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Vino

pompei
CulturaCuriositàIn primo piano

Pompei. Il vino al tempo degli antichi Romani

scritto da L'Interessante

pompei

Di Antonio Andolfi

 

Pompei è un gioiello del nostro patrimonio archeologico, uno scrigno del passato, i cui resti ci dicono tanto sulla vita degli antichi Romani.

L’attività principale di Pompei era la produzione del vino, come testimoniato da numerosi affreschi. Le viti coltivate nell’area vesuviana erano quelle ricordate da Plinio e da Columella: l’Amine gemina minor, caratterizzata da grappoli doppi; la Murgentina, uva di origine siciliana, molto diffusa a Pompei, ecc..

I vigneti sono stati piantati seguendo le tracce delle antiche viti, di cui si notano ancora i calchi in gesso ricavati riempiendo il vuoto lasciato nel terreno dalle radici che si decomposero dopo l’eruzione. I calchi delle radici sono spesso affiancati da quelli dei pali di sostegno del filare.

Ma come si produceva il vino allora?

Il vino nell’antica Pompei

L’uva raccolta era trasportata con i carri nelle fattorie (villae rusticae) dove veniva premuta e dove era conservato il vino, fino alla vendita o al consumo.

Allora immaginate, in autunno, lunghe file di schiavi rovesciavano tanta uva da delle ceste in una grande vasca. Qui altri schiavi, chiamati calcatores, pestavano quest’uva a lungo, per ore, e il succo che si formava veniva poi veicolato con dei tubi, delle condotte. Ma non è tutto.

Da un chicco pestato, infatti, si può ancora ottenere del succo, e questo i Romani lo sapevano bene, ma come? Con un torcular, cioè un torchio.  Allora raccoglievano le vinacce, cioè la polpa, le bucce, e lasciavano macerare per qualche giorno, e questo rendeva il tutto molto più liquido, quindi più facile da spremere, poi lo accumulavano all’interno di contenitori, e già il peso della trave cominciava a schiacciare le vinacce, poi grazie ad un sistema a verricello, bastava tirare delle leve e si aumentava la pressione all’inverosimile, fino ad ottenere l’ultimo succo possibile dalle vinacce. E questo liquido correva in una grondaia, in una canaletta laterale fino ai dolia delle celle vinarie, cioè esattamente lo stesso percorso fatto dal liquido ottenuto pestando con i piedi l’uva.

Ma cosa accadeva a questo punto?

Bisognava lasciare i dolia aperti, assistere alla fermentazione , una fermentazione che per 10 giorni doveva essere molto violenta, quasi un ribollire, poi la si controllava per un’altra ventina di giorni, e poi si richiudevano i dolia con dei grandi coperchi in terracotta, e sopra si mettevano delle altre coperture, simili a degli scudi protettivi. E a questo punto cominciava la maturazione, era un processo che poteva durare mesi o addirittura anni.

Com’era il vino a Pompei

Allora non esisteva il novello, il vino solitamente dopo una vendemmia autunnale, veniva consumato non prima della primavera seguente, ed era molto apprezzato quello invecchiato qualche anno, 2, 3, solitamente, 5, 10 già era un’ eccezione, e di solito invecchiavano dentro le anfore, nei depositi, in soffitta o nei lunghi trasporti nell’Impero. Solo eccezionalmente si potevano trovare dei vini invecchiati qualche decennio.

In generale i vini dei Romani erano assai diversi rispetto ai nostri, quasi sempre avevano un’altissima gradazione, e alcuni avevano addirittura la consistenza del miele e quindi bisognava allungarli con dell’acqua gelida d’inverno e acqua bollente d’estate. Inoltre, dal momento che si spremevano assieme i chicchi e i rametti, cioè i raspi, il vino che ne usciva, era un vino amaro, bisognava correggere, lo si correggeva in generale con molti sistemi, a volte si mettevano anche delle spezie o addirittura del piombo. Il piombo, infatti, produce, se rimane all’aria una patina biancastra che è dolce, e così si faceva permanere il vino in contenitori di piombo, e questo aiutava il gusto, ma certo non la salute.

Insomma grazie ai resti archeologici è possibile scoprire uno spaccato della vita quotidiana a Pompei, pensate, tutto questo è avvenuto poco prima che il Vesuvio con la sua eruzione cancellasse tutto. Ma ora grazie agli archeologi, possiamo rivivere quelle storie che rimarranno per sempre scolpite nel tempo e nella memoria.

 

 

Pompei. Il vino al tempo degli antichi Romani was last modified: febbraio 27th, 2017 by L'Interessante
27 febbraio 2017 0 commenti
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Vinicibando
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoIndovina dove andiamo a cena

L’AZIENDA CASERTANA TENUTA FONTANA A GAETA PER VINICIBANDO

scritto da L'Interessante

Vinicibando

L’AZIENDA CASERTANA TENUTA FONTANA A GAETA PER VINICIBANDO

IL CIBO COME VEICOLO PER LA CULTURA, LA STORIA E  IL PAESAGGIO

 

 

È in corso a Gaeta, nelle sontuose sale del Villa Irlanda Grand Hotel, “Vinicibando”. È una tre giorni che si concluderà domenica 20 novembre interamente dedicata alla valorizzazione del giacimento enogastronomico italiano attraverso un programma che in maniera innovativa fa del cibo il veicolo per la scoperta della cultura, della storia e delle bellezze paesaggistiche nazionali. Tema di quest’anno “La nuova dieta mediterranea e il cibo consapevole”.

L’azienda vitivinicola casertana Tenuta Fontana è tra i protagonisti della prestigiosa manifestazione, ideata dalla giornalista Tiziana Briguglio e dall’Associazione Agroalimentare in Rosa.

L’evento è dedicato ai diversi regimi alimentari con storici, alimentaristi e chef a spiegare le differenze tra la cucina convenzionale, vegana, macrobiotica e senza glutine.

Dunque una tre giorni di conoscenza e di sperimentazione con la cucina che per l’occasione diventerà linguaggio e si farà interprete dei mutamenti e delle abitudini alimentari di una società sempre più variegata e multietnica.

L’AZIENDA CASERTANA TENUTA FONTANA A GAETA PER VINICIBANDO was last modified: novembre 18th, 2016 by L'Interessante
18 novembre 2016 0 commenti
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vinopoli
CulturaEventiIn primo pianoIndovina dove andiamo a cena

VINOPOLI – LA CITTA’ DEL VINO & STREET FOOD

scritto da L'Interessante

Sbarca a NAPOLI il più importante tour del VINO, organizzato da BUONGIORNO ITALIA, azienda leader nell’organizzazione di Eventi internazionali sul MADE IN ITALY.
Un’altra tappa del tour Vinopoli che abbina questa volta ai miglior vini delle 20 regioni italiane i migliori prodotti di Street Food!!!!
È con questo ambizioso obbiettivo che Vinopoli presenta nei suoi stand una varietà di brand territoriali, 160 marchi aziendali, vini di pregio e vini da tavola, accompagnati dai migliori cibi di strada per tutti i gusti!!!

DOVE? LUNGOMARE CARACCIOLO- NAPOLI

QUANDO?
Venerdi 20 maggio H 12/24
Sabato 21 maggio H. 12/24
Domenica 22 maggio H. 12/24

GRANDI OSPITI PER 3 GIORNI.

NAPOLI capitale del vino e del buon cibo!


COME FUNZIONA VINOPOLI?

All’interno dell’ infopoint sarà possibile ritirare la tracolla portacalice e acquistare i “Bacchi”, che daranno diritto ad avere degustazioni di vino.

Non sarà possibile infatti acquistare le degustazioni in contanti, ma sarà necessario per facilitare possibili code, scambiare gli euro con i bacchi.

Gli spettacoli sono gratuiti!!

VINOPOLI – LA CITTA’ DEL VINO & STREET FOOD was last modified: maggio 20th, 2016 by L'Interessante
20 maggio 2016 0 commenti
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