Tuna ‘ soul
L’interessante ha incontrato i Tuna ’ Soul, a pochi mesi dall’uscita del loro album Fish & Riffs. Il sound non è nuovo alle radio, ma l’originalità dei testi la fa da padrona
“Fatevi un giro nei concerti nostri, il rap è musica non è un circolo per tossici”, un chiaro invito ad ascoltare prima di giudicare, rivolto a chi tende ad etichettare sempre tutto secondo stereotipi e clichè. Ma la loro musica ce l’hanno raccontata loro, tutta da “ascoltare”.
Ciao Ragazzi, grazie per aver accettato di farvi intervistare. Immagino che in molti ve lo avranno chiesto. Sveliamo, allora, il mistero dei Tuna’ Soul: come nasce questo nome?
Ciao Roberta, innanzitutto grazie a te per l’ intervista. Il nome nasce nell’ estate in cui abbiamo cominciato a comporre il disco. La pasta al tonno era il piatto che più cucinavamo dato il pochissimo tempo che avevamo. Ovviamente è una cosa che abbiamo inventato al momento, il nostro nome resta un mistero.
Quali sono i percorsi musicali di ognuno di voi?
Diciamo che c’ è chi viene da un percorso accademico e chi viene da un percorso molto più “autodidatta”. Questa cosa ha i suoi benefici, ad esempio c’ è un bilanciamento tra estrema creatività e radici solide armonicamente e melodicamente parlando.
Nel vostro cd quali sono state le influenze musicali? I vostri stereo personali che musica passano?
Domanda troppo grande anche per un libro di 8000 pagine! Abbiamo origini diverse come generi e delle volte ammetto che è anche difficile sincronizzarci, ma quando succede escono sempre belle cose. Ovviamente la matrice guida è l’ hip hop: parliamo di J Dilla, ovviamente i The Roots ma anche Kanye West, Chance the rapper e ovviamente il dovuto rispetto e la dovuta ispirazione a James Brown. Poi ovviamente c’è chi ascolta Hendrix, chi D’ Angelo e la Badu, chi Pearl Jam, chi Pino Daniele.
Siete ragazzi giovanissimi. Quando guardate al vostro futuro, cosa vi aspettate? La musica dei Tuna ‘ Soul è solo un hobby o sognate possa diventare qualcosa di più?
Magari potessimo considerarlo mestiere! In Italia praticamente è inesistente colui che vive di musica senza essere in TV. Però siamo consapevoli che il primo passo per renderlo un mestiere è quello di smettere di sognare di lavorare con la musica, ma pensare a lavorare con la musica. Purtroppo Caserta è ben lontana da questa concezione, ti confesso che a stento riusciamo a rientrare dalle spese dopo un nostro show. Delle volte ci è addirittura stato chiesto di “dividerci la SIAE”, assurdo.
Quali sono i vostri progetti musicali nell’immediato futuro?
Per ora non possiamo ancora ufficializzare niente sulla nuova musica ma ci sono arrivate davvero belle proposte. Stiamo lavorando a qualcosa con artisti forti del nord Italia. Sul live show, promettiamo di rivoluzionarlo per intero, sarà un qualcosa di strano, introdurremo tante novità.
Grazie ai Tuna’ Soul!
Roberta Magliocca