juvecaserta
Tutti attendevano l’annuncio ufficiale. La notizia, già trapelata, ha confermato che la “Fortune investment & consulting Ltd”, società con sede in Gran Bretagna, ha acquisito il 62% delle quote della Juvecaserta da Raffaele Iavazzi, il quale rimane proprietario del residuo 38% nonché, almeno fino a quanto non sarà approvato il bilancio al 30 giugno, presidente della società sportiva.
La “Fortune Investment & Consulting LTD” ha un capitale sociale di oltre tre miliardi di sterline ed è una compagnia leader mondiale nella fornitura di piattaforme per investimenti multinazionali e servizi finanziari, oltre che di consulenza legale. Offre soluzioni adatte alle aziende che operano in vari settori, in particolare: ricerca azionaria, industria, finanziamenti pubblici, trading, impresa mobiliare e gestione patrimoniale.
Juvecaserta: gettate le basi per un roseo futuro, anche nell’immediato. La casertanità al centro del progetto.
Al tavolo della conferenza indetta presso lo store, la presenza del delegato dell’amministratore della società inglese, il casertano di adozione Francesco Fulco, il rappresentante legale, casertano, Alessandro Rauccio, Lello Iavazzi, il giemme Gino Guastaferro, con il segretario generale e addetto stampa Carlo Giannoni a fare “gli onori di casa”.
Come dallo stesso evidenziato, il presidente Lello Iavazzi si è reso promotore del progetto sostenendo l’ennesimo sforzo, sia economico che operativo, per raggiungere un accordo propiziato dal neo sindaco di Caserta, Carlo Marino il quale ha coinvolto il dott. Fulco. Quest’ultimo ha precisato che una delle condizioni poste per l’ingresso in società, è stata quella della permanenza di Iavazzi.
Al centro dell’operazione il settore giovanile, su cui fondare il progetto anche ai fini della continuità. Ma la novità di rilievo è l’obiettivo di una polisportiva che possa coinvolgere e convogliare tutte le eccellenze sportive cittadine e non, in modo da creare un interesse a fini della collettività e gettare le basi affinchè lo sport sia volano per una ripresa economica sociale del territorio, esprimendo la volontà di intervenire nella realizzazione e nella ristrutturazione di impianti sportivi a favore dei giovani della città di Caserta.
La nascita dell’intesa
Il dott. Fulco, a Caserta dal 1991 sposato con una casertana mentre il basket cittadino raggiungeva il maggior traguardo nazionale, a tanto sollecitato, ha evidenziato che la società inglese, operante nel settore economico finanziario, da lui rappresentata, aveva già intenzione di investire nello sport. L’occasione casertana, anche se con tempi ristretti, è stata presa al volo.
Riorganizzazione societaria, presupposto per la riuscita del progetto
Da quanto emerso, se alle intenzioni e ai proclami seguiranno i fatti, si può parlare di un progetto sportivo fondato sul basket. Il primo tassello è stato affidare la gestione della riorganizzazione societaria a Gino Guastaferro, un gradito ritorno ma con un maggiore bagaglio di esperienza. Confermato Antonello Nevola, come direttore sportivo, si è puntato a cambiare lo staff medico additato come maggiore responsabile degli infortuni della passata stagione, affidandolo a Mario Stranges. Confermati Antimo Lubrano e lo staff dei fisioterapisti si è puntato su Sante Roperto e Marco Petriccione per il settore di marketing e comunicazione con la confermata Simona Vedovati.
Il badget e gli aspetti tecnici
Non si è parlato di badget e investimenti in concreto, ma si punterà su un roster che potrà ambire almeno ai play off. Top secret i nomi a parte i confermati Gaddefors (ufficiale), Giuri e Cinciarini (ufficiosi) ed il ritorno (ufficiale) di Dario Cefarelli. Difficilmente sarà confermato Lindon Johnson.
Gli sponsor
Saranno, come noto, Pasta Reggia e Ferrarelle, con quest’ultima che, presumibilmente, potrà divenire “main sponsor”
La reggia del basket per ancora molti anni.
Il Palamaggiò rimarrà, si spera per diversi anni ancora, la casa della Juvecaserta. Anche se il sogno nel cassetto è la realizzazione di un impianto polifunzionale per la “consacrazione” del progetto.
Non ci resta che attendere.