Un posto al sole
Di Michela Salzillo
Sono in arrivo novità interessanti per i fedeli spettatori di “Un posto al sole”!
La soap opera più famosa di Rai tre, che lunedì 26 settembre ha raggiunto le 4586 puntate, festeggia i suoi vent’anni annullando per quattro episodi il sabato sabatico previsto dalla programmazione ordinaria. Dal 1996, anno in cui andò in onda il primo episodio della fiction partenopea, vantando un primato di produzione interamente italiano, l’appuntamento con gli appassionati è sempre stato dal lunedì al venerdì, durante la fascia oraria che, mediamente, oscilla fra le 20,35 e le 21,00, variazioni comprese.
La novità è stata annunciata da Ilaria Lazzarin, conosciuta anche come Viola Bruni, personaggio a cui, l’attrice di Busto Arstizio, è particolarmente legata da quando ne interpreta vesti e abitudini proprio all’ interno della soap
“Il 21 ottobre, Un posto al sole compie 20 anni!
Prodotta dalla Rai di Napoli, Raifiction e Fremantle, è finalmente record italiano. Per farvi un regalo, dal 1 ottobre, per quattro Sabati, su Rai tre, alle 20:10 partirà una lunga serie di puntate speciali, piene di ricordi”
Dal messaggio dell’attrice non è difficile capire che si tratterà di un tuffo nel passato, un rewind di vecchi episodi che sicuramente toccheranno il cuore dei nostalgici e dei più affezionati.
Un posto al sole: la prima soap che unisce temi rosa a storie di cronaca nera
A differenza delle altre soap opera che trattano soprattutto temi rosa, quando “Un posto al sole” arriva in tv, attraverso un formato del tutto originale, rappresenta una delle principali novità in materia, perché accende i riflettori su di un intreccio che fa rapportare, per la prima volta in Italia, storie di cronaca nera, incentrate su problemi sociali, con vicende comiche e a sfondi surreali. In questo modo gli attori hanno avuto modo, sin dal primo ciack, di cimentarsi in mille parti e situazioni diverse, pur interpretando lo stesso personaggio.
Tra le varie vicende di questa soap, infatti, ci sono anche casi tipici delle serie poliziesche, come omicidi, rapine, sequestri di persona e storie di camorra. Una soppressione di vita quotidiana, leggermente romanzata, che ha senz’altro contribuito a diffondere l’ immagine di Napoli nel resto della penisola.