agosto nel 1389 il sangue si sciolse, dando vita a quello che oggi è uno dei culti più celebrati.

Il miracolo accade tre volte l’anno; nel primo sabato di maggio, in cui il busto ornato di preziosissimi paramenti vescovili e il reliquiario con la teca e le ampolle, vengono portati in processione, insieme ai busti d’argento dei numerosi santi compatroni di Napoli, anch’essi esposti nella suddetta Cappella del Tesoro, dal Duomo alla Basilica di S. Chiara, in ricordo della prima traslazione da Pozzuoli a Napoli, e qui dopo le rituali preghiere, avviene la liquefazione del sangue raggrumato; la seconda avviene il 19 settembre, ricorrenza della decapitazione, una volta avveniva nella Cappella del Tesoro, ma per il gran numero di fedeli, il busto e le reliquie sono oggi esposte sull’altare maggiore del Duomo, dove anche qui dopo ripetute preghiere, con la presenza del cardinale arcivescovo, autorità civili e fedeli, avviene il prodigio tra il tripudio generale. Avvenuta la liquefazione la teca sorretta dall’arcivescovo, viene mostrata quasi capovolgendola ai fedeli e al bacio dei più vicini; il sangue rimane sciolto per tutta l’ottava successiva e i fedeli sono ammessi a vedere da vicini la teca e baciarla con un prelato che la muove per far constatare la liquidità, dopo gli otto giorni viene di nuovo riposta nella nicchia e chiusa a chiave. Una terza liquefazione avviene il 16 dicembre “festa del patrocinio di S. Gennaro”, in memoria della disastrosa eruzione del Vesuvio nel 1631, bloccata dopo le invocazioni al santo. Il prodigio così puntuale, non è sempre avvenuto, esiste un diario dei Canonici del Duomo che riporta nei secoli, anche le volte che il sangue non si è sciolto, oppure con ore e giorni di ritardo, oppure a volte è stato trovato già liquefatto quando sono state aperte.

Quella Cappella dove bisogna chiedere permesso e quel celebre miracolo was last modified: agosto 19th, 2016 by L'Interessante
19 agosto 2016 0 commenti
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januaria
CulturaEventiIn primo piano

Januaria – Una notte al Museo del Tesoro di San Gennaro

scritto da L'Interessante

Januaria

Januaria

Una notte dedicata all’arte, alla tradizione e all’enogastronomia per tutelare e riscoprire San Gennaro. L’Associazione Culturale NarteA e il Museo del Tesoro di San Gennaro aprono in orario straordinario le porte del museo: domenica 29 maggio 2016 (a partire dalle ore 18:30) con l’evento Januaria – Una Notte al Museo del Tesoro di San Gennaro per preservare e divulgare il patrimonio storico-artistico-culturale.

Questa visita guidata teatralizzata di NarteA, scritta e diretta da Febo Quercia, con degustazione finale di vino Falerna del Massimo Rosso Doc dell’azienda agricola Nugnes, farà scoprire ambienti solitamente chiusi al pubblico, come l’appartamento del Domenichino, e conoscere le preziose opere e le storie del Museo del Tesoro di San Gennaro. Attraverso la “spettacolarizzazione” dell’evento culturale, NarteA accompagna i visitatori in un vero e proprio viaggio nel tempo: la “memoria”, in senso storico, artistico e religioso, diventa protagonista della serata grazie al format che all’alterna all’interpretazione degli attori professionisti Andrea Fiorillo e Valeria Frallicciardi in mise storica la voce della guida turistica Matteo Borriello.

La memoria di ogni uomo affonda le braccia nella storia dell’umanità: qui, tradizione e modernità interagiscono con la memoria collettiva sintetizzandosi nei percorsi individuali e nell’identità popolare. Con venticinque milioni di devoti sparsi in tutto il mondo, San Gennaro è il santo cattolico più famoso e conosciuto nel mondo. Il Tesoro a lui dedicato è unico nel suo genere: formatosi lungo settecento anni di storia, grazie alle numerose donazioni, si è mantenuto intatto da allora, senza mai subire spoliazioni e senza che i suoi preziosi fossero venduti. L’evento culturale è volto alla riscoperta di luoghi e parole che hanno contrassegnato nel tempo Napoli, partendo proprio da un luogo simbolo della città, qual è il Museo del Tesoro di San Gennaro. All’interno sarà possibile ammirare, in una rinnovata esposizione, la celebre mitra gemmata di San Gennaro dell’orafo Matteo Treglia, composta da 3694 pietre preziose e realizzata nel 1713 su commissione della Deputazione di San Gennaro, e la leggendaria collana da fare invidia alla corona inglese, in oro e argento, fatta da Michele Dato nel 1679 e arricchitasi fino al 1879 di varie pietre preziose con le donazioni di regnanti di tutta Europa.

In esposizione anche la croce in argento e coralli (1707) della famiglia Spera, il calice in oro e pietre preziose donato nel 1761 da re Ferdinando IV e la pisside gemmata offerta da re Ferdinando II nel 1831. Ancora si potranno ammirare l’ostensorio in oro, argento e rubini dalla ricca decorazione circondata da una gloria di angeli tra tralci di vite e nuvole, donato a San Gennaro da Napoleone, tramite il cognato, Gioacchino Murat nel 1808 e anche l’altro ostensorio in oro, pietre preziose e smalti del 1837, di Maria Teresa d’Austria per le sue nozze con Ferdinando II. In mostra anche il calice in oro zecchino offerto da Papa Pio IX nel 1849 per ringraziare i napoletani dopo essere stato ospitato in asilo a causa dei moti mazziniani di Roma, la croce episcopale in oro, smeraldi e diamanti donata da re Umberto I e Margherita di Savoia nel 1878 e la pisside in oro, corallo e malachite, realizzata dalla famiglia torrese degli Ascione e donata da Umberto di Savoia nel 1931 in occasione del suo trasferimento a Napoli dopo le nozze con Maria José principessa del Belgio

La figura emblematica di un uomo, qual è stato “San Gennaro”, racchiude in sé un lunghissimo racconto, punteggiato di fatti spesso in bilico tra credo e superstizione, fede e agnosticismo, passione e scetticismo: in collaborazione con il Museo del Tesoro di San Gennaro, questa visita guidata teatralizzata mostrerà ambienti e personaggi che sono collegati alle principali vicende del “Ianuarius”. L’interpretazione teatrale degli attori Andrea Fiorillo e Chiara Mazza offrirà al pubblico un’esperienza unica per vivere sulla propria “pelle” l’emozioni del passato.

Al termine della serata, sarà offerta ai visitatori una degustazione di vino Nugnes.

La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata ai numeri 339.7020849 e 334.6227785. La quota partecipativa è di € 15,00, inclusa di ingresso in orario straordinario al sito.

Januaria – Una notte al Museo del Tesoro di San Gennaro was last modified: maggio 25th, 2016 by L'Interessante
25 maggio 2016 0 commenti
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