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libertà

Uomo
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

Il tipo di uomo da evitare

scritto da L'Interessante

Uomo

Di Miriam Gargiulo

Il tipo di uomo che ogni donna dovrebbe evitare possiede tutte le caratteristiche negative che si possano avere. L’ “uomo” in questione è: freddo e distaccato, incapace di provare qualsiasi tipo di sentimento e avverso ai legami. A nulla serve aspettare e sperare che cambi. A nulla serve credere che imparerà ad amare se sarà amato.

E’ inutile farsi illusioni!

L’ uomo da evitare è anche narcisista, egocentrico e immaturo. E’ innamorato di se stesso e la sua esistenza ruota intorno al proprio aspetto fisico. Non a caso, il suo luogo preferito è la palestra. Qui trascorre la maggior parte della giornata allenandosi almeno 6 giorni a settimana. E’ facile riconoscerlo. E’ quello tutto impostato, che con aria da “macho man” si lascia guardare senza guardarti mai! E’ abituato a stare da solo e non ha nessuna intenzione di rinunciare alla propria libertà e alle proprie abitudini. Inoltre da buon egoista, cerca di trarre sempre benificio per se stesso da qualsiasi situazione, fregandosene altamente degli altri. Non sa cosa sia la sensibilità, non ha cuore e non pensa mai prima di parlare. Quando deve dirti qualcosa, lo fa in maniera cruda e diretta senza giri di parole e senza farsi il minimo scrupolo di ferirti, perchè non è certo un suo problema se questo avviene!

Di solito è l’unico single del gruppo di amici, felicemente fidazati da anni. Lui invece preferisce avere storielle di pochi mesi perchè in realtà non desidera e non è all’altezza di una relazione seria. Quando incontra una ragazza matura, determinata e con dei progetti di vita, è pronto a scappare a gambe levate quanto prima!

Quest’ uomo qui? Non credere di poterlo salvare 

Non credere mai che con te sarà diverso. Non credere mai che con te riuscià a smorzare i suoi lati negativi. Nessuno potrà cambiare la sua natura se non sarà lui a voler migliorare se stesso. 

”L’amore da una parte sola non basta. Non si regala l’anima a chi non è disposto a regalare la sua. Chi non fa regali, non apprezza regali.”

-Oriana Fallaci

 

Il tipo di uomo da evitare was last modified: dicembre 20th, 2016 by L'Interessante
20 dicembre 2016 0 commenti
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amore
CulturaIn primo pianoNotizie fuori confine

L’ Amore ai giorni nostri

scritto da L'Interessante

Amore

Di Miriam Gargiulo

L’ amore al giorno d’oggi è sempre più raro. Viviamo in un’epoca in cui sembra non esserci più spazio per l’amore, in cui i messaggi, le chat e i social media hanno sostituito il guardarsi negli occhi e il tenersi per mano, creando una distanza sempre più forte tra le persone. Oggigiorno non si ha più la voglia di investire sentimenti, di condividere la propria vita con un’altra persona e di prendersi cura di questa.

Molti, terrorizzati dal pensiero di perdere la propria libertà, passano i loro giorni senza legarsi mai! Convinti di non avere bisogno dell’Amore, ricercano felicità e soddisfazione nelle serate trascorse a divertirsi con gli amici in discoteche e locali, lanciandosi in incontri occasionali, vuoti e privi di qualsiasi sentimento, piuttosto che impegnarsi in una relazione stabile e duratura.

Possiamo chiaramente assistere ad una spaventosa e diffusa perdita dei valori e dei sani principi di una volta, insieme alla scomparsa di quel romanticismo e di quelle piccole attenzioni e gentilezze,ormai derise e considerate superate, che si incontrano soltanto nei nei grandi classici.

Al giorno d’oggi si tende ad essere più superficiali, meno pazienti e meno scrupolosi. Si tende a togliere poesia a gesti e a parole che meriterebbero maggiore importanza e sensibilità.

Gli uomini non sanno più corteggiare e le donne non si fanno più desiderare! E’ ormai passata di moda la bellezza dell’-attesa- sostuita dalla triste abitudine del –vivere tutto e subito- senza amore, liberi dalla preoccupazione delle conseguenze e del domani.

Tempi duri per l’ amore

In un mondo fatto di tecnologia, tentazioni e sesso facile, non c’è posto per chi dimostra di essere diverso. Chi si distingue dalla massa mantenendo saldi i cari e vecchi valori, chi mette ancora cuore nei gesti e nelle parole, sa infatti che altrettanto cuore non troverà spesso.

“Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.”
-Franz Kafka-

L’ Amore ai giorni nostri was last modified: dicembre 6th, 2016 by L'Interessante
6 dicembre 2016 0 commenti
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cani
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

Cani. Socializzarsi in natura: intervista a Veronica Papa

scritto da L'Interessante

Cani

Cani

Di Luigi Sacchettino

Cari lettori interessati oggi vi porto a Ceggia, presso “La Margherita” centro cinofilo, dove ci aspetta l’istruttrice Veronica Papa.

La seguo da qualche tempo, scrive racconti di vita quotidiana di cani e umani sempre molto affascinanti.

Le sue foto e i suoi video prendono vita, come fossero film con sottotitoli.

  • Grazie Veronica per aver accettato questa intervista. Da un punto di vista professionale, come possiamo definirla?

“La tradizione definisce il mio mestiere come quello di Educatore Cinofilo- anche se secondo alcune scuole io  sarei Istruttore Cinofilo, in quanto abilitata ad occuparmi anche di quelli che molti chiamano problemi comportamentali del cane. Io sono però convinta che a occuparsi dell’educazione del cane debba essere chi lo cresce, quindi il suo umano; io posso solo fornirgli gli strumenti per svolgere questo compito nel miglior modo possibile, aiutandolo a superare le difficoltà derivanti dallo svolgere un ruolo che sarebbe stato in realtà di competenza della famiglia naturale.
Alcuni colleghi, per questi motivi, si definiscono Consulenti di Relazione oppure Interpreti Cinofili, ma essendo termini poco diffusi creano più perplessità che altro. Diciamo che sono un Educatore che Educa ad Educare”.

  • Educare fornisce molta consapevolezza, ciò di cui i proprietari hanno bisogno. A riguardo ci può spiegare con una definizione semplice cosa s’intende per socializzazione intraspecifica?

La socializzazione intraspecifica è la capacità di muoversi in modo disinvolto e consapevole all’interno delle relazioni con gli appartenenti alla propria specie.

 

  • Disinvolto e consapevole. Bella definizione. Qual è lo stile che attribuisce Veronica Papa alla socializzazione intraspecie?

“E’ fatta di esperienze, di competenze, di rappresentazioni delle diverse categorie e delle diverse possibilità di interazione. Un animale dalla socialità intensa e complessa come il cane richiede grandi competenze sociali per sviluppare un profilo caratteriale equilibrato, una consapevole conoscenza di se stesso, dei propri limiti e dei propri punti di forza, una chiara definizione del proprio ruolo. Attraverso le interazioni con i conspecifici il soggetto pone le basi per definire se stesso. Inoltre l’evoluzione dell’individuo avviene grazie ai modelli di comportamento proposti da coloro che rappresentano per lui dei riferimenti importanti; la corrispondenza morfologica e il fatto di condividere lo stesso etogramma rendono i conspecifici dei modelli molto più efficaci di quanto possano rappresentare individui appartenenti ad altre specie, anche se importanti dal punto di vista affettivo.
La convivenza con specie diverse può arricchire il vocabolario espressivo, fornendo spunti preziosi e alternative di analisi e comprensione della realtà, ma è il crescere con i propri conspecifici che offre le opportunità adeguate per maturare correttamente.
Non riesco a pensare ad un cane che non abbia esperienze di relazione con altri cani, che non ha un suo ruolo all’interno di un gruppo di conspecifici (non necessariamente conviventi) come ad un individuo completo.
Per imparare a stare insieme agli altri umani noi, fin dai primi giorni di vita, accumuliamo miliardi di esperienze con diverse categorie e figure (genitori, fratelli, cugini, zii, nonni, compagni di classe, maestre, presidi, commesse, medici, fidanzati, mariti/mogli, generi, suocere, amici speciali, eccetera eccetera), imparando, attraverso prove ed errori, modelli di riferimento, intuizioni, empatia,  egoismi, ambizioni e progetti, a stare con gli altri, ad evitare o a gestire i conflitti, a costruire alleanze  e collaborazioni; ma pretendiamo che il cane, separato a due mesi (quando gli va bene) dalla propria madre, dai fratelli e dagli altri adulti che compongono la sua famiglia naturale, e messo nelle condizioni di frequentare in modo sporadico e inadeguato i suoi simili, possieda le stesse competenze che noi costruiamo in 50/60 anni di esperienze continue!”

  • E’ proprio vero, a volte dimentichiamo che anche i nostri cani, in quanto soggetti, hanno bisogno di vivere delle esperienze positive e frequenti. Guardo spesso le sue foto; esperienze in natura, con scenari da mozzafiato. Perché decide di far socializzare i cani sempre in un ambiente naturale come laghi, spiagge ed aperta campagna, invece di un semplice campo recintato?

“Pur essendo naturale per un cane vivere inserito in un gruppo di conspecifici, o perlomeno frequentarlo con una certa assiduità, come specie generalmente non è particolarmente portato ad accogliere conspecifici estranei, con le dovute differenze determinate dalle caratteristiche della razza o del mix di razze cui appartiene, dalle sue caratteristiche genetiche individuali e dal suo percorso soggettivo.
Questo significa che l’incontro tra cani che si conoscono poco o non si conoscono affatto possono essere caratterizzati da un certo grado di tensione, soprattutto se i protagonisti possiedono poche competenze sociali; questa  tensione può esprimersi con comportamenti antagonistici, che in ambienti ricchi di proposte alternative trovano maggiori possibilità di essere gestiti al meglio, sia per quanto riguarda l’emotività dei cani che per quanto riguarda quella de i loro proprietari.
Poter usufruire di spazi molto ampi aiuta i cani a stemperare le tensioni aumentando le distanze tra loro se necessario, mentre gli stimoli olfattivi e gli arricchimenti ambientali (cespugli, terrapieni, corsi d’acqua, massi, tronchi, ecc.) offrono maggiori occasioni per costruire  comportamenti agonistici o collaborativi, anziché  ricorrere esclusivamente  a interazioni antagonistiche e competitive.
Inoltre gli stimoli che inducono i cani a cimentarsi in attività di tipo olfattivo (tracce, segnali chimici, materiale biologico, ecc.) solitamente richiedono molta concentrazione, che è favorita da un livello basso di eccitazione: il cane si impegna così nel seguire e analizzare odori interessanti, orientandosi in questo modo verso un assetto emozionale più riflessivo.
E per finire, particolare non trascurabile, anche gli umani si rilassano di più in ambienti ameni e naturali, si godono il panorama, si inebriano di odori, si disintossicano, trasmettendo ai loro compagni a quattrozampe un insieme di emozioni positive.
Il fatto di camminare insieme, nella medesima  direzione e verso una medesima meta fa diventare i singoli individui un gruppo, all’interno del quale generalmente le tolleranze sono maggiori che non in una situazione statica e priva di vie di fuga”.

  • Assolutamente ineccepibile. Dovremmo ricordarci più spesso di muoverci in concertazione con chi ci sta a cuore. Molti proprietari però hanno paura di slegare i loro cani in questi contesti: come arriva a convincerli“.

 E’ necessario distinguere tra il proprietario che non sente alcun bisogno di liberare il proprio cane e quello che invece lo vorrebbe fare  ma ha troppa paura.
Il primo desidera avere la situazione sotto controllo, ed è poco propenso a muoversi verso un’emancipazione del proprio quattrozampe, verso una sua autonomia, seppure parziale.
In questo caso non sono io la persona giusta per lui, in quanto cerca altro rispetto a ciò che io sono in grado di offrire, e la cosa più corretta è invitarlo a rivolgersi a figure professionali diverse.
Ben diversa è invece la situazione con una persona che si pone come obiettivo  aiutare il cane nella sua crescita verso una maggiore responsabilizzazione possibile, con i dovuti limiti dettati da quanto la società consente; costui ha solo bisogno di essere rassicurato, di sperimentare che il suo cane è all’altezza ma soprattutto che lo è la loro relazione e lo è lui stesso.
E’ fondamentale saper accogliere le sue preoccupazioni e le sue ansie, valutarle attentamente e farsene carico; costruire i presupposti per la fiducia necessaria a compiere il passo, perché spesso il cane si allontana proprio dall’ondata emozionale che il suo umano emana; e infine scegliere inizialmente luoghi molto sicuri, privi di pericoli e che io stessa conosco molto bene, in modo da potermi mostrare tranquilla io stessa, aumentando gradualmente la complessità dell’ambiente man mano che il binomio è pronto ad affrontarla.
Non esiste un cane che “scappa” dal proprietario, a meno che davvero non vi siano problemi eclatanti all’interno della loro relazione, ma in questo caso sicuramente emergerebbero negli incontri preliminari.
E’ più probabile che il cane metta distanza tra sé e l’ansia dell’umano, la sua angoscia, il suo inconsapevole bisogno di aggrapparsi a quel controllo, spesso a dispetto della sua stessa volontà.
Il mio compito è fare in modo che imparino a fidarsi uno dell’altro, e diventino squadra.
Centrato questo obiettivo qualsiasi problema, di qualunque natura, solitamente sparisce”.

Non esiste un cane che scappa. Siamo noi a dover fuggire dalle nostre paure di perderli.

I cani si meritano la libertà.

Noi di vederli appagati.

Cani. Socializzarsi in natura: intervista a Veronica Papa was last modified: novembre 24th, 2016 by L'Interessante
24 novembre 2016 0 commenti
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Amsterdam
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Amsterdam: la libertà porta il suo nome. Viaggi interessanti

scritto da L'Interessante

Amsterdam

Di Vincenzo Piccolo

Cari Amici,

vi siete mai chiesti che sapore ha la libertà? Quella vera intendo, quella che vi fa respirare a pieni polmoni. Quella stessa libertà che, per strada, vi fa apprezzare ogni singolo raggio di sole che illumina il vostro volto.

Beh, c’è chi queste sensazioni le respira ogni giorno, sto parlando dei cittadini di Amsterdam

Una libertà “Valorosa, decisa e misericordiosa”, come le tre parole associate alle tre croci di Sant’Andrea presenti sulla bandiera della città.

La città di Amsterdam ospita ben 2.289.762 persone di ben 170 nazionalità diverse, un’integrazione perfettamente riuscita tale da creare uno stile di vita comune a tutte le etnie presenti sul territorio. Uno stile di vita basato sul perfetto miscuglio libertà-rispetto. Si perché la prima parola (valorosa,ndr) va ad esteriorizzare il significato culturale della “libertà olandese”, che si pianta e cresce sul rispetto e sui limiti preposti alla salvaguardia di quest’ultima, piuttosto che su veri e propri divieti.

Camminando, o pedalando, per i canali patrimonio dell’umanità come il Singel, il Keizersgracht o il Herengracht, tra un coffeeshop e l’altro riesci a penetrare nell’anima di una società costruita per dare spazio ad una delle popolazioni più cosmopolita al mondo.

Nonostante lo skyline rinascimentale e romantico, Amsterdam è una delle città Europee più all’avanguardia, riuscendo ad unire passato e presente con una perfezione architettonica che si palesa per le strade di Museumplein, sede del Van Gogh Museum, che vanta una permanente su tre livelli del grande pittore olandese ed altre esposizioni temporanee. Il Rijksmuseum, circondato da un magnifico giardino, è il più grande museo di storia olandese famoso per la collezione di dipinti del Secolo D’oro olandese. Lo Stedelijk Museum ovvero il museo di arte moderna e contemporanea di Amsterdam.

Tradizione e storia sono le direttrici che ci portano anche sulle vie del mercato galleggiante dei fiori, dov’è possibile acquistare i semi e i bulbi dei tipici tulipani locali e a poche centinaia di metri da piazza Dam è possibile trovare alcune catene di ristoranti take away, dov’è possibile guastare le tipiche zuppe a base di patate olandesi e i tipici formaggi come Gouda e Edamer.

E se pensate che sia finito qui, forse avete dimenticato di fare un giro nel Red Light District. Questo distretto, posizionato nella parte più antica della città, ospita le cosiddette “vetrine” dove ragazze provenienti da tutto il mondo offrono i loro servizi legalmente riconosciute e tassate.

Un altro mondo? Un’altra mentalità? Forse un’altra storia e una differente evoluzione culturale ha fatto dell’Olanda, e di Amsterdam,la patria dei diritti civili. I Paesi Bassi sono uno degli stati più avanzati nel liberalismo sociale di tutto il pianeta, con sondaggi indicanti che più del 90% degli appartenenti all’etnia degli Olandesi vedono e considerano l’omosessualità come perfettamente morale ed accettabile, sia socialmente che individualmente.

Insomma non bisogna sognare per forza l’America per assaporare la libertà. Alla fine ce l’abbiamo in casa, a meno di due ore d’aereo.

Amsterdam: la libertà porta il suo nome. Viaggi interessanti was last modified: agosto 19th, 2016 by L'Interessante
19 agosto 2016 0 commenti
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Free Hugs
CulturaEventiIn primo piano

Free Hugs: abbracciamoci!

scritto da L'Interessante

Free Hugs

Napoli: Free Hugs per tutti.

Domenica 20 Marzo si è tenuto, a Napoli, in Piazza Plebiscito, l’evento “Abbracci gratis” che ha coinvolto centinaia di persone, tra organizzatori e passanti. L’interessante iniziativa arriva dall’ Australia ed ha subito conquistato l’animo caldo e generoso dei giovani italiani, i quali si sono uniti in una salda collaborazione volta a promulgare idee di amore, affetto e generosità.

Da circa quattro anni Napoli è lo scenario adatto a questa manifestazione, grazie al referente della Campania Andrea Caldwell, il quale ha creduto fin da subito nel potere dell’abbraccio. < Ho visto le persone commuoversi. Ciò che produce un semplice abbraccio ha dell’incredibile. Sprigiona ossitocina che è l’ormone dell’amore e del buonumore>, ci narra- entusiasta. I primi, sporadici, eventi incontravano l’incertezza e il pudore di molti ed erano poco più di una decina le persone che decidevano di arrestare la loro frenetica corsa alla vita e ricambiare l’abbraccio di uno sconosciuto. Adesso, il successo raggiunto supera ogni aspettativa, tanto da contare in media quattro eventi all’ anno.

Grazie alla pagina Facebook Abbracci gratis Italia free hugs, che nell’ arco di tre mesi dall’ apertura ha raggiunto quota 1000 iscritti, l’happening acquista una risonanza maggiore. Andrea ci racconta che da circa un anno collabora con l’associazione “Con-tatto Abbracci gratis”: si tratta di un esperimento teatrale, ispirato al fenomeno in questione, ideato da Mirko Grimaldi a Firenze e poi diffusosi in tutta Italia. La manifestazione di domenica si rifà proprio a questa idea. Quella, cioè, dell’abbraccio bendato. I cinquanta “abbracciatori” attivi, muniti di benda, hanno, infatti, aperto le braccia a chiunque avesse voluto infondere fiducia con il gesto più ancestrale del mondo. Indirizzati da capigruppo, i passanti si sono prestati volentieri a questa toccante iniziativa, commuovendosi ed emozionando a loro volta. L’abbraccio bendato rappresenta un atto di estrema fiducia verso il prossimo ed enfatizza al meglio le emozioni che possono essere provate solo sulla propria pelle. Tutte le persone volontariamente coinvolte intendono dare vita ad una rivoluzione pacifica volta a cambiare il mondo, donando amore.

L’abbraccio, il contratto fisico tra due sconosciuti, suscita emozioni differenti ma soprattutto simboleggia la volontà di <abbattere il muro della diffidenza>, come spiega, ancora una volta, Andrea e di soffermarsi a cogliere questi determinati aspetti della vita, ad assaporare, attimo dopo attimo, il piacere di due sorrisi che si incontrano. In un mondo così social, l’uomo si ritrova a combattere con lo strano mostro della solitudine. Deve fare i conti con l’integrazione, con i pregiudizi e i dissensi. E poi una benda risolve tutto. Non per omettere ed ignorare le difficoltà del mondo bensì per vedere con gli occhi del cuore.

Da non perdere i prossimi eventi: il 2 luglio a Milano per il Raduno Nazionale al quale presenzierà l’ideatore australiano degli Abbracci Gratis e il 21 settembre, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, “Abbracci per la pace” richiederà a chiunque di abbracciare per venti secondi un familiare, un amico o qualunque persona si trovi al proprio fianco per fare accrescere, in maniera sincronica, il potere immenso di un abbraccio.

Carmen Gianquinto

Free Hugs: abbracciamoci! was last modified: aprile 4th, 2016 by L'Interessante
1 aprile 2016 0 commenti
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