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Ospedale

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Ospedale di Caserta inaugura il reparto di Risonanza Magnetica Nucleare

scritto da L'Interessante

Ospedale.

Cerimonia di inaugurazione del reparto di Risonanza Magnetica Nucleare giovedì 16 febbraio alle ore 11 presso l’ Ospedale di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano”. La manifestazione avrà luogo nei locali al piano terra del padiglione “F”.

All’iniziativa i commissari straordinari Cinzia Guercio, Michele Ametta e Leonardo Pace hanno invitato tutte le autorità istituzionali.

La nuova Risonanza Magnetica Digitale di cui si si è dotato il nosocomio casertano è di ultima generazione Philips Ingenia da 1.5 tesla, installata in una nuova area dell’edificio “F”, appositamente ristrutturata secondo rigorosi criteri ingegneristici coerenti con la normativa vigente sanitaria, in uno spazio ampio di circa 200 metri quadrati, di cui la metà dedicato all’apparecchiatura e alla preparazione dei pazienti.

Tale attrezzatura rappresenta la più avanzata tecnologia oggi esistente per effettuare esami diagnostici in tutti i distretti corporei.

Questa nuova strumentazione consente di ottimizzare la diagnostica e la valutazione prognostica dei pazienti in considerazione del rilevante miglioramento del contenuto informativo delle immagini. Presenta sensibili novità connesse alle ampie dimensioni della struttura tecnologica (gantry) ove viene posizionato il paziente, in modo da migliorare il comfort e da consentire nel contempo la possibilità di ospitare persone oversize e ridurre i problemi legati alla claustrofobia.

La grande apertura del magnete di 70 centimetri, unitamente alla ambientazione multimediale con guida automatica vocale per il paziente e il riconoscimento delle protesi compatibili, con un sistema definito “ambient light”, dotato di luci cromatiche e pannelli luminosi, rende efficiente, accogliente e confortevole il complesso sistema diagnostico.

L’Aorn di Caserta, grazie all’acquisizione di questo strumento diagnostico avanzato, sarà in grado di fornire una completa e migliore assistenza al paziente, sia in termini di qualità che di risparmio di tempi e di costi, evitando il ricorso a strutture sanitarie private o esterne alla provincia.

 

Ospedale di Caserta inaugura il reparto di Risonanza Magnetica Nucleare was last modified: febbraio 14th, 2017 by L'Interessante
14 febbraio 2017 0 commenti
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Ospedale
Dall'Italia e dal MondoIn primo piano

Ospedale di Caserta, attivato il “Centro per smettere di fumare”

scritto da L'Interessante

Ospedale di Caserta.

Ospedale di Caserta, attivato il “Centro per smettere di fumare”

È stato attivato il “Centro per smettere di fumare” presso l’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta”, diretta dai commissari straordinari Cinzia Guercio, Michele Ametta e Leonardo Pace. L’iniziativa rientra nell’ambito di un incremento dei servizi di qualità offerti dall’Aorn alla cittadinanza.

L’équipe del Centro è composta dagli pneumologi Silvana Buonanno e Vincenzo Pezzella dello staff medico dell’Unità operativa di Pneumologia, diretta da Pasquale Salzillo, e dalle psicologhe Marianna Daria Devastato, Mariateresa Letizia, Imma Marra e Marina Scappaticci e dalla sociologa Valentina Raffaele dello staff tecnico del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda, medico responsabile Margherita Agresti. Quest’ultima, nell’ambito delle sue competenze di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori, si occupa anche della loro tutela in qualità di fumatori passivi e della promozione degli stili di vita salutari come contributo al miglioramento del benessere personale e sul lavoro.

L’ambulatorio è attivo due giorni a settimana, il lunedì pomeriggio e il mercoledì mattina. È possibile accedere ai servizi del Centro attraverso la presentazione di due impegnative mediche: una per visita pneumologica con spirometria semplice e l’altra per colloquio psicologico. Il “Centro per smettere di fumare” è raggiungibile al numero 0823/232109.

Le problematiche legate al fumo sono ampie e complesse. Per comprenderne l’entità va detto che i fumatori in Italia sono 11,5 milioni, il 22% della popolazione. Gli uomini sono 6,9 milioni, il 27,3%, le donne 4,6 milioni, il 17,2%. Gli ex fumatori sono 7,1 milioni, rappresentando il 13,5% della popolazione, i non fumatori sono invece 33,8 milioni, il 64,4%.

Secondo le indagini Doxa condotte tra il 2002 e il 2016 il dato di quest’anno relativo ai fumatori si riporta sui valori registrati nel 2008. Si osserva inoltre un lieve incremento della prevalenza di fumatori di entrambi i sessi: gli uomini passano dal 25,1% del 2015 al 27,3% del 2016, le donne dal 16,9% del 2015 al 17,2% del 2016. L’analisi della prevalenza del fumo di sigarette tra gli uomini e le donne nelle varie classi di età mostra che la percentuale di fumatori è ancora superiore a quella delle fumatrici in tutte le fasce di età.

Ospedale di Caserta, attivato il “Centro per smettere di fumare” was last modified: dicembre 14th, 2016 by L'Interessante
14 dicembre 2016 0 commenti
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omicidi
AttualitàCronacaIn primo pianoParliamone

OMICIDI ALL’ OSPEDALE DI SARONNO

scritto da L'Interessante

omicidi

Di Erica Caimi

Leonardo Cazzaniga, 60 anni, medico anestesista del Pronto Soccorso di Saronno, in provincia di Varese e la sua amante, la 40enne Laura Taroni, infermiera presso lo stesso ospedale sono stati arrestati con l’accusa di aver somministrato dosi eccessive di anestetici e sedativi a pazienti gravi, causandone la morte.

ALCUNI CASI DI DECESSI SAREBBERO OMICIDI

Sono oltre 50 le cartelle cliniche sequestrate al vaglio degli inquirenti della Procura di Busto Arsizio in relazione all’arresto dell’infermiera e del medico. Oltre ai decessi sospetti avvenuti in ospedale, su di loro pende anche la grave accusa di aver organizzato e messo in atto l’omicidio del marito di lei Massimo Guerra, curato sulla base di una falsa diagnosi di diabete e imbottito per anni di farmaci. L’uomo era colpevole, secondo la donna, di avere una relazione incestuosa con la suocera.

La mole di lavoro che attende i carabinieri è piuttosto notevole, si dovrà, infatti, scavare nelle cartelle cliniche, ascoltare i colleghi dell’Ospedale di Saronno, sentire i parenti dei pazienti considerati possibili vittime e rovistare nei dati contenuti in ben 4 hard disk.

Nel frattempo la difesa dei due imputati si muove in direzioni differenti. Enza Mollica, il legale di Leonardo Cazzaniga fa sapere che il suo assistito ha collaborato con gli inquirenti rispondendo alle domande del GIP e respingendo le accuse. Laura Taroni, invece, difesa dall’avvocato Monica Alberti ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

OMIDICI, LA DENUNCIA PARTE DA UN’INFERMIERA

E’ un’infermiera del pronto soccorso a presentare denuncia ai carabinieri il 20 giugno 2014, esponendo le sue perplessità su alcuni pazienti curati dal medico. Stando al verbale, Leonardo Cazzaniga reagisce all’accusa rivolgendo alla donna questa minaccia: “Tu da ora in avanti sei finita, io potrei ucciderti in qualunque momento. Tu qui non lavorerai mai più tranquilla, ti farò pagare qualsiasi minimo errore”.

Già nel 2013 l’azienda sanitaria, insospettita da alcuni strani decessi aveva istituito una Commissione interna con lo scopo di far maggiore chiarezza sull’attività medica dell’anestesista, ma aveva concluso che si trattava di un caso di “conflittualità con i colleghi”.

Evidentemente, l’attività non troppo “etica” del medico e del suo “Protocollo Cazzaniga”, così come lui stesso l’aveva definita, ha continuato a suscitare dubbi, visto che sei mesi fa l’uomo era stato spostato ad Angera.

PROGETTI DI OMICIDI E REAZIONE DEL MINISTRO LORENZIN

Nelle intercettazioni Laura Taroni ha manifestato in più occasioni una certa insofferenza nei confronti di tutta la famiglia del defunto marito e persino parte della propria. Progettava di uccidere un suo cugino acquisito e da tempo somministrava ansiolitici e medicinali al figlio undicenne, il quale, sempre secondo le intercettazioni, aveva chiesto alla madre di dargli meno farmaci: “Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?”. Pare che tutti quelli che la conoscevano sapessero del suo labile stato psicologico.

Beatrice Lorenzin, Ministro della Saluti ha commentato così la vicenda durante la presentazione del nuovo Piano Nazionale AIDS: “E’ fuori da ogni immaginazione che possano accadere cose simili dentro un ospedale. Da parte nostra abbiamo chiesto informazioni e dei tecnici del ministero stanno valutando, considerando che il tipo di reato rientra più nelle funzioni della Procura poiché non si tratta di malasanità, ma di un caso di cronaca nera”.

Più passano i giorni e più la vicenda si arricchisce di particolari raccapriccianti, che non vale neppure la pena menzionare. Lontano da qualsiasi tentativo di istituire un processo mediatico, poiché le accuse finali spettano soltanto agli inquirenti e alla macchina ufficiale della giustizia, non ci si può non interrogare sull’accaduto. Se è vero che l’azienda ospedaliera già nel 2013 aveva ritenuto necessario aprire un’indagine interna per valutare l’operato del Cazzaniga, insospettita da alcuni casi di dubbi decessi, com’è possibile che si era conclusa con un nulla di fatto? Si è parlato di oltre 50 decessi sospetti, forse il numero verrà ridimensionato, è possibile che i colleghi medici, gli infermieri e i vertici dell’ospedale non si siano insospettiti e soprattutto non abbiano denunciato? Possibile che tutta questa vicenda, nel caso venisse provata e confermata dalla procura, sia passata inosservata nella routine privata e lavorativa dei due imputati?

Per fortuna non sempre l’etica professionale muore tra le braccia dell’indifferenza e della codardia.

OMICIDI ALL’ OSPEDALE DI SARONNO was last modified: dicembre 6th, 2016 by L'Interessante
6 dicembre 2016 0 commenti
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farmaci
AttualitàIn primo pianoParliamone

Ospedale di Caserta, il convegno sui farmaci biosimilari

scritto da L'Interessante

farmaci

“I farmaci biosimilari rappresentano una risorsa importante e un’opportunità per l’ottimizzazione dell’efficienza e della sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale”

Lo dichiara Anna Dello Stritto, direttrice dell’Unità operativa complessa di Farmacia ospedaliera dell’Azienda “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, nel presentare il convegno scientifico “Farmaci oltre il brevetto”. L’appuntamento è per domani venerdì 4 novembre a partire dalle ore 8.30 presso l’aula magna del nosocomio casertano.

L’evento formativo realizzato dall’AORN di Caserta, diretta dai commissari straordinari Cinzia Guercio, Michele Ametta e Leonardo Pace, è rivolto a medici, farmacisti e infermieri.

“La spesa farmaceutica – sottolinea sempre Anna Dello Stritto – è in continua crescita e, soprattutto nella nostra Regione in piano di rientro, è oggetto di ripetuti interventi di contenimento, che spingono a monitorare in modo attento e puntuale l’appropriatezza prescrittiva, a ricorrere a procedure di acquisto più competitive, come le gare centralizzate, e a orientare gli acquisti pubblici verso prodotti a costi minori, a parità di qualità, efficacia e sicurezza”

Ospedale di Caserta, il convegno sui farmaci biosimilari was last modified: novembre 4th, 2016 by L'Interessante
4 novembre 2016 0 commenti
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Ospedale
CulturaIn primo piano

Ospedale di Caserta. La crioenergia per il trattamento della fibrillazione atriale

scritto da L'Interessante

Ospedale

Ospedale

Il Dipartimento delle Scienze cardiologiche e vascolari dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, diretto dal cardiologo Franco Mascia, è la prima struttura in Campania ad applicare la crioenergia di ultima generazione nel trattamento della fibrillazione atriale, disturbo sempre più frequente anche nella popolazione più giovane. Tale aritmia ha una notevole rilevanza clinica, aumentando il rischio trombo-embolico del paziente.

La nuova metodica, utilizzata dal gruppo di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione guidata dal cardiologo Miguel Viscusi, semplifica ulteriormente l’intervento mininvasivo di ablazione transcatetere dell’aritmia, rendendolo tra l’altro più sicuro.

Domani giovedì 6 ottobre alle ore 13.30, presso l’Aula Magna della Cardiochirurgia nel padiglione C del nosocomio casertano, verranno presentati dal cardiologo Annibale Izzo i dati dello studio Blitz-AF relativi ai pazienti afferenti per tale aritmia presso l’Azienda e dallo specialista milanese Gaetano Fassini i risultati dello studio “Fire&Ice” sull’efficacia della crioablazione. Tale studio ha dimostrato la superiorità della crioablazione in termini di recidive aritmiche e di ospedalizzazioni rispetto all’ablazione con radiofrequenza.

 “Questa tecnica ablativa è ormai consolidata, con oltre 150.000 pazienti trattati nel mondo”. Così dichiara Miguel Viscusi che, con la sua équipe, composta dai colleghi Saverio Ambrosino, Debora Di Maggio e Marcello Brignoli, da più di sei mesi svolge con successo le procedure presso il laboratorio ospedaliero. “La crioablazione consiste nel raggiungere per via venosa, con un sottilissimo catetere, l’atrio sinistro del cuore e introdurre in corrispondenza dell’ingresso delle vene polmonari, dove si trovano i maggiori focolai di fibrillazione, un minuscolo palloncino di 28 mm di diametro, che viene gonfiato e raffreddato tra -35° e -50°C per tre/quattro minuti. In questo modo l’area malata viene ibernata e isolata dal resto del tessuto cardiaco. La novità del criopallone di ultima generazione – conclude Viscusi – è che permette al medico di vedere in diretta l’esito dell’applicazione e quindi di ottimizzarla in tempo reale, riducendo i tempi procedurali e aumentando le possibilità di successo per il paziente”.

L’offerta sanitaria dell’Aorn di Caserta – sottolineano i Commissari Straordinari Cinzia Guercio, Michele Ametta e Leonardo Pace – è stata potenziata sia, come si vede, sotto il profilo delle best practices, sia sotto l’aspetto strumentale e diagnostico.

A breve, infatti, si darà notizia dell’attivazione di importanti ed attesissime attrezzature, in corso di collaudo.

Ospedale di Caserta. La crioenergia per il trattamento della fibrillazione atriale was last modified: ottobre 7th, 2016 by L'Interessante
7 ottobre 2016 0 commenti
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Ospedale
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Ospedale di Caserta. Centralizzazione delle liste di attesa dei ricoveri di area chirurgica

scritto da L'Interessante

Ospedale

Ospedale di Caserta. Centralizzazione delle liste di attesa dei ricoveri di area chirurgica

La Direzione Strategica dell’Azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, formata dai commissari straordinari Cinzia Guercio, Michele Ametta e Leonardo Pace, ha adottato il regolamento aziendale per la gestione centralizzata e informatizzata delle liste di attesa per il ricovero ospedaliero in ambito chirurgico, in attuazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2015-2017.

La Commissione straordinaria sottolinea come la corretta gestione delle liste di attesa rappresenti uno strumento fondamentale per la chiarezza e la trasparenza dei rapporti tra l’Azienda ospedaliera e l’utenza, ma contemporaneamente rappresenti la opportunità di previsione e di programmazione delle attività sanitarie a svolgersi, predisponendo quindi tutte le necessarie risorse assistenziali.

“L’idea guida del Regolamento – chiarisce la Direzione Strategica – prevede la composizione delle liste di attesa per procedure chirurgiche omogenee e non più per reparti di degenza. Conoscendo la tipologia e la complessità operativo-assistenziale degli interventi chirurgici da effettuarsi, si potranno assegnare a ogni percorso diagnostico-terapeutico le giuste risorse assistenziali, sia in riferimento al posto letto che agli spazi operatori, definendo quindi progetti assistenziali appropriati, efficienti ed efficaci dal punto di vista terapeutico”.

 La prevista informatizzazione dell’intero percorso assistenziale del paziente chirurgico, dalla prima visita specialistica fino alla dimissione ospedaliera, fornirà dati precisi agli uffici aziendali preposti alla corretta gestione economico-finanziaria e all’accurata programmazione dell’Azienda ospedaliera.

Ospedale di Caserta. Centralizzazione delle liste di attesa dei ricoveri di area chirurgica was last modified: settembre 17th, 2016 by L'Interessante
17 settembre 2016 0 commenti
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Cardarelli
AttualitàIn primo pianoParliamone

Cardarelli: chiude la terapia del dolore

scritto da L'Interessante

Cardarelli

Il primario va in pensione e il reparto insieme a lui. Accade al Cardarelli di Napoli, unico nosocomio della regione Campania ad avere una divisione dedicata ai pazienti oncologici in fase terminale. Si chiama terapia del dolore ed è stata fondata nel 1977, divenendo, sin da subito, una realtà d’avanguardia in tutto il centro- sud. La drastica decisione di sopprimere la sezione dedicata alle cure palliative, supera anche i termini di esclusiva regionale. Esistono strutture similari sul territorio e sono le stesse a cui la regione si appiglia per quasi giustificare una scelta che non può essere separata dal discutibile.

I reparti attivi nell’ambito, a cui si fa riferimento, non solo fanno fatica a fornire una risposta piena alle esigenze dei pazienti, ma, oltretutto, sottostanno ad una convenzione fra pubblico e privato, tale stipulazione contrattuale, ovviamente, implica un servizio d’assistenza parzialmente gratuito.

A lanciare parole di ritegno ed accusa è stato Vincenzo Montrone, anestetista e terapeuta del dolore, che lamenta delusione ed amarezza.” La miopia della politica e le assurde regole del clientelismo sono intollerabili”, ha detto, mentre non gli resta che fare i conti con un sogno che sta per svanire. È stato lui, infatti, che, quarant’anni fa or sono, si è battuto affinché nascesse questa disciplina.

Risale al 21 giugno il monito da parte della dirigenza del Cardarelli alla regione Campania, si tratta di una dichiarazione sottoscritta in cui viene attestato il piano di riordino del servizio sanitario, con la cancellazione ufficiale della terapia del dolore

La proposta sostituisce un ambulatorio ai posti letto per pazienti affetti da patologia algica tumorale, trasferendo il servizio revisionato dal dipartimento onco- ematologico a quello anestesiologico.

Gli effetti di quanto deciso sono ampliamente deducibili. Tutti i malati a cui sarà riconosciuta una malattia tumorale in stadio avanzato, saranno trasferiti in reparti quali medicina d’urgenza, terapia intensiva o rianimazione. Questo impedirebbe l’attuazione di dinamiahe umane che vanno al di là dell’assistenza sanitaria, certamente indispensabile, ma che non può essere isolata da un processo di relazione empatica fra paziente e specialista.

Secondo quanto dichiarato da Montrone, la terapia del dolore non ha dato mai segni di impropria attività. Non solo avrebbe garantito un risparmio economico notevole, che ammonterebbe a circa quattro milioni e 800 mila euro annui, ma non è da sottovalutare la dimensione protetta, adottata per i pazienti oncologici, che ha offerto ai dimessi un ‘assistenza a domicilio.

Le somme, ora, vanno tirate dalla regione che dovrebbe riconoscere la rete di cure palliative, ma l’ottimismo, per Vincenzo Montrone, pare un ‘utopia, e non solo per lui, visto che dopo anni di indicibili tagli alla sanità, stiamo parlando di un ulteriore fallimento.

 È, tutto questo, qualcosa su cui stare a giocare a chi offre alternative, contentini che mettano a tacere risentimenti e pareri contrari? A voi la risposta.

Michela Salzillo

 

Cardarelli: chiude la terapia del dolore was last modified: luglio 16th, 2016 by L'Interessante
16 luglio 2016 0 commenti
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Donna
CulturaEventiIn primo piano

(H)open week: l’ospedale è donna

scritto da L'Interessante

Donna

Nonostante siano diverse le campagne di prevenzione presenti sul territorio nazionale, alcune delle quali provengono da radici istituzionali antiche, la tutela femminile è spesso ridotta in slogan a favore di sole patologie tumorali.

Per quanto sia importante continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica in tal senso, riducendo quanto più possibile il rischio di contrarre carcinomi, è altrettanto essenziale abituarsi all’idea che il raggio delle malattie potenzialmente contraibili è ben più ampio.

Sull’onda di questa consapevolezza, l’osservatorio nazionale sulla salute della donna, con il patrocinio di 19 tra Società Scientifiche e associazioni, ha promosso un’iniziativa senza precedenti che coinvolge la tutela di varie patologie.

Il 22 aprile, infatti, si celebra la prima giornata imperniata sulla salute della donna: saranno coinvolte 170 strutture ospedaliere distribuite su tutto il territorio italiano, che apriranno le porte per offrire visite e consulti gratuiti.

L’(H)open week, che si protrarrà fino al 28 del corrente mese, identificherà gli ospedali che hanno aderito al progetto con un bollino rosa, simbolo per eccellenza dell’iniziativa.

“Migliorare l’accesso delle donne al servizio sanitario nazionale, promuovere l’informazione sulle diverse patologie femminili per garantire un progresso nella medicina in genere, sono tra gli obiettivi degli ospedali con i Bollini rosa” – spiega Francesca Merzagora, presidente Onda.

Sul sito sul sito www.bollinirosa.it è disponibile l’elenco dei servizi, quasi al completo, offerti dagli ospedali aderenti all’evento di prevenzione.

Cosa aspetti?

Cerca il riferimento sanitario più vicino alla tua città e tingiti di rosa!

Michela Salzillo

(H)open week: l’ospedale è donna was last modified: aprile 20th, 2016 by L'Interessante
20 aprile 2016 0 commenti
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